giovedì 29 aprile 2021

[Investimenti ] BESTIA - Moderna

BEST Insightful Analyses for Long Term Investors

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Oggi discutiamo di Moderna (Nasdaq: MRNA)

Le informazioni che divulgo qui sono di libero dominio, e le ho consolidate secondo piú metriche

1] Tecnologia

2] Scalabilitá 

3] Finanziamenti e stato del Cash flow

4] Mercato potenziale

5] Leadership

6] Stato macroeconomico

7] Sfide

Scriverne sarebbe lunghissimo, e preferisco un file audio. Amo i file audio perché me li ascolto in macchina, in bici, mentre passeggio o taglio l'erba in giardino. Potenza del digitale.

Tra l'altro, serve a fissare un "placeholder", cioé un segnalibro, nei ragionamenti sugli investimenti che porto avanti. Dopo un anno, guardo i risultati, riascolto i miei ragionamenti, e vedo se e dove ho sbagliato. In inglese, si parla di ReX and LL: Return of Experience and Lessons Learned.

Queste analisi sono molto approfondite o, per lo meno, lo sono rispetto a quello che si legge in giro gratuitamente. Esistono ottimi report ma sono a pagamento e costano migliaia di euro. Non siamo -ancora- a quel livello.

Parlare di Moderna, dopo mesi che la studio, ascolto interviste del CEO, CTO, Presidenti, fondatori, esperti di settore, e leggo articoli e seguo webcast, richiede un po' di tempo. E ho suddiviso questa mia analisi BESTIA in piú parti.

Oggi é la parte #1.


Spiego Tecnologia, scalabilitá digitale e scalabilitá industriale. 

Poi ci concentreremo sul cash flow e sul mercato (potenzialmente infinito) di queste tecnologie.

Questo il LINK al file audio



lunedì 19 aprile 2021

Perché il digitale ha soppiantato l'analogico? e perché si va verso l'IA?

 Le due domande di questo post:

1] perché il digitale ha soppiantato l'analogico

2] perché si va verso l' uso massiccio di IA


richiederebbero pagine e pagine di risposte. Tuttavia, provo a rispondere con le DUE ragioni principali. Una ragione per la prima domanda, una ragione per la seconda domanda.


Perché il digitale ha soppiantato l'analogico?

Chiariamo subito che il mondo che ci circonda é analogico, cioé é permeato da segnali (onde radio, suoni, colori, etc) che é possibile tracciare come una linea continua su un foglio, senza mai staccare la matita dal foglio. In natura, non esistono segnali digitali, cioé segnali che assumono due valori, che convenzionalmente associamo a Zero e Uno. Non esiste che si salti da un valore ad un altro con la matita che lascia il foglio per spostarsi in un altro punto. Non nel mondo macroscopico che viviamo quotidianamente (a livello atomico é un altro discorso, ma divaghiamo).

D'ora in poi faró l'esempio di un segnale sonoro, per esempio un brano musicale

Abbiamo deciso che era conveniente trasformare un segnale analogico sonoro in un segnale fatto di zeri e uni perché nel secondo segnale, detto digitale, é facile 

a] discriminare fra due valori diversi

b] copiare l'informazione senza errori

c] scalare l'informazione all'infinito

Dovete immaginare che un segnale perfetto non esiste. Tutto é sommato a rumore. Anche in una stanza perfettamente insonorizzata, il battito del vostro cuore, il respiro, sono rumore che diminuiscono la sensibilitá del vostro udito a captare i suoni piú lievi. 

Nel mondo digitale, occorre molto ERRORE per trasformare un zero in un uno, e questo errore, anche se avviene, é controllabile e si puó rimuovere in un segnale digitale. Mentre l'errore che affligge un segnale analogico te lo tieni, non si puó rimuovere del tutto, e non é controllabile altrettanto facilmente. La matrice di un vinile é soggetta a deterioramento del materiale, abrasione, contaminazione: tutti aspetti che rendono una matrice del 33 giri inutilizzabile dopo alcuni anni. Se anche viene copiato su un altro vinile, la qualitá del vinile iniziale NON PUÖ essere preservata. Invece un brano mp3, o wav per i puristi del suono, é copiabile all'infinito senza perdere di qualitá iniziale passando da tecnologie completamente differenti fra di loro (hard disk magnetico, memoria SSD, memoria volatile RAM, etc)

Fateci caso: i miglioramenti di album in vinile sono fatti in digitale (brani "rimasterizzati"). Con il digitale si puó anche eliminare l'informazione non necessaria che viene ricostruita a partire dall'informazione essenziale memorizzata, che so, su una chiavetta USB.

Siccome é possibile fare in modo che l'errore di un segnale digitale é controllabile, si puó copiare all'infinito l'informazione senza perdita di qualitá. Quindi si parla di economia di scala a costi irrisori. 

Per inciso, anche l'informazione della vita é digitale: il DNA ha quattro marcatori fondamentali, chiamati dalle loro iniziali A,G,T,C, e con questi codifica le proteine, i geni e quindi la vita. 

Perché si va verso l' uso massiccio di IA?

Tutti parlano di IA, ma attualmente l'IA piú che intelligente é piuttosto stupida. L'uso di Intelligenza Artificale é la naturale evoluzione del digitale. Grazie all'aumento della potenza di calcolo. é possibile fare in modo che sistemi automatizzati riconoscano dei "pattern", cioé similitudini tra i dati oppure trend, andamenti chiari in una mole di numeri, molto ma molto piú velocemente di quanto possa fare un umano in una intera vita.

L'uso di IA é di fatto volta a ridurre considerevolmente il fattore "errore umano" e a velocizzare il tempo che si impiega ad essere operativi sul campo.

Facciamo un esempio banale, terra terra: supponiamo che vi sia una radiografia di un osso rotto. Se l'IA é stata addestrata a riconoscere un particolare pattern di puntini di una immagine che riconducono ad una frattura, anche se infinitesima, perché é stata addestrata con milioni di radiografie e relative diagnosi, essa sará in grado di produrre una diagnosi con una accuratezza stimata e quantificabile. Che so, 99% di probabilitá di una frattura. E il sistema ordina gesso, garze, prende appuntamento con lo specialista, informa l'assicurazione sanitaria del paziente etc.

