martedì 21 gennaio 2020

[Economia] E' la disuguaglianza il VERO problema?

Leggiamo che il mondo é diseguale. 
Sentiamo che l'1% della popolazione detiene il 50% della ricchezza del pianeta. 

Tutto questo sembra ingiusto. La situazione va invertita, giusto? Il capitalismo per come funziona oggi non puó perdurare per sempre, corretto?

Bene, siccome siamo persone istruite che ragionano e analizzano cambiamo punto di vista. 
Sforziamoci di farlo.

PRIMO
La legge di Pareto. Dice in buona sostanza che l'80% degli effetti che si osservano sono riconducibili al 20% delle cause. Per estensione, l'80% della ricchezza é concentrata nelle mani del 20% dei piú ricchi. 
Vero. Era vero a fine 800, era vero prima dello scoppio della crisi del '29.

Se riapplichiamo Pareto altre due volte, viene fuori che l'1% dei piú ricchi ha il 50% della ricchezza.

E'sempre stato cosí, piú o meno nella storia del mondo. 

Il punto é che vivendo in un mondo globalizzato, fra l'1% dei piú ricchi nel pianeta finiamo per esserci anche noi. Magari non nell'1%, ma nel 5% sí. Noi appartenenti alla media borghesia, o ceto medio, dei paesi occidentali. 

Questo perché la maggior parte dei poveri del pianeta vive con due dollari due al giorno. 

Quindi iniziamo a capire che una prima questione é la PERCEZIONE delle disuguaglianze. Grazie ai media, e grazie alle nuove tecnologie, ecco che persone geniali con intuizioni vincenti, e gran lavoratori come Bill Gates, Jeff Bezos, Elon Musk hanno costruito imperi in pochi anni. 
Internet é pervasivo e brand come Microsoft, Amazon, Tesla sono cosí ripetuti che di fatto é come ricordarci quanto siamo poveri ogni giorno.

SECONDO
La ricchezza disponibile nelle mani della popolazione non é una torta di dimensioni immutabili. La torta aumenta di grandezza perché il capitalismo, nonostate le sue storture, ha migliorato la qualitá di vita di centinaia di milioni di persone, migliorando i redditi laddove é entrato. 
Se credete nel socialismo o comunismo, domandatevi come mai l'Unione Sovietica é collassata.

Tornando all'esempio della torta che rappresenta la ricchezza, la torta aumenta di dimensioni, e se la gente ottiene anno dopo anno una fetta piú grossa, quindi aumenta il proprio tenore di vita, non si sta tanto a preoccupare se qualcuno ha una fetta ancora piú grossa. 

Il problema nasce quando la fetta diventa piú piccola, cioé quando anno dopo anno la ricchezza pro-capite diminuisce. 

Questo é ció che sta succedendo in Italia da venti anni a questa parte. Ecco perché personaggi impresentabili come molti dei politici italiani, con la storia del reddito di cittadinanza in un paese quasi in recessione, sono riusciti a cavalcare l'onda del malcontento. 

Quindi il problema é che la torta non aumenta di dimensioni. Anzi, per le nuove generazioni, molti dei diritti dei loro genitori sono di fatto privilegi che ormai spettano solo a chi lavora nel pubblico

TERZO
Il pubblico protegge se stesso e divora il privato. 
Quando l'intraprendenza umana viene mortificata con tasse e sistemi educativi inadeguati, che NON preparano i giovani al mondo del lavoro, ma li formano secondo una ottica da dipendente pubblico, la ricchezza NON viene prodotta. La scuola non insegna a prepararsi secondo una ottica di rischio, spingendo su materie dove l'allievo eccelle. No, punisce l'allievo se non raggiunge la sufficienza su materie in cui egli ha disinteresse e non é portato. Il pubblico é essenziale per alcune cose (sicurezza, sanitá, giustizia, educazione di base) ma poi deve lasciare ampio spazio alla creativitá di impresa. Che punta al merito, perché con i migliori si efficentizzano le risorse disponibili. Invece il pubblico mira alla stabilitá per tutti, e i peggiori sono livellati verso i migliori, e i migliori sono demotivati. 

Di fatto, in Italia, il privato é punito dal pubblico. Basta vedere il trattamento che il governo M5S-PD riserva alle partite IVA.

Contestare la disuguaglianza per andare verso un approccio socialista, di fatto distrugge ricchezza, distrugge creativitá, e finisce per creare tanta gente piú povera che mira al basso, alla "sicurezza di stato", piuttosto che ad investire nelle proprie potenzialitá. Economicamente, se la passano bene solo gli alti dirigenti pubblici perché, per loro, studiare nei licei classici PAGA perché hanno le spalle protette da una buona rete di conoscenze nel settore pubblico (posti da diplomatici, dirigenti, giudici, politici, giornalisti etc). E siccome sono loro che gestiscono l'informazione, di sicuro fa loro comodo insistere sul problema della disuguaglianza sociale. Faccio presente a questa gente che un magistrato, col suo stipendio pubblico e i benefits,  é giá nell'1% dei piú ricchi in Italia. Per non parlare di parlamentari di lungo corso. Sono ricchi di stato, senza il rischio di impresa. Senza l'incubo di finire in bancarotta. E si lamentano della disuguaglianza sociale in TV. 

QUARTO
Il problema é la disuguaglianza oppure il fatto che in Italia é difficilissimo che un povero possa diventare ricco? In altri termini, é agevolato chi vuole fare impresa, contare sulle proprie forze, aprirsi partita IVA, lavorare sodo, oppure é piú agevolato un vigile urbano che fa il concorsone?
Di fatto il Pubblico protegge se stesso. Gli assenteisti conclamati, registrati su video, non vengono puniti, non vengono licenziati. In questo modo, ricchezza non puó essere creata perché  l'ascensore sociale NON FUNZIONA. Lo scarso viene premiato. Il dinosesto non viene sanzionato. E 'la magistratura, la LEGGE, che fallisce ma si contestano i ricchi che hanno innovato. Chi ha le competenze, il coraggio, o é frustrato, EMIGRA. Cerca successo altrove. E i giornali sono pieni di italiani che si sono fatti una bella vita all'estero, con fatica e determinazione, senza raccomandazioni o reti di conoscenze. 

QUINTO
Supponiamo che tutti nasciamo con lo stesso reddito. Zero disuguaglianza. Bene, nel tempo c'é chi avrá gozzovigliato, chi invece avrá lavorato sodo. I primi, in genere, finiscono poveri, i secondi prosperano. 
Ovviamente non é giusto che i figli dei primi debbano scontare in toto l'ereditá dei genitori, e infatti io PUNTO TANTISSIMO SU UNA ISTRUZIONE PUBBLICA DI QUALITA', che non sia OSTAGGIO della Sinistra, che ha rovinato intere generazioni di studenti, ma é buon senso pensare che in genere il figlio riesca a mantenere, se non migliorare, il patrimonio di famiglia perché seguirá gli insegnamenti paterni e materni. 
Nel tempo,si creerá comunque disuguaglianza. 

SESTO
Il problema é la disuguaglianza o il POTERE che nasce dai soldi? Di fatto, il problema é che chi ha i soldi, ha il potere di corrompere o di decidere le carriere di questo e quello, di fatto impedendo ai meritevoli meno abbienti di accedere a istruzione di qualitá. Ma il PRIVATO vuole le eccellenze, vuole ingegneri bravi, medici bravi; é il PUBBLICO a non volerne, perché il PRIVATO mira al profitto, il pubblico a creare posti di lavoro, quindi NON cerca l'efficienza, e non c'é niente di peggio di uno troppo bravo che lavora in una struttura pubblica. 
Quindi il problema é, di nuovo, di tipo meritocratico ed educativo, insito nel pubblico.

