martedì 21 gennaio 2020

[Economia] E' la disuguaglianza il VERO problema?

Leggiamo che il mondo é diseguale. 
Sentiamo che l'1% della popolazione detiene il 50% della ricchezza del pianeta. 

Tutto questo sembra ingiusto. La situazione va invertita, giusto? Il capitalismo per come funziona oggi non puó perdurare per sempre, corretto?

Bene, siccome siamo persone istruite che ragionano e analizzano cambiamo punto di vista. 
Sforziamoci di farlo.

PRIMO
La legge di Pareto. Dice in buona sostanza che l'80% degli effetti che si osservano sono riconducibili al 20% delle cause. Per estensione, l'80% della ricchezza é concentrata nelle mani del 20% dei piú ricchi. 
Vero. Era vero a fine 800, era vero prima dello scoppio della crisi del '29.

Se riapplichiamo Pareto altre due volte, viene fuori che l'1% dei piú ricchi ha il 50% della ricchezza.

E'sempre stato cosí, piú o meno nella storia del mondo. 

Il punto é che vivendo in un mondo globalizzato, fra l'1% dei piú ricchi nel pianeta finiamo per esserci anche noi. Magari non nell'1%, ma nel 5% sí. Noi appartenenti alla media borghesia, o ceto medio, dei paesi occidentali. 

Questo perché la maggior parte dei poveri del pianeta vive con due dollari due al giorno. 

Quindi iniziamo a capire che una prima questione é la PERCEZIONE delle disuguaglianze. Grazie ai media, e grazie alle nuove tecnologie, ecco che persone geniali con intuizioni vincenti, e gran lavoratori come Bill Gates, Jeff Bezos, Elon Musk hanno costruito imperi in pochi anni. 
Internet é pervasivo e brand come Microsoft, Amazon, Tesla sono cosí ripetuti che di fatto é come ricordarci quanto siamo poveri ogni giorno.

SECONDO
La ricchezza disponibile nelle mani della popolazione non é una torta di dimensioni immutabili. La torta aumenta di grandezza perché il capitalismo, nonostate le sue storture, ha migliorato la qualitá di vita di centinaia di milioni di persone, migliorando i redditi laddove é entrato. 
Se credete nel socialismo o comunismo, domandatevi come mai l'Unione Sovietica é collassata.

Tornando all'esempio della torta che rappresenta la ricchezza, la torta aumenta di dimensioni, e se la gente ottiene anno dopo anno una fetta piú grossa, quindi aumenta il proprio tenore di vita, non si sta tanto a preoccupare se qualcuno ha una fetta ancora piú grossa. 

Il problema nasce quando la fetta diventa piú piccola, cioé quando anno dopo anno la ricchezza pro-capite diminuisce. 

Questo é ció che sta succedendo in Italia da venti anni a questa parte. Ecco perché personaggi impresentabili come molti dei politici italiani, con la storia del reddito di cittadinanza in un paese quasi in recessione, sono riusciti a cavalcare l'onda del malcontento. 

Quindi il problema é che la torta non aumenta di dimensioni. Anzi, per le nuove generazioni, molti dei diritti dei loro genitori sono di fatto privilegi che ormai spettano solo a chi lavora nel pubblico

TERZO
Il pubblico protegge se stesso e divora il privato. 
Quando l'intraprendenza umana viene mortificata con tasse e sistemi educativi inadeguati, che NON preparano i giovani al mondo del lavoro, ma li formano secondo una ottica da dipendente pubblico, la ricchezza NON viene prodotta. La scuola non insegna a prepararsi secondo una ottica di rischio, spingendo su materie dove l'allievo eccelle. No, punisce l'allievo se non raggiunge la sufficienza su materie in cui egli ha disinteresse e non é portato. Il pubblico é essenziale per alcune cose (sicurezza, sanitá, giustizia, educazione di base) ma poi deve lasciare ampio spazio alla creativitá di impresa. Che punta al merito, perché con i migliori si efficentizzano le risorse disponibili. Invece il pubblico mira alla stabilitá per tutti, e i peggiori sono livellati verso i migliori, e i migliori sono demotivati. 

Di fatto, in Italia, il privato é punito dal pubblico. Basta vedere il trattamento che il governo M5S-PD riserva alle partite IVA.

Contestare la disuguaglianza per andare verso un approccio socialista, di fatto distrugge ricchezza, distrugge creativitá, e finisce per creare tanta gente piú povera che mira al basso, alla "sicurezza di stato", piuttosto che ad investire nelle proprie potenzialitá. Economicamente, se la passano bene solo gli alti dirigenti pubblici perché, per loro, studiare nei licei classici PAGA perché hanno le spalle protette da una buona rete di conoscenze nel settore pubblico (posti da diplomatici, dirigenti, giudici, politici, giornalisti etc). E siccome sono loro che gestiscono l'informazione, di sicuro fa loro comodo insistere sul problema della disuguaglianza sociale. Faccio presente a questa gente che un magistrato, col suo stipendio pubblico e i benefits,  é giá nell'1% dei piú ricchi in Italia. Per non parlare di parlamentari di lungo corso. Sono ricchi di stato, senza il rischio di impresa. Senza l'incubo di finire in bancarotta. E si lamentano della disuguaglianza sociale in TV. 

QUARTO
Il problema é la disuguaglianza oppure il fatto che in Italia é difficilissimo che un povero possa diventare ricco? In altri termini, é agevolato chi vuole fare impresa, contare sulle proprie forze, aprirsi partita IVA, lavorare sodo, oppure é piú agevolato un vigile urbano che fa il concorsone?
Di fatto il Pubblico protegge se stesso. Gli assenteisti conclamati, registrati su video, non vengono puniti, non vengono licenziati. In questo modo, ricchezza non puó essere creata perché  l'ascensore sociale NON FUNZIONA. Lo scarso viene premiato. Il dinosesto non viene sanzionato. E 'la magistratura, la LEGGE, che fallisce ma si contestano i ricchi che hanno innovato. Chi ha le competenze, il coraggio, o é frustrato, EMIGRA. Cerca successo altrove. E i giornali sono pieni di italiani che si sono fatti una bella vita all'estero, con fatica e determinazione, senza raccomandazioni o reti di conoscenze. 

QUINTO
Supponiamo che tutti nasciamo con lo stesso reddito. Zero disuguaglianza. Bene, nel tempo c'é chi avrá gozzovigliato, chi invece avrá lavorato sodo. I primi, in genere, finiscono poveri, i secondi prosperano. 
Ovviamente non é giusto che i figli dei primi debbano scontare in toto l'ereditá dei genitori, e infatti io PUNTO TANTISSIMO SU UNA ISTRUZIONE PUBBLICA DI QUALITA', che non sia OSTAGGIO della Sinistra, che ha rovinato intere generazioni di studenti, ma é buon senso pensare che in genere il figlio riesca a mantenere, se non migliorare, il patrimonio di famiglia perché seguirá gli insegnamenti paterni e materni. 
Nel tempo,si creerá comunque disuguaglianza. 

SESTO
Il problema é la disuguaglianza o il POTERE che nasce dai soldi? Di fatto, il problema é che chi ha i soldi, ha il potere di corrompere o di decidere le carriere di questo e quello, di fatto impedendo ai meritevoli meno abbienti di accedere a istruzione di qualitá. Ma il PRIVATO vuole le eccellenze, vuole ingegneri bravi, medici bravi; é il PUBBLICO a non volerne, perché il PRIVATO mira al profitto, il pubblico a creare posti di lavoro, quindi NON cerca l'efficienza, e non c'é niente di peggio di uno troppo bravo che lavora in una struttura pubblica. 
Quindi il problema é, di nuovo, di tipo meritocratico ed educativo, insito nel pubblico.

La scuola pubblica italiana é stata affossata dagli stessi insegnanti, non certo dall'industria o dai privati. Che invece vorrebbero una scuola meglio funzionante. Le scuole tecniche sono state rase al suolo in termini di qualitá. Tutti ad investire nei licei, come se potessero sfornare tutti dirigenti pubblici. E dai licei escono perfetti ignoranti in matematica, informatica, fisica, economia.
Niente di sorprendente se i nostri politici non hanno la minima idea dei problemi tecnologici futuri e non capiscono nulla di economia, nemmeno le basi. 


CONCLUSIONI
Anziché lamentarvi della disuguaglianza, cercate i motivi per cui la ricchezza pro-capite diminuisce e i motivi sociali per cui, in caso di calo del prodotto interno lordo, essa viene polarizzata, e guardate quanto guadagna un dirigente pubblico, un magistrato, un altro funzionario statale rispetto ad un suo omologo di una societá privata di medie dimensioni che ha responsabilitá trasparenti quando non fa utili. 
Scoprireste DOVE sta la VERA disuguaglianza.



 

venerdì 10 gennaio 2020

[Italia] Mediocritá - ANDATEVENE se ne avete la possibilitá

Non ho altre parole per qualificare l'Italia di oggi.
Piena di mediocri.

Film di basso spessore, giornalisti che non sanno porre domande decenti, intellettuali da quarta di copertina, classe politica incompetente, eppur votata in questo governo da metá del popolo italiano.

Iniziamo da questi ultimi. I politici al governo.

  • Figura penosa con il capo di governo libico riconosciuto dall'ONU. 
  • Processo a Salvini rinviato per non dargli visibilitá in vista delle elezioni in Emilia Romagna.
  • Retromarcia sul taglio dei parlamentari, tanto pubblicizzato.
  • Grillini che erano contro il Sistema e che cambiano casacca dalla sera alla mattina, che fanno domanda per diventare consiglieri appena si apre una finestra per ottenere il posto fisso nella PA.


Io sono senza parole. Si parla sui giornali di pensioni per gli anziani, ma per i giovani? Per ricerca e sviluppo? Niente. Stimolo delle partite IVA? creazione di nuove opportunitá? NULLA.

La Magistratura?


  • Avete piú sentito parlare dello scandalo del CSM?
  • L'altoforno #2 dell'ILVA da chiudere per la decisione di un magistrato, ma da riaprire secondo un altro...ora chiusura posposta...non ci si capisce niente
I giornalisti?
Avete sentito le "interviste"a Di Maio o Conte? domande competenti? critiche? niente.
Leggete mai di articoli fatti bene sulle crisi mondiali, sulle nuove economie? Sapete che Tesla tre giorni fa ha inaugurato un nuovo centro di produzione a Shangai? Avete idea degli investimenti in Asia sulla Road and Belt? in Africa? 

Faccio un plauso a Inside Over e gli occhi della Guerra, rubriche de Il Giornale, che spiccano per qualitá e fattualitá degli argomenti trattati. Repubblica, La Stampa, Il Corriere, sono illeggibili. Robaccia.

Ho visto qualche film italiano. Dio Santo, sono penosi. Niente idee, i soliti cliché, i ragazzi coatti a scuola coi professori che dicono parolacce e fanno "i moderni". Ragazzi coi problemi esistenziali, e se non hanno lavoro, fanno vedere che inseguono la fidanzatina col programma Erasmus. Va benissimo svagarsi, ma in Italia c'é una CONTINUA fuga dalla realtá. 

Dico: ma che razza di approssimativa, impreparata e arrogante accozzaglia di melma cerebrolesa é diventata buona parte dell'Italia? Io non mi ricordo una ITalia cosí messa male, dentro nell'anima, in tutta la mia vita.
Manca totalmente il senso di responsabilitá, di fare bene il proprio lavoro, secondo un proprio imperativo categorico, morale, interno. Niente. 

L'Italia é un pendolo: fa, disfa, disfa, fa, e rimane al punto di partenza. Non si muove. 

ORa vi dico cosa significa vivere in un paese con una PROSPETTIVA.

E vado per contrappassi.

Come in Italia c'é il casino dell'ILVA (10 mila esuberi) in Olanda si investe nell'eolico off-shore (10 mila posti di lavoro), con turbine eoliche da installare nel Mare del Nord per rendere l'Olanda sempre piú ecosostenibile. E indipendente dai combustibili fossili. Si tratta di impianti da 12-16 MegaWatt l'uno.

In Italia massacrano le partite IVA. Hanno disfatto quello che il precedente governo aveva iniziato a fare. Bene, in Olanda é notizia di ieri che c'é il recordi di DUE milioni di imprese, spesso individuali, attivate da ragazzi e start-up. 

In Norvegia, nonostante estraggano il petrolio, hanno il massimo numero di auto elettriche. Un controsenso? No. 
In Olanda stanno elettrificando per le auto elettriche mezzo paese.  

