giovedì 17 maggio 2018

Vecchi, automazione, moneta, assicurazioni, povertá

Il titolo sembra un'accozzagli di concetti distanti tra loro ma c'é un filo comune che li lega, e che a mio avviso delineerà il trend nei paesi ad alto reddito nei prossimi anni.
Questo post é un po' figlio della discussione che ho avuto con Alessia la Kazara in questo post su ExitEconomics e dopo aver letto l'eccellente post di Maurizio Blondet sulla monetizzazione del debito operabile dalle Banche Centrali (andava peró specificato in regime di bassa inflazione o deflazione): quest'ultimo é un  concetto strano per molti, ma non per il sottoscritto, perché seguo Richard Duncan da tre anni pur non essendo economista.

Vecchi: é inevitabile che i paesi ad alto reddito (non li chiamerei industrializzati, perché l'industria fa pensare a grossi stabilimenti mentre il reddito puó venire dal terziario avanzato, vedi la City di Londra per la finanza) facciano meno figli. Non siamo piú contadini né minatori, i figli non servono come una volta ("auguri e figli maschi" perché le braccia maschili lavoravano la terra) e costano molto di piú. Centinaia di migliaia di euro prima che raggiungano la maggiore etá, in taluni casi. Istruzione, sanitá, baby sitter, sport, cibo, arredamento della stanzetta, xbox, etc. Un figlio non lo misuri certo per i costi, chiariamo questo punto!!, ma é normale che se una famiglia non naviga nell'oro, dopo il primo figlio deve pensarci due volte prima di farne un altro.

Aggiungiamo che la superficie di uno territorio abitabile é quella che é e, a meno di non coprire un paese di palazzoni, con la conseguente pessima qualitá della vita che ne consegue, non ha senso pensare di "aumentare la popolazione" all'infinito. E'da idioti. E'una mentalitá contadina e polarizzata dalla stupida religione del "piú é meglio".

Quindi ci saranno sempre piú vecchi rispetto ai giovani. E allora? qual é il problema? il problema nasce per coloro che pensano che per garantire una vita decente ad una persona anziana occorre che i giovani lavorino. Per produrre reddito.

Reddito. Da cui pagare le tasse per pagare i servizi agli anziani.

Spiace ma questa é una equazione semplicistica. Non tiene conto del fattore produttivitá. E qui entra in gioco l'automazione. Se per assurdo fosse sufficiente, grazie all'automazione, un solo uomo in un paese per produrre il necessario (il necessario cambia ogni secondo ma giusto per fare un esempio...) tutti gli altri dovranno fare altro. Il reddito é svincolato da quanta gente lavora. E'dal 1971 che i soldi si creano dal nulla. Dal NULLA.

Prendete il Giappone. Non vogliono immigrati giovani. Ma invecchiano. Chi pulirá il culo agli anziani? o li porterá in giro al parco? secondo voi perché spingono tanto sull'automazione? Lo faranno i robot. I robot sostituiranno i "giovani" per attivitá legate all'invecchiamento. Non parliamo di Intelligenza Artificiale, é un termine da marketing. Parliamo di automazione spinta.
E il debito pubblico giapponese? stratosferico rispetto al PIL. La disoccupazione? bassissima. Eppure lo stato dovrebbe chiedere tasse altissime per pagare gli interessi su un debito cosí mostruoso.
Come si spiega cio'? si spiega perché il debito é solo un numero in un registro della banca centrale. Il Paese crea e presta denaro a se stesso, e poi lo distrugge. Mentre l'economia gira.
E poi perché la produttivitá in Giappone  é altissima. Altissima rispetto agli ALTRI paesi industrializzati.

Obiezione: Eh ma i giapponesi non fanno figli. Anzi, non scopano proprio, pare. Si ubriacano tutte le sere coi colleghi.
Nessun paese é "perfetto". Intendiamoci. Ma evidentemente i giapponesi preferiscono la cultura del lavoro, un robot pulito e asettico ad un immigrato che arriva col barcone e che porta una cultura diversa da quella del giapponese. Sono gusti.

Obiezione: e come campano i vecchi se non ci sono i giovani a lavorare, a pagare le tasse?

