mercoledì 18 dicembre 2019

[Economia] Le mitiche riserve bancarie - cosa sono e a che servono?

Le riserve bancarie sono dei particolari conti correnti che le banche tengono presso la Banca Centrale.
Sono analoghe ai conti correnti che noi persone comuni, o aziende, teniamo presso le Banche Commerciali.

Quando effettuo un bonifico al sig. Paolo Rossi, di fatto c'é un trasferimento di riserve, dalla mia banca alla banca dove il sig. Rossi ha il suo conto corrente.

Poiché in una giornata possono esserci centinaia di migliaia di trasferimenti di denaro fra banche diverse, di fatto a fine giornata lavorativa le banche fanno  il "clearing", cioé si registrano le transazioni nette occorse fra banche diverse e si aggiornano le riserve di ogni banca.

Ad esempio, se la mia banca tra le uscite le entrate in giornata ha un saldo negativo, per esempio 10 milioni, di fatto le riserve che tiene presso la banca centrale subiranno un taglio di 10 milioni.
Se le riserve a inizio giornata ammontavano a 100 milioni, a fine giornata saranno 100 - 10 cioé 90 milioni. Altre banche avranno a fine giornata un saldo positivo ammontante, nel complesso, ai 10 milioni che la mia banca ha perso.

Le riserve bancarie sono un circuito chiuso, normato dalla Banca Centrale. Né i comuni cittadini, né le imprese, né gli stati, possono accedervi.

Le banche centrali (italiana, spagnola, etc) hanno a loro volta riserve presso la Banca Centrale Europea.

Anche quando prelevo i soldi contanti dal mio conto corrente presso un bancomat, per esempio 200 euro, le riserve della mia banca presso la banca centrale subiranno una riduzione di 200 euro.

Quindi, le riserve hanno lo scopo di essere dei "cuscinetti di liquiditá" cui le banche attingono giornalmente per funzionare, per trasferimenti bancari, per prelievi, per ricevere e muovere denaro fra banche senza ricorrere a furgoni blindati con i contanti dentro che girano per le vie della cittá.

Lo scopo primigenio delle riserve bancarie era garantire liquiditá in caso di prelievi agli sportelli. Parliamo dell'era pre-telematica. All'epoca ci si recava dal cassiere e si prelevavano, che so, 100mila lire. Le riserve servivano a garantire che la Banca Commerciale avesse sufficiente liquiditá da GARANTIRE il normale funzionamento di prelievo agli sportelli.

Poiché una banca ha solo una minima percentuale in riserve rispetto al totale dei soldi che tiene in bilancio, é chiaro che se una folla richiedesse improvvisamente di ritirare i propri soldi dai conti correnti, la banca andrebbe in crisi di liquiditá, cioé non potrebbe pagare i suoi creditori, e richierebbe di diventare insolvente.

Maggiore é la quota che una banca tiene sotto forma di riserve, maggiore é la soliditá della banca.

Almeno in teoria.

Giá, perché le banche centrali nel mondo hanno ridotto sempre piú l'ammontare delle riserve OBBLIGATORIE, cioé le riserve MINIME che le banche commerciali devono tenere presso la banca centrale del proprio paese.

Perché?

1) l'uso del contante si sta riducendo in tutto il mondo.
2) le banche si fondono. Aumenta la probabilitá che i pagamenti interbancari avvengano all'interno della stessa banca, senza scomodare trasferimenti di riserve fra banche diverse.
3) i depositi sono garantiti fino a 100 mila euro dalla banca centrale o da un fondo interbancario. In soldoni, c'è la banca centrale che garantisce. Tranne in Europa, dove tutto è contorto. Ora si parla di MES.
4) Si sta diffondendo (solo in Europa) la policy per cui se una banca fallisce, a RIMETTERCI non  sono solo azionisti e obbligazionisti, ma pure i correntisti (policy del bail-in) oltre una data soglia, che sta diminuendo ed è già molto più bassa che negli USA. Per i promotori di questa politica, essa serve a spronare la gente a CRESCERE in termini di cultura finanziaria. Ovviamente i detrattori contestano che si tratta di salvare pochi banchieri coi soldi della collettivitá. Fate voi.

E ora sfatiamo un FALSO MITO che gira molto nei blog e nei siti cosiddetti di controinformazione


A coloro che sostengono che in questa maniera la banca puó creare tutto il denaro che vuole, perché non ha l'obbligo della riserva frazionaria, faccio presente che sono rimasti molto indietro.
PRIMO: esistono paesi in cui non esiste nemmeno l'obbligo di tenere riserve presso la banca centrale
SECONDO: é la banca commerciale che DECIDE di espandere o contrarre il proprio bilancio concedendo o meno credito a chi ne fa domanda (i privati). Non é che prima viene la riserva e POI si crea credito. E'il contrario: prima la banca CREA credito e POI aggiunge la riserva. La banca centrale periodicamente controlla il bilancio della banca commerciale e decide quanta riserva la banca commerciale deve aggiungere o diminuire. Giusto per mettere le cose nella giusta prospettiva e nel corretto ordine causa-effetto.
Dire y = x non é la stessa cosa che dire x = y, perché il nesso di causalitá non é evidente.

In merito al punto PRIMO, non lo scrivo io, lo scrive la Banca Centrale Europea a questa pagina:
Reserve requirements are a standard monetary policy tool in central banking. However, some central banks do not have them at all, for example those in Australia, Canada and Sweden.

Siccome verifico le mie deduzioni, se esse sono corrette, allora Australia, Canada e Svezia dovrebbero essere quasi cashless.
E'vero?
Direi di sí. Canada prima, Svezia seconda e Australia settima al mondo per essere cashless.

Se volete sapere come viene creato e distrutto il denaro del comune cittadino quando chiede prestiti e mutui presso le banche commerciali, potete rileggervi i miei post su come le bance centrali creano e distruggono denaro. Con due video a corredo.
Se volete sapere come il denaro viene creato e distrutto dalle banche centrali intervenendo sui titoli di stato, cercate nel mio sito. I link non ve li do, dovete leggervi il materiale con pazienza. Magari mi aiutate pure a trovare degli errori. Ho iniziato a scrivere tre anni fa e qualche inesattezza posso averla scritta all'epoca.

Fine del Falso Mito.

Per chi mi segue, ho giá scritto che considero la lotta al contante un falso problema, tipicamente italiano, per cui se il problema della mancanza di soldi non puó imputarsi alla burocrazia e al pessimo pubblico servizio, giocoforza la colpa é del privato, che é evasore a prescindere.
Si tratta di fumo negli occhi. Ma la gente ci crede e chi siamo noi per obbligarli a informarsi?
Mai dire ad un bambino piccolo che Babbo Natale non esiste.


Bene, per oggi é tutto. Anzi no.
Abbiamo appena intaccato la superficie dell'affascinante mondo delle riserve bancarie, per le quali il denaro viene prestato ad interessi nell'ordine di una....notte (cui sono connessi il famoso Federal Funds Rate, o il Libor, o l'Euribor, i tassi RePo..). Ma questa é un'altra storia. E' meccanica quantistica bancaria e non penso possa interessare il lettore medio-avanzato.

Vale sempre il solito principio: le banche fanno i soldi creando i soldi su cui ricevono interessi. Se in qualsiasi settore gli interessi salgono, vuol dire che chi crea o presta denaro NON si fida dell'altra parte e quindi chiede un interesse piú alto. Questo succede molto prima che le notizie di crack bancari importanti arrivino sui giornali.

Cercate su Google "repo interest rate spikes September 2019". 
Tre mesi fa c'é stato un enorme problema mondiale: le banche americane improvvisamente non si fidavano piú di prestare denaro ad altre banche per consentire a queste ultime di raggiungere il livello obbligatorio di riserve a fine giornata, al momento del "clearing". Crisi mondiale bancaria in vista? chissá. Qualche mega banca al collasso e il pubblico ne era all'oscuro? Forse non lo sapremo mai. Quel che é certo é che il governatore della FED ha fatto una C-L-A-M-O-R-O-S-A inversione a U e anziché continuare a distruggere denaro, ha iniziato a crearne di nuovo a botte di miliardi al giorno per impedire che i tassi di interesse su mutui e prestiti schizzassero verso l'alto per...carenza di liquiditá in un mare di liquiditá!  Draghi invece ha tenuto la barra a dritta nonostate gli arrabbiatissimi tedeschi: avanti con il quantitative easing. La FED ha dovuto riconoscere che Draghi aveva ragione.

Noi pensiamo di vivere tranquilli, ma cosí non é. E' un mondo difficile.

Saluti.







lunedì 16 dicembre 2019

[Italia] Demografia e pensioni a pezzi - attaccheranno il risparmio privato

Eccoci qua per il solito bollettino di guerra.

Sapete cosa mi interessa per capire lo stato di salute e di positivitá di un paese? il GDP? il tasso di disoccupazione generale? il numero di grattacieli costruiti in un paese anno su anno? l'indice di povertá? il tasso di inflazione?
Nulla di tutto ció. Guardo a quattro altri indici. Di cui ho giá scritto nel mio blog e che ora condenso.

1) Tasso di fertilitá: se uomini e donne hanno fiducia nel futuro e nei propri mezzi, fanno i figli. Altrimenti, si concentrano su se stessi. Il tasso di fertilitá é basso anche in paesi ricchi con basso indice di disoccupazione? significa che si ha poca fiducia nel futuro, i costi per vivere sono altissimi e lo stress lavorativo non ti consente di mettere al mondo i figli a meno di vedere pesantemente compromesso il proprio stile di vita. Specie chi vive in cittá, dove gli affitti e i costi delle case sono altissimi e i tempi di commuting casa-lavoro sono enormi, si fa meno figli che in cittá piú piccole. Basta vedere le etá dei genitori che vanno a prendere i figli agli asili nido a Roma o in un medio centro: a Roma non sai mai se fai la figuraccia di scambiare un papá molto imbiancato per un nonno.

Non mi credete? In Italia un genitore su tre deve licenziarsi per accudire un figlio

http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2019/12/07/addio-al-lavoro-per-stare-con-i-figli_c1b7af9a-8b97-4c6d-afb6-93f31b32c53b.html

L'Italia é ultima per tasso di feconditá in Europa.
https://www.repubblica.it/cronaca/2019/04/11/news/istat_fecondita_italia-223775103/

Chi ci rimette di piú a rimanere in Italia?

Le donne italiane 

Senza se e senza ma. Le donne italiane o non possono diventare mamme ad una etá in cui sono ancora molto fertili e piene di energie, o sono costrette a licenziarsi, oppure vengono trattate a pesci in faccia ai colloqui. Se una donna ci rimette, a seguire ci rimette il marito o compagno. Perché si trova con uno stipendio a far fronte alle spese di una famiglia intera. Con una moglie magari ben istruita che ha dovuto optare per la scelta meno peggiore ed é frustrata perché le hanno tarpato le ali professionali.
Oggi, in Italia, se fai un figlio é alta la probabilitá che ti ritrovi povero.

Ho giá scritto sulla discriminazione femminile al momento del colloquio di lavoro, con esperienza diretta a questa pagina. Un abisso fra Italia e Olanda.
Come reazione idiota a un problema serio, si sono inventati le quote rosa, che sono discriminazione al contrario. Ne ho scritto qua, due anni fa. Anziché migliorare il tessuto sociale favorendo l'inserimento delle donne, si penalizzano gli uomini magari piú validi della controparte rosa solo per una questione di gender.
Le quote rosa sono una pennellata di vernice su un muro pieno di muffa e batteri che andrebbe ripulito da cima a fondo.

