venerdì 24 maggio 2019

La morale col portafoglio degli altri

Mi ricollego al breve e ottimo post di Alessia.

In sostanza, scrive Alessia, la BCE, Banca Centrale Europea, ha comprato

1) obbligazioni di stato
2) obbligazioni di societá private
3) titoli azionari di societá private

Dovete sapere che:

Il punto 1) rientra nella normale attivitá di una Banca Centrale.

Il punto 2) esce dal perimetro della normale attivitá.

Il punto 3) é cagare fuori dal vaso.

In altri termini, la BCE sta tenendo in piedi, artificialmente, delle societá private (multinazionali? quali? non é dato sapere) finanziandole con credito a basso tasso di interesse.

Per i diversamente economisti: questo significa che se io, azienda, cerco di trovare qualcuno che mi offra un prestito a un tasso di interesse basso, ricorro alla banca centrale anziché al mercato che magari a me non mi si fila. Anziché essere costretto a finanziarmi con un alto tasso di interesse perché sono un creditore poco fidato e chi mi presta il denaro mi chiede un alto tasso di interesse, ho l'amichetto BCE che mi tiene in piedi la baracca.
Quindi ho una sorta di paracadute che mi impedisce di fracassarmi il culo contro una roccia: se il finanziatore privato non c'é, ho qualche santo nella banca centrale europea che mi tiene i piedi sollevati da terra.

La FED questa cosa NON PUO' farla. Da questo punto di vista, gli Americani sono molto piú seri di noi.

E perché questa cosa della BCE é dannosa?
E'dannosa perché agevola alcune aziende coi grossi capitali e i giusti contatti in Europa, rispetto alle altre. Non solo: impedisce che aziende poco affidabili non vadano in bancarotta ma continuino ad avere bilanci sporchi che danneggiano le aziende sane.

Alla faccia della tanto sbandierata meritocrazia, trasparenza, produttivitá ed efficienza con cui ci fracassano i cabbasisi un giorno sí e l'altro pure.

Uno direbbe: beh, rendiamo pubblici i nomi delle aziende che hanno goduto di queste enormi agevolazioni.

Scrive Alessia: no, é secretato, dietro la scusa che questo creerebbe turbolenze nei mercati.

Belli miei, siete voi della BCE che avete alterato i mercati selezionando chi aiutare e chi no senza rendere conto a nessuno e ora fate la morale?

Ma perché la BCE si sarebbe sputtanata nel suo ruolo di arbitro imparziale facilitando alcune imprese anziché altre?

Per una ragione semplice.

AUSTERITA'. Promotrici: Germania e Olanda e Austria.

Facciamo un esempio.
La vostra casa passa dal valere, che so, 300mila euro a valere 500mila euro.
In poco meno di cinque anni.

E questo aumento non si é verificato perché vi hanno aperto accanto una fermata metro, un museo che attrae visitatori,o  hanno migliorato la viabilitá costruendo nuove strade, o creato un grande parco o aree verdi intorno a voi.

No. L'economia REALE, cioé la situazione intorno a voi, é rimasta pressoché immutata negli ultimi cinque anni. C'é austerity.

Quindi? Perché un tale aumento di valore dell'immobile?

Semplicemente la Banca Centrale ha concesso prestiti a basso tasso di interesse alle banche dietro collaterale di titoli di stato (cioé le banche hanno detto alla banca centrale: "se non riesco a ripagare i prestiti tanto hai i titoli di Stato che ho comprato io a garanzia del prestito") e con questa MONTAGNA di soldi (chiamata quantitative easing) le banche hanno acquistato immobili e azioni.

Hanno cominciato a comprare immobili al centro della grande cittá; siccome le case hanno preso ad acquistare valore, perché ce ne erano meno a disposizione, la gente si é affrettata a comprare, prima al centro, poi, quando i prezzi al centro erano diventati impossibili, in periferia.

L'onda lunga della speculazione, attivata dalla banca centrale, é arrivata fino al vostro quartiere.

Le banche hanno prestato soldi a imprese? no, vedete negozi che chiudono e le aziende assumono solo con contratti precari perché esse stesse non sanno se sopravviveranno.
Lo stato ha migliorato i servizi con i soldi raccolti? no, non puó fare investimenti perché c'é austerity.

Peró le case sono aumentate di valore oppure hanno tenuto botta rispetto ai salari che sono rimasti al palo o sono crollati.

