giovedì 27 ottobre 2022

Le Sanzioni Americane alla Cina: altri punti di vista

 

Nei precedente due post, attinenti alle sanzioni americane sui semiconduttori che possono essere usati da nazioni ostili per sistemi d’ arma avanzati e supercomputer, mi ero basato su due documenti rilasciati da think tank americani.

I punti di vista alternativi sulla questione possono essere molto diversi e tutti validi. Ne riporto diversi.

Punto di Vista 1: La Cina verra’ fortemente rallentata da queste sanzioni nel suo sviluppo domestico di semiconduttori, garantendo agli USA, che nel frattempo stanno sovvenzionando con miliardi di dollari la propria industria per fare re-shoring, un primato per i decenni a venire.

Punto di Vista 2: in parte e’ vero, ma gli USA hanno di fatto chiuso un mercato enorme di esportazione e le mancate revenues delle vendite faranno diminuire anche gli investimenti in Ricerca e Sviluppo delle compagnie americane. Non solo, la Cina sta investendo da anni una quantita’ enorme di denaro in Ricerca Base e Applicata. E’ solo questione di tempo prima che raggiunga gli USA. Gli USA sono in declino e questo e’ e restera’ il secolo cinese, o comunque il secolo del multipolarismo, perche’ piu’ potenze stanno dedollarizzando I loro scambi. Russia, Cina e Iran e ora anche altri paesi del Golfo Persico si stanno sganciando dal dollaro. Per gli americani la pacchia e’ finita. I cinesi hanno dato prova di poter fare allunare un rover.

Punto di Vista 3: In Cina stanno chiudendo migliaia di centri di ricerca e a dispetto di miliardi investiti i cinesi non hanno prodotto un risultato utile degno di nota in ricerca di base sui semiconduttori o in prototipi avanzati. I cinesi hanno capacita' per “ assemblare” ma non per disegnare ne’ produrre supercomputer. Il punto pero’ e’ un altro, e cioe’ che gli Stati Uniti hanno uno strapotere sul fronte design e brevetti. Oggi colpiscono la Cina, e impongono anche ai produttori europei di seguirli nelle sanzioni. Domani chi colpiscono? In altri termini, non e’ che gli altri paesi restano a guardare: ovviamente anche loro si domandano cosa succederebbe se le sanzioni colpissero anche loro in futuro e spingeranno per disaccoppiarsi dagli USA. Insomma gli USA guardano al breve, ma non al lungo periodo, come e' loro solito.

Punto di vista 4: io non capisco nulla di semiconduttori, ma queste sanzioni danneggiano la competitivita’ globale perche’ le risorse non vengono allocate nel modo piu’ efficente. Ad esempio, non basta mettere soldi per fare una fab, occorrono le competenze per farla funzionare, occorre la logistica, occorre che I fornitori siano prossimi al centro industriale. In altri termini, non bastano I soldi, occorrono anni per formare il personale, costruire le catene di fornitura. Altrimenti, “ semiconduttori in USA”  e’ solo uno slogan vuoto. Taiwan ha messo in piedi in 30 anni un Sistema che funziona, non e’ solo la Fab in se’. E’ il Sistema:  laureati, fornitori, leggi che deve funzionare all’unisono. Fare industria in America e’ piu’ costoso che altrove, ecco dove sta il successo di Taiwan, per esempio.

Punto di vista 5: capisco le perplessita’ di tutti ma la Cina si sta avvitando su se stessa, sono mesi e mesi che industrie occidentali, giapponesi e coreani in primis, stanno abbandonando la Cina. Delle grosse compagnie occidentali, e' rimasta TESLA, che la’ produce il 50% delle sue auto e per questo flirta col in CCP. Xi ha imposto un giro di vite su educazione e controllo della popolazione. E I continui shutdown stanno causando danni enormi alla produzione. Il Covid19 ha mostrato chiaramente I limiti di una catena di approvvigiornamento talmente ottimizzata che non prevede ridondanze interne, e quindi e’ strapiena di single point of failures. Ormai qua si tratta di sicurezza nazionale. Non solo di libero mercato. La Cina sta lentamente ma inerosabilmente implodendo, al pari delle altri grandi ex Tigri Asiatiche degli anni 90 e duemila, a causa di malinvestimenti, bolle speculative, corruzione causata dal CCP.