La scuola pubblica italiana é stata affossata dagli stessi insegnanti, non certo dall'industria o dai privati. Che invece vorrebbero una scuola meglio funzionante. Le scuole tecniche sono state rase al suolo in termini di qualitá. Tutti ad investire nei licei, come se potessero sfornare tutti dirigenti pubblici. E dai licei escono perfetti ignoranti in matematica, informatica, fisica, economia.
Niente di sorprendente se i nostri politici non hanno la minima idea dei problemi tecnologici futuri e non capiscono nulla di economia, nemmeno le basi. 


CONCLUSIONI
Anziché lamentarvi della disuguaglianza, cercate i motivi per cui la ricchezza pro-capite diminuisce e i motivi sociali per cui, in caso di calo del prodotto interno lordo, essa viene polarizzata, e guardate quanto guadagna un dirigente pubblico, un magistrato, un altro funzionario statale rispetto ad un suo omologo di una societá privata di medie dimensioni che ha responsabilitá trasparenti quando non fa utili. 
Scoprireste DOVE sta la VERA disuguaglianza.



 

venerdì 10 gennaio 2020

[Italia] Mediocritá - ANDATEVENE se ne avete la possibilitá

Non ho altre parole per qualificare l'Italia di oggi.
Piena di mediocri.

Film di basso spessore, giornalisti che non sanno porre domande decenti, intellettuali da quarta di copertina, classe politica incompetente, eppur votata in questo governo da metá del popolo italiano.

Iniziamo da questi ultimi. I politici al governo.

  • Figura penosa con il capo di governo libico riconosciuto dall'ONU. 
  • Processo a Salvini rinviato per non dargli visibilitá in vista delle elezioni in Emilia Romagna.
  • Retromarcia sul taglio dei parlamentari, tanto pubblicizzato.
  • Grillini che erano contro il Sistema e che cambiano casacca dalla sera alla mattina, che fanno domanda per diventare consiglieri appena si apre una finestra per ottenere il posto fisso nella PA.


Io sono senza parole. Si parla sui giornali di pensioni per gli anziani, ma per i giovani? Per ricerca e sviluppo? Niente. Stimolo delle partite IVA? creazione di nuove opportunitá? NULLA.

La Magistratura?


  • Avete piú sentito parlare dello scandalo del CSM?
  • L'altoforno #2 dell'ILVA da chiudere per la decisione di un magistrato, ma da riaprire secondo un altro...ora chiusura posposta...non ci si capisce niente
I giornalisti?
Avete sentito le "interviste"a Di Maio o Conte? domande competenti? critiche? niente.
Leggete mai di articoli fatti bene sulle crisi mondiali, sulle nuove economie? Sapete che Tesla tre giorni fa ha inaugurato un nuovo centro di produzione a Shangai? Avete idea degli investimenti in Asia sulla Road and Belt? in Africa? 

Faccio un plauso a Inside Over e gli occhi della Guerra, rubriche de Il Giornale, che spiccano per qualitá e fattualitá degli argomenti trattati. Repubblica, La Stampa, Il Corriere, sono illeggibili. Robaccia.

Ho visto qualche film italiano. Dio Santo, sono penosi. Niente idee, i soliti cliché, i ragazzi coatti a scuola coi professori che dicono parolacce e fanno "i moderni". Ragazzi coi problemi esistenziali, e se non hanno lavoro, fanno vedere che inseguono la fidanzatina col programma Erasmus. Va benissimo svagarsi, ma in Italia c'é una CONTINUA fuga dalla realtá. 

Dico: ma che razza di approssimativa, impreparata e arrogante accozzaglia di melma cerebrolesa é diventata buona parte dell'Italia? Io non mi ricordo una ITalia cosí messa male, dentro nell'anima, in tutta la mia vita.
Manca totalmente il senso di responsabilitá, di fare bene il proprio lavoro, secondo un proprio imperativo categorico, morale, interno. Niente. 

L'Italia é un pendolo: fa, disfa, disfa, fa, e rimane al punto di partenza. Non si muove. 

ORa vi dico cosa significa vivere in un paese con una PROSPETTIVA.

E vado per contrappassi.

Come in Italia c'é il casino dell'ILVA (10 mila esuberi) in Olanda si investe nell'eolico off-shore (10 mila posti di lavoro), con turbine eoliche da installare nel Mare del Nord per rendere l'Olanda sempre piú ecosostenibile. E indipendente dai combustibili fossili. Si tratta di impianti da 12-16 MegaWatt l'uno.

In Italia massacrano le partite IVA. Hanno disfatto quello che il precedente governo aveva iniziato a fare. Bene, in Olanda é notizia di ieri che c'é il recordi di DUE milioni di imprese, spesso individuali, attivate da ragazzi e start-up. 

In Norvegia, nonostante estraggano il petrolio, hanno il massimo numero di auto elettriche. Un controsenso? No. 
In Olanda stanno elettrificando per le auto elettriche mezzo paese.  

A Roma annegano nell'immondizia.
  • A Rotterdam riciclano l'immondizia che proviene da Roma e sono pagati per farlo.
  • Ad Amsterdam sulle pensiline delle fermate del bus hanno messo dei piccoli giardini per favorire la riproduzione delle api, viste come specie a rischio. 

Siete giovani? Andatevene. Non avete tutta la vita per lottare contro i mulini a vento di questi italiani mediocri che decidono sopra le vostre teste. 

Alle volte mi domando se il patrimonio artistico italiano, anziché una risorsa, non sia diventato una jattura, al pari della maledizione delle materie prime, che fa sí che un paese ricco in una particolare risorsa, smetta di investire e diversificare. 

Ecco, vedo Salvini passare da un prosciutto a una coppa: non lo vedo passare presso centri di sviluppo, universitá, fabbriche che fanno innovazione. Niente. 

L'Italia é ridotta ad un cartellone pubblicitario con la reclame di pizza, coppa, mortadella. 

E Salvini, che tutto sommato a Giugno del 2018 apprezzavo perché ha portato un po'di coraggio in un panorama politico desolante e ha sollevato il problema della immigrazione incontrollata, vuole dare dell'Italia questa immagine? 

Io sono ingegnere, non ho nulla contro la mortadella bolognese, anzi!, ma l'Italia non é solo mortadella, e se la sinistra italiana ha distrutto il paese, soggiogandolo a stupide regole di vincoli di bilancio, questa destra sa solo avvitarsi nel proprio piccolo. Il sovranismo fine a se stesso, con la "riscoperta"(?) dei sapori perduti, é miope. La sinistra é abbagliata dai sogni e dai vecchi slogan di matrice sessantottina? La destra é abbagliata dal mito "siamo fichi a prescindere".

Chi ha cervello e voglia di cambiare, secondo voi, cosa fa? Resta nel "Belpaese"? Solo se non ha le palle, per come la vedo io. O se é ingenuo che spera che le cose cambino. O se ha la GRANDE fortuna di avere un buon lavoro con una compagna che ha anch'essa un buon lavoro.