Un sistema del genere, una volta "addestrato", é vendibile a tutti gli ospedali del mondo dietro licenza. L'aggiornamento del "medico di livello 1"digitale si fa da internet. Istantaneamente si ha un "dottore di livello 1" disponibile in uno smartphone.

Un altro esempio? pensiamo a delle saldature delle tubature, oppure a delle tomografie per verificare lo stato di integritá di processori nell'ordine dei nanometri. I difetti vengono rilevati prima che si passi allo step successivo nella produzione. Si risparmiano milioni di euro, e si ha anche un miglior controllo delle cause primigenie dei difetti, per ridurle. 

In tutto ció, la velocitá e la accuratezza delle diagnosi, si ottengono eliminando il fattore umano, che giocoforza deve spostarsi verso attivitá a maggiore valore aggiunto.

Perché il digitale sta diventando una parte sempre piú consistente dei PIL delle nazioni? perché é accurato, controllabile e scalabile con costi marginali ridottissimi rispetto al valore aggiunto. 

Quali sono i limiti? in primis, addestrare una IA richiede quantitá spasmodiche di energia elettrica. Occorre un ripensamento TOTALE dell'elettronica attuale per superare il problema. In secundis, se l'IA sbaglia, sbaglia di grosso, prende veramente lucciole per lanterne,  ed é per questo che per funzioni critiche, dove in ballo c'é la safety o la security del personale, la IA non puó operare in isolamento ma esistono comunque barriere umane di controllo. Infine, l'IA cerca quello che le dici di cercare, anomalie "strane" mai viste prima non é in grado di rilevarle, a meno che non venga addestrata anche per questo. Insomma, non sa gestire "incognite sconosciute", ma solo "incognite conosciute". 

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Sono stato molto sintetico, ma avete pochi concetti da ricordare: controllo degli errori a livello del segnale, scalabilitá delle architetture industriali, riduzione del fattore umano per ottenere ripetibilitá e controllo della qualitá del prodotto finale in produzioni seriali ad alto volume.

venerdì 16 aprile 2021

PIL e debito pubblico: come ne é uscita l'Italia rispetto ad altre nazioni in Europa?

 Il 2020 ce lo siamo lasciato alle spalle da diversi mesi e gli uffici di statistica dei vari paesi europei hanno comunicato cifre piuttosto attendibili in merito a:

  • Stato disoccupazione
  • Stato del debito rispetto al PIL
  • Stato del PIL


Veniamo alla (de)crescita del PIL avvenuta nel 2020 rispetto al 2019. Il nome di ogni paese é cliccabile e venite ridiretti verso la pagina con i dati sorgente, cosí potete verificare le cifre.

Italia: -8.9%

Paesi Bassi: -3.7%

Spagna: -10.8%

Francia: -8.1

Germania: -4.9%

UK: -9.9%



Quella che ha retto meglio la "botta" é stata l'Olanda. Quella che ha subito danni peggiori, la Spagna, seguita a breve distanza dal Regno Unito.

Come ha fatto l'Olanda a reggere cosí bene? In genere, ha tenuto nel 2020 le attivitá aperte, chiudendo per tempo limitato giusto parrucchieri, palestre e poco altro. Nei negozi si entrava con appuntamento. C'é stata una autentica ESPLOSIONE di richiesta di lavori di ristrutturazione. Non si trova un operaio a pagarlo oro, se non aspettando mesi. Cucine, tende, giardini....i negozi e gli studi non stanno dietro alle richieste, e i prezzi delle case sono ulteriormente aumentate.

Passiamo ora al capitolo debito pubblico. In genere, i paesi hanno supportato le attivitá private con assegni di stato. Quanto sono aumentati i debiti pubblici in percentuale rispetto al 2019?

Italia: +9%

Paesi Bassi: +12%

Spagna: +15%

Francia: +10%

Germania: +14%

UK: +13%



A conti fatti, l'Italia é il Paese che ha speso percentualmente meno di tutti per aiutare il settore privato. Quindi sotto questo aspetto é stata molto virtuosa. Considerando il crollo del PIL, forse lo é stato anche troppo.

Posso confermare che qua in Olanda sono arrivati assegni per migliaia e migliaia di euro a ristoratori, parrucchieri, tassisti, etc. Quando ho detto loro che in Italia si parlava di 800 euro, un ristoratore mi ha risposto che quella cifra va bene per la bolletta elettrica di un mese e non ha idea di come possa una partita IVA sopravvivere.

E'quindi plausibile pensare che in Italia vi sia stato il maggior incremento del gap fra lavoratori pubblici e privati in termini di capacitá di potere di acquisto nel corso del 2020. Ai primi é andata molto meglio rispetto ai secondi in confronto ad altri paesi europei. Vedremo nel corso del 2021 se questa ipotesi é corretta. Ma i privati che scendono in piazza per poter lavorare (non per avere aumenti della pensione o lavorare meno) e l'aumento del risparmio privato dei dipendenti privati e pubblici fa propendere per questa ipotesi. In Olanda i privati non sono scesi in piazza.

Stride il dato spagnolo: é il paese che ha aumentato piú di tutti il debito pubblico, eppure ha registrato il peggior PIL. Segno che il governo spagnolo ha gestito malissimo la crisi da covid, peggio di tutti gli altri governi esaminati. Si fa un gran parlare di Boris Johnson, ma la Spagna ha fatto di gran lunga peggio.  Per UK gli anni 2020/2021 e 2022 sono anche anni di transizione, e vanno considerati come tali.










lunedì 12 aprile 2021

Crederci, crederci e ancora crederci

 900 $ in un orsetto di pelouche, due medaglie d’oro olimpiche e vaccini a mRNA.