Punto di vista 6: faccio presente che le ultime due guerre mondiali sono state anticipate da sanzioni finanziarie e tecnologiche. Le guerre commerciali e gli embarghi hanno spesso anticipato le guerre vere.Ora abbiamo inflazione alle stelle causata in buona parte dal crollo dell’ approvvigionamento di energia, materie e altro legate a due anni di lockdown, oltre ad un aumento dei risparmi privati grazie ai contributi governativi. Abbiamo ora la situazione in cui I Governi aiutano i private con I sussidi per l’ energia e le banche centrali che invece alzano I tassi di interesse. Governo e Banche Centrali stanno su versanti opposti. E c’e’ un debito mondiale altissimo, assolutamente non paragobile all’ altro periodo inflazionistico dei primi anni 70, quando c’era la Guerra Fredda. Il problema dei semiconduttori e’ solo l’ ultimo in ordine temporale di un trend che sta accelerando. E’ marginale nel grande Quadro delle Cose.

Punto di vista 7: non capisco di semiconduttori, o di logistica, ma dal punto di vista monetario faccio presente che la Cina, anche considerando la crescita rapida del suo PIL, ha comunque stampato molto di piu’ degli USA. E quei soldi non sono finiti in aumento della produttivita’, anzi proprio l’ opposto. Inoltre, se si vuole che lo yuan sia valuta di riserva, essa deve mantenere il valore rispetto ad altre valute. Ma lo yuan e’ controllato dal CCP, e di fatto analisi suggeriscono che se potesse fluttuare in regime di cambi liberi, come euro e dollaro, anziche’ sette yuan per un dollaro, ne occorrerebbero almeno venti. Questo disintegrerebbe ogni velleita’ per lo yuan di diventare valuta di riserva. Questo succede perche’ la popolazione cinese, le banche etc non possono comprare altra valuta straniera se non in quantita’ minime. E’ come per il rublo: puoi comprarlo ma non venderlo. Inoltre, se vogliono inondare il mondo di yuan, la Cina dovrebbe essere importatore NETTO e pagare in yuan il resto del mondo, non viceversa. E anche se gli USA hanno i loro problemi e difetti, non c’e’ modo di detronizzare il dollaro negli anni a venire, e questa storia viene riproposta ogni volta che c’e’ una crisi, da almeno 50 anni. 

Mi fermo qua: come vedete, si tratta di punti di vista alternativi, complementari, e tutti validi. Con un solo problema di fondo: sono tutti QUALITATIVI, non quantitativi. 

Quindi, ognuno si scelga quello che lo convince di piu’ o si faccia il suo mix personale.

 

domenica 23 ottobre 2022

Tecnologia militare russa: breve approfondimento tecnico

Qeusto post e' la continuazione del mio  precedente post in cui avevo promesso che avrei parlato dello stato della tecnologia russa. E' basato su informazioni liberamente disponibili in rete, ma e' necessaria competenza tecnica per metterle insieme.

Innanzitutto, quando si parla di approvvigionamento (supply) di componenti elettronici, bisogna fare un po' di chiarezza. Un componente in genere arriva (all' assemblatore della scheda) racchiuso in un package plastico o ceramico, e non c'e' (perdonate gli accenti, ma scrivo con tastiera americana) alcuna, ripeto alcuna possibilita' di riconoscere ad occhio se un componente dentro e' falso (counterfeit, cioe' hanno messo una etichetta farlocca e magari il package dentro e' persino vuoto), se e' malfunzionante o altro. 