A Roma annegano nell'immondizia.
  • A Rotterdam riciclano l'immondizia che proviene da Roma e sono pagati per farlo.
  • Ad Amsterdam sulle pensiline delle fermate del bus hanno messo dei piccoli giardini per favorire la riproduzione delle api, viste come specie a rischio. 

Siete giovani? Andatevene. Non avete tutta la vita per lottare contro i mulini a vento di questi italiani mediocri che decidono sopra le vostre teste. 

Alle volte mi domando se il patrimonio artistico italiano, anziché una risorsa, non sia diventato una jattura, al pari della maledizione delle materie prime, che fa sí che un paese ricco in una particolare risorsa, smetta di investire e diversificare. 

Ecco, vedo Salvini passare da un prosciutto a una coppa: non lo vedo passare presso centri di sviluppo, universitá, fabbriche che fanno innovazione. Niente. 

L'Italia é ridotta ad un cartellone pubblicitario con la reclame di pizza, coppa, mortadella. 

E Salvini, che tutto sommato a Giugno del 2018 apprezzavo perché ha portato un po'di coraggio in un panorama politico desolante e ha sollevato il problema della immigrazione incontrollata, vuole dare dell'Italia questa immagine? 

Io sono ingegnere, non ho nulla contro la mortadella bolognese, anzi!, ma l'Italia non é solo mortadella, e se la sinistra italiana ha distrutto il paese, soggiogandolo a stupide regole di vincoli di bilancio, questa destra sa solo avvitarsi nel proprio piccolo. Il sovranismo fine a se stesso, con la "riscoperta"(?) dei sapori perduti, é miope. La sinistra é abbagliata dai sogni e dai vecchi slogan di matrice sessantottina? La destra é abbagliata dal mito "siamo fichi a prescindere".

Chi ha cervello e voglia di cambiare, secondo voi, cosa fa? Resta nel "Belpaese"? Solo se non ha le palle, per come la vedo io. O se é ingenuo che spera che le cose cambino. O se ha la GRANDE fortuna di avere un buon lavoro con una compagna che ha anch'essa un buon lavoro.

Veniamo ora alle prospettive di un adolescente o di un bambino se cresce in Italia, allevato nel sistema scolastico italiano. 

Mio nipote, ragazzo intelligente, studia sodo a Milano ma parla l'inglese peggio di mio figlio, che con tre anni meno di lui gli dá le piste. In Italia, la matematica é insegnata a nozioni, il calcolo mentale non si fa, la geometria é fatta a formulette e spiegare ad un tredicenne che un rombo é un caso speciale di trapezio solleva un "ohhhhh, non ce l'hanno mai spiegato!".
A 13 anni mio figlio parlerá tre lingue, e inizierá una quarta. L'inglese lo fanno con la comprensione delle canzoni, non con le tabelle di parola e relativa traduzione mentre la prof spiega l'inglese IN LINGUA ITALIANA!. 
La matematica si fa col calcolo mentale, decomponendo i prodotti di numeri grossi con la regola della proprietá distributiva a mente. 
Per studiare si adopera il tablet e con internet si fanno le ricerche. 
La settimana prossima, mio figlio di 10 anni, ha un primo esame sulla segnaletica stradale e le regole della viabilitá stradale.

I ragazzini in Olanda fanno TUTTI uno sport ALMENO. In Italia sono stracaricati di compiti e poi peró agli invalsi fanno schifo. 


L'Olanda é il paradiso? la Norvegia, la Svezia, la Danimarca sono il paradiso? Nemmeno per niente! E'buona parte dell'Italia, Roma in primis, ad essere diventata un inferno. Burocratico, culturale, pigro. 

E non parlo delle occasioni lavorative per la donna. NE ho giá scritto e la situazione in ITalia é penosa. Si tratta di sfruttamento vero e proprio della persona. Indegno di un paese che riempie la bocca di "diritti". Donne che a 800 euro al mese senza contratto per 40 ore di lavoro a settimana si sentono fortunate. 

Ecco, se siete donne e giovani  a MAGGIOR ragione dovete andarvene. I mediocri, se voi avete voglia di fare, di emergere, di creare valore aggiunto, succhiano la vostra energia e vi demotivano, vi dileggiano. Lasciateli felici nella loro melma, a molti mediocri basta una birra in un bar con la partita della Roma o della Juve per essere felici e avere qualcosa di cui parlare.
Si lamentano che gli ALTRI non fanno, si lamentano dei politici che LORO hanno eletto, e poi continuano come prima. 

Il Rinascimento ha portato all'emersione di geni e di nuove arti. Non é che poi dopo il 1400 ci siamo rincretiniti. Evidentemente sono cambiate le condizioni sociali e l'innovazione si é da allora spostata nel centro-nord Europa. 

AVETE UNA VITA UTILE PRODUTTIVA NON INFINITA, SPENDETELA AL MEGLIO LADDOVE LE CONDIZIONI SOCIALI VI CONSENTONO DI EMERGERE E DARE IL MASSIMO ALLA COLLETTIVITA' E PER RIFLESSO A VOI STESSI.





[Tecnologia] Il nuovo oro

In principio fu l'oro giallo. [tangibile]

Poi divenne oro nero. [tangibile]

Ora diventerá oro ...?

Mi sto riferendo alle nuove tecnologie per lo stoccaggio di energia elettrica: in primis, batterie.

Il 30% delle auto prodotte negli Stati Uniti nel 1900 erano alimentate a batteria.
Le auto a batteria vennero soppiantate dall'invenzione della catena di montaggio, e dall'introduzione di nuovi standard di produzione per il motore a 4 tempi, dovuto ad Henry Ford negli anni '10 del 900.
Ford non era un tecnologo: ma era un genio che aveva una visione di insieme per la riduzione dei tempi morti di produzione e aveva capito l'importanza della divisione del lavoro nei minimi termini.

Le batterie, all'epoca basate su piombo e uso di acido solforico, erano pesanti, costose e pericolose da gestire.

Al contrario, la benzina era il veicolo per lo stoccaggio energetico ideale.
1. Aveva una densitá energetica di centinaia di volte superiore a quella delle batterie dell'epoca. Significava, a parita di autonomia, avere un auto enormemente piú leggera. I tempi di ricarica per auto elettriche erano lunghissimi.
2. Era ampiamente disponibile a poco prezzo. All'epoca si bucava il terreno e si estraeva. Di petrolio gli USA erano straricchi.

Dopo un secolo, e arriviamo ai giorni nostri, la benzina é diventata molto piú costosa, c'é molta piú preoccupazione per la sostenibilitá ambientale, le norme sul controllo delle emissioni richiedono motori sempre piú costosi e sistemi di riduzione di polveri sottili e ossidi di azoto sempre piú complessi. E costosi.


Esiste un gap tecnologico mondiale oggi. Abbiamo diverse fonti per la produzione di energia. Ma alcune di queste, principalmente le rinnovabili, non rendono l'energia disponibile quando ce n'é bisogno.

Ad esempio, se non c'é il sole, il fotovoltaico non serve.
Ad alte latitudini, piú in su dell'Olanda, per intenderci, dove l'irraggiamento solare é scarso, la fa da padrona l'eolico.
Ma se manca il vento, o se il vento é troppo forte, le turbine eoliche non producono energia.

Di fatto il mondo attuale é basato sullo sfruttamento dei combustibili fossili.
Sembra banale, ma non lo é. Di fatto, le tecnologie di estrazione, raffinamento, distribuzione, stoccaggio, si sono perfezionate nel corso di 130 anni e hanno dato forma all'economia mondiale di oggi. Inclusi nascita dei sindacati di categoria nelle catene di produzione delle case automobilistiche.

Grazie allo sviluppo dell'elettronica per trasformare corrente continua in corrente alternata con alta efficienza (anni '90), e con l'invenzione delle batterie al litio (1991), e l'introduzione di terre rare per ottenere magneti super compatti (anni '80), oggi finalmente sono disponibili quelle tecnologie per mandare il motore a combustione interna, e buona parte dell'industria di estrazione, trasporto e stoccaggio dei combustibili fossili, in pensione.

L'auto elettrica sta rinascendo, sotto nuove forme, grazie a tecnologie che fino a pochi anni fa non erano disponibili.

C'é un peró.

La benzina fa da stoccaggio di energia. Come "salvare" l'energia in eccesso prodotta da rinnovabili sotto forma di energia elettrica?
Qua entrano in gioco le batterie.

Le batterie attuali non sono adeguate, ancora, per sostituire la benzina senza cambiare radicalmente stile di vita. Ad esempio, oggi faccio il pieno, e per giorni mi disinteresso della cosa. Magari guido per 800 km. Se ho un'auto elettrica, devo:
1) tenere le batterie in carica in una fascia ideale compresa fra il 20% e il 90%
2) per lunghi percorsi, pensare a dove sostare, quanto a lungo sostare, per ricaricare le pile
3) se fa molto freddo, realizzare che la percorrenza potenziale diminuisce anche del 30%

e via discorrendo...

Ci sono molte soluzioni, a livello prototipale (cioé: laboratorio) per migliorare le batterie a litio di oggi, ma finalmente verrá messa in commercio una soluzione, prodotta dalla giapponese Kyocera che sfrutta brevetti della start-up americana 24M, che consente di avere batterie a litio che:
1) risultano il 10% piú energetiche di quelle attuali, e la densitá  incrementerá nel tempo.
2) richiedono un processo produttivo piú breve, compatto

In altri termini, l'obiettivo é andare verso batterie piú compatte e meno costose.

Sufficiente? no, ma é la direzione giusta e finalmente si parla di nuovi prodotti in commercio.

Immagino che intorno al 2025 assisteremo alla messa in commercio di nuovi prodotti da altre aziende. Intorno al 2030 forse ci sará il vero breakthrough tecnologico.

La prima azienda che riuscirá nell'impresa di produrre batterie con densitá simili al benzina, avrá un vantaggio tecnologico enorme, simile ai Bell Labs americani quando inventarono il transistor o alla Fairchild semiconductor quando brevettarono i processi per creare il primo circuito integrato.
Queste aziende hanno creato il mondo moderno, bastato sulla tecnologia dell'informazione.



giovedì 9 gennaio 2020

[Economia] Crollo della produzione dell'auto tedesca

Prima o poi doveva succedere.

E la situazione é destinata ad aggravarsi, a vantaggio di altre aziende.

Mi sto riferendo al Crollo VERTICALE tra il 2018 e il 2019 della produzione di auto dell'industria automobilistica tedesca, che conta le tre grandi (Volkswagen, Mercedes, BMW).
Nonostante l'euro, che avvantaggia i tedeschi di un cambio favorevola quantificabile in un ENORME 20%, la produzione é crollata ai minimi e bisogna tornare indietro al 1994 per vedere dati del genere.

Notare che nemmeno durante la crisi mondiale del 2009, in cui si era assistito ad una flessione nella produzione, i dati erano cosí bassi.


La cause di questo crollo, e ripeto NONOSTANTE l'enorme aiuto dato dal cambio dell'euro vantaggioso per la Germania per le sue esportazioni, sono molteplici.
Prima peró, va sottolineato che il mercato dell'auto é DA SEMPRE soggetto a crolli e recuperi. La Toyota, per mezzo del geniale Taiichi Ohno, riuscí a meglio proteggersi da questi cicli per mezzo dell 'innovativo Toyota Production System, meglio nota oggi come Lean Production.

Senza entrare in una analisi di sensibilitá (in gergo, la sensitivity analysis é quell'analisi dei dati che quantifica quanto varii l'output variando un input per volta), ma operando una analisi qualitativa, sono soprattutto due le cause:

1) Crollo delle vendite delle auto nel mercato cinese
2) Ascesa delle auto elettriche

Il crollo delle vendite nel mercato cinese é a sua volta dovuto all'impegno del governo cinese di passare all'elettrico in breve tempo, e alle guerre dei dazi.
La Cina nel solo 2018 ha venduto piú auto elettriche che nel resto del mondo combinato.
Se un cinese compra un'auto elettrica, non compra una auto tedesca o altra auto europea. Da qui il crollo delle vendite per le auto tedesche.

Il governo cinese ha stabilito che vuole passare all'elettrico (scooter, auto, due ruote) in tempi brevissimi. L'industria tedesca non ha capacitá produttive per tenere il passo con queste esigenze.