 

Cosa mai avranno in comune queste tre cose all’apparenza distanti come le galassie? Una cosa, anzi una persona, una biochimica, Katalin Kariko o, per essere più precisi poiché è Ungherese, Kariko Katalin. L’oscuro linguaggio magiaro richiede infatti che il cognome venga sempre prima del nome.
Originaria di una altrettanto oscura cittadina dal nome impronunciabile nel 1955, si è laureata e ha conseguito il dottorato presso l’Università di Szeged, da noi nota come Seghedino. Il suo sogno fin da bambina era stato infatti quello di diventare scienziata, pur essendo figlia di un macellaio e non avendo mai visto da piccola uno scienziato in carne e ossa. Appena laureata, nel 1978, iniziò subito a lavorare sulla sintesi dell’RNA, e in particolare dell’mRNA. La scoperta che l’mRNA era lo strumento usato dal DNA per dare istruzioni alle cellule su come costruire le proteine era avvenuta nel 1961 e aveva suscitato speranze che però non si erano concretizzate.
Nel 1985 la sua università finì i soldi, in un paese allora comunista non ci sta da stupirsi che progetti del genere avessero scarsa considerazione, e lei si trovò a dover cercare qualcosa d’altro.
Ci pensò la Temple University in Pennsylvania ad offrile un lavoro post dottorato.
E così un giorno del 1985 la nostra Katalin salì su un aereo diretto negli USA insieme al marito Bela e alla figlia Zsuzsanna di due anni. All’epoca il regime comunista consentiva di portare con sé non più di 100 $ a persona, così gli altri 900 $ ricavati vendendo la macchina di famiglia, immagino una Trabant,  finirono nascosti nell’orsetto di pelouche dii Zsuzsanna. E già che parliamo di Zsuzsanna chiariamo anche il fatto delle medaglie. La bambinetta di due anni è poi diventata una ragazzona di 1.88 metri e si è data al canottaggio vincendo, con la squadra USA, la medaglia d’oro nella specialità dell’8, la più prestigiosa, alle olimpiadi di Pechino e a quelle di Londra. Per non farsi mancare nulla ha aggiunto a questi due titoli olimpici pure quattro titoli mondiali.
Nel mentre la figlia iniziava a dedicarsi all’attività sportiva e ad emergere come campionessa, Katalin perseguiva le sue idee sull’mRNA che aveva intuito potesse essere una rivoluzione in campo medico. Ma soprattutto perseguiva qualcuno che potesse finanziarne le ricerche visto che la sua era considerata una bella idea ma praticamente inattuabile . Nonostante I primi esperimenti avessero infatti dato risultati molto promettenti in vitro, all’atto pratico la cosa non funzionava.
Nel 1989 aveva lasciato la Temple University dopo una accesa disputa con il suo capo che non le garantiva i fondi ed era passata alla University of Penssylvania dove la sua lotta per avere fondi per la ricerca continuò sempre con le stesse difficoltà.
Nel 1995 tutto sembrò crollare addosso a Katalin. In cura per un tumore, con il marito bloccato in Ungheria alle prese con problemi burocratici per il visto, l’università la rimosse dal suo incarico, bloccandole anche il passaggio al pieno stato di professore.
Poi, un giorno nel 1997, un incontro accanto a una fotocopiatrice con una altro ricercatore, il dottor Weissman, il quale cercava di sviluppare un vaccino contro l’HIV, cambiò tutto. La nostra Katalin si vantò di avere il metodo per farlo e i due iniziarono a collaborare, inizialmente con scarsi risultati perché l’mRNA veniva visto dal sistema immunitario come estraneo e quindi veniva attaccato. Come in tutte le storie di questo tipo che si rispettino, a un certo punto arrivò il lampo di genio. E il colpo di genio fu sostituire in alcune posizioni l’uridina dell’mRNA con pseudoridina, una delle basi del tRNA, RNA di trasporto, umano. E a quel punto la cosa iniziò a funzionare.
Nel 2005 finalmente pubblicarono i risultati della loro ricerca.
Ma nessuna grande casa farmaceutica prestò attenzione alla cosa.
Ci credettero invece due piccole società farmaceutiche attive nel settore delle biotecnologie, una americana, Moderna, che iniziò a finanziare il dottor Weissman, e un’altra tedesca, BioNTec, che nel 2013 nominò la dottoressa Kariko vice presidente senior.
La BioNTec è stata fondata nel 2008 da due personaggi altrettanto improbabili, Ugur Sahin, un oncologo nato a Iskenderun in Turchia ed emigrato in Germania quando aveva quattro anni e sua moglie, Ozlem Tureci, medico specialista in medicina molecolare, tedesca di origine turca. Anche. in questo caso il loro idioma è di quelli per noi incomprensibili.
Quando, a metà gennaio 2020 è stato reso noto il codice genetico del SARS-COV2, in poche ore BioNTec ha potuto progettare un vaccino che avesse come target la proteina spike, già nota perché presente nei virus di SARS e MERS. Moderna ci ha messo solo poco di più, due giorni.
Dietro a questi due vaccini ci stavano infatti 40 anni di ricerche, di esperimenti, molti dei quali falliti, ma sempre fatti con metodo. Non ci stavano le ipotesi e le soluzioni miracolistiche più o meno campate in aria che tanti, in cerca di pubblicità, hanno proposto in questi mesi.
E non ci sta Big Pharma, che poi anche che ci fosse non sarebbe per niente scandaloso.
Nella sua carriera la dottoressa Kariko non ha mai guadagnato più di 60000 $ all’anno ma ciò non l’ha fermata , la sua passione e la sua dedizione l’hanno sempre guidata, aiutandola a lavorare continuamente su qualcosa a cui ha sempre fermamente creduto, notte e giorno anche nei giorni di festa.
Forse, adesso, la sua posizione in BioNTec le frutterà qualche milione, nulla in confronto a ciò che guadagneranno altri. E, molto probabilmente, la attende un meritatissimo Nobel insieme a Weissman.  

 

Numerofilo

mercoledì 7 aprile 2021

Biden creerá ottimi posti di lavoro. In Cina

 



source: tradingeconomics.com

Biden prevede un piano di stimoli come mai si era visto dalla Seconda Guerra Mondiale.