Insomma, non e' come nei film dove il tizio prende un panetto di cocaina a caso, lo apre, e sniffa il contenuto e dice se e' merce buona o cattiva. Il concetto di sampling, cio'e di campionamento a caso di un prodotto, vale come per i film dei narcos cosi' come per la certificazione dei semiconduttori, ma le analogie si fermano qua.

Non voglio entrare nei dettagli tecnici che mi richiederebbe decine di pagine ed e' una piccola parte della mia professione. Questo e' un blog amatoriale. Ma vorrei fornire un quadro generale.

Quando si parla di componenti elettronici bisogna sapere di cosa si parla e, soprattutto, capire il lessico dietro i concetti di DPA (destructive physical analysis), NDI (non destructive inspection), component screening, lot screening, batch, classi di componenti, standard di qualifica, classi di qualifica, produttori certificati, agenzie di acquisti certificate, e via discorrendo. E' una filiera, dalla produzione alla vendita, normata, ispezionata, validata e certificata. 

In genere identificare fornitori (sources) di componenti elettronici e' costoso. Effettuare test di verifica che il componente funzioni a specifica (screening tests) e' ancora piu' costoso, e se si vuole indagare a fondo e verificare che il cuore del chip (il die) non sia stato soggetto a modifiche da parte del produttore (manufacturer) negli anni, porta i costi a livelli altissimi. Si attivano processi cosi' complessi e costosi per evitare di incorrere in problemi come il seguente: 

E' notizia recente che il 40% dei chip forniti dalla Cina alla Russia, che sta soffrendo per mancanza di componenti per la propria industria civile e militare, sia o malfunzionante o addirittura contraffatta

E questo e' successo PRIMA che fossero entrate in vigore le sanzioni sui semiconduttori imposte dagli USA alla Cina di cui ho parlato nel mio precedente post

In una tale situazione, non c' e' alcun modo di attivare la produz)ione su scala industriale di moduli elettronici funzionanti. Nessuna. Per l' approvvigionamento esiste il mercato nero, ma i costi, i tempi e i rischi di acquistare produzione contraffatta o malfunzionante salgono enormemente. 

Quindi, gli USA hanno tagliato le gambe alla Cina, che dovrebbe fornire alla Russia i chip, che gia' oggi non funzionano. 

Iniziate a capire dove vado a parare. 

Sono state effettuate analisi su missili russi inesplosi in Ucraina. Un dettagliato report lo trovate pubblicato da RUSI, Silicon Lifeline, nell' agosto 2022. E' un report approfondito, tecnico, scritto molto bene, da personale competente in materia di design, produzione e logistica. 

Ecco un breve riassunto:

1] piu' di 450 tipi diversi di componenti elettronici sono stati recuperati dalle armi russe recuperate in Ucraina. Le armi esaminate includono 27 dei sistemi russi piu' avanzati, quali missili da crociera, sistemi di comunicazione e sistemi di guerra elettronica. La Russia ha acquistato questi componenti ANNI prima dell' invasione. Chiariamo che questi componenti sono stati acquistati DOPO che i produttori russi avevano giustificato al Ministero della Difesa Russo che il loro design non poteva essere realizzato con alternative domestiche. 

2] la Russia non e' in grado di produrre internamente una gran quantita' di questi componenti, che sono chiave per sistemi a guida autonoma ad alta precisione. Questo include l' Iskander 9M727, uno dei missili russi piu' avanzati. 



3] Gli Iskander inesplosi sono stati aperti, ispezionati, disassemblati ed e' stato confermato che sono impacchettati di tecnologia americana, principalmente processori per signal processing, memorie flash, memorie RAM statiche. Cioe' componenti ad alte prestazioni e bassi consumi.

4] I produttori di questi componenti sono principlamente Texas Instruments (TI), AMD e Cypress Semiconductor. Riguardo i cablaggi, si tratta di industrie europee e americane.