2) Tasso di disoccupazione giovanile e tasso di abbandono scolastico
Qua la situazione é gravissima. Di fatto é verosimile pensare che il 50% dei giovani italiani sotto i 24 anni non studi, non lavori, non cerchi lavoro, non faccia formazione, non faccia insomma nulla di utile per costruirsi un avvenire. Di fatto spendono i risparmi dei loro genitori.
Personalmente, conosco molti di questi casi al Sud Italia.
Questo si ripercuoterá sulle pensioni che queste nuove generazioni dovranno pagare ai 40-50 anni di oggi.
Preparatevi: per rimanere a galla l'Italia dovrá fare P A T R I M O N I A L I e alzare le tasse, cioé trasferimenti di ricchezza dal privato al pubblico, via accise, via IVA, via IMU, quello che volete.
Non é fare la Cassandra: é usare la logica. Se la spesa pubblica é quella che é, con una popolazione che invecchia, chi paga se i giovani non lavorano e non costruiscono know-how e capacitá da usare domani?

A questa pagina ho parlato dell'abbandono scolastico italiano e ho indagato sulle cause. In Italia, un buon 14% dei ragazzi sotto i 24 anni ha solo la terza media. Questi non emigrano, nemmeno parlano una bozza di inglese. Non li vuole nessuno e spendono i soldi della famiglia per tirare avanti.

3) Tasso di emigrazione di italiani con alto livello di istruzione
Nel 2018 c'e stato il nuovo record di emigrati italiani. E il 75% di questi ha un livello di istruzione medio alto (Diploma, laurea, dottorato)

https://www.repubblica.it/cronaca/2019/12/16/news/il_rapporto_istat_sulle_migrazioni_piu_italiani_emigrati_meno_arrivi_dall_africa_-243613030/

L'emigrazione di talenti presuppone che ci sia desertificazione industriale e terziaria in Italia. Molti emigranti hanno ben oltre 40 anni. Non sono di primo pelo. E'gente con competenze altamente rivendibili.

Ripeto: attaccheranno il risparmio privato. Non c'é altra soluzione.

Chi vi parla di crescita per mezzo della detassazione, dovrebbe fare i conti con il fatto che gli investimenti in Ricerca e Sviluppo in Italia sono bassi. Molto bassi. Non é un caso che il fior fiore degli ingegneri emigri. Se gli investimenti in R&D sono bassi, la produttivitá giocoforza scende. E devi lavorare piú ore per tirare avanti. Se nel pubblico italiano si lavora pochissimo rispetto al resto d'Europa (in Olanda si lavora per 45-49 anni), il privato lavora a ritmi forsennati in Europa.

Infine, tenete conto che le cifre ufficiali dell'emigrazione possono in realtá essere sottostimate di un buon 50%! Ne ho scritto qua. Pensavo solo un 30%, ma in realtá secondo l'ISTAT si arriva ad un 50%. Pazzesco.
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Perché queste  metriche, tra l'altro poco pubblicizzate in TV?
Perché sono metriche che parlano di demografia: l'economia é soggetta ad alti e bassi nel breve termine, ma invertire un trend demografico richiede anni o decenni.
E'come invertire la rotta del Titanic. Occorre una enorme energia e tanto, tanto tempo.

L'Italia tutta se la passa male?
No, il Nord Italia ha retto bene, Milano ha retto benissimo. Ma il Sud é una catastrofe. Lo stato della capitale, Roma, dice tante cose. Il Centro Italia é malissimamente collegato, ha sofferto di pessime amministrazioni e non é un caso che la rossa Umbria abbia recentemente cambiato colore, optando per il verde. Malamministrazione uguale crollo della produttivitá per il sistema paese.
Sono voti di protesta, di rabbia, di frustrazione, e le Sardine sono la plastica rappresentazione della totale mancanza di idee sul futuro, in cui ci si rifugia verso un passato (gli anni 70 e 80) che non ricapiterá mai piú. Fateci caso: prima il M5S come voto di protesta, ora le Sardine. Domani chissá.
L'italiano medio vede poco distante.

L'Italia si é spenta.
Qualcuno o alcuni la riaccenderanno? forse. Ma la vita lavorativa di un individuo non dura duecento anni. Potete permettervi di aspettare per una rinascita? Le soluzioni, mi spiace dirlo, sono individuali e familiari.


Vendete tutto e andatevene alla prima occasione se siete abbastanza giovani 


Oppure:
1) trovatevi lavori di nicchia e tirate avanti insegnando ai vostri figli come andarsene. Sopravviverete. In alcuni casi magari prospererete pure.
2) candidatevi con le Sardine per sfruttare ancora per alcuni anni lo stipendio pubblico. Qualcuno vi voterá se avete una bella faccia.
.










sabato 14 dicembre 2019

Pensieri sparsi

Sono assente un po' dal blog in questo periodo, per motivi di lavoro.
Sto aspettando l'esito di alcune scelte effettuate diversi mesi addietro che potrebbero cambiare la vita ulteriormente da quando sono qua in Olanda.

Sto studiando diverse cose la sera, dopo lavoro e la palestra. Cerco di allenarmi dalle tre alle quattro volte a settimana. Quando vedo colleghi coetanei curvi e con la pancia, mi prende male e cerco di visualizzare come vorrei vedermi da qua a venti anni.


Oggi approfitto di questa oretta libera di sabato pomeriggio, seduto sul divano, per condividere un po' di pensieri sparsi con voi.
Bertrand Russell scrisse "elogio dell'ozio", dove ozio va inteso come scoperta di se stessi, liberi dal rumore infernale quotidiano per focalizzare meglio cosa si desidera nella propria vita.

1) Miglioramento personale: Ho ultimato la lettura della prima metá di Life principles di Ray Dalio (la prima metá del libro Principles). Ho impiegato 5 mesi per leggere la metá del libro, perché ogni tanto alcune pagine mi arrivavano come poderosi schiaffi in faccia e avevo bisogno di giornate intere per assorbire il contenuto e per mettere in pratica gli insegnamenti. Capivo che mi ostinavo a ripetere continuamente errori su errori senza imparare da metodi inefficaci. Dopo i primi libri di Kyosaki, letti nel 2013, che mi hanno introdotto ad un nuovo modo di guardare alla realizzazione dei propri obiettivi, facendomi passare da una visione socialista della politica ad una piú razionale e individualista (e che sono stati fra le cause della mia decisione di mollare l'Italia), Principles mi ha spinto a tenere taccuini dove annoto i fatti salienti che mi sono occorsi, specie le giornate negative, per imparare il massimo conoscendo meglio me stesso, soprattutto le mie debolezze. La trasparenza totale con se stessi é una fatica assurda ma impone una disciplina interiore che rafforza la capacitá di assumersi rischi valutandone piú obiettivamente pro e contro. Si acquisiscono metodologie e sistemi analitici potentissimi che aiutano a districarsi nelle decisioni quotidiane e soprattutto in quelle vitali. Le acquisizioni passano per il dolore causato da scelte sbagliate da cui, a fatica, si impara. Io ci ho aggiunto, di mio, l'applicazione dell'effetto leva. Ogni volta che la vita mi prende a calci in culo, imparo, raffino, cambio, e applico cercando di usare l'effetto leva per ottenere il massimo risultato col minimo dell'energia.

E'un grande lavoro in corso, che penso durerá tutta la vita.
Non so a voi, ma a me quando capita di leggere qualcosa che giudico centrale per cambiare la mia vita, sento come un dolore mentale, molto interno alla testa, credo dovuto alla rimappatura dei miei neuroni. Sensazione strana. Come un muscolo volontario che viene allenato fino a cedimento.

Penso mi occorreranno altri sei mesi per finire la seconda metá.


2) Storia del transistor: di fatto ho finito di leggere questo libro, la storia dei laboratori Bell. Di fatto é una storia di AT&T, la cui divisione Ricerca e Sviluppo, i Bell Labs appunto, sono stati una fucina enorme di innovazione e Premi Nobel della fisica e hanno creato l'era dell'informazione nella seconda metá degli anni 40, sia nella teoria che soprattutto nella pratica, con invenzioni come il transistor a giunzione, il tubo a vuoto, le reti cellulari, il primo satellite di telecomunicazioni, il perfezionamento dei radar, dei computer etc.

Fu l'antitrust a impedire che i Bell Labs entrassero anche nel mercato dei computer (che aprí la strada a IBM), anche se lo avevano di fatto creato; lo stesso antitrust impedí che entrassero nel mercato dei satelliti per telecomunicazioni (i Bell Labs crearono il primo satellite per telecom) aprendo la strada a Hughes e altre compagnie; infine, i Bell Labs crearono le reti cellulari, ma l'antitrust impedí loro di produrre i terminali mobili, che consentirono a Motorola di fiorire.
Sony é nata grazie ai brevetti resi pubblici sui Transistor e concessi in licenza per un tozzo di pane dai Bell Labs.

Questo fa capire cosa era l'America tra il 1860 e gli anni 70 del XX secolo.
Di fatto l'Europa fu bloccata causa due guerre mondiali. Eppure, a pensarci bene, la meccanica quantistica, di cui il transistor é stato la massima espressione creativa, era nata in Europa (Einstein, Bohr, Pauli, Schroedinger, Fermi, ...).

Ora ho iniziato un nuovo libro sulla storia del transistor e dei circuiti integrati, che offre spiegazioni piú tecniche sul perché certe soluzioni architetturali furono scartate (a torto) e gli effetti nella vita sociale, con mostruosi cambiamenti sociali. Il libro é Crystal Fire. 

Una chicca: sapete cosa dicevano di AT&T negli anni 50? che era un colosso contro cui era impossibile vincere e che andava smembrato, perché le tecnologie che offriva erano troppo avanzate per gli altri per potervi competere e aveva troppo potere sui cittadini americani. Se vi ricorda un po' Google oggi...

3) Metodo Toyota. Il primo libro, The machine that changed the world, l'avevo letto per metá in digitale nel 2018, ma mi sono convinto a ricomprarlo in cartaceo perché studiare i saggi sul digitale, specie per me che scrivo, annoto, scarabocchio, faccio disegni e schemi, é impossibile. Lo ricominceró daccapo. E' uno di quei libri che stimola il pensiero su come ottimizzare quello che si ha a disposizione, pensando lateralmente a soluzioni fuori dagli schemi. In parole povere: vedere valore aggiunto dove altri non lo vedono.
Questo mi aiuta moltissimo nel lavoro che svolgo. Molti miei colleghi non consideravano utile ció cui stavo lavorando, perché prometteva poco. Beh, se la mia vita sta per cambiare, é perché ho visto valore aggiunto dove altri vedevano una perdita di tempo.
Il sig. Ohno Taiichi (altro libro in attesa di essere letto a Natale), il genio fondatore del metodo Toyota, oggi riapplicato in tutte le salse in una miriade di ambiti industriali, ha visto ottimizzazione laddove tutti gli altri manager vedevano solo sprechi inevitabili e passivamente lasciavano le cose come stavano. E ha cambiato anche i contratti di lavoro e quindi la societá giapponese tutta.
L'ha talmente rivoluzionata che in Blade Runner nell'83 si immaginavano i Giapponesi dappertutto nel futuro 2019.
Come ha fatto Ohno a vedere quello che per altri era invisibile?
E come ha iniziato? Quale background sociale gli ha consentito di eccellere?

Sono queste le domande che mi stimolano, altro che la politica italiana, un brodo di mezzeseghe intervistate da giornalisti mezzeseghe. Seguo la politica italiana perché le tasse che mettono mi fanno capire dove tira il vento e perché i cambiamenti sociali vanno cavalcati e non subiti.


4) Maturitá tecnologica: Per lavoro ho creato  uno strumento che misura il grado di maturitá di qualsiasi tecnologia, per ora in ambito spaziale. Ce ne era uno della NASA, ma non mi piaceva e ne ho realizzato un altro con altri collaboratori.
I miei studi sulle ricerche base, e le applicazioni prototipali, di cui ho anche scritto qua su Exit Economics e su OraZero, andavano in questa direzione. Di fatto ho preso una idea e le ho dato sostanza, in una direzione che nel mio reparto nessuno aveva immaginato potesse interessare. (vedere valore aggiunto dove altri non vedono niente)
All'epoca mi sono basato sui lavoro divulgativi del bravissimo Richard Duncan. sul suo MacroWatch (devo rinnovare la sottoscrizione, costa 250 dollari l'anno ma non ho tempo di studiare economia queste settimane).
Ho fuso la passione per la finanza con la tecnologia. Costi vs. benefici di ricerca base e ricerca applicata.