Veniamo ora alle prospettive di un adolescente o di un bambino se cresce in Italia, allevato nel sistema scolastico italiano. 

Mio nipote, ragazzo intelligente, studia sodo a Milano ma parla l'inglese peggio di mio figlio, che con tre anni meno di lui gli dá le piste. In Italia, la matematica é insegnata a nozioni, il calcolo mentale non si fa, la geometria é fatta a formulette e spiegare ad un tredicenne che un rombo é un caso speciale di trapezio solleva un "ohhhhh, non ce l'hanno mai spiegato!".
A 13 anni mio figlio parlerá tre lingue, e inizierá una quarta. L'inglese lo fanno con la comprensione delle canzoni, non con le tabelle di parola e relativa traduzione mentre la prof spiega l'inglese IN LINGUA ITALIANA!. 
La matematica si fa col calcolo mentale, decomponendo i prodotti di numeri grossi con la regola della proprietá distributiva a mente. 
Per studiare si adopera il tablet e con internet si fanno le ricerche. 
La settimana prossima, mio figlio di 10 anni, ha un primo esame sulla segnaletica stradale e le regole della viabilitá stradale.

I ragazzini in Olanda fanno TUTTI uno sport ALMENO. In Italia sono stracaricati di compiti e poi peró agli invalsi fanno schifo. 


L'Olanda é il paradiso? la Norvegia, la Svezia, la Danimarca sono il paradiso? Nemmeno per niente! E'buona parte dell'Italia, Roma in primis, ad essere diventata un inferno. Burocratico, culturale, pigro. 

E non parlo delle occasioni lavorative per la donna. NE ho giá scritto e la situazione in ITalia é penosa. Si tratta di sfruttamento vero e proprio della persona. Indegno di un paese che riempie la bocca di "diritti". Donne che a 800 euro al mese senza contratto per 40 ore di lavoro a settimana si sentono fortunate. 

Ecco, se siete donne e giovani  a MAGGIOR ragione dovete andarvene. I mediocri, se voi avete voglia di fare, di emergere, di creare valore aggiunto, succhiano la vostra energia e vi demotivano, vi dileggiano. Lasciateli felici nella loro melma, a molti mediocri basta una birra in un bar con la partita della Roma o della Juve per essere felici e avere qualcosa di cui parlare.
Si lamentano che gli ALTRI non fanno, si lamentano dei politici che LORO hanno eletto, e poi continuano come prima. 

Il Rinascimento ha portato all'emersione di geni e di nuove arti. Non é che poi dopo il 1400 ci siamo rincretiniti. Evidentemente sono cambiate le condizioni sociali e l'innovazione si é da allora spostata nel centro-nord Europa. 

AVETE UNA VITA UTILE PRODUTTIVA NON INFINITA, SPENDETELA AL MEGLIO LADDOVE LE CONDIZIONI SOCIALI VI CONSENTONO DI EMERGERE E DARE IL MASSIMO ALLA COLLETTIVITA' E PER RIFLESSO A VOI STESSI.





[Tecnologia] Il nuovo oro

In principio fu l'oro giallo. [tangibile]

Poi divenne oro nero. [tangibile]

Ora diventerá oro ...?

Mi sto riferendo alle nuove tecnologie per lo stoccaggio di energia elettrica: in primis, batterie.

Il 30% delle auto prodotte negli Stati Uniti nel 1900 erano alimentate a batteria.
Le auto a batteria vennero soppiantate dall'invenzione della catena di montaggio, e dall'introduzione di nuovi standard di produzione per il motore a 4 tempi, dovuto ad Henry Ford negli anni '10 del 900.
Ford non era un tecnologo: ma era un genio che aveva una visione di insieme per la riduzione dei tempi morti di produzione e aveva capito l'importanza della divisione del lavoro nei minimi termini.

Le batterie, all'epoca basate su piombo e uso di acido solforico, erano pesanti, costose e pericolose da gestire.

Al contrario, la benzina era il veicolo per lo stoccaggio energetico ideale.
1. Aveva una densitá energetica di centinaia di volte superiore a quella delle batterie dell'epoca. Significava, a parita di autonomia, avere un auto enormemente piú leggera. I tempi di ricarica per auto elettriche erano lunghissimi.
2. Era ampiamente disponibile a poco prezzo. All'epoca si bucava il terreno e si estraeva. Di petrolio gli USA erano straricchi.

Dopo un secolo, e arriviamo ai giorni nostri, la benzina é diventata molto piú costosa, c'é molta piú preoccupazione per la sostenibilitá ambientale, le norme sul controllo delle emissioni richiedono motori sempre piú costosi e sistemi di riduzione di polveri sottili e ossidi di azoto sempre piú complessi. E costosi.


Esiste un gap tecnologico mondiale oggi. Abbiamo diverse fonti per la produzione di energia. Ma alcune di queste, principalmente le rinnovabili, non rendono l'energia disponibile quando ce n'é bisogno.

Ad esempio, se non c'é il sole, il fotovoltaico non serve.
Ad alte latitudini, piú in su dell'Olanda, per intenderci, dove l'irraggiamento solare é scarso, la fa da padrona l'eolico.
Ma se manca il vento, o se il vento é troppo forte, le turbine eoliche non producono energia.

Di fatto il mondo attuale é basato sullo sfruttamento dei combustibili fossili.
Sembra banale, ma non lo é. Di fatto, le tecnologie di estrazione, raffinamento, distribuzione, stoccaggio, si sono perfezionate nel corso di 130 anni e hanno dato forma all'economia mondiale di oggi. Inclusi nascita dei sindacati di categoria nelle catene di produzione delle case automobilistiche.

Grazie allo sviluppo dell'elettronica per trasformare corrente continua in corrente alternata con alta efficienza (anni '90), e con l'invenzione delle batterie al litio (1991), e l'introduzione di terre rare per ottenere magneti super compatti (anni '80), oggi finalmente sono disponibili quelle tecnologie per mandare il motore a combustione interna, e buona parte dell'industria di estrazione, trasporto e stoccaggio dei combustibili fossili, in pensione.

L'auto elettrica sta rinascendo, sotto nuove forme, grazie a tecnologie che fino a pochi anni fa non erano disponibili.

C'é un peró.

La benzina fa da stoccaggio di energia. Come "salvare" l'energia in eccesso prodotta da rinnovabili sotto forma di energia elettrica?
Qua entrano in gioco le batterie.

Le batterie attuali non sono adeguate, ancora, per sostituire la benzina senza cambiare radicalmente stile di vita. Ad esempio, oggi faccio il pieno, e per giorni mi disinteresso della cosa. Magari guido per 800 km. Se ho un'auto elettrica, devo:
1) tenere le batterie in carica in una fascia ideale compresa fra il 20% e il 90%
2) per lunghi percorsi, pensare a dove sostare, quanto a lungo sostare, per ricaricare le pile
3) se fa molto freddo, realizzare che la percorrenza potenziale diminuisce anche del 30%

e via discorrendo...

Ci sono molte soluzioni, a livello prototipale (cioé: laboratorio) per migliorare le batterie a litio di oggi, ma finalmente verrá messa in commercio una soluzione, prodotta dalla giapponese Kyocera che sfrutta brevetti della start-up americana 24M, che consente di avere batterie a litio che:
1) risultano il 10% piú energetiche di quelle attuali, e la densitá  incrementerá nel tempo.
2) richiedono un processo produttivo piú breve, compatto

In altri termini, l'obiettivo é andare verso batterie piú compatte e meno costose.