5] i due terzi di componenti esteri sono di fabbricazione statunitense. Di fatto, la tecnologia militare russa dipende dalla tecnologia americana. 

Mi fermo qua, potrei andare avanti ma vi suggerisco di leggere il report per capire che le sanzioni dell' amministrazione Biden sortiranno un effetto indiretto, ma enorme, sull' industria militare russa. Divertitevi a leggere pagina 8, 9 e 10 per capire come un drone di ricognizione, una centrale di comando e un missile dipendano tutte da tecnologia occidentale: semiconduttori avanzati, elettronica commerciale COTS (commercial off the shelf), persino motori e meccanismi di precisione.


Con questo secondo post concludo su Exit Economics l' argomento semiconduttori, di cui ho molto parlato in passato, anticipando di mesi le notizie poi diffuse sui media nazionali riguardo la carenza globale di processori, memorie, schede grafiche, etc. 

Vorrei che di tutti questi post rimanesse un solo concetto chiave: il dominio mondiale si gioca sul controllo di design, produzione e packaging dei semiconduttori, che sono oggigiorno considerati il nuovo petrolio (New Oil). USA, Taiwan, Corea giocano in serie A. Gli altri, in serie B o C. 

Senza semiconduttori, non c'e' sviluppo di supercomputer ne' di intelligenza artificiale  (e quindi di modelli predittivi avanzati, dalla farmaceutica alla previsione dei terremoti alla progettazione di missili ipersonici), quantum computing, crittografia, cyber warfare, e in generale di aerospazio e difesa. Ogni area aprirebbe un capitolo a parte, ma i fondamentali sono comuni a tutti: circuiti integrati monolitici avanzati. E qua poi si aprirebbe il capitolo Taiwan vs. Intel. Ho le mie scommesse a riguardo.


sabato 22 ottobre 2022

Deglobalizzazione a tutto vapore: la Cina soccombe alle sanzioni USA sui semiconduttori

E' passato in sordina sui media nazionali, e in parte anche su quelli internazionali, ma l'amministrazione Biden in un solo colpo ha fatto piú di quello che Trump ha fatto in 4 anni. Solo, con meno fanfare. E queste decisioni sono onde telluriche planetarie. Porteranno la Cina indietro di decine di anni e aspettiamoci ritorsioni.

A partire dal 10 Ottobre 2022:

1] La Cina non avrá piú accesso a chip ad alte prestazioni. A differenza del passato (amministrazione Obama prima e Trump poi) in cui si trovavano scappatoie a mezzo di societá americane operanti in Cina o reseller internazionali per ottenere gli agognati chip, stavolta ZERO, nemmeno le compagnie americane, europee, etc possono rivendere alla Cina tecnologia americana. 

Parliamo di chip che servono ai supercomputer per IA, previsioni del tempo, modellazione di fenomeni complessi, quali sistemi ipersonici, esplosioni nucleari etc. Parliamo di compagnie impattate quali nVidia e AMD.

2] La Cina non avrá piú accesso al software (SW) di design dei chip e alle attrezzature per produrre semiconduttori. Questa é una atomica. Di fatto, sono gli EDA (Electronic Design Automation) SW il punto di forza assoluto del dominio americano nella progettazioni di integrati. Cadence, Synopsis, etc sono i mostri del settore. Gli americani hanno anche esternalizzato, con l'eccezione di Intel, la produzione di chip ad alte prestazioni in Taiwan, ma il software di progettazione resta il loro. Parliamo di SW che simula persino il comportamento della materia al livello degli atomi. Quindi, anche impatti per Applied Materials. 

Infine, senza parti di ricambio, senza attrezzature, non produci niente, devi cannibalizzare quello che giá hai. Sistemi fotolitografici, robot, etc sono ora fuori portata. Impatti per ASML e altre compagnie.

Iniziate a capire come mai, oltre all'aumento dei tassi di interesse, le compagnie che operano nel mercato dei semiconduttori, per design, produzione, supporto etc stanno capitolando in questi giorni. Ma questo é solo l'inizio. Andiamo avanti. 