Di fatto peró il problema principale per le case automobilistiche tedesche ha un solo nome:

 auto elettrica

E scontano ritardi di anni perché per anni hanno accumulato enormi profitti con auto a benzina e diesel ricorrendo a pochissima innovazione in altri settori. Succede quando si ha il controllo del mercato e si pensa di essere imbattibili e gli altri sono tutte schiappe. E'successo a Kodak, a Nokia, a General Motors, a Ford, etc.

Un'auto elettrica va disegnata da zero, e richiede meno parti per essere assemblata. Tradotto: servono meno operai. Tradotto di nuovo: massicci licenziamenti in vista.

Parliamo di decine e decine di migliaia di licenziamenti in vista in Germania.

Non solo: una vettura elettrica richiede pochissima manutenzione (cambio olio motore? non serve. Cambio filtro aria motore? non serve. Cambio filtro olio? non serve...Sostituzoine candele? non serve; sostituzione cinghia di distribuzione? non esiste cinghia) e quindi anche i servizi di assistenza post vendita subirano una contrazione.

Tesla ci ha visto lungo con il mercato dei supercharger. 

L' automotive finalmente dopo 120 anni sta cambiando. Direi che era pure ora. Al solito, qualunque cambio di paradigma tecnologico, innesca un cambio di produzione, che innesca un cambio sociale.

Cambio di tecnologia ---> Cambio di produzione ---> Cambio sociale 


In Germania ne sono diventati consapevoli, molto consapevoli. E stanno entrando in panico. E il panico non porta mai a buone scelte.


Chiudo il post con un grafico sulle vendite di Tesla.


La scala sulle Y é diversa, per la Germania si parla di milioni di vetture, qua di decine di migliaia, ma parliamo di un singolo automaker. Che é appena sbarcato producendo... in Cina. E'il primo sito produttivo di Tesla fuori degli States. La cosa fa pensare. Non in Europa, non in UK o Germania, ma in Cina, a Shangai.


mercoledì 8 gennaio 2020

[Bitcoin] Un 2020 in stallo?

E' da un po' che non scrivo sulle criptovalute; non per disinteresse, ma mi sono occupato di modelli di produzione industriali recentemente, e le criptovalute le ho messe in freezer.
Il problema con le criptovalute, al pari di altre nuove tecnologie - come le auto elettriche di cui sto iniziando ad occuparmi- é che c'é talmente tanto hype e tanta disinformazione in giro che é dura separare il segnale utile dal rumore di fondo e scrivere qualcosa di utile per me e per voi richiede tempo.
D'altronde, se fosse facile, lo farebbero tutti e non in pochi.

Allora, quale é la situazione per Bitcoin e cugini come Ethereum o Litecoin?

Il grafico seguente mostra molto plasticamente la distribuzione del mercato fra le varie criptovalute, aggiornato a Gennaio 2020.


Vediamo che Ethereum, a dispetto di tante promesse, sta colando a picco. Insieme a tutte le altre criptovalute basate su blockchain.
Con l'eccezione di Bitcoin che, tutto sommato, non se la passa male in termini di penetrazione di mercato.

Ho giá scritto che per come la vedo io Bitcoin é una grandissima fregatura se viene dato ad intendere a chi la compra che soppianterá l'attuale sistema di pagamenti e generazione del credito basato su fiat money.
Bitcoin é un asset speculativo. E lo sará ancora per parecchi anni.

A quelli che dicono:
"Eh ma in Venezuela l'hanno usato come riserva di valore...eh con la guerra in Iran il BTC é salito di valore..." io sommessamente rispondo: "Vero. E allora?"
E'verissimo che durante una fase iperinflazionistica (Venezuela) anche la carta igienica diventa un asset che acquista di valore minuto dopo minuto.
E'altresí verissimo che per paura di un conflitto mondiale (USA-Iran) si diversificano i patrimoni spostando gli investimenti verso altri asset, inclusi oro e bitcoin.

Focalizzarsi solo sul Bitcoin, senza guardare cosa succede ad altri asset e al contesto di un crollo o di una risalita, é a mio avviso un atteggiamento miope che rischia di portare a decisioni sbagliate.

Una valuta, per essere considerata fruibile dalla gente, deve godere di due proprietá fondamentali.

1) Essere un mezzo di scambio per beni e servizi, riconosciuto e accettato dalle parti, e dallo Stato
2) Agire da riserva di valore.

Sul punto 1), siamo veramente lontanissimi dalle roboanti promesse fatte dagli sviluppatori. Aspettiamo fiduciosi.
Sul punto 2), il BTC é enormemente volatile, cioé puó salire o scendere di valore anche del 15% in una sola giornata! L'ideale per chi fa speculazione, pessimo per chi vede in una valuta una riserva di valore.

Sempre in merito al punto 1) il bitcoin soffre attualmente di ritardi inaccettabili per i pagamenti. Si stanno lavorando a soluzioni (lightning network, una estensione del protocollo bitcoin) per acceleare i micropagamenti ma sono ancora allo stato sperimentale.

Ora vi spiego perché, secondo me, il bitcoin é destinato a fallire nelle sue promesse nel lungo periodo

Primo: é deflazionistico, cioé aumenta di valore con il tempo. Una moneta che viene tenuta in tasca, ovvero su una chiavetta USB, e non spesa di fatto é una moneta la cui utilitá é opinabile.

Secondo: consuma una quantitá abnorme di corrente solo per validare le transazioni. In un periodo in cui essere green va di moda, e si contestano le auto a combustione interna, consumare l'energia di un intero stato per validare poche migliaia di transazioni al minuto fa alzare piú di un sopracciglio. Scusate, ma l'energia puó essere spesa per altro.

Terzo: é pseudoanonimo, o anonimo per i primissimi che vi hanno avuto accesso (nessuno sa chi sia Satoshi Nakamoto, il creatore di Bitcoin). Di fatto uno Stato non consentirá mai di non pagare le tasse perché si é anonimi. Finora Bitcoin é una moda, ma se prende piede, verrá tassato e centralizzato. Come si fa a centralizzare bitcoin? Facile, basta che lo stato abbia il controllo della potenza di calcolo per fare il mining. A tutti gli altri miners, privati, rimarrebbero spiccioli.

Quarto: una moneta deve poter essere creata e distrutta a seconda delle necessitá della popolazione. Non ESISTE che una moneta venga creata da un algoritmo in modo sistematico, indipendentemente dalle necessitá. A coloro che obiettano che si possono utilizzare i sottomultipli del Bitcoin, e che questi cambieranno valore a seconda della domanda e dell'offerta, ritorno al punto Primo. Chi diavolo si disferebbe di quantitá importanti di Bitcoin se poi quest'ultimo aumenta di valore?

Sono contro il bitcoin? No, niente affatto. E'una sanissima boccata di aria fresca che ha messo insieme tecnologie esistenti in modo intelligente pensando di controbilanciare lo strapotere dei governi e delle banche centrali, delocalizzando e decentralizzando la creazione del credito.

Nuove soluzioni sono sempre benvenute.

Penso che dalle sue idee nasceranno cose buone.

Per ora, la Cina pensa ad una sua criptovaluta (la chiamano cripto, ma secondo me non é minimamente basata su blockchain, figuriamoci!) e Facebook a Libra.
In altri termini, si cerca di ovviare all'inconveniente di avere una valuta che oscilla troppo (si vogliono stablecoins), di eliminare l'anonimato, ma di avere una emissione svincolata dalle Banche Centrali e Commerciali. Soprattutto, si cerca di diminuire i costi delle tariffe per micropagamenti. Nel business ci si stanno fiondando anche Google e Amazon.

Nel caso della criptovaluta cinese, sarebbe la Banca Centrale Cinese insieme alle altre banche commerciali a controllarne l'emissione. La Russia probabilmente adotterá un approccio simile.

E'probabile che Cina e Russia spingano per l'adozione delle loro criptovalute per disimpegnarsi dal dollaro come riserva mondiale.

E'tutto un divenire. Tutte queste nuove valute sono appellate con il prefisso "cripto", ma di fatto si tratta di soluzioni molto differenti che ai giornalisti fanno solo venire il mal di testa  e di conseguenza il lettore medio é talmente disinformato da gettare la spugna appena legge due righe.

Infine, qualche dato. Ad 11 anni dalla sua creazione, il valore totale di tutti i bitcoin in circolo ammonta a 133 miliardi di dollari. Il controvalore di tutto l'oro del mondo é 8000 miliardi. Il controvalore di tutto il denaro del mondo (conti correnti, cash, depositi) é di 91mila miliardi di dollari.




martedì 7 gennaio 2020

[Auto Elettriche] Volkswagen fará la fine di Kodak?

Ve la ricordate la Kodak?

Era leader mondiale della produzione di pellicole fotografiche a colori e nella stampa delle fotografie.

Macinava utili a palate. Era leader incontrastata della pellicola fotografica, con tecnologie perfezionate nel corso di anni e anni e raggiunse l'apice nel 2000. Quell'anno, Kodak traeva il 72% del suo fatturato dalla vendita di pellicole per macchine fotografiche.

La pellicola a colori era enormemente complessa da produrre: immaginate un film di plastica rivestito con 24 strati di agenti chimici - materiali fotosensibili, pigmenti, accoppiatori, e altro - che scorreva ad una velocitá di 1 km al minuto. La precisione richiesta per la deposizione degli agenti era tale da richiedere atmosfera super-controllata, aria ultra pulita, e il film era da tagliare e impacchettare al buio.

Nel 1975 Kodak aveva inventato la prima macchina fotografica digitale: un prototipo, certo, ma che giá faceva capire a Kodak le potenzialitá di una nuova, "disruptive"technology. Kodak avrebbe avuto tutto il tempo di cambiare tecnologia, ma decise di riposare sugli allori.

Nei primi anni 2000, le macchine fotografiche digitali guadagnarono terreno, le risoluzioni disponibili aumentavano mese dopo mese, i modelli in vendita si moltiplicavano, i prezzi scendevano. Eppure, nel 2006, il CEO di Kodak diceva che il business delle digital cameras faceva schifo.

E'vero. Anche Kodak era entrata nel mercato delle digital cameras, ma queste avevano margini di guadagno bassissimi, perché le compagnie che le producevano, di fatto assemblavano pezzi e parti prodotti altrove. Kodak invece, nel proprio business di pellicole, aveva completamente sotto controllo il processo di creazione del film fotografico. Per ogni macchina digitale venduta, Kodak perdeva decine di dollari.

Kodak era un gigante in una tecnologia analogica collaudata (la pellicola), ma un nano nelle nuove tecnologie digitali (sensori CMOS, CCD, software per la gestione ed elaborazione delle immagini, etc.)

La storia di Kodak é interessante, perché mostra i madornali errori fatti da un certo tipo di management, e ne parleró sicuramente in futuro.

Per vostra informazione, Kodak é praticamentre sparita dalla circolazione nel mercato consumer.
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Questo breve preambolo per "azzardare" qualche confronto.

2000: Kodak
2020: Volkswagen

2000: miriade di start-up che producono digital cameras poi rimarchiate da grossi brand
2020: TESLA, e le start-up cinesi

2000: tecnologia: film a colori
2020: tecnologia: motore elettrico e macchina disegnata intorno ad esso

2000: nascita di colossi come Facebook che rendono obsolete le stampe su carta
2020: sviluppo di eolico, fotovoltaico, miglioramenti della rete di conversione e distribuzione dell'energia, sviluppo di batterie ai polimeri di litio, in divenire.

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Di fatto l'elettrico per la mobilitá sará  l'equivalente di internet per l'informazione.
Come il digitale ha soppiantato l'analogico, l'elettrico soppianterá il motore a combustione interna.

I motori a combustione interna (diesel e benzina, inventati dai tedeschi) sopravviveranno in settori di nicchia (navi, petroliere, mezzi meccanici eccezionali, generatori di back-up etc) ma da qua a, diciamo, venti anni, il trend é sicuro: ci sará una esplosione dell'elettrico.

Non é SE, é QUANDO.

A questo si accompagnerá la necessitá di riprogettare le reti di produzione, stoccaggio e distribuzione dell'energia. E'un mercato in espansione che vedrá vincitori e vinti.

Un'auto elettrica é meno complessa da produrre. Richiede bassisima manutenzione. Le necessitá per micro-viabilitá si sposano benissimo con ricariche domestiche. Ci sono una infinitá di parti in movimento in MENO.

Vediamo qualche esempio:

Volano?: assente
Cambio? assente
Pistoni, Bielle, valvole, etc? assenti. Rimpiazzate da un motore grosso come un cocomero.
Iniettori? assenti
Marmitte catalitiche? ma di che parliamo?