Sufficiente? no, ma é la direzione giusta e finalmente si parla di nuovi prodotti in commercio.

Immagino che intorno al 2025 assisteremo alla messa in commercio di nuovi prodotti da altre aziende. Intorno al 2030 forse ci sará il vero breakthrough tecnologico.

La prima azienda che riuscirá nell'impresa di produrre batterie con densitá simili al benzina, avrá un vantaggio tecnologico enorme, simile ai Bell Labs americani quando inventarono il transistor o alla Fairchild semiconductor quando brevettarono i processi per creare il primo circuito integrato.
Queste aziende hanno creato il mondo moderno, bastato sulla tecnologia dell'informazione.



giovedì 9 gennaio 2020

[Economia] Crollo della produzione dell'auto tedesca

Prima o poi doveva succedere.

E la situazione é destinata ad aggravarsi, a vantaggio di altre aziende.

Mi sto riferendo al Crollo VERTICALE tra il 2018 e il 2019 della produzione di auto dell'industria automobilistica tedesca, che conta le tre grandi (Volkswagen, Mercedes, BMW).
Nonostante l'euro, che avvantaggia i tedeschi di un cambio favorevola quantificabile in un ENORME 20%, la produzione é crollata ai minimi e bisogna tornare indietro al 1994 per vedere dati del genere.

Notare che nemmeno durante la crisi mondiale del 2009, in cui si era assistito ad una flessione nella produzione, i dati erano cosí bassi.


La cause di questo crollo, e ripeto NONOSTANTE l'enorme aiuto dato dal cambio dell'euro vantaggioso per la Germania per le sue esportazioni, sono molteplici.
Prima peró, va sottolineato che il mercato dell'auto é DA SEMPRE soggetto a crolli e recuperi. La Toyota, per mezzo del geniale Taiichi Ohno, riuscí a meglio proteggersi da questi cicli per mezzo dell 'innovativo Toyota Production System, meglio nota oggi come Lean Production.

Senza entrare in una analisi di sensibilitá (in gergo, la sensitivity analysis é quell'analisi dei dati che quantifica quanto varii l'output variando un input per volta), ma operando una analisi qualitativa, sono soprattutto due le cause:

1) Crollo delle vendite delle auto nel mercato cinese
2) Ascesa delle auto elettriche

Il crollo delle vendite nel mercato cinese é a sua volta dovuto all'impegno del governo cinese di passare all'elettrico in breve tempo, e alle guerre dei dazi.
La Cina nel solo 2018 ha venduto piú auto elettriche che nel resto del mondo combinato.
Se un cinese compra un'auto elettrica, non compra una auto tedesca o altra auto europea. Da qui il crollo delle vendite per le auto tedesche.

Il governo cinese ha stabilito che vuole passare all'elettrico (scooter, auto, due ruote) in tempi brevissimi. L'industria tedesca non ha capacitá produttive per tenere il passo con queste esigenze.

Di fatto peró il problema principale per le case automobilistiche tedesche ha un solo nome:

 auto elettrica

E scontano ritardi di anni perché per anni hanno accumulato enormi profitti con auto a benzina e diesel ricorrendo a pochissima innovazione in altri settori. Succede quando si ha il controllo del mercato e si pensa di essere imbattibili e gli altri sono tutte schiappe. E'successo a Kodak, a Nokia, a General Motors, a Ford, etc.

Un'auto elettrica va disegnata da zero, e richiede meno parti per essere assemblata. Tradotto: servono meno operai. Tradotto di nuovo: massicci licenziamenti in vista.

Parliamo di decine e decine di migliaia di licenziamenti in vista in Germania.

Non solo: una vettura elettrica richiede pochissima manutenzione (cambio olio motore? non serve. Cambio filtro aria motore? non serve. Cambio filtro olio? non serve...Sostituzoine candele? non serve; sostituzione cinghia di distribuzione? non esiste cinghia) e quindi anche i servizi di assistenza post vendita subirano una contrazione.

Tesla ci ha visto lungo con il mercato dei supercharger. 

L' automotive finalmente dopo 120 anni sta cambiando. Direi che era pure ora. Al solito, qualunque cambio di paradigma tecnologico, innesca un cambio di produzione, che innesca un cambio sociale.

Cambio di tecnologia ---> Cambio di produzione ---> Cambio sociale 


In Germania ne sono diventati consapevoli, molto consapevoli. E stanno entrando in panico. E il panico non porta mai a buone scelte.


Chiudo il post con un grafico sulle vendite di Tesla.


La scala sulle Y é diversa, per la Germania si parla di milioni di vetture, qua di decine di migliaia, ma parliamo di un singolo automaker. Che é appena sbarcato producendo... in Cina. E'il primo sito produttivo di Tesla fuori degli States. La cosa fa pensare. Non in Europa, non in UK o Germania, ma in Cina, a Shangai.


mercoledì 8 gennaio 2020

[Bitcoin] Un 2020 in stallo?

E' da un po' che non scrivo sulle criptovalute; non per disinteresse, ma mi sono occupato di modelli di produzione industriali recentemente, e le criptovalute le ho messe in freezer.
Il problema con le criptovalute, al pari di altre nuove tecnologie - come le auto elettriche di cui sto iniziando ad occuparmi- é che c'é talmente tanto hype e tanta disinformazione in giro che é dura separare il segnale utile dal rumore di fondo e scrivere qualcosa di utile per me e per voi richiede tempo.
D'altronde, se fosse facile, lo farebbero tutti e non in pochi.

Allora, quale é la situazione per Bitcoin e cugini come Ethereum o Litecoin?

Il grafico seguente mostra molto plasticamente la distribuzione del mercato fra le varie criptovalute, aggiornato a Gennaio 2020.


Vediamo che Ethereum, a dispetto di tante promesse, sta colando a picco. Insieme a tutte le altre criptovalute basate su blockchain.
Con l'eccezione di Bitcoin che, tutto sommato, non se la passa male in termini di penetrazione di mercato.

Ho giá scritto che per come la vedo io Bitcoin é una grandissima fregatura se viene dato ad intendere a chi la compra che soppianterá l'attuale sistema di pagamenti e generazione del credito basato su fiat money.
Bitcoin é un asset speculativo. E lo sará ancora per parecchi anni.

A quelli che dicono:
"Eh ma in Venezuela l'hanno usato come riserva di valore...eh con la guerra in Iran il BTC é salito di valore..." io sommessamente rispondo: "Vero. E allora?"
E'verissimo che durante una fase iperinflazionistica (Venezuela) anche la carta igienica diventa un asset che acquista di valore minuto dopo minuto.
E'altresí verissimo che per paura di un conflitto mondiale (USA-Iran) si diversificano i patrimoni spostando gli investimenti verso altri asset, inclusi oro e bitcoin.

Focalizzarsi solo sul Bitcoin, senza guardare cosa succede ad altri asset e al contesto di un crollo o di una risalita, é a mio avviso un atteggiamento miope che rischia di portare a decisioni sbagliate.

Una valuta, per essere considerata fruibile dalla gente, deve godere di due proprietá fondamentali.

1) Essere un mezzo di scambio per beni e servizi, riconosciuto e accettato dalle parti, e dallo Stato
2) Agire da riserva di valore.