Quello che vedete sopra, é il deficit commerciale degli USA. In milioni di dollari. 

Pare che Trump abbia fallito in pieno. E ora con Biden peggiorerá.

La Cina ringrazia. 

Causa fiat money, a partire da metá anni 80 gli americani hanno scoperto che potevano comprare pagando in dollari "ad libitum" materiali e prodotti finiti dall'Asia. E si sono lentamente e progressivamente deindustrializzati.

La globalizzazione, intesa come apertura totale a merci e servizi in tutto il mondo, é stata la naturale conseguenza. Non essendo piú limitata dal mercato domestico, c'era l'intero pianeta a fornire forza lavoro a basso costo.

Il grafico sopra é esemplare.

La Cina fornirá acciaio e cemento per il rifacimento di ponti e autostrade americani. La Cina é leader mondiale nella produzione di acciaio e cemento a basso costo (l'ILVA ne sa qualcosa). E a causa delle restrizioni sulle emissioni di CO2 per le industrie americane, i cinesi che usano carbone avranno anche il costo dell'energia competitivo. Senza parlare della forza lavoro a pochi soldi.

Aggiungiamoci che Biden aumenterá le tasse alle imprese. Ovviamente i piccoli verranno mazzolati, ma le multinazionali che possono aprire e produrre altrove, delocalizzeranno piú di prima. Il vantaggio competitivo che ne deriverá aumenterá il gap tra ricchi e poveri in USA.

E' proprio vero: la strada per l'inferno é lastricata di buone intenzioni.

La storia se non viene compresa si ripete. Negli anni 40 fino ai primi anni 70 i piani di stimolo hanno agevolato gli americani perché l'industria era domestica. Ora, é stata delocalizzata.

Forse é il caso di scommettere ancora sulla Cina per qualche altro anno. 

Azioni che esplodono? c'é un driver poco conosciuto

La liquiditá generata dalle Banche Centrali é ovviamente il driver principale per l'aumento degli asset liquidi e immobiliari, il cui valore non viene misurato dall'indice dei prezzi al consumo, per cui rimane sottotraccia per la popolazione ignara di quanto succede sopra le loro teste.

C'é peró un altro fattore, importantissimo, che decide se QUESTA o QUELLA azione sale, e non é soltanto per azione delle Banche Centrali. Ma é l'effetto dei fondi di investimento passivi, che spostano liquiditá dal piú debole al piú forte, aumentando il gap fra compagnie sovraquotate e compagnie sottoquotate. E'importante conoscere queste dinamiche se si é un value investor, perché determinano spostamenti madornali di denaro appena un annuncio positivo (per esempio Tesla che vende auto in misura maggiore rispetto ai pronostici), produce uno spostamento di numerosi piccoli investitori fanatici di Tesla a comprare altre azioni Tesla, che sale di peso e che quindi spinge i GROSSI fondi passivi a comprare azioni Tesla, facendo schizzare in alto il valore di Tesla.

Il seguente post é tratto dal blog TSI.com (gestito da un ex ingegnere; non c'é niente da fare, siamo i migliori :-)

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Ci siamo concentrati sullo tsunami monetario messo in moto dalle banche centrali, ma c'è un'altra forza che contribuisce alle valutazioni record del mercato azionario statunitense. Questa forza è lo spostamento verso l'investimento passivo e incentrato sugli ETF che è iniziato più di due decenni fa ed è arrivato a dominare i flussi nel mercato azionario.

Le strategie cosiddette "passive" usano investimenti basati su regole, spesso per seguire un indice tenendo tutti i suoi componenti o un campione rappresentativo di questi componenti. Non c'è discrezione da parte dell'asset manager. Per esempio, il denaro che entra in un fondo indicizzato S&P500 sarà assegnato a tutti i titoli dello S&P500 secondo il loro peso nell'indice, il che significa che i titoli con le più alte capitalizzazioni di mercato riceveranno la parte del leone del denaro che fluisce in tale fondo.

A causa dell'investimento passivo, più un'azione diventa costosa, più investimenti attirerà e più diventerà costosa. Per esempio, nell'indice S&P500 l'attuale peso di Apple è 500 volte maggiore di quello di Xerox, quindi quando il denaro fluisce in un fondo dell'indice S&P500 la proporzione che viene assegnata all'acquisto di azioni Apple sarà automaticamente 500 volte maggiore di quella che viene assegnata all'acquisto di azioni Xerox. Quindi, piuttosto che una valutazione relativamente alta derivante dalla sovraperformance passata sia un impedimento alla futura forza relativa, tenderà a creare ulteriore forza relativa.

Questo non sarebbe un grosso problema se l'investimento passivo costituisse una piccola parte del mercato, ma la strategia è cresciuta fino a diventare di gran lunga la più importante fonte di domanda di azioni negli Stati Uniti. Questo significa che il più grande acquirente netto di azioni USA ogni mese è insensibile al prezzo (value blind).

Riassumendo, ogni mese una grande quantità di denaro fluisce in fondi che allocano senza alcuna considerazione del valore.

Inoltre, molti gestori di fondi "attivi" ora scambiano ETF piuttosto che azioni individuali e molti di questi ETF sono basati su regole. Per esempio, piuttosto che prendersi la briga di selezionare/monitorare i titoli delle singole compagnie petrolifere, in questi giorni un gestore attivo che è rialzista sul petrolio probabilmente comprerà azioni dell'Energy Select Sector ETF (XLE). Questo ETF traccia un indice ponderato in base alla capacità di mercato delle compagnie energetiche statunitensi nello S&P 500, quindi più una compagnia petrolifera diventa costosa, maggiore sarà la sua ponderazione nello XLE e maggiore sarà la quantità di denaro che vi sarà allocata ogni volta che la domanda dell'ETF spingerà il prezzo dell'ETF sopra il suo valore patrimoniale netto.