L'auto elettrica esiste grazie allo sviluppo di tecnologie a supporto di :

  • elettronica (controller e convertitori DC/AC ultra compatti)
  • motori elettrici (compattissimi grazie alle terre rare quali il neodimio)
  • batterie al litio

che fino a pochi anni fa non erano disponibili.
Quale é la piú grande industria automobilistica al mondo che dovrá riconvertire in toto le proprie linee di produzione ed é anni indietro rispetto allo sviluppo di tecnologie non dico elettriche, ma anche ibride (al livello di Toyota, per intenderci)? il Gruppo Volkswagen.
Che traina tutta l'industria tedesca, attraverso fornitori e sottofornitori.

Passare all'elettrico significa riconvertire impianti produttivi, cambiare fornitori, addestrare il personale, rivedere tutta la filiera dell'assistenza, cambiare modo di progettare, cambiare i tool di design, e via discorrendo. Si parla di miliardi di euro e di tempi di riconversione nell'ordine di ANNI. E nel frattempo, i competitor piú piccoli non hanno il fardello di riconvertire: partono da zero e continuano ad ottimizzare. Ho detto Tesla, per caso?

Notare che non ho menzionato la guida autonoma. Ma anche su questo versante Tesla é anni avanti i concorrenti. Per ora ha l'HW su cui far girare il SW, che é in continua evoluzione.

Ma Tesla dovrá fare presto i conti con la Cina. Giá, la Cina non sará democratica, ma se il governo dice che vogliono 50mila punti di ricarica entro l'anno prossimo a Shangai, state pur certi che entro un anno ci saranno, mentre in Europa staremo ancora a discutere se li vogliamo verdi o blu.

La Cina é al momento il piú grande mercato automobilistico del mondo, avendo soppiantato gli USA nel 2009. Basta una penetrazione delle auto elettriche del solo 5% per vedere milioni di auto elettriche vendute. Al momento in Cina ci sono oltre 100 (cento!) case automobilistiche che fanno auto elettriche. Tutte in competizione tra di loro. Con fornitori in competizione tra di loro. Con la Cina che ha superato nel 2019 gli USA per investimenti in Ricerca e Sviluppo.

Conclusioni


E' troppo presto per parlare della morte di Volkswagen. Ma la Germania si troverá a dover gestire, a breve, centinaia di migliaia di disoccupati. I tedeschi sono ottimi ingegneri, ma hanno creato una corazzata di auto diesel e a benzina che non troveranno piú mercato a breve, perché puzzano, costano una enormitá in manutenzione, e inquinano le cittá in spazi ristretti.
Nuovi materiali e nuove tecnologie hanno di fatto aperto la strada all'elettrico.


lunedì 6 gennaio 2020

[Immobiliare] Vendete!

Come scritto nel precedente post, l'italiano medio soffre di grossi problemi quando si tratta di studiare dopo il tipico percorso scolastico o universitario. Terminato il percorso di studi, anche i laureati vivono, dimenticando un pezzo per volta, con quello che si é imparato tra i banchi e nelle aule.

Poiché economia non viene minimamente insegnata alle superiori (chi fa ragioneria non capisce di economia, legge un bilancio, che é cosa diversa), ecco che la cultura economico-finanziaria degli italiani é molto bassa. Anche perché la cultura economico-finanziaria richiede la comprensione della matematica, e gli italiani, nei licei classici che si suppone sfornino la classe dirigente del paese, ci fanno a cazzotti.

Posso tranquillamente affermare che anche presso ingegneri italiani di un certo calibro la cultura finanziaria é prossima allo zero. C'é una vera e propria forma di chiusura mentale. Con ingegneri olandesi e inglesi invece é tutto un altro discorso. Sono appassionati di materie economico-finanziarie.

E poiché la cultura finanziaria tra gli italiani é bassa, hanno successo venditori di consulenze come quelli che hanno consigliato i bond o le azioni di banche mezze fallite di cui é piena la cronata italiana. Con notizie come quella di una professoressa (una laureata, quindi) che ha perso TUTTI i risparmi investendo centinaia di migliaia di euro in azioni e obbligazioni di una banca.

Ripeto: trattavasi di una laureata, insegnate di liceo, per sua stessa ammissione (plauso alla sua onestá intellettuale), "finanziariamente analfabeta".

Abbiamo quindi docenti che insegnano nei licei le loro materie, ma che sono finanziariamente analfabeti e finiscono nelle trappole di consulenti finanziari senza scrupoli. Vi aspettate che gli allievi di un liceo capiscano come evitare le trappole se i loro insegnanti sono i primi a caderci?
Sarai pure un fenomeno nella storia dei Sumeri, ma non sai nemmeno che i caratteri sulle tavolette di argilla parlavano di futures perché di futures, tu, caro docente di storia, non capisci nulla del mondo, mi dici a che servi per insegnare la storia? Mi basta wikipedia per rimpiazzarti, caro docente.

Di fatto, un docente italiano spesso insegna cose inutili senza saperlo. Nozionismi fini a se stessi.
La scuola italiana crea alunni che non capiscono il testo, perché sono i docenti per primi a non capirlo. Ergo, l'abbandono scolastico é altissimo. Chi ha la fortuna di avere un docente bravo, bene per lui, altrimenti, mancando un sistema di retroazione che impedisce a docenti disfunzionali di far danni, rimane fottuto per il resto della carriera scolastica.

Ecco perché la scuola pubblica italiana post 68 sforna docenti sempre piú incompetenti e scolari demotivati scollati dal mondo del lavoro.

Quindi, se gli studenti italiani diventano dei NEET, cioé non studiano, non cercano lavoro, non lavorano nemmeno, chi pagherá le pensioni in futuro o il welfare? Nessuno, si ricorrerá a extra tassazione. Tasseranno i privati. 
La produttivitá italiana é bassissima, il che significa che bisogna lavorare molte ore per raggiungere una qualitá di vita che all'estero, nei paesi del Nord Europa, Olanda o Scandinavia, richiede meno ore lavorate.
La produttivitá italiana é inferiore alla media europea. E non si fa ricerca e sviluppo. Punto.

E dove sono stati investiti per DECENNI i risparmi degli italiani? Mattone e Titoli di Stato e Contanti nei conti correnti.
Non solo, la popolazione italiana diminuirá, specie quella di qualitá, e salirá quella straniera che di certo non ha accumulato risparmi nei decenni precedenti e deve trovarsi sistemazioni pagando poco.
Il valore degli immobili in molte cittá scenderá ulteriormente, per ragioni anagrafiche e demografiche.
Quindi, il mio suggerimento é di sbarazzarvi del mattone il prima possibile, in Italia.

Facciamo un esempio del perché non conviene investire nel mattone mettendolo in affitto.

Supponiamo di voler comprare una seconda casa per investimento. 

Dove comprare? Rivolgiamo la ns. attenzione ad una cittá con molti studenti, perché piena di universitá di grido. Es. Pisa. Ci sono ben tre universitá e molti studenti fuori sede devono trovare un alloggio. Pisa é ben collegata, ha un aeroporto, ha basso livello di criminalitá, si vive piuttosto bene secondo la classifica delle migliori cittá per qualitá della vita in Italia nel 2019.
E'una cittá d'arte: arrivano anche i turisti. A frotte.

Quindi potrebbe essere interessante l'acquisto di una seconda casa ed affittarla a studenti o metterla su Airb&B per i turisti.

TASSE: sull'affitto si applica una cedolare secca nell'ordine del 10%. Su Airbnb del 21%. Inoltre con AirBnB é necessario che qualcuno la segua, dando le chiavi, ripulendo ad ogni uso etc. A meno che non viviamo giá a Pisa, l'affitto occasionale é perdita di soldi e salute.

Rimane quindi l'affitto di lungo termine agli studenti.
Quanto paga uno studente a Pisa per l'affitto? In media 300 euro.

Supponiamo di avere una casa abbastanza grande, centrale, per affittarla a tre studenti.
Sono 900 euro al mese.

Quanto costa una abitazione, diciamo almeno di 100 metri quadri, in zona centrale, con due bagni?
Ai prezzi attuali, ristrutturato, circa 300mila euro. Prezzi molto bassi, rispetto allo storico.

Evitiamo di considerare le spese una tantum, ad esempio il costo del contratto di compravendita, la percentuale alla agenzia immobiliare, l'arredo etc.
E concentriamoci sui costi mensili, a regime.

Un mutuo di 300mila euro, spalmato su 20 anni, richiede ai tassi fissi attuali una rata di 1500 euro al mese. Stiamo fuori, e di molto.

Spalmiamo il mutuo su 30 anni. La rata scende a 1310. E solo una banca ce lo dá. Ancora, stiamo fuori. Per ottenere questo mutuo, dobbiamo avere un altissimo reddito.

Giá si capisce che comprare DA ZERO una casa con mutuo per investimento é follia. E parliamo di una cittá bella, universitaria, zona centrale. Di certo non investiamo in una periferia.

Supponiamo che la nostra zietta ci abbia lasciato un 100 mila euro di ereditá. Nota: abbiamo un vero gruzzolo da investire.
Il mutuo diventa 200mila. Su 20 anni, parliamo di 900 euro di mutuo.
I tre studenti coprono i 900 euro.

Bene, sembra che ci siamo.
Peró ora bisogna aggiungerci cedolare secca, IMU su seconda casa, TARI, costo per manutenzione e i viaggi per ispezionare la casa. Tralasciamo il costo per assicurare la casa.

Affitto incassato:  + 900 euro mese
Mutuo:  - 900 euro mese
Cedolare secca: - 90 euro mese
IMU: non lo so, ma stimiamo 1000 euro/ 12 mesi = - 80 euro circa al mese
Manutenzione straordinaria: 5%  ---> - 45 euro mese

Di fatto, senza contare altre spese, ma solo quelle piú importanti, stiamo perdendo soldi a rotta di collo, per oltre 200 euro al mese. Periodicamente dobbiamo pure ispezionare la ns. proprietá per vederne lo stato. Da qui i costi dei viaggi o il pagamento di una persona di fiducia che controllo al posto nostro. Senza contare che i 100mila della zia li abbiamo immobilizzati.

Di fatto, SOLO se si ha giá una proprietá a disposizione, conviene affittare.
La crisi in Italia ha quindi arricchito chi giá aveva una casa da dare in affitto in prossimitá dell'abitazione principale.

Si dirá: si peró il capitale viene rimborsato mese per mese e poi rimane una casa da vendere. Vero. Ma in ogni caso c'é cash che viene perso ogni mese per venti anni. Il cashflow é negativo, molto negativo. Il mattone piú che un investimento diventa una mazzata sulla testa.

Questo con le leggi di oggi. Domani, la cedolare potrebbe passare al 15%, e gli studenti potrebbero preferire altre mete universitarie. C'é un rischio di non trovare affittuari, a meno di non abbassare il prezzo. E'un rischio che va quantificato.

Ora, supponiamo che gli studenti anziché 300 paghino 400 per una camera. Devono anche pagarsi le spese (luce, acqua, gas, internet, condominio) quindi la vedo dura, ma supponiamo di arrivare a 1200 di affitto con tre studenti con un contratto di medio lungo termine su cui é possibile applicare la cedolare al 10%.

In questa maniera, siamo coperti filo filo se non teniamo contro di imprevisti ulteriori (lo studente indietro coi pagamenti, vicini che si lamentano per i rumori, lo studente lascia la casa in stato pietoso)

Ecco, questo appena fatto é una banale ma significativo esempio di applicazione di un po' di buon senso finanziario ad un acquisto immobiliare.

Ulteriori considerazioni andrebbero fatte se anziché un mutuo a tasso fisso optiamo per un mutuo a tasso variabile (con o senza CAP), e conosciamo la zona e sappiamo che verrá ulteriormente valorizzata. Altre osservazioni andrebbero fatte, del tipo: ma i centomila della zia, li immobolizzo tutti o mi pago un master, o cerco lavoro meglio remunerato all'estero e uso un terzo dei 100mila come cuscinetto finanziario finche'non ingrano? Quali sono le aspettative di inflazione?Uso i soldi per aprirmi una attivitá?

E via discorrendo.





Il miglior investimento

Quale é il miglior investimento che potete fare?

Immobiliare? oro? azioni? opzioni? titoli di stato? valute straniere? criptovalute?

Per investimento si intende privarsi dei risparmi oggi per avere un ritorno positivo domani.

A mio avviso, esiste un investimento universale.

Riguarda l'asset che abbiamo fra le orecchie. 

Investire in istruzione, mirata e focalizzata ad acquistare competenze rivendibili sul mercato del lavoro, é la cosa migliore che si puó fare. 