Sul punto 1), siamo veramente lontanissimi dalle roboanti promesse fatte dagli sviluppatori. Aspettiamo fiduciosi.
Sul punto 2), il BTC é enormemente volatile, cioé puó salire o scendere di valore anche del 15% in una sola giornata! L'ideale per chi fa speculazione, pessimo per chi vede in una valuta una riserva di valore.

Sempre in merito al punto 1) il bitcoin soffre attualmente di ritardi inaccettabili per i pagamenti. Si stanno lavorando a soluzioni (lightning network, una estensione del protocollo bitcoin) per acceleare i micropagamenti ma sono ancora allo stato sperimentale.

Ora vi spiego perché, secondo me, il bitcoin é destinato a fallire nelle sue promesse nel lungo periodo

Primo: é deflazionistico, cioé aumenta di valore con il tempo. Una moneta che viene tenuta in tasca, ovvero su una chiavetta USB, e non spesa di fatto é una moneta la cui utilitá é opinabile.

Secondo: consuma una quantitá abnorme di corrente solo per validare le transazioni. In un periodo in cui essere green va di moda, e si contestano le auto a combustione interna, consumare l'energia di un intero stato per validare poche migliaia di transazioni al minuto fa alzare piú di un sopracciglio. Scusate, ma l'energia puó essere spesa per altro.

Terzo: é pseudoanonimo, o anonimo per i primissimi che vi hanno avuto accesso (nessuno sa chi sia Satoshi Nakamoto, il creatore di Bitcoin). Di fatto uno Stato non consentirá mai di non pagare le tasse perché si é anonimi. Finora Bitcoin é una moda, ma se prende piede, verrá tassato e centralizzato. Come si fa a centralizzare bitcoin? Facile, basta che lo stato abbia il controllo della potenza di calcolo per fare il mining. A tutti gli altri miners, privati, rimarrebbero spiccioli.

Quarto: una moneta deve poter essere creata e distrutta a seconda delle necessitá della popolazione. Non ESISTE che una moneta venga creata da un algoritmo in modo sistematico, indipendentemente dalle necessitá. A coloro che obiettano che si possono utilizzare i sottomultipli del Bitcoin, e che questi cambieranno valore a seconda della domanda e dell'offerta, ritorno al punto Primo. Chi diavolo si disferebbe di quantitá importanti di Bitcoin se poi quest'ultimo aumenta di valore?

Sono contro il bitcoin? No, niente affatto. E'una sanissima boccata di aria fresca che ha messo insieme tecnologie esistenti in modo intelligente pensando di controbilanciare lo strapotere dei governi e delle banche centrali, delocalizzando e decentralizzando la creazione del credito.

Nuove soluzioni sono sempre benvenute.

Penso che dalle sue idee nasceranno cose buone.

Per ora, la Cina pensa ad una sua criptovaluta (la chiamano cripto, ma secondo me non é minimamente basata su blockchain, figuriamoci!) e Facebook a Libra.
In altri termini, si cerca di ovviare all'inconveniente di avere una valuta che oscilla troppo (si vogliono stablecoins), di eliminare l'anonimato, ma di avere una emissione svincolata dalle Banche Centrali e Commerciali. Soprattutto, si cerca di diminuire i costi delle tariffe per micropagamenti. Nel business ci si stanno fiondando anche Google e Amazon.

Nel caso della criptovaluta cinese, sarebbe la Banca Centrale Cinese insieme alle altre banche commerciali a controllarne l'emissione. La Russia probabilmente adotterá un approccio simile.

E'probabile che Cina e Russia spingano per l'adozione delle loro criptovalute per disimpegnarsi dal dollaro come riserva mondiale.

E'tutto un divenire. Tutte queste nuove valute sono appellate con il prefisso "cripto", ma di fatto si tratta di soluzioni molto differenti che ai giornalisti fanno solo venire il mal di testa  e di conseguenza il lettore medio é talmente disinformato da gettare la spugna appena legge due righe.

Infine, qualche dato. Ad 11 anni dalla sua creazione, il valore totale di tutti i bitcoin in circolo ammonta a 133 miliardi di dollari. Il controvalore di tutto l'oro del mondo é 8000 miliardi. Il controvalore di tutto il denaro del mondo (conti correnti, cash, depositi) é di 91mila miliardi di dollari.




martedì 7 gennaio 2020

[Auto Elettriche] Volkswagen fará la fine di Kodak?

Ve la ricordate la Kodak?

Era leader mondiale della produzione di pellicole fotografiche a colori e nella stampa delle fotografie.

Macinava utili a palate. Era leader incontrastata della pellicola fotografica, con tecnologie perfezionate nel corso di anni e anni e raggiunse l'apice nel 2000. Quell'anno, Kodak traeva il 72% del suo fatturato dalla vendita di pellicole per macchine fotografiche.

La pellicola a colori era enormemente complessa da produrre: immaginate un film di plastica rivestito con 24 strati di agenti chimici - materiali fotosensibili, pigmenti, accoppiatori, e altro - che scorreva ad una velocitá di 1 km al minuto. La precisione richiesta per la deposizione degli agenti era tale da richiedere atmosfera super-controllata, aria ultra pulita, e il film era da tagliare e impacchettare al buio.

Nel 1975 Kodak aveva inventato la prima macchina fotografica digitale: un prototipo, certo, ma che giá faceva capire a Kodak le potenzialitá di una nuova, "disruptive"technology. Kodak avrebbe avuto tutto il tempo di cambiare tecnologia, ma decise di riposare sugli allori.

Nei primi anni 2000, le macchine fotografiche digitali guadagnarono terreno, le risoluzioni disponibili aumentavano mese dopo mese, i modelli in vendita si moltiplicavano, i prezzi scendevano. Eppure, nel 2006, il CEO di Kodak diceva che il business delle digital cameras faceva schifo.

E'vero. Anche Kodak era entrata nel mercato delle digital cameras, ma queste avevano margini di guadagno bassissimi, perché le compagnie che le producevano, di fatto assemblavano pezzi e parti prodotti altrove. Kodak invece, nel proprio business di pellicole, aveva completamente sotto controllo il processo di creazione del film fotografico. Per ogni macchina digitale venduta, Kodak perdeva decine di dollari.

Kodak era un gigante in una tecnologia analogica collaudata (la pellicola), ma un nano nelle nuove tecnologie digitali (sensori CMOS, CCD, software per la gestione ed elaborazione delle immagini, etc.)

La storia di Kodak é interessante, perché mostra i madornali errori fatti da un certo tipo di management, e ne parleró sicuramente in futuro.

Per vostra informazione, Kodak é praticamentre sparita dalla circolazione nel mercato consumer.
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Questo breve preambolo per "azzardare" qualche confronto.

2000: Kodak
2020: Volkswagen

2000: miriade di start-up che producono digital cameras poi rimarchiate da grossi brand
2020: TESLA, e le start-up cinesi

2000: tecnologia: film a colori
2020: tecnologia: motore elettrico e macchina disegnata intorno ad esso

2000: nascita di colossi come Facebook che rendono obsolete le stampe su carta
2020: sviluppo di eolico, fotovoltaico, miglioramenti della rete di conversione e distribuzione dell'energia, sviluppo di batterie ai polimeri di litio, in divenire.

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Di fatto l'elettrico per la mobilitá sará  l'equivalente di internet per l'informazione.
Come il digitale ha soppiantato l'analogico, l'elettrico soppianterá il motore a combustione interna.