La gente, quelli che hanno casa, si sente piú ricca (o meno povera) e spende di piú nei consumi perché mantiene un po'di fiducia nel futuro.


Questo nuovo mondo in cui viviamo non é piú capitalismo, dove il capitale viene raccolto e REINVESTITO (qua gli investimenti non si fanno piú), ma CREDITISMO. Se c'é credito a basso tasso di interesse, si va avanti, a VISTA. Come i marinai che scrutavano il mare in cerca di Iceberg nel film Titanic.
Si va avanti, ma senza progetti a lungo termine, senza grandi investimenti, senza una vera prospettiva, nell'ansia della prossima crisi che verrá.

Alla prossima.






domenica 19 maggio 2019

Cos'è la globalizzazione e come é nata?

Si fa un gran parlare di globalizzazione.

La si accosta a:

1) Grandi banche
2) Emigrazione di talenti
3) Soros
4) Immigrazione di africani e poveri
5) Sinistra vs. destra
6) Progressisti a favore e Nazionalisti contro
7) Delocalizzazione
8) Licenziamenti
9) Debiti irripagabili
10) Precariato

e via discorrendo.

Questo post è sintetico. Potrei scrivere per ore su ognuno dei punti sopra. Vi fornisco una definizione di globalizzazione da usare con i vostri amici, parenti e conoscenti. E vi mostrerò come spiegare, in modo organico e coerente, tutti e 10 i punti sopraelencati. Almeno inizierete a farli ragionare.

In una sola frase: la globalizzazione é il trasferimento di tanto denaro da un punto all'altro del pianeta senza ostacoli.

Quando si trasferiscono milioni o miliardi di dollari, o euro, da un continente all'altro, si creano asimmetrie enormi. Il capitale che prima serviva a costruire infrastrutture e fabbriche nel paese di origine, esempio Italia o USA, improvvisamente "evapora" nel posto in cui veniva solitamente prodotto e distribuito. Esso finisce all'altro capo del mondo, esempio Thailandia o Cina, e sarà laggiù che verranno costruite infrastrutture e fabbriche. Tanti operai in Italia non serviranno più perché non ci sono più le fabbriche.

Ecco spiegati i punti 7) Delocalizzazione e 8) Licenziamenti.

I pochi capitali rimasti nel paese inizialmente ricco, per esempio Italia o USA, per trovare decenti margini di profitto hanno bisogno di avere un basso costo del lavoro. I capitali sono pochi per investire in ricerca e sviluppo, ma se pago poco l'operaio riesco comunque ad avere margini di profitto, seppur esigui.
Quindi ho bisogno di manodopera a basso costo.

Ecco spiegato il punto 4) Immigrazione di gente povera, che si accontenta di salari minimi e di lavorare senza costose garanzie per il datore di lavoro.

Per spostare i grandi capitali occorrono grandi banche che abbiano le risorse per gestire negoziazioni internazionali. Non solo, le banche raccolgono capitale da poter investire in strumenti finanziari laddove questi sono piú redditizi, magari dall'altro capo del pianeta.

Ecco spiegato il punto 1) Grandi banche.

La classe media del paese di origine ha studiato e mandato i figli a scuola per imparare a fare l'ingegnere o l'operaio specializzato. Ma se le fabbriche chiudono, che fanno questi qua?
Emigrano o sono precari, spostandosi di volta in volta dove c'é un po'di buco di lavoro da coprire.

Ecco spiegato i punti 2) emigrazione di talenti (chiamata fuga di cervelli) e 10) Precariato locale.

LA sinistra ha sempre mandato i figli ad occupare posti da impiegati nella PA. La globalizzazioni li ha toccati marginalmente. Occupano posti dirigenziali nella PA italiana ed Europea. Quelli della destra, per definizione sono piccoli imprenditori e sono stati massimamente colpiti dalla globalizzazione in Italia e in tutti gli altri paesi occidentali.

Ecco spiegati i punti 5) e 6): DX. vs. SX, progressisti vs. nazionalisti.

I grandi imprenditori fanno affari producendo dove il costo del lavoro é bassissimo (fai una Nike in Vietnam con 5 dollari) per poi rivendere in paesi dove c'è ancora ricchezza privata (rivendi la Nike in Italia o USA a 110 dollari o 110 euro).

Ecco spiegato il punto 3): Soros e i grandi finanzieri e imprenditori sono a STRA-favore della globalizzazione.