Queste competenze sono sotto il nostro controllo, a differenza dei mercati finanziari, del mercato immobiliare, del mercato del lavoro, della soliditá patrimoniale dell'azienda per cui lavoriamo (puó anche essere lo Stato stesso) .

Questa istruzione DEVE includere una quantitá non indifferente di competenze finanziarie.

Il mondo di oggi ricompensa piú il capitale del lavoro. Cosa significa? significa che puoi sbatterti a lavorare dal mattino alla sera ma se hai molto capitale sei in grado di pagare meno tasse spostandoti all'estero, puoi creare occupazione e quindi godere di fortissime agevolazioni fiscali, e via discorrendo. Un piccolo non puó spostare la residenza fiscale in Olanda, Fiat puó. Un piccolo non puó delocalizzare, Whirlpool puó. Un piccolo non puó pagare meno tasse facendo figurare investimenti in ricerca e sviluppo e detrazioni per l'ammortamento, Brembo puó.

Chi ha capitale e competenze finanziarie vince sul medio e lungo termine rispetto a chi ha solo competenze nel proprio settore di provenienza.
Notate che potete avere anche una laurea in economia, ma ugualmente non capire nulla di come il denaro viene creato, mosso e distrutto al giorno di oggi. Avete imparato nozioni, ma siete disfunzionali per come applicarle.

Quanto guadagna un promotore finanziario? Si va dai 40mila agli 80mila annui, in genere. Ottimi rispetto ad un operaio specializzato e soprattutto l'esperienza fa lievitare il denaro, mentre un operaio rischia di fare sempre le stesse cose. Ma se sono cosí bravi ad investire, perché i promotori finanziari  stessi non diventano ricchi?

Semplice: capiscono poco di mercati finanziari. I veri fenomeni fanno milioni o miliardi, vedi Ray Dalio, ma un normale promotore finanziario in genere non fa arricchire né voi, né loro stessi. Anzi.
I free lance prendono i soldi dalle commissioni. Sono cioé bravi venditori di consulenze, non bravi investitori. Il fatto stesso che i fondi passivi rendono piú dei fondi attivi riprova quanto ho appena affermato. Spesso i promoter sono obbligati dalla direzione a vendere un determinato prodotto. E poi sappiamo come finisce: la banca popolare di Bari é lá a ricordarcelo.

Di fatto, la maggior parte dei promotori finanziari campano con le commissioni, solo in rarissimi casi prendono soldi solo se vi fanno fare i soldi. Men che mai perdono i soldi se gli investimenti che vi hanno consigliato finiscono in malora.

La gente ha bisogno di persone che dica cosa fare: come amministrare i soldi, chi votare, quale macchina acquistare, etc. Paradossalmente, per beni di consumo deperibili come un'auto, che dopo dieci anni vale zero, spendiamo molto piú tempo per informarci che non per capire quanto e su cosa investire. Questo perché capire come investire richiede spendere decine o centinaia di ore in studio attivo. La gente studia solo a scuola o all'universitá, perché deve. Poi, smette. E rimane con le stesse nozioni acquistate fra i banchi di scuola per anni e anni. Magari ripetendole ai figli.

Siccome capire cosa é il denaro e come funziona richiede molto studio, semplicemente siamo troppo pigri per informarci e deleghiamo in toto ai cosiddetti esperti o promotori finanziari, che leggono tutti le stesse notizie e fanno le stesse scelte. Salvo ripetere fino alla noia che non bisogna seguire il branco ed essere valutatori indipendenti!

Tornando a quali investimenti fare, ripeto che una formazione mirata e lo studio continuo sono l'investimento migliore possibile. Consentono:
1) di limitare le fregature dei cosiddetti promotori finanziari
2) di confrontare investimenti diversi. Per esempio, conviene comprare una casa o tenersi il cash? o diversificare? Oppure spendere 20mila euro per un corso specifico di miglioramento professionale?
3) le competenze lavorative sono rivendibili, c'é molta domanda prevista, oppure no? su cosa conviene puntare per la formazione?
4) che etá abbiamo? conviene andare all'estero? posso rivendermi meglio oltre confine?

Un errore comune é il seguente: c'é un buon trend in un certo settore lavorativo, allora tutti ci si fiondano. Con il risultato che, sí, la domanda c'éra, ma alla fine l'offerta sará in ogni caso strabordante. Ad esempio, ci puó essere alta domanda di ingegneri dell'IT rispetto ai laureati in scienze politiche: ma se tutti gli iscritti ad ingegneria fanno informatica, alla fine saranno sempre in sovrannumero rispetto alla domanda di lavoro e molte competenze saranno sovrapponibili ("esperto programmazione in python"....). L'incrocio fra altissima offerta e alta  domanda fará comunque stagnare lo stipendio. Meglio laurearsi in statistica. Bassa domanda, ma bassissimo numero di laureati --> stipendio migliore.

I promotori finanziari sono invece venditori di professione: se sei un bravo venditore, indipendentemente da quello che vendi, hai successo. Dal venditore di aspirapolveri, al promoter finanziario, al politico.

Il problema poi é il rumore di fondo: i consigli dei parenti, del cognato/cugino espertone, le paure convogliate dai giornali per aumentare la tiratura, i telegiornali, i colleghi che la pensano tutti "politically correct". E' dura mantenre la barra a dritta in tale assordante rumore. E'dura non cadere in tentazione ed "affidarsi" agli esperti, ai politici che ci piacciono, a chi sembra ispirare fiducia, ma che in realtá é solo un abile venditore. Il Web, i Social, hanno consentito una esplosione di espertoni, di paure, di distrazioni, ...e di VENDITORI, che in un mondo senza certezze, mirano a garantirsi un introito sicuro: il vostro reddito, il vostro like (che si traduce in reddito su Youtube), il vostro tempo.
Alcuni hanno veramente prodotti buoni da vendere (canali informativi su Youtube, per esempio) e vanno premiati, altri campano con le paure e i sogni della gente. Uno di questi é Beppe Grillo. Che ha consentito a quattro gatti altrimenti disoccupati e senza alcuna competenza di diventare legislatori e ministri in Italia, per mezzo di una piattaforma informatica geniale. Venditori, appunto. Loro si sono arricchiti, il Paese ci sta perdendo: la faccia, la ricchezza, la credibilitá.

Ecco, il miglior investimento siete voi stessi: riconoscere i trend, i deja-vu, discriminare un venditore di certezze da un venditore di prodotti che richiedono fatica per essere acquisiti. E regolarsi se la gente compra comunque padelle di pessima fattura.

Io personalmente ho quadruplicato il mio reddito in 5 anni da quando ho iniziato a investire in questa maniera su me stesso. Mi é migliorata la qualitá di vita, é aumentato il tempo libero perché ho aumentato la produttivitá. Aumentando il tempo libero é aumentato il tempo da dedicare allo studio, che a sua volta ha aperto la strada a nuove idee.

Le idee conducono a intenzioni, le intenzioni a obiettivi, gli obiettivi a piani di lavoro per realizzare gli obiettivi. I piani a loro volta stabiliscono le prioritá, cosa é necessario e cosa é superfluo, e i tempi di realizzazione.

Si sbaglia, e si sbaglia parecchio. Ma con un piano dietro, non a casaccio. Quindi si impara dai proprio errori e si REINVESTE la lezione imparata con l'errore in un NUOVO piano.
Scrivere NERO su BIANCO i piani, gli errori, le demotivazioni, le difficoltá é stato per me fondamentale.

Per inciso, imparare COSTA. Libri, corsi, tempo da dedicare, ma mano a mano che il tempo passa l'effetto leva del ritorno di investimento aumenta. Aumentando il reddito, ci si puó permettere un corso anziché un libro, un personal trainer anziché un abbonamento in palestra, e via discorrendo. Si riescono a conseguire piú risultati in minor tempo.
La buona notizia é che libri, corsi, video, podcast etc. costano pochissimo oggigiorno. Quello che ci vuole é la volontá e l'atteggiamento giusto per iniziare a usarli.

Contestualmente ci si rende conto che la gente si lamenta, si lamenta ma NON FA. La gente aspetta che siano altri a FARE. E i venditori sono lá apposta per proporre a noi tutte soluzioni preconfezionate dicendoci che ALTRI ci hanno giá pensato per noi.

Tornassi indietro di venti anni, scriverei al me stesso un solo appunto, su un post-it:


investi su te stesso e fallo seguendo un piano






mercoledì 18 dicembre 2019

[Economia] Le mitiche riserve bancarie - cosa sono e a che servono?

Le riserve bancarie sono dei particolari conti correnti che le banche tengono presso la Banca Centrale.
Sono analoghe ai conti correnti che noi persone comuni, o aziende, teniamo presso le Banche Commerciali.

Quando effettuo un bonifico al sig. Paolo Rossi, di fatto c'é un trasferimento di riserve, dalla mia banca alla banca dove il sig. Rossi ha il suo conto corrente.

Poiché in una giornata possono esserci centinaia di migliaia di trasferimenti di denaro fra banche diverse, di fatto a fine giornata lavorativa le banche fanno  il "clearing", cioé si registrano le transazioni nette occorse fra banche diverse e si aggiornano le riserve di ogni banca.

Ad esempio, se la mia banca tra le uscite le entrate in giornata ha un saldo negativo, per esempio 10 milioni, di fatto le riserve che tiene presso la banca centrale subiranno un taglio di 10 milioni.
Se le riserve a inizio giornata ammontavano a 100 milioni, a fine giornata saranno 100 - 10 cioé 90 milioni. Altre banche avranno a fine giornata un saldo positivo ammontante, nel complesso, ai 10 milioni che la mia banca ha perso.

Le riserve bancarie sono un circuito chiuso, normato dalla Banca Centrale. Né i comuni cittadini, né le imprese, né gli stati, possono accedervi.

Le banche centrali (italiana, spagnola, etc) hanno a loro volta riserve presso la Banca Centrale Europea.

Anche quando prelevo i soldi contanti dal mio conto corrente presso un bancomat, per esempio 200 euro, le riserve della mia banca presso la banca centrale subiranno una riduzione di 200 euro.

Quindi, le riserve hanno lo scopo di essere dei "cuscinetti di liquiditá" cui le banche attingono giornalmente per funzionare, per trasferimenti bancari, per prelievi, per ricevere e muovere denaro fra banche senza ricorrere a furgoni blindati con i contanti dentro che girano per le vie della cittá.

Lo scopo primigenio delle riserve bancarie era garantire liquiditá in caso di prelievi agli sportelli. Parliamo dell'era pre-telematica. All'epoca ci si recava dal cassiere e si prelevavano, che so, 100mila lire. Le riserve servivano a garantire che la Banca Commerciale avesse sufficiente liquiditá da GARANTIRE il normale funzionamento di prelievo agli sportelli.

Poiché una banca ha solo una minima percentuale in riserve rispetto al totale dei soldi che tiene in bilancio, é chiaro che se una folla richiedesse improvvisamente di ritirare i propri soldi dai conti correnti, la banca andrebbe in crisi di liquiditá, cioé non potrebbe pagare i suoi creditori, e richierebbe di diventare insolvente.

Maggiore é la quota che una banca tiene sotto forma di riserve, maggiore é la soliditá della banca.

Almeno in teoria.

Giá, perché le banche centrali nel mondo hanno ridotto sempre piú l'ammontare delle riserve OBBLIGATORIE, cioé le riserve MINIME che le banche commerciali devono tenere presso la banca centrale del proprio paese.

Perché?

1) l'uso del contante si sta riducendo in tutto il mondo.
2) le banche si fondono. Aumenta la probabilitá che i pagamenti interbancari avvengano all'interno della stessa banca, senza scomodare trasferimenti di riserve fra banche diverse.
3) i depositi sono garantiti fino a 100 mila euro dalla banca centrale o da un fondo interbancario. In soldoni, c'è la banca centrale che garantisce. Tranne in Europa, dove tutto è contorto. Ora si parla di MES.
4) Si sta diffondendo (solo in Europa) la policy per cui se una banca fallisce, a RIMETTERCI non  sono solo azionisti e obbligazionisti, ma pure i correntisti (policy del bail-in) oltre una data soglia, che sta diminuendo ed è già molto più bassa che negli USA. Per i promotori di questa politica, essa serve a spronare la gente a CRESCERE in termini di cultura finanziaria. Ovviamente i detrattori contestano che si tratta di salvare pochi banchieri coi soldi della collettivitá. Fate voi.