La crescente popolarità degli ETF tra i gestori "attivi" tende a far sì che i titoli che hanno le maggiori ponderazioni negli ETF diventino relativamente forti, indipendentemente dal fatto che la forza sia giustificata in base alle performance delle aziende sottostanti. Cioè, l'uso crescente di ETF da parte dei gestori attivi esacerba l'effetto sulla valutazione a livello di mercato della crescente popolarità dell'investimento passivo.


Una conseguenza è che il mercato non fa più mean-reverts come una volta. In teoria, potrebbe continuare a diventare più caro all'infinito.

(Ndt: per mean-revert, si intende che una azione, o comq un asset, passano da una fase di sovraquotazione rispetto ai fondamentali -per esempio la profittabilitá reale dell'azienda-al valore "reale" dopo un po' di tempo. Causa iniezione continua di liquiditá delle BC, e di come gli ETF e i fondi a gestione attiva lavorano, il "mean revert" potrebbe essere spostato di anni e anni in avanti, continuamente, e l'occasione ghiotta per il value investor di trovare "valore" in corrispondenza ad una correzione, potrebbe richiedere attese lunghissime)

In pratica, non diventerà più caro all'infinito perché a un certo punto succederà qualcosa (per esempio, un grande spavento per l'inflazione che fa sbattere il piede sul freno monetario alla Fed) che fa invertire la direzione dei flussi passivi. Questa è una parte della spiegazione del perché il calo di marzo-2020 è stato eccezionale. Nel marzo-2020, la decisione di chiudere ampie parti dell'economia in reazione a un virus ha fatto sì che il massiccio acquirente insensibile ai prezzi diventasse un venditore netto per un breve periodo. Il risultato per l'indice S&P500 è stato il più rapido calo del 35% da un massimo storico.


In conclusione, bisogna diffidare delle affermazioni fiduciose secondo le quali le valutazioni record di oggi implicano che un top importante è vicino in termini di tempo o di prezzo. La realtà è che le valutazioni potrebbero andare molto più in alto. Diffidate anche del compiacimento rialzista, perché a un certo punto i flussi si invertiranno. Il rischio che i flussi si invertano con poco preavviso è il motivo per cui siamo circa il 35% in contanti nonostante la nostra aspettativa che il mercato toro azionario continui per almeno qualche altro mese.



martedì 6 aprile 2021

Alcune societá esaminate con un occhio al Value Investing

Prima di leggere, considerate che io investo per piacere e passione, ma faccio altro nella vita. Sono molto attivo nell'ingegneria aerospaziale, che mi ha dato grosse soddisfazioni professionali e mi ha consentito di cambiare paese e lavoro piú volte.

Tuttavia, ho scoperto la passione per l'economia anni dopo la laurea e quindi sono diventato un piccolo investitore retail. Il punto é che per limiti di tempo non posso seguire i mercati giorno per giorno, quindi seguo l'analisi fondamentale per valutare le compagnie. Mi piace, é impegnativa, ma quando unita a conoscenze ingegneristiche e macroeconomiche, che sto affinando, regala molte soddisfazioni.

Come retail investor, quando investo, guardo a vari input: situazione macroeconomica, trend tecnologico, trend notiziario, compagnie che decidono di investire nel medio/lungo termine, compagnie apparentemente sottoquotate.

Al momento, é praticamente TUTTO sovraquotato, rispetto alle medie storiche.

Un buon indice per veder capire se una compagnia é sottoquotata é l'EV/EBITDA, ovvero il valore della compagnia in termini di capitali presi a prestito dalle banche e dagli azionisti (EV), rispetto ai guadagni prima che i giochetti di ammortamenti, deprezzamenti, variazioni delle tasse del fisco entrino in gioco.

In linea di massima, l'EV/EBITDA é un po'un P/E ma piú accurato e attendibile.

Al momento, Tutti i P/E delle compagnie che mi interessano sono superiori ai corrispettivi EV/EBITDA.

Nel reparto semiconduttori, ho esaminato alcune ottime compagnie, as es TSMC, ASML, Applied Materials, Micron. Il P/E per tutte queste si attesta intorno a 35. Storicamente alto. In termini di EV/EBITDA, stanno tutte intorno a 25, con l'eccezione di Micron, che sembra piú appetibile, visto che l'EV/EBITDA é solo 11. E' anche quella con redditivitá inferiore rispetto alle altre.

Sono in genere macchine da utili, con indebitamento bassissimo, nonostante gli enormi investimenti impiegati in strutture e ricerca e sviluppo. Ad esempio, TSMC che ha appena annunciato un piano triennale di investimenti per 100 miliardi di dollari, ha un quick ratio di 2. Significa che é in grado di coprire con la liquiditá i debiti a breve per ben due volte. 

Vogliamo fare un confrono con un altro settore capital intensive? prendiamo il settore automotive. E consideriamo BMW e VW, con quest'ultima che é recentemente schizzata in alto solo per aver ANNUNCIATO l'intenzione di costruire fabbriche di batterie a stato solido, che richiederanno anni prima di diventare operative. 

Ebbene, il P/E é "solo" intorno a 15 (Tesla per confronto é DUE ordini di grandezza piú costosa, ma lá siamo su Marte), l'EV/EBITDA é anch'esso intorno a 15, segno che abbiamo a che fare con un prezzo che tutto sommato sembra "fair", ma se guardiamo all'indebitamento di queste aziende, ebbene, l'indebitamento a lungo termine é spaventosamente alto. Si salva quello a breve. La profittabilitá é bassissima, peró. Tipo CINQUE volte meno che non nell'industria dei semiconduttori.

La domanda sorge spontanea: conviene produrre automobili in Germania? Viene da pensare che se non avessero avuto un marco sottovalutato, chiamato euro, VW e BMW sarebbero fallite da qualche anno.

Il settore di sviluppo SW é, al pari di quello dei semiconduttori, un settore ad altissimo ritorno. Microsoft e Google hanno bassissimo debito, e specialmente Microsoft é una macchina da guerra per quanto riguarda la profittabilitá. Decisamente piú di Google. Entrambe le compagnie sono pochissimo indebitate. Quando il prezzo di MSFT scende, compreró qualche pacchetto.