Saranno le banche centrali a produrre moneta. Sará reddito di cittadinanza. Io mi ribello a questo concetto, ma sono perdente. Sará cosí. Sará possibile generare moneta senza causare inflazione grazie a due fattori:
1. Automazione --> deflattiva
2. Globalizzazione --> deflattiva.

E tutte e due sono rese possibili dalla telematica e dalla microelettronica.
E sinceramente: arrivare a 80 anni in salute grazie alla automazione e alla sensoristica, ha i suoi indubbi vantaggi.

Capitolo assicurazioni: le assicurazioni cambieranno. Grazie alla microsensoristica, avremo un checkup completo ogni istante. Livelli di pressione, frequenza cardiaca, globuli rossi, globuli bianchi (stato di una infezione), colesterolo saranno monitorati grazie a mini sensori vestibili o immessi nel circolo sanguigno. Questo impatterá il mercato assicurativo. L'assicurazione é figlia dell'incertezza. Minore l'incertezza, minore il bisogno di pagare costi elevati all'assicurazione.
La privacy? Sará inesistente, peggio di adesso. Abbiamo perso. La sicurezza si paga con la privacy. Sicurezza e privacy sono antitetiche.

A differenza di tutte le altre societá che producono qualcosa (beni o servizi), le assicurazioni prima prendono i soldi e poi pagano. Secondo i loro criteri. Oggi! Ma grazie al crowdfunding, ci sará la possibilitá di avere assicurazioni "distribuite" fra migliaia di utenti. Le assicurazoini sono nate nel XVII secolo come societá di mutuo soccorso fra armatori che se perdevano un carico dalle Americhe finivano in bancarotta. Distribuivano il rischio fra piú soggetti. Ecco, il principio é lo stesso. Immaginate peró di estendere il mutuo soccorso tra migliaia o milioni di utenti grazie alla telematica. Persone con particolari patologia avranno il loro programma assicurativo.

La povertá? solo gli scienziati sono cosí ingenui da pensare che se basta produrre cibo per tutti e avere case prefabbricate per tutti allora la povertá sará estinta. Un uomo ha desideri, e i desideri costano. E siccome il prezzo dei beni dipende dalla allocazione della moneta in regime di automazione spinta, se uno ha un reddito inferiore rispetto al prezzo degli asset soggetti a inflazione della moneta, sará POVERO. Se una casa costa un capitale perché la moneta creata é finita nel mercato immobiliare, un capofamiglia sará comq povero. Mangerá e vivrá grazie al reddito di cittadinanza, avrá copertura sanitaria di base grazie al meccanismo assicurativo distribuito, ma sará povero. Nel senso che stará parecchio sotto la media del reddito.

Ci sará SEMPRE povertá secondo certi criteri. Perché siamo diversi e abbiamo storie diverse.

Il problema MONDIALE di oggi é come la moneta viene creata, distribuita, allocata e infine distrutta. E'un problema da ingegneri, per come la vedo io, non da economisti. Perché si inquadra nella cornice dei sistemi complessi. Questa é la vera sfida mondiale. Non certo la conquista di Marte. E lo dico da uno che lavora nel settore aerospaziale da anni.

Gli andrá bene essere al nostro futuro sig. Rossi o Mr. Smith essere"povero", ma avere tempo libero? la povertá é un concetto relativo. Un povero di oggi non muore per una infezione come un ricco del XV secolo. La povertá é la limitazione alla possibilitá di fare accadere le cose che si desiderano: casa migliore, cure sanitarie migliori, frigo migliore, macchina migliore, istruzione migliore.

Il costo dell'istruzione con la telematica sta crollando ma ancora esistono sacche ridicole di costi altissimi di universitá che lasciano solo il titolo. Tutto questo cambierá.

Giá oggi i millennials preferiscono il tempo libero e i social al reddito, in molte circostanze. Non é un caso. Si inquadra nei cambiamenti che ho appena descritto.



lunedì 14 maggio 2018

Dall'hardware ai servizi

Finalmente ci siamo.
Qua in Olanda a meno di 30 euro al mese hai accesso a internet 4G illimitato. Con un operatore decente di telefonia, questo significa una velocità di download di circa 100-120 Mbit effettivi.