5) Criptovalute: Vi sarete accorti che ho stoppato lo studio delle criptovalute. Lo riprendero'. Vi ricordate i miei post in cui affermavo che l'hype intorno al bitcoin era una frode? continuo a pensarlo, ma ci sono aspetti positivi ed interessanti sulle cripto come strumenti alternativi al fiat money. Adesso il bitcoin sta messo maluccio, ma vedremo. E'uno strumento puramente speculativo, ricordatevelo e quindi dovete valutarne i rischi.

Per inciso, chiunque dica che le banche useranno le cripto per creare moneta, é in malafede. Non gli credete. Non lo faranno mai, se non per operazioni marginali. E' fuffa  per i giornali. Sarebbe come chiedere a Dracula di usare l'aglio nella dieta. Peró leggete le notizie perché potrebbero avere ripercusioni sui vostri risparmi (vedi anche bail in e MES, di cui ho giá scritto).


6) Matematica: sto rielaborando molti concetti di matematica che davo stupidamente per buoni solo perché cosi'me li hanno insegnati a scuola o, peggio ancora!, all'universitá. Rifatevi il cervello su cosa sono i numeri complessi con questi video. E iscrivetevi a questo canale, 3blue1brown, perché capire geometria e matematica con questo ventisettenne (dio come sono vecchio!!) che fa dei video incredibilmente fatti bene, é un piacere per i neuroni. Avrei voluto avere materiale come questo a disposizione quando facevo ingegneria. Avrei capito tutto con un decimo del tempo e con i nove decimi del tempo rimasto avrei fatto altro.


Considerazioni finali.


Non vi saranno sfuggite alcune cose:
Primo: tutto quello che sto studiando richiede l'inglese.
Senza inglese, non andate da nessuna parte e non avete la possibilitá di accedere alla fonte primaria dell'informazione. Di fatto, siete ciechi in un mondo di vedenti.

Secondo: libri, video, podcast sono tutti strumenti di apprendimento, non esiste uno strumento piú importante degli altri. Oggi viviamo in un'era che rende possibile leggere un libro, fermarsi, mettere su un motore di ricerca un concetto che non ci tornava chiaro nel libro, e leggere Wikipedia, o vedere un video su Youtube, per chiarirci le idee con altre spiegazioni. Tutto, rigorosamente, in inglese. Tra 'l'altro, i social consentono interazioni che venti anni fa sarebbero state impensabili! posso chiedere chiarimenti in un commento su Youtube ad un video postato da un americano e mi risponde un PhD indonesiano. Fantastico! Potete decidere di usare i social per commentare le cazzate di Di Maio o Grillo, oppure per imparare altro. A voi la scelta.

Terzo: una mente analitica é fondamentale. Saper distinguere fatti da opinioni, ed essere fortemente critici con se stessi, richiede una gran fatica. Come ripeto sempre: se fosse facile, lo farebbero tutti.
Beh, non é facile per niente, e lo fanno in pochi. Trasparenza totale con se stessi: é un asset fondamentale. Io non sono un genio, e quello che cerco di fare é sfruttare al massimo quelle che sono le mie potenzialitá attaccando un problema da vari punti di vista.
Serve leggere autori che aprano i miei orizzonti mentali che, finché stavo in Italia, erano piuttosto ristretti, a dire il vero.



Alla prossima.

PS: a breve scriveró di un nuovo paradigma di design, produzione e vendita, che si basa sui social. Pazzesca la possibilitá di sviluppo. Ovviamente, in Italia non ne parlano. Ma una mia amica ci tira su il suo salario. Un altro schiaffo in faccia la mia mentalitá "vecchia".

giovedì 28 novembre 2019

[Economia] Come funziona il Meccanismo europeo di stabilitá

Il mio modo di muovermi nella vita negli ultimi 5 anni si é sempre basato sulla seguente catena:

FATTI ---> ANALISI dei FATTI ---> DECISIONI/CONCLUSIONI

Come giá fatto un anno fa per l'infausto "global compact" (Articolo su Exit Economics), non mi sono basato per le mie conclusioni sui giornaletti italiani, ma ho preso i documenti originali dell'ESM e ho iniziato a studiarmeli. 

I FATTI in questo caso non sono i video su Youtube, i giornali di questo o quell'editore, ma i documenti ufficiali. 

Ho giá parlato degli imbecilli di questa epoca: l'incapacitá dei giornalisti e dei politici di leggere le carte ufficiali prova il declino mentale e vizioso dell'Italia. E se questa classe dirigente é la prima ad essere ignorante e pigra, non aspettatevi nulla di buono nei prossimi lustri. L'Italia sará terra di conquista per altri. E i vostri figli faranno i camerieri e i commessi per olandesi e tedeschi. 

Torniamo a noi: 

Esiste un MoU (Memorandum of Understanding) tra due soggetti: la Commissione Europea e lo European Stability Mechanism (organizzazione intergovernativa europea con sede in Lussemburgo). Per definizione, un MoU é una lista di intenti fra due o piú soggetti giuridici. 
Non stabilisce requisiti, cioé imposizioni, ma definisce un percorso che poi nel tempo diventerá normativo. In generale, un MoU é pieno di frasi come "i soggetti si impegnano a cooperare", "i soggetti evitano di duplicare il lavoro da fare" e cose cosí. Intenzioni, un po' come il global compact summenzionato.

In questo caso, devo dire che per essere un "semplice" MoU, il documento é piuttosto dettagliato. Le policy di intervento e le modalitá attuative sono ben spiegate. Ci sono gli input, i risk assessment, i ruoli delle parti, gli output.

Qui potete scaricare il documento del MoU con le mie annotazioni. 

L'architrave esecutivo, come sempre, é la commissione europea.
Supponiamo che un paese faccia richiesta di "supporto di stabilitá", in altri termini richieda un prestito. Normalmente un paese extra-europeo si rivolgerebbe al Fondo Monetario Internazionale. In questo caso, all'interno del consesso europeo, il paese che vede a rischio i propri conti fa richiesta di un prestito (il termine loan non é mai menzionato nel documento, nella neolingua europea si parla di stability support).

Supponiamo che sia l'Italia a richiedere un supporto di stabilitá.
La richiesta viene inoltrata al board dell'ESM. Il presidente di questo board attiva la commissione europea e la banca centrale europea (BCE) che producono una valutazione:
  •  del rischio di stabilitá finanziaria, 
  •  della sostenibilitá del debito pubblico,
  •  e dell'entitá del prestito (si parla non di loans, ma di financial needs)
Fin qui, normale: di fatto, quando chiedi un prestito ad una banca, la banca valuta
  • se sei un buon pagatore, 
  • quale é il tuo reddito (se non hai giá troppi debiti su cui paghi fior di interessi passivi)
  • quale é l'entitá del prestito e sua destinazione (esiste un collaterale cui aggrapparsi?)
Come vedete, la Commissione Europea, l'ESM e la BCE fanno la stessa cosa di una banca privata, solo che invece di una persona o un'azienda si parla di una nazione e invece di debito privato si parla di debito pubblico. I dati economici anziché essere micro sono macro.

Sta alla Commissione Europea, in collaborazione con la BCE, preparare una analisi di sostenibilitá del debito: di fatto include un piano di ammortamento del prestito erogato.
Sempre alla Commissione Europea sta l'onere del monitoraggio (surveillance)  del pagamento delle rate del prestito erogato. Nel 2015 l interesse sui prestiti erogati era inferiore all'1%. Decisamente buono, direi.

Fin qui, il MoU. 
Non é spiegato quali sono le condizioni precise per cui il paese richiedente il prestito possa accedere al prestito e le condizioni cui aderire per ottenerlo.
Di fatto, sta alla Commissione Europea, all'ESM e alla BCE stabilire le modalitá. Il parlamento europeo non interviene o, per lo meno, non risulta nei documenti che esso possa intervenire.

Esistono poi molti documenti (requisiti - governance rules, e manualistica - guidelines) che dettagliano il funzionamento dell'ESM.
Ma, come ogni banca che si rispetti, un prospetto informativo é d'obbligo, perché non é che possiamo leggerci migliaia di pagine per arrivare all'essenziale. 
Qua c'é il prospetto informativo che ci interessa [il sito dell'ESM é fatto molto bene]

Veniamo a come funziona.

L'ESM é come una banca di investimento. Al momento ha un equity di 80 miliardi di euro. Intoccabili. Pagati dagli stati membri dell'area euro. Tradotto: dai contribuenti. Raccoglie poi i soldi nei mercati finanziari. In breve, compra e vende titoli di stato a investitori in tutto il mondo. Di quanti soldi parliamo?
Iniziamo col dire CHI ha preso i prestiti dall'ESM finora. Se non sapete come funzionano i titoli di stato, leggetevi prima questo mio post su Exit Economics su come funziona un titolo di stato. E' spiegato in modo abbastanza semplice e con esempi.

Irlanda: 17.7 miliardi di euro, prestati fra il 2010 e il 2013, con pagamenti compresi tra il 2029 e il 2042 con una maturitá media di 20.8 anni. 

Spagna: 41.3 miliardi di euro, prestati nel 2013, con pagamenti compresi tra il 2022 e il 2027con una maturitá media di 12.5 anni. Gli spagnoli sono strizzati per bene, direi.

Portogallo: 26 miliardi di euro, prestati tra il 2011 e il 2014, con pagamenti compresi tra il 2025 e il 2040 con una maturitá media di 20.8 anni. Gli é andata meglio degli spagnoli, direi.

Grecia: 61.9 miliardi di euro, prestati tra il 2015 e il 2018, con pagamenti compresi tra il 2034 e il 2060 con una maturitá media di 32.35 anni. Si tratta di un prestito ENORME per cui i Greci saranno sotto scacco fino al 2060. Di fatto sono morti che camminano. Zombie economici.

Ma tutti questi soldi all'ESM chi glieli ha dati? 
I contribuenti, all'inizio.
Vedete, la frase di inizio "The ESM lends hundreds of billions of euros to programme countries. But this does not cost taxpayers any money" non mi sembra proprio corretta. Infatti 
sembrerebbe che l'ESM crei denaro dal nulla, compri titoli di stato con i soldi creati dal nulla e rivenda i titoli in giro per il mondo. Ma questo lo fa la BCE. 
No, l' ESM ha un capitale proprio di 80 miliardi di euro pagati dai contribuenti europei, e questi soldi non possono essere usati per fare prestiti. Di fatto, é un collaterale, per dire agli investitori che l'ESM é solido quanto basta, e che una un management che non é quello di Banca Etruria. 
Quindi, gode di prestigio e puó finanziarsi a interessi agevolati. Insomma, cerca capitali nei mercati finanziari, con la soliditá data da una equity pagata dai contribuenti, e con i soldi raccolti compra e vende titoli di stato (non mi sembri acquisti azioni, non é menzionato) usando complesse strategie di diversificazione del rischio finanziario, e mirando alla preservazione del capitale. Il che fa intuire che non adoperi - spero!- strumenti a leva finanziaria. 

Fin qui, tutto bello. 

Quindi perché tanta ritrosia di certe opposizioni all'ESM?

Per questa frase: " Countries must implement tough reform programmes before they get ESM money".

In altri termini, un paese per veder salvate le proprie banche e il proprio sistema di credito deve attuare riforme dure. La commissione europea si accerta che le misure vengano portate a compimento. In altri termini ancora, si tratta di tagli alla spesa pubblica e trasferimenti di ricchezza dai privati (con le tasse) allo Stato che ripaga i debiti contratti con l'ESM, che a sua volta ripaga i grandi investitori di tutto il mondo.