I motori a combustione interna (diesel e benzina, inventati dai tedeschi) sopravviveranno in settori di nicchia (navi, petroliere, mezzi meccanici eccezionali, generatori di back-up etc) ma da qua a, diciamo, venti anni, il trend é sicuro: ci sará una esplosione dell'elettrico.

Non é SE, é QUANDO.

A questo si accompagnerá la necessitá di riprogettare le reti di produzione, stoccaggio e distribuzione dell'energia. E'un mercato in espansione che vedrá vincitori e vinti.

Un'auto elettrica é meno complessa da produrre. Richiede bassisima manutenzione. Le necessitá per micro-viabilitá si sposano benissimo con ricariche domestiche. Ci sono una infinitá di parti in movimento in MENO.

Vediamo qualche esempio:

Volano?: assente
Cambio? assente
Pistoni, Bielle, valvole, etc? assenti. Rimpiazzate da un motore grosso come un cocomero.
Iniettori? assenti
Marmitte catalitiche? ma di che parliamo?

L'auto elettrica esiste grazie allo sviluppo di tecnologie a supporto di :

  • elettronica (controller e convertitori DC/AC ultra compatti)
  • motori elettrici (compattissimi grazie alle terre rare quali il neodimio)
  • batterie al litio

che fino a pochi anni fa non erano disponibili.
Quale é la piú grande industria automobilistica al mondo che dovrá riconvertire in toto le proprie linee di produzione ed é anni indietro rispetto allo sviluppo di tecnologie non dico elettriche, ma anche ibride (al livello di Toyota, per intenderci)? il Gruppo Volkswagen.
Che traina tutta l'industria tedesca, attraverso fornitori e sottofornitori.

Passare all'elettrico significa riconvertire impianti produttivi, cambiare fornitori, addestrare il personale, rivedere tutta la filiera dell'assistenza, cambiare modo di progettare, cambiare i tool di design, e via discorrendo. Si parla di miliardi di euro e di tempi di riconversione nell'ordine di ANNI. E nel frattempo, i competitor piú piccoli non hanno il fardello di riconvertire: partono da zero e continuano ad ottimizzare. Ho detto Tesla, per caso?

Notare che non ho menzionato la guida autonoma. Ma anche su questo versante Tesla é anni avanti i concorrenti. Per ora ha l'HW su cui far girare il SW, che é in continua evoluzione.

Ma Tesla dovrá fare presto i conti con la Cina. Giá, la Cina non sará democratica, ma se il governo dice che vogliono 50mila punti di ricarica entro l'anno prossimo a Shangai, state pur certi che entro un anno ci saranno, mentre in Europa staremo ancora a discutere se li vogliamo verdi o blu.

La Cina é al momento il piú grande mercato automobilistico del mondo, avendo soppiantato gli USA nel 2009. Basta una penetrazione delle auto elettriche del solo 5% per vedere milioni di auto elettriche vendute. Al momento in Cina ci sono oltre 100 (cento!) case automobilistiche che fanno auto elettriche. Tutte in competizione tra di loro. Con fornitori in competizione tra di loro. Con la Cina che ha superato nel 2019 gli USA per investimenti in Ricerca e Sviluppo.

Conclusioni


E' troppo presto per parlare della morte di Volkswagen. Ma la Germania si troverá a dover gestire, a breve, centinaia di migliaia di disoccupati. I tedeschi sono ottimi ingegneri, ma hanno creato una corazzata di auto diesel e a benzina che non troveranno piú mercato a breve, perché puzzano, costano una enormitá in manutenzione, e inquinano le cittá in spazi ristretti.
Nuovi materiali e nuove tecnologie hanno di fatto aperto la strada all'elettrico.


lunedì 6 gennaio 2020

[Immobiliare] Vendete!

Come scritto nel precedente post, l'italiano medio soffre di grossi problemi quando si tratta di studiare dopo il tipico percorso scolastico o universitario. Terminato il percorso di studi, anche i laureati vivono, dimenticando un pezzo per volta, con quello che si é imparato tra i banchi e nelle aule.

Poiché economia non viene minimamente insegnata alle superiori (chi fa ragioneria non capisce di economia, legge un bilancio, che é cosa diversa), ecco che la cultura economico-finanziaria degli italiani é molto bassa. Anche perché la cultura economico-finanziaria richiede la comprensione della matematica, e gli italiani, nei licei classici che si suppone sfornino la classe dirigente del paese, ci fanno a cazzotti.

Posso tranquillamente affermare che anche presso ingegneri italiani di un certo calibro la cultura finanziaria é prossima allo zero. C'é una vera e propria forma di chiusura mentale. Con ingegneri olandesi e inglesi invece é tutto un altro discorso. Sono appassionati di materie economico-finanziarie.

E poiché la cultura finanziaria tra gli italiani é bassa, hanno successo venditori di consulenze come quelli che hanno consigliato i bond o le azioni di banche mezze fallite di cui é piena la cronata italiana. Con notizie come quella di una professoressa (una laureata, quindi) che ha perso TUTTI i risparmi investendo centinaia di migliaia di euro in azioni e obbligazioni di una banca.

Ripeto: trattavasi di una laureata, insegnate di liceo, per sua stessa ammissione (plauso alla sua onestá intellettuale), "finanziariamente analfabeta".

Abbiamo quindi docenti che insegnano nei licei le loro materie, ma che sono finanziariamente analfabeti e finiscono nelle trappole di consulenti finanziari senza scrupoli. Vi aspettate che gli allievi di un liceo capiscano come evitare le trappole se i loro insegnanti sono i primi a caderci?
Sarai pure un fenomeno nella storia dei Sumeri, ma non sai nemmeno che i caratteri sulle tavolette di argilla parlavano di futures perché di futures, tu, caro docente di storia, non capisci nulla del mondo, mi dici a che servi per insegnare la storia? Mi basta wikipedia per rimpiazzarti, caro docente.

Di fatto, un docente italiano spesso insegna cose inutili senza saperlo. Nozionismi fini a se stessi.
La scuola italiana crea alunni che non capiscono il testo, perché sono i docenti per primi a non capirlo. Ergo, l'abbandono scolastico é altissimo. Chi ha la fortuna di avere un docente bravo, bene per lui, altrimenti, mancando un sistema di retroazione che impedisce a docenti disfunzionali di far danni, rimane fottuto per il resto della carriera scolastica.

Ecco perché la scuola pubblica italiana post 68 sforna docenti sempre piú incompetenti e scolari demotivati scollati dal mondo del lavoro.

Quindi, se gli studenti italiani diventano dei NEET, cioé non studiano, non cercano lavoro, non lavorano nemmeno, chi pagherá le pensioni in futuro o il welfare? Nessuno, si ricorrerá a extra tassazione. Tasseranno i privati. 
La produttivitá italiana é bassissima, il che significa che bisogna lavorare molte ore per raggiungere una qualitá di vita che all'estero, nei paesi del Nord Europa, Olanda o Scandinavia, richiede meno ore lavorate.
La produttivitá italiana é inferiore alla media europea. E non si fa ricerca e sviluppo. Punto.

E dove sono stati investiti per DECENNI i risparmi degli italiani? Mattone e Titoli di Stato e Contanti nei conti correnti.
Non solo, la popolazione italiana diminuirá, specie quella di qualitá, e salirá quella straniera che di certo non ha accumulato risparmi nei decenni precedenti e deve trovarsi sistemazioni pagando poco.
Il valore degli immobili in molte cittá scenderá ulteriormente, per ragioni anagrafiche e demografiche.
Quindi, il mio suggerimento é di sbarazzarvi del mattone il prima possibile, in Italia.