Veniamo ad un settore consolidato e capital intensive. Il settore della prospezione, estrazione, raffinazione e distribuzione petrolifera, e guardiamo ad una ottima compagnia nel settore in questione: Chevron. 

Qua finalmente il P/E crolla, causa covid addirittura é negativo ma quello atteso é intorno a 15, con un EB/EBITDA di 0.78. Chevron é sottoquotata in modo incredibile. L'indebitamento a breve é un po' alto e quello a lungo termine pure, ma nulla in confronto al settore automotive. E'un confronto interessante.

PErsonalmente penso che aspetto che Chevron scenda sotto i 100 per comprare un po' di azioni, considerando che ha dividendi nell'ordine del 5%.

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In tutto ció, ho omesso di considerare i trend tecnologici e le analisi macro. Il post diventerebbe troppo lungo. Ho giá parlato delle attese di inflazione, che per me non ci sará (se non rispetto al 2020, ovviamente!). Questo perché molta gente é ancora senza lavoro, e se anche riprendono i consumi, i consumi saranno dirottati verso merci e servizi provenienti dall'Asia. Gli impatti sulla economie domestiche saranno marginali. Quindi non mi aspetto aumento dei salari nelle economie occidentali, con l eccezione dei profili altamente specializzati in settori di punta, i soliti: chimico, farmaceutico, ingegneria del SW, etc.

Mi aspetto peró enormi stimoli del governo USA. Oltre gli 1.9 T$. Questo potrebbe far esplodere l'azionariato, ma anche la paura di inflazione potrebbe far correggere occasionalmente gli indici. Io aspetto la correzione e mi tengo per buona parte liquido, sfruttando (spero nei modi e tempi giusti) la volatilitá che ci attende. 



domenica 4 aprile 2021

Renderanno il Bitcoin fuorilegge?

Chiariamo un punto.
Sono favorevole alle criptovalute.
Come idea che va peró sviluppata meglio.
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Il punto é che come ingegnere resto molto scettico sul protocollo bitcoin.

Un matematico ha tutti i diritti di pensare a nuove soluzioni algoritmiche per risolvere un problema, indipendentemente dal costo termodinamico associato.
Per costo termodinamico intendo il consumo energetico in termini di Watt-ora a fronte del beneficio. NON dollari o euro, perché se fai girare le mining farm in Cina o Iran con impianti alimentati a carbone o petrolio il costo é diverso rispetto allo stato della California o il Belgio dove vigono rigidissimi tetti alle emissioni di CO2.
Un ingegnere che lavora ad un prodotto, deve pensare alla scalabilitá. Generalmente, maggiore la penetrazione di mercato, minori i costi per prodotto, perché i processi industriali di manufacturing, la catena di approvvigionamento, le competenze etc. vengono raffinati e spalmati su una produzione piú ampia. 
Col Bitcoin é tutto l'opposto. Strano, ma vero. Maggiore la penetrazione di mercato (leggasi acquirenti di bitcoin), maggiori i costi per prodotto! il prodotto nel nostro caso é la validazione di una transazione: Tizo A che manda soldi a Tizio B. Di fatto serve ad impedire che tizio A manda piú volte i soldi a tizio B ma la cosa viene contabilizzata una sola volta. Visa e Mastercard gestiscono da sé questo problema a costi irrisori.

Il costo termodinamico, watt-ora, dipende dal protocollo bitcoin e dall'hardware impiegato. Non considero nemmeno il costo per produrre le schede su cui girano gli ASIC che fanno i conticini per azzeccare il numerello prodotto dal protocollo prima di tutti gli altri. Sono costi iniziali, importantissimi, ma per ora considero solo i costi variabili di corrente.
Ora, non immaginate nemmeno per un istante che il protocollo bitcoin richieda calcoli "complessi": sono semplicemente somme e moltiplicazioni fini a se stesse, non aspettatevi che siano calcoli che servono a decodificare il DNA di un bambino nato con una malattia genetica per cercare i geni responsabili e intervenire con una terapia genica adeguata, simulare l'interazione 3D di amminoacidi nell'mRNA, o cercare segnali da civiltá aliene. Nemmeno per niente! E'trial and error.

Un ingegnere deve implementare soluzioni che abbiano un costo accettabile. 
Il costo di bitcoin é difficile da giustificare. Sta diventando inaccettabile perché insostenibile per l'ambiente.

Volevo fare i conti per capire quanto COSTA la validazione di una SINGOLA transazione in bitcoin, quello che con Visa o Mastercard fai in una frazione di secondo, per intenderci, con costi di pochi centesimi.
Avrei semplicemente dovuto dividere il consumo annuale in blocchi da dieci minuti, e siccome una validazione di un blocco di dieci minuti performa circa 2000 transazioni, erano un paio di divisioni. I numeri non sarebbero stati accurati, perché chiaramente la dimensione del blocco cambia un po' nel tempo, e poi perché maggiore é il valore di bitcoin, maggiore il numero di utenti che collegano il sistema alla rete e vanno ad annaffiare i gerani in balcone aspettando che il bitcoin aumenti di valore, e maggiore il numero di conticini che gli ASIC devono performare, con conseguente maggiore consumo di corrente. Ma avrebbe fornito una idea dei numeri in gioco.

Poi. come c'era da aspettarsi, scopro che qualcun altro ha fatto i conti al posto mio, e molto meglio perché accurati, e viene fuori che il costo di una singola transazione é quello che segue.
I numeri in gioco sono PEGGIORI di quanto immaginassi, nemmeno nel mio worst case scenario.

Una singola transazione, OGGI, costa in termini di energia quanto segue


Quindi il sistema per mandare, che so, 100 euro in bitcoin da A a B, spende quanto una famiglia media spende in un MESE in corrente.
Una VISA con il costo energetico di una transazione bitcoin, valida 600mila transazioni. E'seicentomila volte piú efficiente.

Mai e poi mai nella storia umana un tale inefficiente sistema é stato concepito.
L'India, paese emergente affamato di energia e terrorizzata dal rischio di capitali che spariscono nella rete bitcoin, non a caso sta lavorando per bannare il mining e il possesso di Bitcoin. Pariamo di un miliardo di potenziali utenti che spariscono.