Detto in parole semplici: le opposizioni contestano il fatto che per mezzo dell'ESM il debito di uno stato é in mano a fondi speculativi con sede in paradisi fiscali che dissanguano per mezzo dei tagli alla spesa pubblica il popolo che lavora per pagare gli interessi sui prestiti. 
Per paesi come Germania e Olanda, l'ESM invece attua misure di buon senso perché il loro avanzo commerciale con i paesi mediterranei li ha riempiti di soldi che hanno reinvestito in titoli di stato dei paesi mediterranei (che garantiscono ritorni del 2-3% in un mondo di tassi negativi). E non vogliono scottarsi. Germania e Olanda pensano: "noi ogni centesimo ce lo sudiamo, e di certo non ve lo regaliamo". Se mi metto nei panni del creditore, capisco la ritrosia a dover accettare una perdita per aver prestato soldi ad un altro paese che poi non ripaga i debiti.

Di fatto é uno scontro tra culture diverse, antitetiche, nell'eurozona. Tra paesi produttori (Germania e Olanda) con una grande industria, e paesi prettamente consumatori (mediterranei) con medie e piccole imprese. L'euro ha facilitato le economie forti, e ha penalizzato le economie deboli. Ha polarizzato la ricchezza.
Con in mezzo un mondo finanziariamente globalizzato, dove la tassa IMU sul tuo immobile finisce per ripagare un investitore alle Cayman. Dopo il crack del 1929, la situazione mondiale era piuttosto simile.

Cosa succederebbe senza l'ESM? Di fatto, il rischio di collasso dell'euro salirebbe a dismisura. L'ESM é uno strumento di financial risk mitigation, riduzione del rischio finanziario. Se la Grecia, per dirne una, non riesce piú a finanziarsi nei mercati perché nessuno le compra piú i suoi titoli di stato, non puó fare altro che dichiarare default (come ha fatto l'Argentina). Dichiarare default significa dichiarare che non si é in grado di ripagare gli interessi sul debito. Il che significa che le banche che hanno titoli di stato greci si vedono ridurre gli attivi e devono ricapitalizzare, cioé spremere gli investitori delle loro banche (al limite i correntisti, misure di bail-in), al limite chiedendo aiuto ai propri stati (es. Germania, Olanda, Francia..) e quindi ai conribuenti (misure di bail-out). Ma questo é il meno. In fondo, la Grecia aveva piccoli debiti originariamente e una perdita era sopportabile senza troppi problemi.

Il vero problema é che il default della Grecia dimostrerebbe nero su bianco il fatto che l'euro non funziona cosí come é. Perché nessuno si fiderebbe piú di nessuno e ogni paese ritornerebbe alla propria valuta originaria, su cui avrebbe il controllo. Inoltre, se un paese facesse default, qualsiasi altro paese attuerebbe un taglio delle proprie passivitá verso gli altri (tradotto: ti ripago con una moneta svalutata). Avviando una recessione mondiale e il rischio di ritorsioni non solo commerciali, ma militari (ricordo l'occupazione del bacino della Ruhr nel 1923 da parte dei francesi che non volevano essere ripagati con un marco svalutato dopo il primo conflitto mondiale). Noi pensiamo che certe cose non possano piú accadere, ma ne siamo certi? 
Senza contare che l'euro é la bandiera di una Europa unita. Fine dell'euro, fine di questa Europa. Un ventenne di oggi é nato e cresciuto con l'euro in tasca.

Quando Ray Dalio scrive che ci ritroviamo in una situazione simile a quella vista negli anni '30 del secolo XX (come ho scritto su ExitEconomics), di fatto dice che come nel 1929 il crack bancario lo hanno pagato i cittadini coi morti della Seconda Guerra Mondiale, cosí oggi i crack bancari del 2018 lo stanno pagando i cittadini con le riforme strutturali e i tagli alla spesa pubblica che fanno esplodere i movimenti di malcoltento, bollati come "populisti" per nascondere sotto il tappeto problemi enormi che nascono nel modo in cui il credito é creato e distribuito, e la visione di corto respiro di molte moderne democrazie. I politici pensano a essere rieletti, non a guidare il futuro verso la sostenibilitá di lungo periodo. E'un problema interno di una democrazia moderna.  
E Ray Dalio é uno degli uomini piú ricchi del pianeta. Quindi un "cattivo" per definizione secondo il sentire comune. Ma il suo ragionamento non fa una piega ed é frutto dell'analisi storica ed economica di tantissime recessioni, a partire dal 1500. 

Conclusioni

Ora sapete cosa prevede il MES. Di fatto é un fondo comune europeo che presta soldi a quei paesi che non riescono ad accedere ai mercati. In cambio dei prestiti, richiede garanzia dei pagamenti. La garanzia é l'esecuzione di riforme strutturali. La Commissione Europea monitora l'andamento dell'economia del paese che ha ricevuto il pagamento e interviene, se serve. Come? per i sovranisti, mettendo politici fantoccio a capo dei governi; per i paesi creditori, lavorando con i vertici politici per mettere persone responsabili che comprendano i costi esorbitanti che i cittadini del paese debitore dovrebbero sostenere se dovessero fare default. Siccome le elezioni le vincono non quelli che promettono lacrime e sangue, ma quelli che dicono che il nemico é "esterno", i normali strumenti di una democrazia di fatto vengono in buona parte bypassati. 
Le democrazie moderne, nate su una base identitaria di COMUNITA',  di fatto sono antitetiche alla globalizzazione, che é per INDIVIDUI.

L'Irlanda i soldi che ha preso non li ha ancora ripagati. Inizierá nel 2029. La Spagna inizierá nel 2022.

Sapete perché é proposto da taluni, e osteggiato da altri. Sapete perché esiste e a cosa serve. 
Sapete tutto sul MES? No, nemmeno per niente. E' un'organizzazione molto giovane, che ha ancora molte frecce nel suo arco e sofisticate modalitá di intervento nei mercati primari e secondari del credito, ancora non sfruttati. Ne sentiremo parlare parecchio nei prossimi anni.















martedì 26 novembre 2019

Imbecilli

Io vivo all'estero da 5 anni e in Italia ci torno solo per vacanze e, purtroppo, funerali.

Peró penso che un tale livello di imbecillitá raramente l'ho riscontrato nei giornali e nei cosiddetti intellettuali.

I fatti per come letti:
1. Un ponte crolla per colpa del maltempo.

Un ponte crolla quando i margini strutturali diventano negativi; in altri termini, quando vari elementi (invecchiamento, assorbimento delle piogge, corrosione, crepe, etc) pregiudicano nel loro insieme la struttura. La struttura giá PREVEDE in fase di progettazione questi elementi, inclusi i cambi di carico statico dovuti alle franee e l'azione del tempo (aging). Per i ponti costruiti sopra canali o bacini d'acqua, nei margini vengono anche considerate le collisioni contro le navi. E se non lo fanno, i progettisti vanno presi a pedate nel sedere.

2. Un ponte crolla per la troppa cementificazione
Semmai il contrario. C'éra troppo poco cemento buono. In merito alla cementificazione selvaggia, si parla ancora una volta di cattivi progetti. Qua in Olanda é tutto cementificato, il 60% del paese é artificale ed é sott'acqua, esiste un complesso enorme di dighe che vanno manutenute ogni santo giorno. Si tratta di opere colossali da centinaia e centinaia di km lineari. Eppure, anche se diluvia, non ci sono pozzanghere e gli alberi che cadono sono pochissimi (e ci sono giornate dove il vento soffia ben oltre i 100 km/h). Esiste cemento buono, e cemento cattivo.

3. Ilva, Alitalia, Fiat.. crisi in Italia a 360 gradi
Questa é fantastica. Significa fare un minestrone di cose diversissime.
Alitalia produce servizi, non manifattura un bel niente, nemmeno un tavolino. Compra o affitta aerei e paga l'affitto per gli aeroporti e vende i biglietti per spostarsi da A a B.
L'Ilva produce acciaio, non servizi. E l'acciaio é in una crisi MONDIALE, ci sono esuberi nell'acciaio anche nei Paesi Bassi. Di fatto, la Cina usa il carbone per produrre acciaio, noi siamo bloccati tra magistratura, costo altissimo dell'energia, politica che cambia decisione ogni due giorni. L'ILVA é senza speranza. Un modello di business fottuto dopo anni di disinteresse.
Fiat...ecco, mettetevi in testa che la Fiat (ora FCA) di fatto é una compagnia straniera che produce ANCHE in Italia e usufruisce della rete dei dealers della vecchia Fiat sul territorio nazionale. FIAT é S T R A N I E R A. Ha sede fiscale in Olanda e giuridica a Londra.

4. Esistono le tasse etiche
L'etica cambia a seconda dei periodi storici. Quindi é soggetto alle mode. Questi imbecilli al governo e i loro giornalisti a busta paga un tanto al chilo non capiscono che se tassi la plastica, tassi un prodotto essenziale per il funzionamento di una economia moderna. Tra l'altro, non é che queste tasse finiscono per un ammodernamento degli inceneritori o per la costruzione di nuovi inceneritori. No, sono soldi che finiscono in un bacino di introiti fiscali che nulla faranno per migliorare universitá, ricerca sulle rinnovabili etc. Quello che faranno sará punire i produttori di plastica sul territorio nazionale. Il problema é la raccolta differenziata e il corretto smaltimento, NON la tassa sulla produzione. Il diesel, prima decantato e poi osteggiato, avrebbe dovuto essere un lesson learned. Invece niente. Stesse dinamiche, stessi errori. Incredibile.
Dovrebbero abolire per legge la possibilitá agli incompetenti senza almeno 15 anni di lavoro nell'industria PRIVATA o nei servizi PRIVATI di diventare politici.

5. Le sardine
Questi dureranno il tempo di un fiammifero. Sono lo scarto dei 5Stelle. Gente che ha intenzioni vaghe, ma non idee precise. Gente che ha desideri giovanili, ma non obiettivi adulti. E' tutto un minestrone di adolescenti in fuga dalla realtá perché la realtá fa troppa paura. Date loro il tempo di crescere, e spariranno insieme alle loro ilusioni. Ovviamente ci sará chi fará carriera politica grazie a questi creduloni. Ci sará un Di Maio 2.0 che diceva che entro il 2022 avremmo avuto un milione di auto elettriche con lo sfruttamento delle rinnovabili. Ve lo meritate Di Maio.

6. Immigrazione
Con questo governo, abbiamo capito che se muore una donna affogata nel Mediterraneo, se c'é Salvini é colpa di Salvini, se muoiono 5 donne annegate e non c'é Salvini ma il PD al governo, é colpa del maltempo nel mediterraneo. Piú parziali di cosí...


7. Il MES
Chiariamo un punto. Se vogliamo restare in questa Europa, beh, queste sono le regole. A me non piacciono, ma di fatto le regole vanno rispettate o cambiate dall'interno nei consessi legislativi. E l' Italia non ci é MAI riuscita. Gli stessi M5S hanno eletto la Ursula. Quindi, che pretendete? Gli italiani hanno un governo di inetti buoni a nulla, che litigano per le tasse sulle merendine? Bene, gli altri governi se ne approfittano. Se io gestisco una divisione mia aziendale dove non so prendere decisioni, gli altri capi di altre divisioni mi soffiano esperti e lavoro. E' inevitabile. Che pretendete? di essere rispettati se non sapete nemmeno usare i congiuntivi, non avete esperienze lavorative, non conoscente nemmeno l'inglese e passate da un dicastero all'altro come se fosse una classe dell'asilo?
Ve la prendete coi tedeschi? prima prendetevela con chi vi ha venduto sogni per certezze. E poi con voi stessi che ci avete creduto.