Facciamo un esempio del perché non conviene investire nel mattone mettendolo in affitto.

Supponiamo di voler comprare una seconda casa per investimento. 

Dove comprare? Rivolgiamo la ns. attenzione ad una cittá con molti studenti, perché piena di universitá di grido. Es. Pisa. Ci sono ben tre universitá e molti studenti fuori sede devono trovare un alloggio. Pisa é ben collegata, ha un aeroporto, ha basso livello di criminalitá, si vive piuttosto bene secondo la classifica delle migliori cittá per qualitá della vita in Italia nel 2019.
E'una cittá d'arte: arrivano anche i turisti. A frotte.

Quindi potrebbe essere interessante l'acquisto di una seconda casa ed affittarla a studenti o metterla su Airb&B per i turisti.

TASSE: sull'affitto si applica una cedolare secca nell'ordine del 10%. Su Airbnb del 21%. Inoltre con AirBnB é necessario che qualcuno la segua, dando le chiavi, ripulendo ad ogni uso etc. A meno che non viviamo giá a Pisa, l'affitto occasionale é perdita di soldi e salute.

Rimane quindi l'affitto di lungo termine agli studenti.
Quanto paga uno studente a Pisa per l'affitto? In media 300 euro.

Supponiamo di avere una casa abbastanza grande, centrale, per affittarla a tre studenti.
Sono 900 euro al mese.

Quanto costa una abitazione, diciamo almeno di 100 metri quadri, in zona centrale, con due bagni?
Ai prezzi attuali, ristrutturato, circa 300mila euro. Prezzi molto bassi, rispetto allo storico.

Evitiamo di considerare le spese una tantum, ad esempio il costo del contratto di compravendita, la percentuale alla agenzia immobiliare, l'arredo etc.
E concentriamoci sui costi mensili, a regime.

Un mutuo di 300mila euro, spalmato su 20 anni, richiede ai tassi fissi attuali una rata di 1500 euro al mese. Stiamo fuori, e di molto.

Spalmiamo il mutuo su 30 anni. La rata scende a 1310. E solo una banca ce lo dá. Ancora, stiamo fuori. Per ottenere questo mutuo, dobbiamo avere un altissimo reddito.

Giá si capisce che comprare DA ZERO una casa con mutuo per investimento é follia. E parliamo di una cittá bella, universitaria, zona centrale. Di certo non investiamo in una periferia.

Supponiamo che la nostra zietta ci abbia lasciato un 100 mila euro di ereditá. Nota: abbiamo un vero gruzzolo da investire.
Il mutuo diventa 200mila. Su 20 anni, parliamo di 900 euro di mutuo.
I tre studenti coprono i 900 euro.

Bene, sembra che ci siamo.
Peró ora bisogna aggiungerci cedolare secca, IMU su seconda casa, TARI, costo per manutenzione e i viaggi per ispezionare la casa. Tralasciamo il costo per assicurare la casa.

Affitto incassato:  + 900 euro mese
Mutuo:  - 900 euro mese
Cedolare secca: - 90 euro mese
IMU: non lo so, ma stimiamo 1000 euro/ 12 mesi = - 80 euro circa al mese
Manutenzione straordinaria: 5%  ---> - 45 euro mese

Di fatto, senza contare altre spese, ma solo quelle piú importanti, stiamo perdendo soldi a rotta di collo, per oltre 200 euro al mese. Periodicamente dobbiamo pure ispezionare la ns. proprietá per vederne lo stato. Da qui i costi dei viaggi o il pagamento di una persona di fiducia che controllo al posto nostro. Senza contare che i 100mila della zia li abbiamo immobilizzati.

Di fatto, SOLO se si ha giá una proprietá a disposizione, conviene affittare.
La crisi in Italia ha quindi arricchito chi giá aveva una casa da dare in affitto in prossimitá dell'abitazione principale.

Si dirá: si peró il capitale viene rimborsato mese per mese e poi rimane una casa da vendere. Vero. Ma in ogni caso c'é cash che viene perso ogni mese per venti anni. Il cashflow é negativo, molto negativo. Il mattone piú che un investimento diventa una mazzata sulla testa.

Questo con le leggi di oggi. Domani, la cedolare potrebbe passare al 15%, e gli studenti potrebbero preferire altre mete universitarie. C'é un rischio di non trovare affittuari, a meno di non abbassare il prezzo. E'un rischio che va quantificato.

Ora, supponiamo che gli studenti anziché 300 paghino 400 per una camera. Devono anche pagarsi le spese (luce, acqua, gas, internet, condominio) quindi la vedo dura, ma supponiamo di arrivare a 1200 di affitto con tre studenti con un contratto di medio lungo termine su cui é possibile applicare la cedolare al 10%.

In questa maniera, siamo coperti filo filo se non teniamo contro di imprevisti ulteriori (lo studente indietro coi pagamenti, vicini che si lamentano per i rumori, lo studente lascia la casa in stato pietoso)

Ecco, questo appena fatto é una banale ma significativo esempio di applicazione di un po' di buon senso finanziario ad un acquisto immobiliare.

Ulteriori considerazioni andrebbero fatte se anziché un mutuo a tasso fisso optiamo per un mutuo a tasso variabile (con o senza CAP), e conosciamo la zona e sappiamo che verrá ulteriormente valorizzata. Altre osservazioni andrebbero fatte, del tipo: ma i centomila della zia, li immobolizzo tutti o mi pago un master, o cerco lavoro meglio remunerato all'estero e uso un terzo dei 100mila come cuscinetto finanziario finche'non ingrano? Quali sono le aspettative di inflazione?Uso i soldi per aprirmi una attivitá?

E via discorrendo.





Il miglior investimento

Quale é il miglior investimento che potete fare?

Immobiliare? oro? azioni? opzioni? titoli di stato? valute straniere? criptovalute?

Per investimento si intende privarsi dei risparmi oggi per avere un ritorno positivo domani.

A mio avviso, esiste un investimento universale.

Riguarda l'asset che abbiamo fra le orecchie. 

Investire in istruzione, mirata e focalizzata ad acquistare competenze rivendibili sul mercato del lavoro, é la cosa migliore che si puó fare. 

Queste competenze sono sotto il nostro controllo, a differenza dei mercati finanziari, del mercato immobiliare, del mercato del lavoro, della soliditá patrimoniale dell'azienda per cui lavoriamo (puó anche essere lo Stato stesso) .

Questa istruzione DEVE includere una quantitá non indifferente di competenze finanziarie.

Il mondo di oggi ricompensa piú il capitale del lavoro. Cosa significa? significa che puoi sbatterti a lavorare dal mattino alla sera ma se hai molto capitale sei in grado di pagare meno tasse spostandoti all'estero, puoi creare occupazione e quindi godere di fortissime agevolazioni fiscali, e via discorrendo. Un piccolo non puó spostare la residenza fiscale in Olanda, Fiat puó. Un piccolo non puó delocalizzare, Whirlpool puó. Un piccolo non puó pagare meno tasse facendo figurare investimenti in ricerca e sviluppo e detrazioni per l'ammortamento, Brembo puó.