Una altra cosa opinabile é che l' asset considerato "green e anti-sistema" per eccellenza, TESLA, compra bitcoin che viene "minato"in buona parte col carbone in Cina per tenere il costo della corrente bassa. E TESLA é stata sussidiata per ANNI dai soldi dei contribuenti, con sgravi fiscali a detrimento degli altri costruttori, perché "green". 

Io sono favorevole come ingegnere alle auto elettriche: esse sono piú efficienti, richiedono meno manutenzione, l'impatto ambientale é minore rispetto ad una auto convenzionale anche tenendo conto del ciclo vita completo se una auto guida per oltre 50mila km, e la tecnologia attuale (celle agli ioni di litio, SW, semiconduttori di potenza, magneti supercompatti) l'ha resa possibile.  Ci sono inoltre enormi margini di miglioramento (vedi batterie), mentre le auto ordinarie hanno raggiunto il picco di sviluppo. Migliorare ulteriormente le prestazioni di un motore a combusione interna richiede una aggiunta di tale complessitá che non vale la pena, in termini di ritorni rispetto agli investimenti. Si cambia tecnologia e si fa prima. 

Ma questa per me é una ubriacatura planetaria, dal punto di vista ambientale (Bitcoin) e in termini di concorrenza sleale (Tesla).

Alcuni policymakers stanno investigando se sia il caso di bannare Bitcoin e levare i sussidi a Tesla se pensa di usare la rete Bitcoin per comprare le auto elettriche o se intende investire i soldi dei contribuenti in asset speculativi. 
Tesla al momento ha un p/E di 1000. Compagnie che macinano utili a palate, attive nell'Intelligenza Artificale, o nella fabbricazione di semiconduttori avanzati, hanno un P/E intorno a 36. Giusto per dare una idea. 

La cosa peggiorerá nel breve periodo, perché i soldi che Biden distribuirá saranno usati da tanta gente che  comprerá, o affitterá, i sistemi per spremere bitcoin. Inasprendo l'attuale carenza planetaria di semiconduttori.

Mi mette tristezza pensare a come si sprecano tante risorse.
Finalmente la questione sta diventando di dominio pubblico, e ne parlano i giornali mainstream.
Giusto qualche link. Suggerisco il terzo con il video del bravissimo Alex de Vries (credo sia olandese)

Link 1 : https://www.bbc.com/news/technology-56012952
Link 2 : https://www.independent.co.uk/climate-change/opinion/bitcoin-mining-environment-climate-change-b1822426.html
Link 3: https://www.independent.co.uk/tv/behind-the-headlines/how-is-bitcoin-fueling-climate-change-v25b41692


Il punto non é fare la guerra al "sistema"(identificato con le banche centrali), il punto é lavorare a qualcosa di utile a costi ambientali accettabili.
Si parla di ottimizzazione del protocollo (lightning network), uso di fonti energetiche sostenibili, ma di fatto il sistema poggia sulla proof of work e da lá non si schioda. 
Confido che nel breve termine il protocollo venga ottimizzato, o che si faccia qualcosa per renderlo eco-compatibile. Al momento, é puramente speculativo e consuma una quantitá enorme di corrente, pari al consumo di un paese. Penso che in futuro si adopereranno altre criptovalute (Cardano?), e che bitcoin sparirá. Perché o si rinnova, o per come é ora richiederá il consumo di corrente di paesi di grandi dimensioni, assorbendo risorse da settori chiave per la popolazione.

giovedì 1 aprile 2021

Il bitcoin sará relegato ad una nota a pie' di pagina nella storia economica?

 Tutti parlando del Bitcoin che raggiungerá i 100mila, il milione, il milione di milioni. 

La lentezza delle transazioni, la estrema volatilitá, lo spaventoso consumo di energia richiesta, il fatto che nessuno ancora lo adoperi, sono tutti aspetti secondari.

Il fatto risibile che Tesla abbia fatto piú soldi con BTC che vendendo auto elettriche, e che adoperi una valuta estramemente pesante per l'ambiente mentre si spertica dicendo che le auto elettriche salvano l'ambiente ci fa capire in che mondo di annunci social viviamo. It is just money, dear. 

Il fatto che le mining farm siano in Iran, Cina, e altri paesi notoriamente democratici é secondario.

Il fatto che il sogno iniziale di una moneta distribuita geograficamente si sia scontrata con la realtá di potentissime server farm ben localizzate in Iran, Cina, etc. é secondario.

Capita poi qualche cretino che cita in giudizio Apple perché un SW fraudolento gli ha fregato 600mila dollari dal suo iPhone.

A me piacciono i bastian contrari, che peró argomentano seriamente. Mi é piaciuto questo articolo tratto dall'ottimo South China Morning Post. L'ho fatto tradurre a Deepl, che sfrutta l'intelligenza artificiale, e quindi potenza di calcolo, per fare qualcosa di utile: farmi risparmiare tempo con una traduzione dalla qualitá eccezionale.

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In un recente commento per il Financial Times, l'economista Dambisa Moyo spiega perché i leader aziendali dovrebbero investire in bitcoin. I suoi tre argomenti principali sono che il bitcoin è un modo per mitigare il rischio aziendale, le criptovalute possono fornire possibili soluzioni per fare affari nelle economie emergenti, e le valute digitali augurano un nuovo entusiasmante futuro di "piattaforme di valuta".

Ha ragione Moyo? esaminiamo le sue ragioni una per una.

In primo luogo, non è chiaro come comprare bitcoin possa mitigare il rischio aziendale. L'unico rischio che Moyo identifica è quello di perdersi quello che potrebbe essere una delle più grandi bolle speculative di tutti i tempi. È vero, un'azienda che si è persa un continuo apprezzamento del bitcoin potrebbe affrontare conseguenze terribili - inclusa l'acquisizione da parte di un rivale investito in bitcoin. Ovviamente, investire in bitcoin è un modo sicuro per evitare di perdere le plusvalenze sul bitcoin. Ma questo difficilmente lo rende un investimento saggio, specialmente quando si soppesano i rendimenti potenziali contro l'alto rischio di perdite di capitale effettive.