L'Italia é fottuta, fatevene una ragione e prendete provvedimenti a livello del singolo.




lunedì 18 novembre 2019

[Tecnologia] Machine Learning e robot

Quando si dice che i robot prenderanno molti dei lavori che svolgiamo, si dice una veritá inesatta.

Ogni volta che la tecnologia ha fatto un balzo, c'é stato un cambiamento di paradigma nella produzione prima, e nella societá immediatamente dopo.

Prendiamo l'invenzione della macchina a vapore, che ha consentito di cambiare radicalmente la produzione delle stoffe grazie all'impiego del telaio meccanico nel tardo 1700. I movimenti luddisti dell'800 avevano come scopo la distruzione dei telai meccanici perché questi ultimi vedevano visti come la causa della perdita di posti di lavoro. In realtá vi fu un aumento degli operai nel settore tessile perché la produzione aumentó esponenzialmente, ma dovevano essere integrati in una struttura produttiva verticale e i vecchi mestieri semplicemente scomparvero.

La produzione automatica é sempre migliore di quella manuale per prodotti di largo consumo, perché consente di monitorare i processi e di migliorare continuamente il prodotto giocando sui parametri di produzione. Una fresa meccanica ha un controllo del taglio nell'ordine del micron. Una macchina litografica per la produzione di circuiti integrati ha una precisione dell'ordine della frazione di nanometro (un miliardesimo di metro).

Quando la Toyota introdusse il suo modello di qualitá totale nel design e nella produzione delle automobili prodotte nei suoi stabilimenti negli anni 80 del secolo XX, gli americani organizzavano raid contro auto importate dal Giappone che erano molto piú affidabili, e meno costose, di quelle prodotte dai sonnacchiosi colossi locali (GM, Ford, Chrysler). Di fatto, si trattava di luddismo nell'anno 1982, stesso anno in cui uscí Blade Runner e si immaginava un mondo dominato dalle industrie giapponesi. La storia poi ha preso un corso diverso, a riprova che i film di fantascienza non ci azzeccano mai, ma sono comunque belli a vedersi.

Oggi la nuova sfida si chiama intelligenza artificiale.

Ci siamo sposati dal tangibile (telai meccanici e automobili) all'intangibile (algoritmi).

Per intelligenza artificiale si intende una branca del software che si occupa di studiare, e rendere operativi, algoritmi che possano emulare l'intelligenza umana, effettuando scelte e operando decisioni in una frazione del tempo che richiederebbe il cervello umano.

Un esempio é l'auto a guida autonoma. In questo caso, il SW si basa sul machine learning, il quale attraverso un lungo addestramento (milioni di km percorsi da un'auto) consente di calibrare il SW per fargli prendere le decisioni migliori sulla base di situazioni simili giá incontrate in precedenza.
Tesla é anni avanti ai concorrenti tedeschi in questo, a riprova che gli investimenti in ricerca base portano sempre enormi ritorni nel lungo periodo.

Ad esempio, l'auto si trova ad un incrocio scarsamente illuminato. Riconosce i profili dei marciapiedi, le strisce a terra, i pedoni intorno, gli alberi, la segnaletica, e comunica con il 5G con la altre vetture intorno. Decide in 1 ms se premere il freno, oppure se sterzare, etc. Per far riconoscere al SW tutte queste cose, e fargli prendere una decisione (frena o sterza o accelera...), occorre fargli fare apprendistato facendogli gestire milioni di situazioni diverse con guidatori esperti che lo correggono ogni volta che prende una decisione sbagliata. Il sistema, rete neurale in questo caso, viene calibrato con milioni di deja-vu.

Vedete, c'é un punto che differenzia il software dall'hardware.

Il SW non invecchia.

A differenza di quello che vi fanno vedere nei film di fantascienza, i robot invecchiano eccome e si scassano piú delle persone. Le colle si vetrificano, i circuiti soffrono di degrado termico, da raggi cosmici, i meccanismi soffrono la fatica, si formano crepe nei materiali, l'elasticitá diminuisce etc. A differenza di un organismo vivente, che nei limiti puó autoripararsi, l'hardware non puó e ha un ciclo vitale abbastanza predefinito.

Il SW non soffre di invecchiamento. Magari diventa obsoleto, nel senso che non puó effettuare alcune funzioni mentre nuovi prodotti lo possono, ma anche l'HW, in aggiunta all'invecchiamento, soffre di obsolescenza.

Ora, qual é il punto forte, secondo voi, dell IA?
La velocitá di reazione?
La velocitá di calcolo?
Il fatto che ci libera dalla schiavitú di lavori ripetitivi e a scarso valore aggiunto (torniamo al luddismo, ci saranno sicuramente movimenti luddisti anti-robot nei decenni a venire)?

Io ne dico uno: vedete, per istruire 100 ingegneri, questi devono lavorare e fare esperienza separatamente, magari nella stessa azienda. Molto del loro know-how é comune a tutti e 100 gli ingegneri, direi anche l'80% se lavorano in 5 o 6 in settori di nicchia. E quel 20% rimanente che fa la differenza tra uno bravo e uno meno bravo.

Bene, immaginate di avere una scheda stampata, con diversi chip neuronali, che impara il lavoro all'interno di un singolo robot che viene mandato in giro nell'azienda imparando vari mestieri. Questa fase di apprendimento richiederá piú o meno tempo, ma ogni informazione verrá assorbita, elaborata e infine immagazzinata h24, 7 giorni su 7. Un robot non dorme.

Bene, quando l'addestramento sará completo, basterá effettuare 99 copie della stessa scheda per avere altrettanti robot che arrivano "giá imparati" sul mondo del lavoro.

Vedete il punto? non é piú una questione di scalare la produzione, é una questione di travaso di esperienza. Il robot si rompe? nessun problema, fintantoché l'informazione é preservata e puó essere trasferita su nuovo hardware.

A coloro che obiettano che ogni nuova tecnologia ha creato piú posti di lavoro di quanti ne abbia distrutti, rispondo che é vero. Il problema é la velocitá di distruzione dei posti di lavoro. Ad ogni salto tecnologico, la velocitá di distruzione aumenta e l'uomo, inteso come societá umana, fa sempre piú fatica ad adattarsi.

Se da un lato la tecnologia distrugge, dall'altro consente anche di far salire la barra della qualitá di vita. L'IA potrebbe scoprire nuovi farmaci, nuovi modi di creare ricchezza e valore aggiunto.

Personalmente, l'unico modo che considero possibile nel prossimo futuro per noi uomini per rimanere avanti all'IA, é considerare l'installazione di dispositivi che aumentino le nostre capacitá cognitive o la capacitá di connetterci a sistemi operativi esterni o fra di noi.
Credo che fra decine di anni saremo connessi tra di noi, non vedo alternative.

L'autocoscienza é solo il prodotto di un sistema (il cervello) complesso, sviluppatosi qualche milione di anni fa.
Cosí come la vita é solo il risultato di un sistema che si autoreplica, nato 4 miliardi di anni fa.




domenica 3 novembre 2019

[Economia] Contanti e Minibot

L'argomento é di attualitá, se ne parla parecchio, e c'é anche molta confusione in giro. Mi riferisco a:

  1. Contanti
  2. Minibot

Ho giá scritto del perché la guerra al contante é solo una farsa che non risolve nulla. Il motivo di fondo é che il 90% e passa del circolante mondiale é denaro elettronico, con cui si pagano mutui, bollette, prestiti, stipendi, consulenze mediche, etc. Solo una minima frazione del circolante é in forma di contanti.

Ora andiamo ad approfondire il senso della guerra al contante e ai minibot.

Il contante, come spiegato molto intuitivamente in questo video, non perde di valore ad ogni transazione commerciale. Nel caso di un pagamento con trasferimento dal mio conto-corrente al conto-corrente del panettiere dal quale compro il pane, per esempio a mezzo del mio bancomat, si applica invece una commissione che finisce in tasca all'istituto di credito.

Tutto qua? E'solo un modo che hanno le banche per raschiare il fondo del barile? Abolendo il contante non avrebbero problemi a tenere riserve bancarie, quindi avrebbero piú libertá nella creazione del credito...sinceramente, é poca cosa.

Le riserve bancarie sono giá bassissime.
Amo il lateral thinking, e amo unire puntini alle volte distanti fra di loro.
La ragione é piú profonda e si sposa con l'ostilitá ai minibot.

Un minibot é un titolo di stato al portatore che non si porta dietro cedole, cioé non matura interessi. Ho spiegato cosa sono e come funzionano i titoli di stato (bond)  a questa pagina, su OraZero.

Se io ho in tasca un pezzo di carta che é un minibot da 100 neo - lire, di fatto ho un pezzo di debito pubblico italiano che peró non matura interesse, a differenza di un buono del tesoro ordinario, che é un esempio di bond.

Come si chiama un pezzo di carta che mi consente di effettuare transazioni, che non matura interesse, e che passa da una mano all'altra senza perdere di valore?

Si chiama contante.

Quindi, i minibot sono una forma di contante.
A differenza del contante ordinario, che si ritira da un bancomat e che fa parte delle riserve della banca commerciale tenute presso la banca centrale, un minibot non é sotto il controllo della banca centrale o delle banche commerciali. E'sotto il controllo del Ministero del Tesoro.

Di fatto, il minibot diventerebbe valuta parallela all'euro, da usare solo in Italia e senza un rapporto di cambio con l'euro, non ufficiale almeno.

Non é un caso che i minibot siano stati proposti da parlamentari ed economisti leghisti, che prima delle elezioni del 2018 avevano fatto della guerra all'euro uno dei loro cavalli di battaglia.
Dopo la mazzata ad agosto 2019, quando hanno capito che andare ad elezioni non era cosí scontato, la Lega ha fatto marcia indietro. Per risultare piú accondiscendente verso i Mercati (obiettivamente certe sparate tipo "lo spread me lo mangio a colazione" si potevano evitare)  della cui reazione il presidente Mattarella si era detto "molto preoccupato", la Lega di Salvini ha fatto un passo di lato ucomunicando agli italiani che l'euro cosí come é non vabene, ma che ce lo teniamo e lo modifichiamo dall'interno.
Questa frase non significa assolutamente nulla. E'solo un messaggio tranquillizzante cui non crede nessuno. Ma la Lega gode del supporto del 34% dell'elettorato. E la Commissione Europea, la BCE e il FMI lo sanno benissimo che uno scontro frontale contro Salvini farebbe guadagnare altri voti a quest'ultimo, visto dalle gente come difensore del popolo.

La vera guerra all'euro gli economisti della Lega vorrebbero attuarla per mezzo dei minibot.
Con un artificio normativo che sa di supercazzola del Conte Mascetti.
Perché?

Ricordate la Grecia nel 2012? La Troika (Fondo Monetario Internazionale, Banca Centrale Europea, Commission Europea) comunicó ai vertici politici greci il seguente messaggio: "O attuate riforme sul contenimento della spesa, oppure non vi facciamo credito e le vostre banche vanno in default una dietro l'altra. Il popolo dará la colpa a voi, che anziché operarvi per un taglio del debito col rischio di far implodere l'eurozona tutta, preferite vedere chiusi gli sportelli dei bancomat".
Il resto é storia. Il governo Tsipras fece una clamorosa inversione a U in tre giorni dopo il referendum e poi, da contro l'Euro, divenne improvvisamente mansueto e attuó la vendita degli asset statali, fra cui il porto del Pireo, gli aeroporti ,il porto di Salonicco, etc. Di fatto la Grecia privatizzó i gioielli di famiglia, vendendoli a fondi stranieri, principalmente tedeschi e cinesi. Era come giocare a Monopoli, capitare sul parco della Vittoria, e dover svendere tutti i propri alberghi per pagare il salatissimo conto, pena l'uscita dal gioco.