E ora sfatiamo un FALSO MITO che gira molto nei blog e nei siti cosiddetti di controinformazione


A coloro che sostengono che in questa maniera la banca puó creare tutto il denaro che vuole, perché non ha l'obbligo della riserva frazionaria, faccio presente che sono rimasti molto indietro.
PRIMO: esistono paesi in cui non esiste nemmeno l'obbligo di tenere riserve presso la banca centrale
SECONDO: é la banca commerciale che DECIDE di espandere o contrarre il proprio bilancio concedendo o meno credito a chi ne fa domanda (i privati). Non é che prima viene la riserva e POI si crea credito. E'il contrario: prima la banca CREA credito e POI aggiunge la riserva. La banca centrale periodicamente controlla il bilancio della banca commerciale e decide quanta riserva la banca commerciale deve aggiungere o diminuire. Giusto per mettere le cose nella giusta prospettiva e nel corretto ordine causa-effetto.
Dire y = x non é la stessa cosa che dire x = y, perché il nesso di causalitá non é evidente.

In merito al punto PRIMO, non lo scrivo io, lo scrive la Banca Centrale Europea a questa pagina:
Reserve requirements are a standard monetary policy tool in central banking. However, some central banks do not have them at all, for example those in Australia, Canada and Sweden.

Siccome verifico le mie deduzioni, se esse sono corrette, allora Australia, Canada e Svezia dovrebbero essere quasi cashless.
E'vero?
Direi di sí. Canada prima, Svezia seconda e Australia settima al mondo per essere cashless.

Se volete sapere come viene creato e distrutto il denaro del comune cittadino quando chiede prestiti e mutui presso le banche commerciali, potete rileggervi i miei post su come le bance centrali creano e distruggono denaro. Con due video a corredo.
Se volete sapere come il denaro viene creato e distrutto dalle banche centrali intervenendo sui titoli di stato, cercate nel mio sito. I link non ve li do, dovete leggervi il materiale con pazienza. Magari mi aiutate pure a trovare degli errori. Ho iniziato a scrivere tre anni fa e qualche inesattezza posso averla scritta all'epoca.

Fine del Falso Mito.

Per chi mi segue, ho giá scritto che considero la lotta al contante un falso problema, tipicamente italiano, per cui se il problema della mancanza di soldi non puó imputarsi alla burocrazia e al pessimo pubblico servizio, giocoforza la colpa é del privato, che é evasore a prescindere.
Si tratta di fumo negli occhi. Ma la gente ci crede e chi siamo noi per obbligarli a informarsi?
Mai dire ad un bambino piccolo che Babbo Natale non esiste.


Bene, per oggi é tutto. Anzi no.
Abbiamo appena intaccato la superficie dell'affascinante mondo delle riserve bancarie, per le quali il denaro viene prestato ad interessi nell'ordine di una....notte (cui sono connessi il famoso Federal Funds Rate, o il Libor, o l'Euribor, i tassi RePo..). Ma questa é un'altra storia. E' meccanica quantistica bancaria e non penso possa interessare il lettore medio-avanzato.

Vale sempre il solito principio: le banche fanno i soldi creando i soldi su cui ricevono interessi. Se in qualsiasi settore gli interessi salgono, vuol dire che chi crea o presta denaro NON si fida dell'altra parte e quindi chiede un interesse piú alto. Questo succede molto prima che le notizie di crack bancari importanti arrivino sui giornali.

Cercate su Google "repo interest rate spikes September 2019". 
Tre mesi fa c'é stato un enorme problema mondiale: le banche americane improvvisamente non si fidavano piú di prestare denaro ad altre banche per consentire a queste ultime di raggiungere il livello obbligatorio di riserve a fine giornata, al momento del "clearing". Crisi mondiale bancaria in vista? chissá. Qualche mega banca al collasso e il pubblico ne era all'oscuro? Forse non lo sapremo mai. Quel che é certo é che il governatore della FED ha fatto una C-L-A-M-O-R-O-S-A inversione a U e anziché continuare a distruggere denaro, ha iniziato a crearne di nuovo a botte di miliardi al giorno per impedire che i tassi di interesse su mutui e prestiti schizzassero verso l'alto per...carenza di liquiditá in un mare di liquiditá!  Draghi invece ha tenuto la barra a dritta nonostate gli arrabbiatissimi tedeschi: avanti con il quantitative easing. La FED ha dovuto riconoscere che Draghi aveva ragione.

Noi pensiamo di vivere tranquilli, ma cosí non é. E' un mondo difficile.

Saluti.







lunedì 16 dicembre 2019

[Italia] Demografia e pensioni a pezzi - attaccheranno il risparmio privato

Eccoci qua per il solito bollettino di guerra.

Sapete cosa mi interessa per capire lo stato di salute e di positivitá di un paese? il GDP? il tasso di disoccupazione generale? il numero di grattacieli costruiti in un paese anno su anno? l'indice di povertá? il tasso di inflazione?
Nulla di tutto ció. Guardo a quattro altri indici. Di cui ho giá scritto nel mio blog e che ora condenso.

1) Tasso di fertilitá: se uomini e donne hanno fiducia nel futuro e nei propri mezzi, fanno i figli. Altrimenti, si concentrano su se stessi. Il tasso di fertilitá é basso anche in paesi ricchi con basso indice di disoccupazione? significa che si ha poca fiducia nel futuro, i costi per vivere sono altissimi e lo stress lavorativo non ti consente di mettere al mondo i figli a meno di vedere pesantemente compromesso il proprio stile di vita. Specie chi vive in cittá, dove gli affitti e i costi delle case sono altissimi e i tempi di commuting casa-lavoro sono enormi, si fa meno figli che in cittá piú piccole. Basta vedere le etá dei genitori che vanno a prendere i figli agli asili nido a Roma o in un medio centro: a Roma non sai mai se fai la figuraccia di scambiare un papá molto imbiancato per un nonno.

Non mi credete? In Italia un genitore su tre deve licenziarsi per accudire un figlio

http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2019/12/07/addio-al-lavoro-per-stare-con-i-figli_c1b7af9a-8b97-4c6d-afb6-93f31b32c53b.html

L'Italia é ultima per tasso di feconditá in Europa.
https://www.repubblica.it/cronaca/2019/04/11/news/istat_fecondita_italia-223775103/

Chi ci rimette di piú a rimanere in Italia?

Le donne italiane 

Senza se e senza ma. Le donne italiane o non possono diventare mamme ad una etá in cui sono ancora molto fertili e piene di energie, o sono costrette a licenziarsi, oppure vengono trattate a pesci in faccia ai colloqui. Se una donna ci rimette, a seguire ci rimette il marito o compagno. Perché si trova con uno stipendio a far fronte alle spese di una famiglia intera. Con una moglie magari ben istruita che ha dovuto optare per la scelta meno peggiore ed é frustrata perché le hanno tarpato le ali professionali.
Oggi, in Italia, se fai un figlio é alta la probabilitá che ti ritrovi povero.

Ho giá scritto sulla discriminazione femminile al momento del colloquio di lavoro, con esperienza diretta a questa pagina. Un abisso fra Italia e Olanda.
Come reazione idiota a un problema serio, si sono inventati le quote rosa, che sono discriminazione al contrario. Ne ho scritto qua, due anni fa. Anziché migliorare il tessuto sociale favorendo l'inserimento delle donne, si penalizzano gli uomini magari piú validi della controparte rosa solo per una questione di gender.
Le quote rosa sono una pennellata di vernice su un muro pieno di muffa e batteri che andrebbe ripulito da cima a fondo.

2) Tasso di disoccupazione giovanile e tasso di abbandono scolastico
Qua la situazione é gravissima. Di fatto é verosimile pensare che il 50% dei giovani italiani sotto i 24 anni non studi, non lavori, non cerchi lavoro, non faccia formazione, non faccia insomma nulla di utile per costruirsi un avvenire. Di fatto spendono i risparmi dei loro genitori.
Personalmente, conosco molti di questi casi al Sud Italia.
Questo si ripercuoterá sulle pensioni che queste nuove generazioni dovranno pagare ai 40-50 anni di oggi.
Preparatevi: per rimanere a galla l'Italia dovrá fare P A T R I M O N I A L I e alzare le tasse, cioé trasferimenti di ricchezza dal privato al pubblico, via accise, via IVA, via IMU, quello che volete.
Non é fare la Cassandra: é usare la logica. Se la spesa pubblica é quella che é, con una popolazione che invecchia, chi paga se i giovani non lavorano e non costruiscono know-how e capacitá da usare domani?

A questa pagina ho parlato dell'abbandono scolastico italiano e ho indagato sulle cause. In Italia, un buon 14% dei ragazzi sotto i 24 anni ha solo la terza media. Questi non emigrano, nemmeno parlano una bozza di inglese. Non li vuole nessuno e spendono i soldi della famiglia per tirare avanti.

3) Tasso di emigrazione di italiani con alto livello di istruzione
Nel 2018 c'e stato il nuovo record di emigrati italiani. E il 75% di questi ha un livello di istruzione medio alto (Diploma, laurea, dottorato)

https://www.repubblica.it/cronaca/2019/12/16/news/il_rapporto_istat_sulle_migrazioni_piu_italiani_emigrati_meno_arrivi_dall_africa_-243613030/

L'emigrazione di talenti presuppone che ci sia desertificazione industriale e terziaria in Italia. Molti emigranti hanno ben oltre 40 anni. Non sono di primo pelo. E'gente con competenze altamente rivendibili.

Ripeto: attaccheranno il risparmio privato. Non c'é altra soluzione.

Chi vi parla di crescita per mezzo della detassazione, dovrebbe fare i conti con il fatto che gli investimenti in Ricerca e Sviluppo in Italia sono bassi. Molto bassi. Non é un caso che il fior fiore degli ingegneri emigri. Se gli investimenti in R&D sono bassi, la produttivitá giocoforza scende. E devi lavorare piú ore per tirare avanti. Se nel pubblico italiano si lavora pochissimo rispetto al resto d'Europa (in Olanda si lavora per 45-49 anni), il privato lavora a ritmi forsennati in Europa.

Infine, tenete conto che le cifre ufficiali dell'emigrazione possono in realtá essere sottostimate di un buon 50%! Ne ho scritto qua. Pensavo solo un 30%, ma in realtá secondo l'ISTAT si arriva ad un 50%. Pazzesco.
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Perché queste  metriche, tra l'altro poco pubblicizzate in TV?
Perché sono metriche che parlano di demografia: l'economia é soggetta ad alti e bassi nel breve termine, ma invertire un trend demografico richiede anni o decenni.
E'come invertire la rotta del Titanic. Occorre una enorme energia e tanto, tanto tempo.

L'Italia tutta se la passa male?
No, il Nord Italia ha retto bene, Milano ha retto benissimo. Ma il Sud é una catastrofe. Lo stato della capitale, Roma, dice tante cose. Il Centro Italia é malissimamente collegato, ha sofferto di pessime amministrazioni e non é un caso che la rossa Umbria abbia recentemente cambiato colore, optando per il verde. Malamministrazione uguale crollo della produttivitá per il sistema paese.
Sono voti di protesta, di rabbia, di frustrazione, e le Sardine sono la plastica rappresentazione della totale mancanza di idee sul futuro, in cui ci si rifugia verso un passato (gli anni 70 e 80) che non ricapiterá mai piú. Fateci caso: prima il M5S come voto di protesta, ora le Sardine. Domani chissá.
L'italiano medio vede poco distante.

L'Italia si é spenta.
Qualcuno o alcuni la riaccenderanno? forse. Ma la vita lavorativa di un individuo non dura duecento anni. Potete permettervi di aspettare per una rinascita? Le soluzioni, mi spiace dirlo, sono individuali e familiari.


Vendete tutto e andatevene alla prima occasione se siete abbastanza giovani 


Oppure:
1) trovatevi lavori di nicchia e tirate avanti insegnando ai vostri figli come andarsene. Sopravviverete. In alcuni casi magari prospererete pure.
2) candidatevi con le Sardine per sfruttare ancora per alcuni anni lo stipendio pubblico. Qualcuno vi voterá se avete una bella faccia.
.










sabato 14 dicembre 2019

Pensieri sparsi

Sono assente un po' dal blog in questo periodo, per motivi di lavoro.
Sto aspettando l'esito di alcune scelte effettuate diversi mesi addietro che potrebbero cambiare la vita ulteriormente da quando sono qua in Olanda.