La Cina con le precedenti due misure potrebbe ancora farcela ad evitare le sanzioni. Potrebbe per esempio disegnare i chip in Cina, piratando i precedenti EDA SW, e farsi i chip a casa usando le attrezzature disponibili. Costoso, complicato, pieno di possibili failure points, ma qualcosa potrebbe tirare comunque fuori. 

E invece no, ecco altre due limitazioni.

3] La Cina non avrá piú accesso a forniture di supporto per le attrezzature per costruire i chip, nemmeno consulenze. In altri termini, se ti si rompe l'attrezzatura della olandese ASML, non puoi chiamare tecnici di ASML. Di fatto, l'attrezzatura diventa inoperabile. E non parliamo di filtri per lavatrici, parliamo di sistemi a lunghezza d'onda dell'ultravioletto estremo basati sul plasma e robot che spostano decine di wafer all'ora con precisione nanometrica. I cinesi non hanno queste capacitá, punto. 

4] La Cina non avrá accesso a componentistica statunitense.  Significa che anche se i cinesi volessero mettersi di impegno per farsi le attrezzature, mancherebbero loro proprio i componenti base, dove gli USA hanno un vantaggio di almeno una generazione e mezza. 

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Di fatto la Cina sul fronte semiconduttori e possibilitá di sviluppo di AI o quantum computing torna all'etá della pietra (lo dice un esperto cinese). 

"“To put it mildly, [Chinese companies] are basically going back to the Stone Age,” stated Szeho Ng, Managing Director at China Renaissance."

Altre conseguenze: chi ha un passaporto americano e lavora in Cina, esempio cinesi o taiwanesi che hanno lavorato in america a lungo nei semiconduttori e sono poi stati assunti in Cina, deve decidere se continuare a lavorare in Cina e vedersi revocare il passaporto americano. Ci sono gia' centinaia di defezioni di ingegneri e manager con passaporto americano che si sono licenziati da compagnie cinesi e straniere operanti in Cina. E' know how perso per sempre.

Questo é un ENORME passo indietro, deciso e netto, rispetto alla globalizzazione tecnologica. Ormai la inversione a U é nel suo pieno svolgimento. La ragione é semplice: la sicurezza nazionale per tre decenni ha ceduto il posto al commercio garantito dalla pax americana che non aveva piú "nemici" degni di rilievo.  Ora quel trend é invertito. Biden, che ha sempre considerato la Cina come un partner commerciale perché a Wall Street faceva comodo, finalmente la vede come una minaccia. Ci é voluto il Covid prima e la guerra in Ucraina dopo per farlo rinsavire. Ed é corso ai ripari. Occorrerá del tempo per capire l'estensione degli impatti di queste sanzioni. Il consumatore ci va a rimettere in termini di inflazione, l'Occidente ci guadagna in termini di sicurezza e controllo sul proprio know how. 

Il sistema é perfetto? no, ci sono ancora dei buchi da riempire, tipo la possibile costituzione di imprese finte cinesi localizzate in India che comprano dagli USA etc.... peró é molto molto piú complicato, quindi piú costoso per la Cina e a maggior rischio di prendere roba contraffatta o malfunzionante, e inoltre le liste di proscrizione negli USA vengono continuamente aggiornate. 

Poi scriveró della Russia, ma ormai lá stanno cannibalizzando le lavatrici per cercare i microcontrollori per i sistemi missilistici Iskander dei primi anni 90. Tecnologicmente la Russia é arretrata ed é un nano economico. La Cina, peró, é tutto un altro discorso e vista l'assenza di informazione in Italia, ho pensato di scrivere questo pezzo. E'un classico caso di gating informativo (quali informazioni mettiamo in prima pagina, quali no) asimmetrico (chi scrive gli articoli non capisce i fatti), stavolta legato alla ignoranza dei giornalisti italiani in materia. Uno dei tanti.