Se questa cosa vi ricorda il trattato di Versailles e l'occupazione del bacino della Ruhr da parte dei francesi dopo la Prima Guerra Mondiale...beh, non sareste i primi. Dimostra che la fratellanza europea é bella a parole, ma i soldi, ragazzi, sono i soldi. Solo piddini e M5S credono alle favole.

I minibot sarebbero una valuta parallela che circolerebbe per anni e, in caso di Italexit, con la chiusura dei bancomat da parte dei circuiti bancari primari, attenuerebbero l'impatto della carenza di denaro grazie al fatto che ci sarebbe comunque del circolante riconosciuto dal ministero del tesoro per fare la spesa, pagare il ristorante e le bollette.
Alla bisogna, se non vi fossero gli euro, si stamperebbero i minibot, con la gente che giá li avrebbe usati da alcuni anni e avrebbe avuto modo di familiarizzarci.
I minibot sono legali? ní, e qui sta la supercazzola. Sarebbe moneta a corso legale, cioé nessuno ti vieta di usarla, ma non a corzo forzoso, cioé nessuno ti obbliga ad accettarla. Confusi?


Non ve lo dicono, ovviamente, ma a me sembra l'ipotesi che meglio spiega la testardaggine con cui la Lega si é impuntata su questa scelta.
La scelta delle effigi sui minibot (Tardelli, Mattei, etc) é di fatto uno sventolare il tricolore italiano in faccia all'Europa. Piú chiaro di cosí: la scelta dei simboli non é mai casuale. Non Dante, non Petrarca, ma Tardelli che segnó contro la Germania nell'82 e Mattei che voleva rendere l'Italia indipendente dall'approvvigionamento energetico.

Quanto scrivo penso sia chiaro come la luce del sole a Bruxelles e Francoforte: lo capirebbe anche un ragazzino. Se ogni paese si mettesse a stampare minibot, di fatto sarebbe una euroexit a tutti gli effetti, con ritorno alle rispettive neo-valute. Sarebbe la fine del sogno europeo per coloro che su questo sogno hanno lavorato (e in molti casi approfittato) per una vita.

Ecco perché i minibot saranno osteggiati, a torto o a ragione, con tutte le forze dai paesi creditori e detentori di debito pubblico italiano.


sabato 2 novembre 2019

[Economia] Bond con interessi negativi e futuro dell'eurozona

Questo é un post fondamentale. 

Cosa é un titolo di stato?

Se non si capisce cosa sono i titoli di stato, non si puó capire il mondo contemporaneo, il debito pubblico, l'importanza dello spread, la crisi greca, il modello giapponese, le politiche monetarie, il quantitative easing, i minibot, gli interessi negativi e via discorrendo.

Il bond é l'architrave finanziario che sorregge le economie mondiali.

Con questo post provo ad illustrare con parole semplici il funzionamento di un titolo di stato, di seguito chiamato bond. E cercheró di spiegare, sempre con parole semplici, come siamo arrivati ad avere interessi negativi sul denaro prestato.

Con il termine Bond in inglese si intende un legame fra due entitá. Per esempio, c'é il legame chimico fra due atomi (chemical bond) e c'é il legame affettivo (fra madre e figlio, emotional bond).
Un legame particolare é quello che lega un debitore ad un creditore. Ci occupiamo di quest'ultimo, e in particolare nel caso in cui il debitore é lo stato.

L'ammontare del debito uno stato deve ai suoi creditori si chiama debito pubblico.

Lo stato ha due modi per pagare i creditori cui ha chiesto denaro in prestito: il primo modo é con le tasse, il secondo con i bond.
Per mezzo della politica fiscale si applicano le tasse, spostando ricchezza da gruppi di persone ad altri gruppi di persone nell'immediato. Lo stato raccoglie tasse e paga i creditori.
Mario Monti ha fatto questo: ha affossato il paese di tasse nel biennio 2011-2012 con una miope visione politica per ripagare le banche tedesche e francesi che avevano comprato in precedenza bond italiani. Se non lo avesse fatto, Draghi non avrebbe comprato debito pubblico italiano. Sic et simpliciter.

Per mezzo della politica monetaria si creano e distruggono bond, cioé si crea e si distrugge denaro.
Mario Draghi con la politica di quantitative easing ha comprato bond in quantitá enormi e ha creato denaro finito nei circuiti bancari europei, tenendo in piedi la baracca europea che soffriva (e continua a soffirire) di una leadership politica non  lungimirante, frammentata e poco competente.

La politica fiscale é attuata autonomamente da uno Stato verso i suoi cittadini.
La politica monetaria é attuata dalle banche centrali in sinergia con la politica nazionale (minuto 25 in poi del video di Ray Dalio).

Nel caso dell'eurozona, le cose si complicano perché un paese "sovrano"come l'Italia di fatto NON controlla la propria politica fiscale che é soggetta all'approvazione implicita dell'eurozona e men che meno controlla la politica monetaria. Per l'Italia, di fatto, l'euro é una moneta straniera la cui quantitá non é modulata in accordo alle specifiche necessitá del paese.
Ad esempio, quando l'Italia dice che vuole fare deficit per un 2.5% nell'anno 2020, sta dicendo che produrrá bond per coprire un mancato introito fiscale pari al 2.5% del Prodotto Interno Lordo. Se l'Europa non approva, la creazione di bond deve essere piú contenuta e/o le tasse non possono essere tagliate. Se la BCE quei bond non li compra, l'Italia si deve rivolgere ai mercati internazionali che chiederanno un tasso di interesse alto.

Vedete, molti anni fa se c'erano bond invenduti durante le aste, questi erano comprati dalla banca centrale italiana in accordo con il Ministero del Tesoro: cioé lo Stato faceva debito con se stesso. Creava credito oggi per ripagarlo a rate negli anni a venire. In questo modo, gli interessi pagati sui bond rimanevano bassi. Esattamente quello che fa il Giappone da 25 anni.




Sopra, Inflazione anno su anno in Italia. Negli anni immediatamente precedenti al 1980, era compresa fra il 15% e il 20%. 








Sopra, Inflazione anno su anno in Germania: il rate di crescita dell'inflazione in Germania era la metá di quello italiano.


Questo veniva considerato inaccettabile dai grandi investitori stranieri. Perché? perché in questa maniera lo stato italiano creava denaro "alla bisogna"per scopi elettorali (c'era la Democrazia Cristiana) e l'inflazione aumentava. Per gli investitori stranieri che avevano comprato debito pubblico denominato in lire, significava vedere il proprio investimento rovinato dalla svalutazione della lira perché se un investore tedesco investiva i suoi marchi comprando bond italiani a dieci anni, dopo dieci anni l'investitore tedesco si  ritrovava con un titolo di stato che valeva oltre 50% in meno di quanto l'aveva pagato!


Sopra, quante lire ci volevano per comprare un marco tedesco fino all'avvento dei cambi fissi. Potete vedere che nei venti anni 73-93 la lira si é svaluatata di un fattore 5 (-80%) rispetto al marco. 

Giusto o sbagliato che fosse, ora il debito pubblico italiano non é piú in mano ai cittadini italiani, ma é in mano a fondi sovrani, banche internazionali e fondi speculativi che possono decidere il costo del debito in modo completamente indipendente rispetto al Ministero del Tesoro.

Quindi il concetto di controllo dei bond é alla base del CONTROLLO della SOVRANITA' di un Paese. I minibot proposti dalla Lega sono di fatto dei piccolissimi bond che servono ad aggirare il controllo della banca centrale europea.

Infatti, quando i bond vengono creati da uno Stato per finanziarsi e sono comprati dalle banche centrali, i soldi vengono creati. Quando i bond vengono ripagati dagli Stati alle banche centrali con gli interessi, i soldi vengono distrutti.
I minibot sarebbero fuori dal controllo della banca centrale europea, perché sarebbero emessi, controllati e distrutti dal ministero del tesoro italiano soltanto. Un po'come era la situazione molti anni fa (pre-1981). Scordatevi i minibot. Non ce lo lasceranno mai fare, sicuramente non succederá nel medio periodo (5 anni). Altrimenti smetteranno di comprare debito italiano. E tanti saluti a tutti.


Dopo questo lungo preambolo, che serviva a darvi un'idea dell'importanza dei bond nel mondo e per decidere le politiche fiscali e monetarie dei governi dei paesi, torniamo all'oggetto del post.

I bond sono strumenti finanziari di raccolta del risparmio privato che furono inventati dai fiorentini per finanziare le guerre contro Pisa, al tempo dei Medici. Ma come funzionano esattamente?

Un bond é un contratto che lega un debitore a uno o piú creditori. Questo contratto contiene poche ma importanti informazioni:

  • Il valore nominale del bond, chiamato PAR VALUE
  • il valore del pagamento annuale che spetta al creditore, chiamato cedola o COUPON
  • una data, chiamata maturitá o MATURITY, alla quale il valore nominale del bond deve essere ripagato per intero a chi ha comprato il Bond. 
Questa é la teoria, ma un esempio serve a chiarire tutto.
Esempio:

Il Ministero del Tesoro Italiano crea, oggi 1 Nov 2019, molti bond da 10mila euro l'uno con scadenza a 10 anni e con cedola da 400 euro da pagare ogni anno ai compratori (in gergo, sottoscrittori) del bond.
Ecco le tre informazioni che ci interessano.

  • PAR VALUE = 10000 €
  • COUPON = 400€/anno
  • MATURITY = 1 Nov 2029, 10 anni dalla creazione del bond.


Io decido di comprare uno di questi bond. Sborso 10mila euro e me ne compro uno.
Qual é il tasso di interesse annuale per me creditore che ho comprato un pezzetto di debito pubblico italiano? Presto detto: 400 euro ottenuti ogni anno a fronte di una spesa di 10000 euro, significa 400/10000 = 4.00%.
ATTENZIONE
Qual é il rendimento (YIELD, in inglese), di questo bond?
Yield = 4000 euro di interessi/10mila euro sborsati, spalmati su una maturity di dieci anni = 4%

Lo stato italiano, in dieci anni, é tenuto a darmi 400 euro ogni anno, per dieci anni, e alla scadenza dei dieci anni deve restituirmi il valore del bond nominale, cioé 10mila euro. In totale, in 10 anni lo stato italiano deve rimborsare 14000 euro.
Il debito pubblico, per questo singolo bond, in dieci anni é aumentato di 4mila euro, a tanto ammonta il pagamento degli interessi.

Tutto quello che vi ho appena scritto non é accurato. E' solo aritmetica spiccia e non tiene conto di come funziona il mondo dei bond, cioé il mondo in cui i bond sono comprati e venduti. In altri termini, non tiene conto di come il MERCATO funziona, del peso che hanno le agenzie di rating operano e delle attese dell'inflazione.

Accade molto spesso che chi compra i bond non li tiene fino alla maturitá; piuttosto, li rivende nei mercati a un prezzo che é soggetto alla legge della domanda e dell'offerta. Ad esempio, immaginiamo che sia trascorso un anno dalla creazione (in termini piu' corretti si parla di emissione) del bond. All'inizio le agenzie di rating consideravano l'Italia molto affidabile, e quindi avevano assegnato una bella A al nostro bond. Dopo un anno, accade, che so, che la situazione economica italiana sia migliorata, la disoccupazione é bassa, l'inflazione é sotto controllo. Allora l'agenza di rating, diciamo Moody's, ci assegna una triplaA, AAA.
Per il mercato, il nostro bond é ultra-sicuro. L'Italia ha rischio zero di essere insolvente nei nove anni residui, tanto resta al rimborso del bond, o di non pagare gli interessi.

Ci sono quindi attori di mercato che sono disposti a pagare, per i nove anni residui, piú di diecimila euro per il nostro bond.
Facciamo finta che ci sia chi é disposto a pagare 11000 euro. Noi gli vendiamo il nostro bond il primo novembre 2020 e incassiamo 1000 euro, dalla differenza tra il prezzo di vendita (11000) e il prezzo di acquisto originale (10000). Siamo contenti.
Il compratore, che puó essere un fondo pensioni olandese, si troverá con questa situazione:

  • PAR VALUE = 10000 €
  • COUPON = 400€/anno
  • MATURITY = 1 Nov 2029, NOVE  anni dalla creazione del bond.