Sto studiando diverse cose la sera, dopo lavoro e la palestra. Cerco di allenarmi dalle tre alle quattro volte a settimana. Quando vedo colleghi coetanei curvi e con la pancia, mi prende male e cerco di visualizzare come vorrei vedermi da qua a venti anni.


Oggi approfitto di questa oretta libera di sabato pomeriggio, seduto sul divano, per condividere un po' di pensieri sparsi con voi.
Bertrand Russell scrisse "elogio dell'ozio", dove ozio va inteso come scoperta di se stessi, liberi dal rumore infernale quotidiano per focalizzare meglio cosa si desidera nella propria vita.

1) Miglioramento personale: Ho ultimato la lettura della prima metá di Life principles di Ray Dalio (la prima metá del libro Principles). Ho impiegato 5 mesi per leggere la metá del libro, perché ogni tanto alcune pagine mi arrivavano come poderosi schiaffi in faccia e avevo bisogno di giornate intere per assorbire il contenuto e per mettere in pratica gli insegnamenti. Capivo che mi ostinavo a ripetere continuamente errori su errori senza imparare da metodi inefficaci. Dopo i primi libri di Kyosaki, letti nel 2013, che mi hanno introdotto ad un nuovo modo di guardare alla realizzazione dei propri obiettivi, facendomi passare da una visione socialista della politica ad una piú razionale e individualista (e che sono stati fra le cause della mia decisione di mollare l'Italia), Principles mi ha spinto a tenere taccuini dove annoto i fatti salienti che mi sono occorsi, specie le giornate negative, per imparare il massimo conoscendo meglio me stesso, soprattutto le mie debolezze. La trasparenza totale con se stessi é una fatica assurda ma impone una disciplina interiore che rafforza la capacitá di assumersi rischi valutandone piú obiettivamente pro e contro. Si acquisiscono metodologie e sistemi analitici potentissimi che aiutano a districarsi nelle decisioni quotidiane e soprattutto in quelle vitali. Le acquisizioni passano per il dolore causato da scelte sbagliate da cui, a fatica, si impara. Io ci ho aggiunto, di mio, l'applicazione dell'effetto leva. Ogni volta che la vita mi prende a calci in culo, imparo, raffino, cambio, e applico cercando di usare l'effetto leva per ottenere il massimo risultato col minimo dell'energia.

E'un grande lavoro in corso, che penso durerá tutta la vita.
Non so a voi, ma a me quando capita di leggere qualcosa che giudico centrale per cambiare la mia vita, sento come un dolore mentale, molto interno alla testa, credo dovuto alla rimappatura dei miei neuroni. Sensazione strana. Come un muscolo volontario che viene allenato fino a cedimento.

Penso mi occorreranno altri sei mesi per finire la seconda metá.


2) Storia del transistor: di fatto ho finito di leggere questo libro, la storia dei laboratori Bell. Di fatto é una storia di AT&T, la cui divisione Ricerca e Sviluppo, i Bell Labs appunto, sono stati una fucina enorme di innovazione e Premi Nobel della fisica e hanno creato l'era dell'informazione nella seconda metá degli anni 40, sia nella teoria che soprattutto nella pratica, con invenzioni come il transistor a giunzione, il tubo a vuoto, le reti cellulari, il primo satellite di telecomunicazioni, il perfezionamento dei radar, dei computer etc.

Fu l'antitrust a impedire che i Bell Labs entrassero anche nel mercato dei computer (che aprí la strada a IBM), anche se lo avevano di fatto creato; lo stesso antitrust impedí che entrassero nel mercato dei satelliti per telecomunicazioni (i Bell Labs crearono il primo satellite per telecom) aprendo la strada a Hughes e altre compagnie; infine, i Bell Labs crearono le reti cellulari, ma l'antitrust impedí loro di produrre i terminali mobili, che consentirono a Motorola di fiorire.
Sony é nata grazie ai brevetti resi pubblici sui Transistor e concessi in licenza per un tozzo di pane dai Bell Labs.

Questo fa capire cosa era l'America tra il 1860 e gli anni 70 del XX secolo.
Di fatto l'Europa fu bloccata causa due guerre mondiali. Eppure, a pensarci bene, la meccanica quantistica, di cui il transistor é stato la massima espressione creativa, era nata in Europa (Einstein, Bohr, Pauli, Schroedinger, Fermi, ...).

Ora ho iniziato un nuovo libro sulla storia del transistor e dei circuiti integrati, che offre spiegazioni piú tecniche sul perché certe soluzioni architetturali furono scartate (a torto) e gli effetti nella vita sociale, con mostruosi cambiamenti sociali. Il libro é Crystal Fire. 

Una chicca: sapete cosa dicevano di AT&T negli anni 50? che era un colosso contro cui era impossibile vincere e che andava smembrato, perché le tecnologie che offriva erano troppo avanzate per gli altri per potervi competere e aveva troppo potere sui cittadini americani. Se vi ricorda un po' Google oggi...

3) Metodo Toyota. Il primo libro, The machine that changed the world, l'avevo letto per metá in digitale nel 2018, ma mi sono convinto a ricomprarlo in cartaceo perché studiare i saggi sul digitale, specie per me che scrivo, annoto, scarabocchio, faccio disegni e schemi, é impossibile. Lo ricominceró daccapo. E' uno di quei libri che stimola il pensiero su come ottimizzare quello che si ha a disposizione, pensando lateralmente a soluzioni fuori dagli schemi. In parole povere: vedere valore aggiunto dove altri non lo vedono.
Questo mi aiuta moltissimo nel lavoro che svolgo. Molti miei colleghi non consideravano utile ció cui stavo lavorando, perché prometteva poco. Beh, se la mia vita sta per cambiare, é perché ho visto valore aggiunto dove altri vedevano una perdita di tempo.
Il sig. Ohno Taiichi (altro libro in attesa di essere letto a Natale), il genio fondatore del metodo Toyota, oggi riapplicato in tutte le salse in una miriade di ambiti industriali, ha visto ottimizzazione laddove tutti gli altri manager vedevano solo sprechi inevitabili e passivamente lasciavano le cose come stavano. E ha cambiato anche i contratti di lavoro e quindi la societá giapponese tutta.
L'ha talmente rivoluzionata che in Blade Runner nell'83 si immaginavano i Giapponesi dappertutto nel futuro 2019.
Come ha fatto Ohno a vedere quello che per altri era invisibile?
E come ha iniziato? Quale background sociale gli ha consentito di eccellere?

Sono queste le domande che mi stimolano, altro che la politica italiana, un brodo di mezzeseghe intervistate da giornalisti mezzeseghe. Seguo la politica italiana perché le tasse che mettono mi fanno capire dove tira il vento e perché i cambiamenti sociali vanno cavalcati e non subiti.


4) Maturitá tecnologica: Per lavoro ho creato  uno strumento che misura il grado di maturitá di qualsiasi tecnologia, per ora in ambito spaziale. Ce ne era uno della NASA, ma non mi piaceva e ne ho realizzato un altro con altri collaboratori.
I miei studi sulle ricerche base, e le applicazioni prototipali, di cui ho anche scritto qua su Exit Economics e su OraZero, andavano in questa direzione. Di fatto ho preso una idea e le ho dato sostanza, in una direzione che nel mio reparto nessuno aveva immaginato potesse interessare. (vedere valore aggiunto dove altri non vedono niente)
All'epoca mi sono basato sui lavoro divulgativi del bravissimo Richard Duncan. sul suo MacroWatch (devo rinnovare la sottoscrizione, costa 250 dollari l'anno ma non ho tempo di studiare economia queste settimane).
Ho fuso la passione per la finanza con la tecnologia. Costi vs. benefici di ricerca base e ricerca applicata.


5) Criptovalute: Vi sarete accorti che ho stoppato lo studio delle criptovalute. Lo riprendero'. Vi ricordate i miei post in cui affermavo che l'hype intorno al bitcoin era una frode? continuo a pensarlo, ma ci sono aspetti positivi ed interessanti sulle cripto come strumenti alternativi al fiat money. Adesso il bitcoin sta messo maluccio, ma vedremo. E'uno strumento puramente speculativo, ricordatevelo e quindi dovete valutarne i rischi.

Per inciso, chiunque dica che le banche useranno le cripto per creare moneta, é in malafede. Non gli credete. Non lo faranno mai, se non per operazioni marginali. E' fuffa  per i giornali. Sarebbe come chiedere a Dracula di usare l'aglio nella dieta. Peró leggete le notizie perché potrebbero avere ripercusioni sui vostri risparmi (vedi anche bail in e MES, di cui ho giá scritto).


6) Matematica: sto rielaborando molti concetti di matematica che davo stupidamente per buoni solo perché cosi'me li hanno insegnati a scuola o, peggio ancora!, all'universitá. Rifatevi il cervello su cosa sono i numeri complessi con questi video. E iscrivetevi a questo canale, 3blue1brown, perché capire geometria e matematica con questo ventisettenne (dio come sono vecchio!!) che fa dei video incredibilmente fatti bene, é un piacere per i neuroni. Avrei voluto avere materiale come questo a disposizione quando facevo ingegneria. Avrei capito tutto con un decimo del tempo e con i nove decimi del tempo rimasto avrei fatto altro.


Considerazioni finali.


Non vi saranno sfuggite alcune cose:
Primo: tutto quello che sto studiando richiede l'inglese.
Senza inglese, non andate da nessuna parte e non avete la possibilitá di accedere alla fonte primaria dell'informazione. Di fatto, siete ciechi in un mondo di vedenti.

Secondo: libri, video, podcast sono tutti strumenti di apprendimento, non esiste uno strumento piú importante degli altri. Oggi viviamo in un'era che rende possibile leggere un libro, fermarsi, mettere su un motore di ricerca un concetto che non ci tornava chiaro nel libro, e leggere Wikipedia, o vedere un video su Youtube, per chiarirci le idee con altre spiegazioni. Tutto, rigorosamente, in inglese. Tra 'l'altro, i social consentono interazioni che venti anni fa sarebbero state impensabili! posso chiedere chiarimenti in un commento su Youtube ad un video postato da un americano e mi risponde un PhD indonesiano. Fantastico! Potete decidere di usare i social per commentare le cazzate di Di Maio o Grillo, oppure per imparare altro. A voi la scelta.

Terzo: una mente analitica é fondamentale. Saper distinguere fatti da opinioni, ed essere fortemente critici con se stessi, richiede una gran fatica. Come ripeto sempre: se fosse facile, lo farebbero tutti.
Beh, non é facile per niente, e lo fanno in pochi. Trasparenza totale con se stessi: é un asset fondamentale. Io non sono un genio, e quello che cerco di fare é sfruttare al massimo quelle che sono le mie potenzialitá attaccando un problema da vari punti di vista.
Serve leggere autori che aprano i miei orizzonti mentali che, finché stavo in Italia, erano piuttosto ristretti, a dire il vero.



Alla prossima.

PS: a breve scriveró di un nuovo paradigma di design, produzione e vendita, che si basa sui social. Pazzesca la possibilitá di sviluppo. Ovviamente, in Italia non ne parlano. Ma una mia amica ci tira su il suo salario. Un altro schiaffo in faccia la mia mentalitá "vecchia".

giovedì 28 novembre 2019

[Economia] Come funziona il Meccanismo europeo di stabilitá

Il mio modo di muovermi nella vita negli ultimi 5 anni si é sempre basato sulla seguente catena:

FATTI ---> ANALISI dei FATTI ---> DECISIONI/CONCLUSIONI

Come giá fatto un anno fa per l'infausto "global compact" (Articolo su Exit Economics), non mi sono basato per le mie conclusioni sui giornaletti italiani, ma ho preso i documenti originali dell'ESM e ho iniziato a studiarmeli. 

I FATTI in questo caso non sono i video su Youtube, i giornali di questo o quell'editore, ma i documenti ufficiali. 

Ho giá parlato degli imbecilli di questa epoca: l'incapacitá dei giornalisti e dei politici di leggere le carte ufficiali prova il declino mentale e vizioso dell'Italia. E se questa classe dirigente é la prima ad essere ignorante e pigra, non aspettatevi nulla di buono nei prossimi lustri. L'Italia sará terra di conquista per altri. E i vostri figli faranno i camerieri e i commessi per olandesi e tedeschi. 

Torniamo a noi: 

Esiste un MoU (Memorandum of Understanding) tra due soggetti: la Commissione Europea e lo European Stability Mechanism (organizzazione intergovernativa europea con sede in Lussemburgo). Per definizione, un MoU é una lista di intenti fra due o piú soggetti giuridici. 
Non stabilisce requisiti, cioé imposizioni, ma definisce un percorso che poi nel tempo diventerá normativo. In generale, un MoU é pieno di frasi come "i soggetti si impegnano a cooperare", "i soggetti evitano di duplicare il lavoro da fare" e cose cosí. Intenzioni, un po' come il global compact summenzionato.