Il che significa una cosa: chiudere col cavo, con la storia "ma la fibra arriva o no?" e con i giramenti di balle legati ai disservizi degli operatori di fonia fissa, piú tutta la solita trafila della consegna degli apparati quando cambi provider.

Io non ho un telefono a casa. Adopero solo il cellulare. In genere in Olanda i telefoni di casa sono VoIp e conosco solo persone che usano il cell.

Riflettevo sui costi dei servizi che pago:

1. Antivirus - 30 euro anno per un ottimo antivirus
2. Netflix - 10 euro mese
3. ExpressVPN - 6 euro mese (garantisce un mascheramento dell'IP, che consente di vedere anche i canali RAI)
4. Xbox Live - 9 euro mese
5. Spotify - 10 euro mese

Con il cellulare, per avere dati e chiamate senza limiti in Europa pago 35 euro mese.

Quindi, mensilmente, pago 130 euro mese, incluso internet senza limiti per casa, internet senza limiti per cellulare, servizi TV, giochi multiplayer per mio figlio, e VPN, e servizi video e audio on-demand.

Tutti questi, sono costi fissi mensili.
I costi una tantum sono quelli dell'hardware, che di seguito elenco.
A parte il cellulare, su cui c'é ampia scelta (io ho optato per un Huawei Mate 10 Pro che ben si sposa con le mie necessitá), si ha bisogno:
1. di una chiavetta wi-fi 802.11n usb (una quindicina di euro) per collegare il PC di casa al wi-fi,
2. un modem sim card 4G (una ventina di euro, non serve per le prestazioni wi-fi)
3. un ottimo router wi-fi, su cui invece é bene investire (minimo 100 euro), soprattutto se si desidera coprire piú piani, un'ampia superficie, un giardino, etc. Tipicamente un set da duecento euro comprende un router piú il satellite, che aiuta per una perfetta copertura della casa. Il set ha tecnologia proprietaria nel collegamento tra base e satellite, altamente performante (per chi mastica di tecnologia: MIMO + beamforming). Ecco perché sconsiglio di prendere un router wifi economico e di comprare un extender da pochi spiccioli.
Poi, chiaramente, ogni casa ha le sue geometrie e ogni utente le proprie esigenze e magari con 30 euro in totale vivi benissimo.

Su un arco di 5 anni di vita operativa (perché poi subentrerà il 5g e nuove tecnologie wi-fi), significa avere un costo di 4 euro al mese per avere un'ottima copertura tutta wireless, flessibile, affidabile. Ricordo che per i servizi che adopero spendo 130 euro mese, cioé TRENTA volte tanto.

Discorso a parte meritano gli smartphone: io non adopero Facebook o altri social media, ma adopero Whatsapp come il pane. Musica, film, libri, giornali, giochi on line, pagamenti, email, documenti...tutto, ripeto, TUTTO, passa attraverso lo smartphone, che é quindi giocoforza diventato piú smart di me. Se perdo il cell, sono fritto. Triste, ma vero. E mi rendo conto che piú l'adopero, piú Google o Amazon o altri sanno tutto di me. E diventa il single failure point: se qualcuno lo hackera, si prende la mia vita privata e professionale.

La privacy, intesa come tale nel XX secolo, non esiste piú. E' morta e sepolta.

Il rapporto fra costi dei servizi e costi dell'hardware (inteso anche come supporto, come CD e libro cartaceo) sta esplodendo a favore dei servizi che garantiscono ubiquità nell'accesso e condivisione.
Niente CD musicali, solo musica on line; leggo la maggior parte dei libri su display, con l'eccezione dei libri che mi serve consultare per lavoro - questi li tengo in versione cartacea. Nella mia libreria, a partire dal 2013, praticamente non ci sono romanzi nuovi.
Tutto questo si traduce in perdita di posti di lavoro per molta gente. Ne ho giá discusso altrove.

Ma il punto fondamentale rimane valido:
1. Infrastruttura di rete affidabile al 100%
2. Smartphone non crackabile