Quant'é il rendimento? Fate attenzione che al fondo pensioni olandese il bond di valore nominale 10000 é costato in realtá 11000 euro e sono rimaste solo 9 cedole da incassare da 400 euro l'una, pari a 3600
Rendimento = Yield = 3600 euro di interessi/11mila euro sborsati, spalmati su una maturity residua di 9 anni = 3.63%


Il rendimento é sceso perché il bond é diventato piú costoso, perché ambito dal mercato.

Nella nostra simulazione, l'Italia é diventata emittente AAA, stabile, degna di fiducia, e quindi il costo del bond é SUPERIORE al valore "PAR", cioé al valore di facciata, o nominale. In tale contesto i rendimenti scendono.
Se ci fosse previsione di inflazione, diciamo all'1% ogni anno nei prossimi 10 anni, alla scadenza della maturity, 10000 euro varrebbero 9043 euro. Quindi il rendimento é piú basso ancora.

Il rendimento aggiustato per l'inflazione sarebbe 3,63% - 1% = 2,63%
(in realtá é ancora piú basso ma usiamo formule semplici e non composte).

Capiamo quindi che se l'inflazione attesa é alta, per rendere appetibili i bond occorre che lo stato che li emette ci associ un "premio" importante, quindi una cedola molto alta: i creditori non vogliono veder eroso il loro investimento in bond per colpa del rischio inflazione.
Se, invece di inflazione, ci si aspetta deflazione, ovvero ci si aspetta una recessione che mandi a picco i consumi perché la gente ha meno soldi da spendere e attinge ai risparmi, anche rendimenti bassi possono fare gola, in attesa di tempi migliori. E'questo il senso della recente inversione della curva dei rendimenti negli USA, su cui ho giá scritto, per i piú curiosi.

Potreste chiedervi: un momento, questa che hai appena descritto nell'esempio era l'Italia del miracolo economico, c'era Bretton Woods, c'era il gold standard, ora la situazione é diversa. Siamo BBB eppure i rendimenti in Italia sono bassissimi, abbiamo un governo che si tiene in piedi con le stampelle, e per la Germania e l'Olanda sono persino negativi! Dove sta il trucco?

Vedete, se la banca centrale DECIDE di comprare i titoli di stato, creando denaro dal nulla, quello che succede é che il prezzo dei bond sale... sale... sale, ovvero i rendimenti scendono... scendono... scendono, perché tanto un compratore di ultima istanza di bond si trova sempre. La banca centrale, appunto.

Esempio:

Emettitore: Italia (rating: BAA), data: primo novembre 2014,
  • PAR VALUE = 10000 €
  • COUPON = 100€/anno
  • MATURITY = 1 Nov 2024, dieci  anni dalla creazione del bond.
A quanto si vende oggi questo bond, a cinque anni dalla maturity?
Supponiamo che si venda a 11025, prezzo alto perché tanto la banca centrale lo comprerebbe e quindi costa di piú.

Rimangono 5 anni di cedole, quindi il rendimento sembrerebbe essere:

5 x 100 euro / 11025 su  5 anni = 0.9%

Ancora un interesse positivo, direte, giusto?
Sbagliato.
Perché fra 5 anni il Ministero del Tesoro italiano mi rimborserá soltanto 10000 euro, il PAR value.

Il rendimento reale, tenuto conto di quanto mi esce e quanto mi entra diventa:

(500 euro intascati in interessi + 10mila euro rimborsati dall'Italia - 11025 spesi) / 11025 su 5 anni = -0.95%

Cioé il rendimento é negativo, ed é pari a 0,95% all'anno. Su 100 euro prestati, perdiamo 1 euro ogni anno (senza contare i costi di commissione per le banche e il tempo perso per comprare i titoli).

Questo é il motivo per cui le azioni delle banche centrali, specie la BCE in Europa e la Banca del Giappone, hanno fatto crollare i rendimenti dei titoli di stato. Ne comprano tantissimi, per cui i rendimenti sono bassissimi, ma questo non riflette lo stato reale delle economie sottostanti. 

Oggi si celebra Draghi perché ha tenuto in piedi l'euro...di fatto Draghi ha ritardato l'inevitabile, ossia la scomparsa dell'euro, perché é una moneta nata sbagliata che nasconde sotto il tappeto dei bassi tassi di interesse, un enorme vuoto normativo e di management politico.

C'é una singola metrica per capire lo stato di salute dell'economia di un paese? No. Sentirete spesso parlare di inflazione, crescita del PIL o rapporto deficit/PIL, ma a mio avviso la metrica piú importante é un'altra, poco strombazzata dai media e per questo ancora piú degna di attenzione: la disoccupazione giovanile.
Guardiamo ai dati sulla disoccupazione giovanile oggi.

  • Eurozona: 15%
  • USA: 9%
  • UK: 11%
  • Giappone: 4%
  • Australia: 11%

Il dato europeo e catastrofico non solo perché é il piú alto del gruppo considerato, ma perché é un dato mediato tra dati, a loro volta mediati, di un insieme di popoli che assommano a 340 milioni di persone. 
In Spagna, la disoccupazione giovanile é oltre il 40%, in Italia é del 35%, in Grecia il 33%, in Germania l'8%, in Olanda il 7%. Cioé due paesi che adoperano la stessa moneta, Olanda e Italia, hanno uno stato di disoccupazione giovanile che é 1 a 5!

I giovani che non lavorano, emigrano, e fanno ricchi i paesi di arrivo (UK, Germania e Olanda in primis), che quindi rafforzano ulteriormente la loro produttivitá. Ma tanta emigrazione, anche se di qualitá, non viene ben vista dalla popolazione locale, che si arrabbia e diventa intollerante. Ad esempio, qua in Olanda le riduzioni fiscali per expat ad alta istruzione sono passati da 10 anni a 8 anni e ora a 5 anni. Veniamo visti da parte della popolazione come dei fortunati che si approfittano dell'accoglienza dei paesi di arrivo. Figuriamoci cosa succede con i migranti africani che non sanno neanche leggere o scrivere! Capite dove sto andando a parare: tensioni sociali.

L'euro dovrebbe gestire realtà economiche, produttive e  sociali completamente distanti l'una dall'altra. I dati sulla disoccupazione giovanile dimostrano il fallimento delle politiche europee sul lavoro. 
I bassi tassi di interesse, su cui si soffermano i giornali, alterano la realtá delle cose, forniscono una percezione sbagliata dello stato di salute dell'eurozona, ingenerando un clima di fiducia che ha gambe di argilla. La situazione economica dell'eurozona, nel complesso, é pessima, mettetevelo in testa: i dati sulla disoccupazione, giá ripuliti dai milioni di giovani che nemmeno lo cercano un lavoro, sta lá a testimoniarlo. Se venissero conteggiati in Italia i milioni di ragazzi che il lavoro neanche lo cercano, saremmo vicini al 50% di disoccupazione giovanile. Un giovane su due non lavora e di fatto spende i risparmi delle generazioni precedenti. Non é un caso che si leggono articoli come questo, che fanno drizzare i capelli.

L'Italia salvata dai nonni
Il Censis rivela: sono stati gli anziani a tirare i consumi più di tutti gli altri, con effetti sul Pil. Hanno pensioni bassine, ma vogliono godersi la vita. Spendono per viaggi, cultura e balli








La certezza del reddito, che spesso è legato ad assegni pensionistici cospicui, consente agli over 65 di aumentare il proprio patrimonio continuamente. La quota di ricchezza degli anziani sul totale di quella posseduta complessivamente dalle famiglie italiane è passata in 20 anni dal 20,2% a quasi il 40% del totale.

Quindi, non solo le azioni delle banche centrali hanno aumentato differenze di ricchezza fra paesi ma, all'interno di ogni paese, fra vecchi e giovani. Fra chi aveva asset (gli anziani, con case di proprietá, titoli di stato e pensioni rivalutate grazie alla deflazione) e chi gli asset ancora non ce li ha ancora (i giovani, che nei paesi anglosassoni ancora prima di permettersi casa hanno debiti studenteschi da ripagare, e vivono con contratti precari perché le industrie si sono trasferite altrove e anche il terziario non sa a chi vendere i servizi).

Draghi é stato bravo? Draghi va valutato rispetto ad altri analoghi presidenti delle banche centrali ed é stato non bravo, ma bravissimo. Il suo "whatever it takes" é giá nei libri di storia. 
Il problema é che l'Europa non si puó tenere in piedi con la sola banca centrale, i cui acquisti di titoli di stato come se non ci fosse un domani alimentano disuguaglianze sia in termini geografici che anagrafici. E i burocrati di Bruxelles per dieci anni non hanno fatto NULLA per migliorare le cose per le nuove generazioni.

Come per la Germania negli anni '30, o Tienanmen nell'89, o le primavere arabe nei primi anni 2000, sará lo stato di disoccupazione giovanile a decidere il futuro della zona euro. 


lunedì 28 ottobre 2019

[Lavoro] Riscatto della laurea? ma che, davvero??

Post e commmenti pubblicati su OraZERO.


Leggevo sul Sole24h .


Cresce l’appeal del riscatto della laurea. Nel 2019 sono arrivate oltre 4omila richieste (43.704) in 7 mesi, il triplo rispetto al 2018


In soldoni, per chi ha studiato all'uni dal 1996 in poi é possibile richiedere di andare in pensione PRIMA rispetto a chi non richiede il riscatto della laurea.

Mi rivolgo a voi che avete optato per il riscatto della laurea.

Con il riscatto agevolato un ingegnere che come me ha studiato in un corso nominale di 5 anni deve versare all'INPS qualcosa come 26mila euro anziché poco meno di 50mila, come sarebbe senza agevolazione.

Quindi ora voi date allo stato un sacco di soldi (tenendo conto degli stipendi da fame che ci sono in Italia, nell'ordine dei 1500-2000 euro netti al mese per un ingegnere) per avere fra venti-trenta anni una pensione anticipata.


Mh!


Scusate, ma voi oltre a tutte le tasse che state pagando allo stato davvero volete dare via i vostri risparmi per avere la speranza che in futuro avrete un trattamento agevolato? e di quanto? Avete idea di quanto saranno le vostre pensioni di millennial tra trent'anni?

Per me é una follia. E'buttare i soldi dalla finestra sperando che salgano in cielo e tornino moltiplicati in forma di pioggia.

Perché invece non pensate ad INVESTIRE gli stessi soldi in corsi di aggiornamento, corsi di lingua, certificazioni, master? Avreste maggiori possibilitá di un reddito piú alto OGGI e nei prossimi anni che vi aiuterebbe a mettere da parte molti piú soldi che non qualche decina di migliaia di euro nell'ordine delle decadi.

Facciamo alcuni esempi di certificazioni per qualifiche altamente richieste dal mercato.


  • Certificazioni ISO 9001 - costo intorno ai 2000 euro. 
  • Corsi intensivi di lingua  inglese con certificazione finale - costo intorno ai 2000 euro. 
  • Corso alla preparazione alla certificazione di  Project Management - 2400 euro. L'esame sta sui 700 euro.

Facciamo 8000 euro e vi prendete tre certificazioni.

Andiamo piú sul pesante:

  • Master in Business Administration con corsi on line e certificazione riconosciuta a livello internazionale (ecco perché vi serve un inglese fluente): stiamo intorno ai 20mila euro. 

Con queste certificazioni, o con altro tipo visto che dipende dal vostro ambito lavorativo (certificazioni di tecnico ospedaliero, saldatore, corsi sulla sicurezza sul lavoro, fate voi...), avete INVESTITO nella vostra formazione e NON AVETE REGALATO decine di migliaia di euro ad uno Stato che non sa piu'come tassare la gente.