In questo caso, devo dire che per essere un "semplice" MoU, il documento é piuttosto dettagliato. Le policy di intervento e le modalitá attuative sono ben spiegate. Ci sono gli input, i risk assessment, i ruoli delle parti, gli output.

Qui potete scaricare il documento del MoU con le mie annotazioni. 

L'architrave esecutivo, come sempre, é la commissione europea.
Supponiamo che un paese faccia richiesta di "supporto di stabilitá", in altri termini richieda un prestito. Normalmente un paese extra-europeo si rivolgerebbe al Fondo Monetario Internazionale. In questo caso, all'interno del consesso europeo, il paese che vede a rischio i propri conti fa richiesta di un prestito (il termine loan non é mai menzionato nel documento, nella neolingua europea si parla di stability support).

Supponiamo che sia l'Italia a richiedere un supporto di stabilitá.
La richiesta viene inoltrata al board dell'ESM. Il presidente di questo board attiva la commissione europea e la banca centrale europea (BCE) che producono una valutazione:
  •  del rischio di stabilitá finanziaria, 
  •  della sostenibilitá del debito pubblico,
  •  e dell'entitá del prestito (si parla non di loans, ma di financial needs)
Fin qui, normale: di fatto, quando chiedi un prestito ad una banca, la banca valuta
  • se sei un buon pagatore, 
  • quale é il tuo reddito (se non hai giá troppi debiti su cui paghi fior di interessi passivi)
  • quale é l'entitá del prestito e sua destinazione (esiste un collaterale cui aggrapparsi?)
Come vedete, la Commissione Europea, l'ESM e la BCE fanno la stessa cosa di una banca privata, solo che invece di una persona o un'azienda si parla di una nazione e invece di debito privato si parla di debito pubblico. I dati economici anziché essere micro sono macro.

Sta alla Commissione Europea, in collaborazione con la BCE, preparare una analisi di sostenibilitá del debito: di fatto include un piano di ammortamento del prestito erogato.
Sempre alla Commissione Europea sta l'onere del monitoraggio (surveillance)  del pagamento delle rate del prestito erogato. Nel 2015 l interesse sui prestiti erogati era inferiore all'1%. Decisamente buono, direi.

Fin qui, il MoU. 
Non é spiegato quali sono le condizioni precise per cui il paese richiedente il prestito possa accedere al prestito e le condizioni cui aderire per ottenerlo.
Di fatto, sta alla Commissione Europea, all'ESM e alla BCE stabilire le modalitá. Il parlamento europeo non interviene o, per lo meno, non risulta nei documenti che esso possa intervenire.

Esistono poi molti documenti (requisiti - governance rules, e manualistica - guidelines) che dettagliano il funzionamento dell'ESM.
Ma, come ogni banca che si rispetti, un prospetto informativo é d'obbligo, perché non é che possiamo leggerci migliaia di pagine per arrivare all'essenziale. 
Qua c'é il prospetto informativo che ci interessa [il sito dell'ESM é fatto molto bene]

Veniamo a come funziona.

L'ESM é come una banca di investimento. Al momento ha un equity di 80 miliardi di euro. Intoccabili. Pagati dagli stati membri dell'area euro. Tradotto: dai contribuenti. Raccoglie poi i soldi nei mercati finanziari. In breve, compra e vende titoli di stato a investitori in tutto il mondo. Di quanti soldi parliamo?
Iniziamo col dire CHI ha preso i prestiti dall'ESM finora. Se non sapete come funzionano i titoli di stato, leggetevi prima questo mio post su Exit Economics su come funziona un titolo di stato. E' spiegato in modo abbastanza semplice e con esempi.

Irlanda: 17.7 miliardi di euro, prestati fra il 2010 e il 2013, con pagamenti compresi tra il 2029 e il 2042 con una maturitá media di 20.8 anni. 

Spagna: 41.3 miliardi di euro, prestati nel 2013, con pagamenti compresi tra il 2022 e il 2027con una maturitá media di 12.5 anni. Gli spagnoli sono strizzati per bene, direi.

Portogallo: 26 miliardi di euro, prestati tra il 2011 e il 2014, con pagamenti compresi tra il 2025 e il 2040 con una maturitá media di 20.8 anni. Gli é andata meglio degli spagnoli, direi.

Grecia: 61.9 miliardi di euro, prestati tra il 2015 e il 2018, con pagamenti compresi tra il 2034 e il 2060 con una maturitá media di 32.35 anni. Si tratta di un prestito ENORME per cui i Greci saranno sotto scacco fino al 2060. Di fatto sono morti che camminano. Zombie economici.

Ma tutti questi soldi all'ESM chi glieli ha dati? 
I contribuenti, all'inizio.
Vedete, la frase di inizio "The ESM lends hundreds of billions of euros to programme countries. But this does not cost taxpayers any money" non mi sembra proprio corretta. Infatti 
sembrerebbe che l'ESM crei denaro dal nulla, compri titoli di stato con i soldi creati dal nulla e rivenda i titoli in giro per il mondo. Ma questo lo fa la BCE. 
No, l' ESM ha un capitale proprio di 80 miliardi di euro pagati dai contribuenti europei, e questi soldi non possono essere usati per fare prestiti. Di fatto, é un collaterale, per dire agli investitori che l'ESM é solido quanto basta, e che una un management che non é quello di Banca Etruria. 
Quindi, gode di prestigio e puó finanziarsi a interessi agevolati. Insomma, cerca capitali nei mercati finanziari, con la soliditá data da una equity pagata dai contribuenti, e con i soldi raccolti compra e vende titoli di stato (non mi sembri acquisti azioni, non é menzionato) usando complesse strategie di diversificazione del rischio finanziario, e mirando alla preservazione del capitale. Il che fa intuire che non adoperi - spero!- strumenti a leva finanziaria. 

Fin qui, tutto bello. 

Quindi perché tanta ritrosia di certe opposizioni all'ESM?

Per questa frase: " Countries must implement tough reform programmes before they get ESM money".

In altri termini, un paese per veder salvate le proprie banche e il proprio sistema di credito deve attuare riforme dure. La commissione europea si accerta che le misure vengano portate a compimento. In altri termini ancora, si tratta di tagli alla spesa pubblica e trasferimenti di ricchezza dai privati (con le tasse) allo Stato che ripaga i debiti contratti con l'ESM, che a sua volta ripaga i grandi investitori di tutto il mondo.

Detto in parole semplici: le opposizioni contestano il fatto che per mezzo dell'ESM il debito di uno stato é in mano a fondi speculativi con sede in paradisi fiscali che dissanguano per mezzo dei tagli alla spesa pubblica il popolo che lavora per pagare gli interessi sui prestiti. 
Per paesi come Germania e Olanda, l'ESM invece attua misure di buon senso perché il loro avanzo commerciale con i paesi mediterranei li ha riempiti di soldi che hanno reinvestito in titoli di stato dei paesi mediterranei (che garantiscono ritorni del 2-3% in un mondo di tassi negativi). E non vogliono scottarsi. Germania e Olanda pensano: "noi ogni centesimo ce lo sudiamo, e di certo non ve lo regaliamo". Se mi metto nei panni del creditore, capisco la ritrosia a dover accettare una perdita per aver prestato soldi ad un altro paese che poi non ripaga i debiti.

Di fatto é uno scontro tra culture diverse, antitetiche, nell'eurozona. Tra paesi produttori (Germania e Olanda) con una grande industria, e paesi prettamente consumatori (mediterranei) con medie e piccole imprese. L'euro ha facilitato le economie forti, e ha penalizzato le economie deboli. Ha polarizzato la ricchezza.
Con in mezzo un mondo finanziariamente globalizzato, dove la tassa IMU sul tuo immobile finisce per ripagare un investitore alle Cayman. Dopo il crack del 1929, la situazione mondiale era piuttosto simile.

Cosa succederebbe senza l'ESM? Di fatto, il rischio di collasso dell'euro salirebbe a dismisura. L'ESM é uno strumento di financial risk mitigation, riduzione del rischio finanziario. Se la Grecia, per dirne una, non riesce piú a finanziarsi nei mercati perché nessuno le compra piú i suoi titoli di stato, non puó fare altro che dichiarare default (come ha fatto l'Argentina). Dichiarare default significa dichiarare che non si é in grado di ripagare gli interessi sul debito. Il che significa che le banche che hanno titoli di stato greci si vedono ridurre gli attivi e devono ricapitalizzare, cioé spremere gli investitori delle loro banche (al limite i correntisti, misure di bail-in), al limite chiedendo aiuto ai propri stati (es. Germania, Olanda, Francia..) e quindi ai conribuenti (misure di bail-out). Ma questo é il meno. In fondo, la Grecia aveva piccoli debiti originariamente e una perdita era sopportabile senza troppi problemi.

Il vero problema é che il default della Grecia dimostrerebbe nero su bianco il fatto che l'euro non funziona cosí come é. Perché nessuno si fiderebbe piú di nessuno e ogni paese ritornerebbe alla propria valuta originaria, su cui avrebbe il controllo. Inoltre, se un paese facesse default, qualsiasi altro paese attuerebbe un taglio delle proprie passivitá verso gli altri (tradotto: ti ripago con una moneta svalutata). Avviando una recessione mondiale e il rischio di ritorsioni non solo commerciali, ma militari (ricordo l'occupazione del bacino della Ruhr nel 1923 da parte dei francesi che non volevano essere ripagati con un marco svalutato dopo il primo conflitto mondiale). Noi pensiamo che certe cose non possano piú accadere, ma ne siamo certi? 
Senza contare che l'euro é la bandiera di una Europa unita. Fine dell'euro, fine di questa Europa. Un ventenne di oggi é nato e cresciuto con l'euro in tasca.

Quando Ray Dalio scrive che ci ritroviamo in una situazione simile a quella vista negli anni '30 del secolo XX (come ho scritto su ExitEconomics), di fatto dice che come nel 1929 il crack bancario lo hanno pagato i cittadini coi morti della Seconda Guerra Mondiale, cosí oggi i crack bancari del 2018 lo stanno pagando i cittadini con le riforme strutturali e i tagli alla spesa pubblica che fanno esplodere i movimenti di malcoltento, bollati come "populisti" per nascondere sotto il tappeto problemi enormi che nascono nel modo in cui il credito é creato e distribuito, e la visione di corto respiro di molte moderne democrazie. I politici pensano a essere rieletti, non a guidare il futuro verso la sostenibilitá di lungo periodo. E'un problema interno di una democrazia moderna.  
E Ray Dalio é uno degli uomini piú ricchi del pianeta. Quindi un "cattivo" per definizione secondo il sentire comune. Ma il suo ragionamento non fa una piega ed é frutto dell'analisi storica ed economica di tantissime recessioni, a partire dal 1500. 

Conclusioni

Ora sapete cosa prevede il MES. Di fatto é un fondo comune europeo che presta soldi a quei paesi che non riescono ad accedere ai mercati. In cambio dei prestiti, richiede garanzia dei pagamenti. La garanzia é l'esecuzione di riforme strutturali. La Commissione Europea monitora l'andamento dell'economia del paese che ha ricevuto il pagamento e interviene, se serve. Come? per i sovranisti, mettendo politici fantoccio a capo dei governi; per i paesi creditori, lavorando con i vertici politici per mettere persone responsabili che comprendano i costi esorbitanti che i cittadini del paese debitore dovrebbero sostenere se dovessero fare default. Siccome le elezioni le vincono non quelli che promettono lacrime e sangue, ma quelli che dicono che il nemico é "esterno", i normali strumenti di una democrazia di fatto vengono in buona parte bypassati. 
Le democrazie moderne, nate su una base identitaria di COMUNITA',  di fatto sono antitetiche alla globalizzazione, che é per INDIVIDUI.

L'Irlanda i soldi che ha preso non li ha ancora ripagati. Inizierá nel 2029. La Spagna inizierá nel 2022.

Sapete perché é proposto da taluni, e osteggiato da altri. Sapete perché esiste e a cosa serve. 
Sapete tutto sul MES? No, nemmeno per niente. E' un'organizzazione molto giovane, che ha ancora molte frecce nel suo arco e sofisticate modalitá di intervento nei mercati primari e secondari del credito, ancora non sfruttati. Ne sentiremo parlare parecchio nei prossimi anni.