Altrettanto inverosimile è l'idea che le criptovalute possano fornire soluzioni ai problemi spesso incontrati nelle economie emergenti. È vero che, a differenza del denaro fiat convenzionale - che include le valute digitali delle banche centrali - le criptovalute private decentralizzate come il bitcoin non sono a rischio di essere "sovraemesse" da governi dissoluti. È anche vero che il rischio di sovraemissione è maggiore in alcuni mercati emergenti che nella maggior parte delle economie avanzate.

Ma l'eccessiva emissione di moneta è solo una possibile minaccia alla stabilità finanziaria dei mercati emergenti, e rimuoverla non rende improvvisamente il bitcoin una riserva di valore affidabile. Al contrario: la volatilità del prezzo di bitcoin dalla sua nascita nel 2009 è stata sbalorditiva. Il 29 marzo, il suo prezzo ha raggiunto 57.856 dollari - una certa distanza dal suo massimo storico di 61.284 dollari del 13 marzo - con un market cap vicino a 1 trilione di dollari.

Secondo una nota di JPMorgan del 17 febbraio, la sua volatilità a tre mesi realizzata in quel momento era dell'87 per cento, rispetto al solo 16 per cento dell'oro. Allo stesso modo, un recente studio trova che la volatilità del prezzo del bitcoin è quasi 10 volte superiore a quella delle principali valute fiat (come il dollaro USA contro l'euro e lo yen).

Moyo suggerisce anche che il bitcoin potrebbe facilitare le rimesse verso i paesi a basso e medio reddito. Ma questo ignora il fatto che le transazioni bitcoin sono notoriamente inefficienti. Poiché la dimensione del blocco è limitata a un megabyte e il processo di scoperta del blocco richiede circa 10 minuti per blocco, solo sette transazioni possono essere completate al secondo.

Per confronto, Visa esegue una media di 1.700 transazioni al secondo, e potrebbe gestire più di 65.000 messaggi di transazione al secondo. Per progettazione, bitcoin è semplicemente troppo inefficiente per diventare un efficace mezzo di pagamento.

Allo stesso modo, il fatto che l'offerta di bitcoin sia fissa a 21 milioni di unità è più uno svantaggio che un punto di forza. Una moneta adeguata dovrebbe essere in grado di subire una massiccia espansione dell'offerta quando le circostanze lo richiedono, come nel caso di una crisi finanziaria o di uno shock alla domanda aggregata. Non ci può essere un prestatore di ultima istanza o un market maker di ultima istanza capace di operazioni di salvataggio sistemico con bitcoin e altre criptovalute decentralizzate. (NdT: giá, ce lo vedo proprio lo stato emettere bitcoin per tenere in piedi i privati colpiti dalla crisi da Covid)

Infine, il bitcoin è davvero l'avanguardia di una nuova infrastruttura di valuta digitale che gli investitori saggi non possono permettersi di ignorare? No, perché le valute digitali delle banche centrali in sviluppo in Cina e altrove non hanno nulla in comune con il bitcoin e altre criptovalute private decentralizzate. Non c'è nessuna blockchain o altra tecnologia ledger distribuita coinvolta, né è richiesta la prova del lavoro (proof_of_work) per stabilire la validità di una transazione.

Piuttosto, le valute digitali della banca centrale funzionano come semplici versioni digitali dei conti bancari convenzionali. In linea di principio, potrebbero essere implementate come conti individuali con la banca centrale (ndT: quindi NON con la banca commerciale) per ogni consumatore e impresa nella sua giurisdizione. In alternativa, questi conti potrebbero essere garantiti dalla banca centrale, ma tenuti con una vasta gamma di istituzioni finanziarie private.

Le valute digitali delle banche centrali non rappresentano nulla di nuovo. Non sono uno sviluppo rivoluzionario come le criptovalute decentralizzate e basate sulla tecnologia dei ledger distribuiti. Ma quella rivoluzione è già fallita, perché bitcoin e criptovalute simili sono estremamente poco attraenti come depositi di valore. Nessun investitore sensato dovrebbe avvicinarsi a loro (a meno che non abbia tasche molto profonde e un'avversione al rischio estremamente bassa).

Inoltre, la richiesta di energia estremamente elevata di Bitcoin è un altro chiodo nella sua bara. Le transazioni di Bitcoin sono verificate attraverso operazioni di "mining" proof-of-work che richiedono sforzi di calcolo esorbitanti in termini di energia. Il Cambridge Bitcoin Electricity Consumption Index stima un consumo annuo di 139,15 terawatt-ora - più di quello dell'Argentina (NdT: parliamo di un paese che sogna, figlia, consuma, produce, ...in una parola, VIVE. E questo spaventoso consumo di risorse per una moneta che ancora non é spesa)

In poche parole, Bitcoin e altre criptovalute proof-of-work sono un disastro ambientale. Peggio ancora, le criptovalute possono essere replicate senza limiti, amplificando ulteriormente il danno ambientale. Al 29 marzo, CoinMarketCap ha elencato 4.490 criptovalute, a partire dal bitcoin (con un market cap di 1,08 trilioni di dollari) e seguito da Ethereum (con un market cap di 204 miliardi di dollari).

La linea di fondo è chiara: il bitcoin è un investimento eccessivamente rischioso e indesiderabile dal punto di vista ambientale. Non è una soluzione sensata a nessun problema dei mercati emergenti, e non può assolutamente servire come riserva di valore o mezzo di scambio affidabile. Prima il bitcoin e le altre criptovalute basate sulla tecnologia del ledger distribuito finiscono per essere relegate a una nota a piè di pagina nella storia economica, meglio è.

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Questo era l'articolo. Voi, pensatela come vi pare. Il ragazzo che la settimana scorsa é venuto a prendere la misura delle finestre di casa mia per metterci le tende, etá intorno ai 25 anni, si é definito investitore. Compra criptovalute. Cosa mai potrá andare storto?