Potete anche spendere quei soldi per un migliore futuro per i vostri figli, ma darli allo Stato su un'attesa trentennale é follia a mio avviso.

E' il tipico atteggiamento di chi confida nella mammella statale per rimanere povero a vita, rancoroso e senza aspettative.

Mi manca qualcosa? non vedo i vantaggi del riscatto della laurea ai fini pensionistici? Illuminatemi perché mi pare una enorme sesquipedale perdita di denaro per uno stato vampiro che prende i vostri soldi oggi per NON ridarveli domani.







martedì 22 ottobre 2019

[Lavoro] Confronto impietoso Italia Olanda

Post e commenti pubblicati su OraZERO


Questo post é per farvi capire la differenza di atteggiamento che c'é verso un lavoratore, non piú giovanissimo, che cerca lavoro in Italia e in Olanda, OGGI.

PREAMBOLO

In realtá in Italia vale lo stesso discorso da almeno 15 anni: sentivo colleghi alle soglie dei 40 anni che si trovavano male come stipendio, ma avevano ottime competenze tecnico-scientifiche, i quali, alla mia domanda "perché non te ne vai all'estero? con queste competenze ti prendono al volo!" mi guardavano come si guarda un ragazzino ingenuo di trent'anni e mi rispondevano: "ho quasi 40 anni, ma 'ndo voi che vado?!"

Bene, cari depressi italiani frustrati da possibilitá mancate, ho qui una droga, chiamata "informazione di prima mano", che magari vi fornirá un po' di coraggio per schiodare da una situazione scomoda.
In Italia, vi dicono che a 30 anni cominciate ad essere vecchi per entrare nel mondo del lavoro. A 40, siete estinti, figurati se una azienda vi prende. Ma per le pensioni, a 65 anni siete giovani (lo zio vigile urbano di Renzi). Per lo stato siete sempre giovani, per le aziende sempre troppo vecchi e difficilmente riqualificabili.

Ora lascio la parola a una donna di 38 anni con figli che qualche anno fa ha mollato l'Italia, dove era disoccupata con laurea in architettura che passava da un lavoretto all'altro, é venuta nei Paesi Bassi dove il marito aveva trovato lavoro, si é messa di impegno a imparare l'olandese, e ha iniziato prima a lavorare come commessa in una azienda A, poi é passata all'amministrativo in una azienda B, e ora ha passato un colloquio per progettista di interni e venditore presso una blasonata azienda C. Ovvero, dopo anni e anni, finalmente puó svolgere un lavoro per cui ha studiato, regolato da contratto e con orari decenti che le consentono di vivere la vita da professionista e da madre.

A lei la parola.

POST

Mi chiamo Laura e sono una donna come molte altre ne ho conosciute in Italia, con la differenza, forse  di essere piú disillusa ma consapevole delle opportunitá che in contesti diversi possono di volta in volta aprirsi.Quando Lorenzo mi ha chiesto di scrivere questo post, mi sono sentita da un lato onorata, ma dall'altro sentivo la responsabilitá di trasferire una esperienza di vita.

Andiamo con ordine.

Una volta laureata col massimo dei voti a Roma in architettura, peccai di ingenuitá. Credevo che il mondo del lavoro avrebbe potuto e voluto offrirmi la possibilitá di avere un ruolo professionale, delle soddisfazioni che andassero oltre la famiglia. Ed invece mi sbagliavo di grosso. Roma é una realta difficile, che sforna centinaia di laureati di tutte le specie, la maggior parte senza agganci, tutti precari alla ricerca di un impiego che possa offrire loro dei percorsi di crescita professionale. La realtá é diversa perché si ritrovano quasi tutti impiegati nei call center, sono commessi in negozi o stores, sono  impiegati in societá di recupero crediti, o sono lavoratori in nero presso agenzie immobiliari o studi di architettura. I piú arrabbiati e i meno fatalisti emigrano.

Io ho lavorato in nero per uno studio immobiliare che si occupava anche di progettazione di interni. Decine di ore settimanali spese nel traffico di Roma per un lavoro in nero che sí mi piaceva ma mi impedivano di vedere mio figlio di sei mesi se non il sabato pomeriggio e la domenica mi crearono anche grossi problemi familiari. tutto questo per 700 euro al mese, che coprivano a mala pena la benzina e la baby sitter. Quindi lasciai quel "lavoro"e mi dedicai a lavorare in una piccola azienda che si occupava di installazione e manutenzione caldaie. Contratto regolare, straordinari non pagati, paga oraria molto bassa.

Poi con mio marito prendemmo la decisione di mollare tutto e andare all'estero, dove aveva trovato una posizione meglio retribuita. 

Anziché tornare al loro paesello natio, dove magari si mangerá pure bene e, aprendo la finestra, si vede il mare, quelli come noi emigrano in paesi del centro/nord europa che, ancora, offrono spiragli ai piú temerari. Ma come si fa a cogliere queste possibilitá, mi chiederete voi? 

Una volta arrivati in questi Paesi ci sono due atteggiamenti: uno é quello di iniziare ad elencare tutto ció che ci fa schifo, che ci ripugna, che non sopportiamo, che ci sembra ridicolo. Chi fa questo in genere non regge e torna in Italia dopo qualche anno.  L'altro atteggiamento si basa sul cercare i lati positivi per farseli tornare utili. La lingua, nel mio caso é stato il primo. Terribili sono i suoni gutturali che escono dalla bocca degli olandesi, una lingua che sembra un incrocio tra una presa in giro del tedesco ed un dialetto inglese. Ma gli olandesi sono ciarloni, amano chiacchierare, almeno questi del triangolo Amsterdam, Utrecht, L'Aia. Sono abituati agli stranieri, agli studenti europei e non, amano fare amicizia in mezzo alla strada (entrare nella loro sfere di amicizie private é un capitolo a parte), amano le sfide e l'approccio imprenditoriale di una persona. 

Quindi ho immediatamente cercato di imparare la lingua, una grossa barriera, in special modo ad Amsterdam, dove tendono, per pigrizia, a rivolgersi in inglese e bisogna imporsi col proprio olandese imperfetto, per costringerli a risponderti nella loro lingua madre. Ci ho impiegato un po' a farmi entrare in testa quei suoni e quella grammatica tutta al contrario rispetto alla grammatica delle lingue latine e per farlo, ho dovuto anche far mia la loro cultura, perché la lingua é anche cultura, abitudini e storia. I modi di dire che tradotti perdono di significato, ad esempio. Il loro modo di porsi e di usare una forma piuttosto che un'altra in determinati contesti. Un corso intensivo di 6 mesi, con tanto di esami e rilascio di attestato ad ogni livello, oltre all'esborso di una cospicua somma di denaro, mi ha sbloccata tanto da iniziare a cercare le prime esperienze lavorative che avrebbero arricchito il mio vocabolario, ma anche e soprattutto, fatto entrare piú addentro alla cultura olandese, al loro modo di vedere il business. Sono partita dal basso. Come commessa in un negozio di arredo e stoffe. 
Poi ho cambiato lavoro e sono passata a lavorare per una compagnia di taxi nel settore amministrativo e logistico. Il settore amministrativo mi ha dato delle conoscenze fondamentali per la lettura dei contratti, delle leggi che regolano i rapporti tra datore di lavoro e lavoratore, per i salari e gli aumenti salariali. Leggi che qui, vengono applicate. Altrimenti il lavoratore, scontento, se ne va e trova a occhi chiusi un lavoro da un'altra parte, specialmente se l'elemento é valido, indipendentemente dal suo passaporto e dalla data di nascita su questo riportata. Erano esperienze molto lontane dai miei studi, ma mi hanno fatto capire cosa voglio e, soprattutto, cosa non voglio per il mio futuro professionale. Ed ecco l'atteggiamento possibilista che, in Italia, é stato ed é, visto come "temerario". Io non mi sento temeraria, ma giudiziosa, responsabile e tanto caparbia. 
Quello che manca a tanti ragazzi oggi, ancora con la fissazione del posto fisso, qualunque sia il lavoro. Anche qui  in Olanda molti ambiscono ad un posto statale, ad esempio in comune, presso ambasciate, tribunali. Ma non é la prima spiaggia  né l'ultima. Ë solo una delle tante possibilitá che, dovessero presentarsi, meglio coglierle. La cultura del lavoro e del rimboccarsi le maniche, viene trasferita giá da quando i ragazzi sono giovanissimi, 14 anni. Loro vanno via presto da casa e non sono totalmente a carico dei genitori. Lavorano, studiano, si divertono anche, fanno sport. La scuola é strutturata diversamente ed é molto meglio integrata col mondo del lavoro.  


Dopo due anni di impiego nel settore amministrativo, ho deciso che era ora di rimettersi in gioco in quello che é il MIO lavoro, ovvero l'arredamento e la progettazione di interni. Cosí ho iniziato a informarmi sulle vacancies, leggendo attentamente cosa le aziende stessero cercando; se quelle richieste trovavano risposta nel mio Curriculum Vitae e, se no, dove potessi  migliorarmi, attraverso corsi di formazione, aggiornamenti su programmi di design. In effetti restare lontana dall'ambiente per cosí tanti anni, non ha facilitato. Ma non mi sono abbattuta neppure stavolta. Lo volevo e lo avrei ottenuto. Dovevo solo trovare il modo. Cosí ho preparato un portfolio, piccolo, con alcuni lavori effettuati in passato e con delle idee , per far capire il mio stile, totalmente diverso dal dutch, moderno, ma comunque italiano. E questo é stato un punto di forza. Il tricolore rosso bianco verde, piace molto ai batavi, ma bisogna giocarsela bene. Tre colloqui di lavoro. Il primo con il proprietario nonché direttore dell'azienda, nel settore del design da 40 anni. Un 'ora e mezza di intervista, dove ha ovviamente cercato di mettermi in difficoltá, indagando su quanto di quello scritto nella cover letter (molto piú importante del CV) fosse vero, diffidente perché il mio passaporto é italiano, temono sempre tu te ne vada via domani ed i loro soldi sono stati quindi investiti male ed inutilmente. Ma io mi sono messa dal suo lato, ho cercato di comprendere le sue motivazioni, quelle di un imprenditore, cercando quindi di tranquiliazzarlo e provando a fargli  abbassare un po'quelle barriere. Il fatto che fossi donna, moglie e madre nob ha destato alcuna preoccupazione, anzi. La mia disponibilitá a lavorare 32 ore settimanali al massimo, ha soddisfatto la richiesta dell'azienda. Secondo colloquio con tre persone, altre due ore quasi, responsabile vendite, responsabile ordini e qualitá, e di nuovo con la direzione. Mi hanno proposto vari scenari e chiesto come mi sarei comportata. Questa azienda vende dei prodotti, oltre a fare progettazione di interni. La componente commerciale é fondamentale. Saper parlare é essenziale, farlo nella maniera corretta e appropriata, senza essere invadente, ma con la giusta distanza, é un must have. Sicurezza in sé unita ad una dose di umiltá e sinceritá, si sono rivelate delle armi vincenti. 


Quindi, dovessi fare una lista di ingredienti direi che un buon voto di laurea e aver studiato in una facoltá prestigiosa, non bastano, occorre osare e farlo non ad occhi chiusi, ma guardando bene dove si sta puntando e immaginandosi la meta. Fermarsi un attimo quando non é il momento e riflettere. E quando si é riflettuto abbastanza, provare di nuovo, studiando il mercato.
L'Italia é grande, ma l'Europa e il Mondo lo sono di piú.
Bisogna osare e avere una giusta combinazione di pazzia, menefreghismo e ambizione per ottenere dei risultati. Questo é il primo consiglio che mi sento di dare a tutti coloro che mi dovessero chiedere "Come si fa?".