Chi ha capitale e competenze finanziarie vince sul medio e lungo termine rispetto a chi ha solo competenze nel proprio settore di provenienza.
Notate che potete avere anche una laurea in economia, ma ugualmente non capire nulla di come il denaro viene creato, mosso e distrutto al giorno di oggi. Avete imparato nozioni, ma siete disfunzionali per come applicarle.

Quanto guadagna un promotore finanziario? Si va dai 40mila agli 80mila annui, in genere. Ottimi rispetto ad un operaio specializzato e soprattutto l'esperienza fa lievitare il denaro, mentre un operaio rischia di fare sempre le stesse cose. Ma se sono cosí bravi ad investire, perché i promotori finanziari  stessi non diventano ricchi?

Semplice: capiscono poco di mercati finanziari. I veri fenomeni fanno milioni o miliardi, vedi Ray Dalio, ma un normale promotore finanziario in genere non fa arricchire né voi, né loro stessi. Anzi.
I free lance prendono i soldi dalle commissioni. Sono cioé bravi venditori di consulenze, non bravi investitori. Il fatto stesso che i fondi passivi rendono piú dei fondi attivi riprova quanto ho appena affermato. Spesso i promoter sono obbligati dalla direzione a vendere un determinato prodotto. E poi sappiamo come finisce: la banca popolare di Bari é lá a ricordarcelo.

Di fatto, la maggior parte dei promotori finanziari campano con le commissioni, solo in rarissimi casi prendono soldi solo se vi fanno fare i soldi. Men che mai perdono i soldi se gli investimenti che vi hanno consigliato finiscono in malora.

La gente ha bisogno di persone che dica cosa fare: come amministrare i soldi, chi votare, quale macchina acquistare, etc. Paradossalmente, per beni di consumo deperibili come un'auto, che dopo dieci anni vale zero, spendiamo molto piú tempo per informarci che non per capire quanto e su cosa investire. Questo perché capire come investire richiede spendere decine o centinaia di ore in studio attivo. La gente studia solo a scuola o all'universitá, perché deve. Poi, smette. E rimane con le stesse nozioni acquistate fra i banchi di scuola per anni e anni. Magari ripetendole ai figli.

Siccome capire cosa é il denaro e come funziona richiede molto studio, semplicemente siamo troppo pigri per informarci e deleghiamo in toto ai cosiddetti esperti o promotori finanziari, che leggono tutti le stesse notizie e fanno le stesse scelte. Salvo ripetere fino alla noia che non bisogna seguire il branco ed essere valutatori indipendenti!

Tornando a quali investimenti fare, ripeto che una formazione mirata e lo studio continuo sono l'investimento migliore possibile. Consentono:
1) di limitare le fregature dei cosiddetti promotori finanziari
2) di confrontare investimenti diversi. Per esempio, conviene comprare una casa o tenersi il cash? o diversificare? Oppure spendere 20mila euro per un corso specifico di miglioramento professionale?
3) le competenze lavorative sono rivendibili, c'é molta domanda prevista, oppure no? su cosa conviene puntare per la formazione?
4) che etá abbiamo? conviene andare all'estero? posso rivendermi meglio oltre confine?

Un errore comune é il seguente: c'é un buon trend in un certo settore lavorativo, allora tutti ci si fiondano. Con il risultato che, sí, la domanda c'éra, ma alla fine l'offerta sará in ogni caso strabordante. Ad esempio, ci puó essere alta domanda di ingegneri dell'IT rispetto ai laureati in scienze politiche: ma se tutti gli iscritti ad ingegneria fanno informatica, alla fine saranno sempre in sovrannumero rispetto alla domanda di lavoro e molte competenze saranno sovrapponibili ("esperto programmazione in python"....). L'incrocio fra altissima offerta e alta  domanda fará comunque stagnare lo stipendio. Meglio laurearsi in statistica. Bassa domanda, ma bassissimo numero di laureati --> stipendio migliore.

I promotori finanziari sono invece venditori di professione: se sei un bravo venditore, indipendentemente da quello che vendi, hai successo. Dal venditore di aspirapolveri, al promoter finanziario, al politico.

Il problema poi é il rumore di fondo: i consigli dei parenti, del cognato/cugino espertone, le paure convogliate dai giornali per aumentare la tiratura, i telegiornali, i colleghi che la pensano tutti "politically correct". E' dura mantenre la barra a dritta in tale assordante rumore. E'dura non cadere in tentazione ed "affidarsi" agli esperti, ai politici che ci piacciono, a chi sembra ispirare fiducia, ma che in realtá é solo un abile venditore. Il Web, i Social, hanno consentito una esplosione di espertoni, di paure, di distrazioni, ...e di VENDITORI, che in un mondo senza certezze, mirano a garantirsi un introito sicuro: il vostro reddito, il vostro like (che si traduce in reddito su Youtube), il vostro tempo.
Alcuni hanno veramente prodotti buoni da vendere (canali informativi su Youtube, per esempio) e vanno premiati, altri campano con le paure e i sogni della gente. Uno di questi é Beppe Grillo. Che ha consentito a quattro gatti altrimenti disoccupati e senza alcuna competenza di diventare legislatori e ministri in Italia, per mezzo di una piattaforma informatica geniale. Venditori, appunto. Loro si sono arricchiti, il Paese ci sta perdendo: la faccia, la ricchezza, la credibilitá.

Ecco, il miglior investimento siete voi stessi: riconoscere i trend, i deja-vu, discriminare un venditore di certezze da un venditore di prodotti che richiedono fatica per essere acquisiti. E regolarsi se la gente compra comunque padelle di pessima fattura.

Io personalmente ho quadruplicato il mio reddito in 5 anni da quando ho iniziato a investire in questa maniera su me stesso. Mi é migliorata la qualitá di vita, é aumentato il tempo libero perché ho aumentato la produttivitá. Aumentando il tempo libero é aumentato il tempo da dedicare allo studio, che a sua volta ha aperto la strada a nuove idee.

Le idee conducono a intenzioni, le intenzioni a obiettivi, gli obiettivi a piani di lavoro per realizzare gli obiettivi. I piani a loro volta stabiliscono le prioritá, cosa é necessario e cosa é superfluo, e i tempi di realizzazione.

Si sbaglia, e si sbaglia parecchio. Ma con un piano dietro, non a casaccio. Quindi si impara dai proprio errori e si REINVESTE la lezione imparata con l'errore in un NUOVO piano.
Scrivere NERO su BIANCO i piani, gli errori, le demotivazioni, le difficoltá é stato per me fondamentale.

Per inciso, imparare COSTA. Libri, corsi, tempo da dedicare, ma mano a mano che il tempo passa l'effetto leva del ritorno di investimento aumenta. Aumentando il reddito, ci si puó permettere un corso anziché un libro, un personal trainer anziché un abbonamento in palestra, e via discorrendo. Si riescono a conseguire piú risultati in minor tempo.
La buona notizia é che libri, corsi, video, podcast etc. costano pochissimo oggigiorno. Quello che ci vuole é la volontá e l'atteggiamento giusto per iniziare a usarli.

Contestualmente ci si rende conto che la gente si lamenta, si lamenta ma NON FA. La gente aspetta che siano altri a FARE. E i venditori sono lá apposta per proporre a noi tutte soluzioni preconfezionate dicendoci che ALTRI ci hanno giá pensato per noi.

Tornassi indietro di venti anni, scriverei al me stesso un solo appunto, su un post-it:


investi su te stesso e fallo seguendo un piano