Per mantenere uno stile di vita cui erano abituati con il loro genitori, i nuovi figli della "classe media" sono costretti ad indebitarsi. Il loro reddito non consente di ripagare i costi ora esorbitanti di universitá, case e affitti.

Ecco spiegato il punto 9), Debiti irripagabili.

La globalizzazione ha mandato in frantumi i classici sindacati, che sono accentratori, basati sul posto fisico della fabbrica, mentre i nuovi lavori sono spesso nei servizi o addirittura "virtuali".
Il sindacato promuove la globalizzazione (accogliamo i migranti e diamo loro telefono, medicine, cibo e un tetto) ma ne è da questa divorato. Sono così stupidi che non ci arrivano. Ecco perché ormai solo i pensionati ne fanno parte, o quelli della PA.

Un sindacato debole ha consentito ai grandi imprenditori e finanzieri di fare il brutto e cattivo tempo e di ricattare gli Stati; il Soros o l'Agnelli o il Krupp di turno tuona contro il politico, cui ha pagato la campagna elettorale:  "Se non mi abbassi le tasse, delocalizzo in Vietnam o Slovacchia e tu politico stai col culo per terra perché la gente incazzata ti viene a cercare sotto casa".
Da qui la guerra fra stati persino appartenenti ad una stessa comunità economica, es. l'Unione Europea, di fare a gara a chi abbassa di più le tasse alle imprese, vedi Irlanda o Olanda, accettando immigrazione incontrollata e aumentando i disordini sociali.


Come é nata la globalizzazione?

In realtà c'é sempre stata, anche se su scale diverse. Prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, il mondo era più globalizzato di oggi (rispetto al PIL). Vedi milioni di europei semi-analfabeti che andavano a LAVORARE (ripeto: lavorare e senza garanzie di sorta) negli USA o in America Latina Le asimmetrie economiche che ne nacquero concorsero allo scoppio della Prima Guerra Mondiale.
La Prima Guerra Mondiale decretò la fine della Sterlina e la nascita del Dollaro come valuta di riserva.

Oggi è grazie ad Internet che la globalizzazione ha raggiunto le vette che ha raggiunto, e per mezzo della tecnologia si è arrivati ad un eccesso di produzione dappertutto.
Seguite ora il ragionamento, per passi:

A) Con internet, l'informazione non ha confini.
B) La globalizzazione si basa su capitale che viene spostato senza problemi di confini.
C) Il capitale, cioè i soldi,  viene creato dalle banche come vi ho spiegato in altri post. E'semplice informazione, creata digitando sulla tastiera di un computer.

A) + B+ C) = Enormi quantità di capitale creato dalle banche e distribuito sotto forma di informazione senza confini grazie a internet  = Globalizzazione


giovedì 16 maggio 2019

Andarsene dall'Italia


Post pubblicato e commentato su OraZero.

Ci tengo subito a chiarire un punto importante.

Quelli che dicono "io resto per il mio Paese" sono dei bugiardi ipocriti. Semplicemente, o non hanno trovato il lavoro giusto all'estero, o stanno bene come stanno (e fanno benissimo a restare), o stanno male dove stanno ma non vogliono eradicarsi da una situazione scomoda ma "comoda". In ogni caso, sono scelte personali.

Per tutti quelli che, come me, considerano l'Italia invivibile per
1) qualitá dell'istruzione ai fini della ricerca di un lavoro non sottopagato
2) burocrazia
3) tasse
4) difficoltá di farsi valere senza ricorrere alle raccomandazioni
5) difficoltá a trovare un posto di lavoro ben remunerato senza avere alle spalle parenti e amicizie giuste nella Pubblica Amministrazione
6) Magistratura (non perché siete condannati, ma perché vi fa schifo la magistratura italiana per come decide le sorti politiche di un paese)

ho preparato un vademecum, una checklist di osservazioni e domande da porsi prima del grande passo.

Mi rivolgo in particolare a chi ha famiglia e non é una carica libera che puó muoversi come gli pare tanto ha/hanno le spalle coperte da mamma e papá e se le cose vanno male torna in Italia mentre scopa in giro per il mondo. Quindi, non ci interessiamo di ragazzi che fanno stage qua e lá o lavoretti qua e lá in Europa per "fare esperienza". Fanno benissimo, ma sono "out of scope" in questo mio post.

Inoltre, NON considero quelli che lavorano con le ambasciate o hanno il culo protetto dall'azienda che li manda per qualche anno all'estero, tutto pagato.

No! Voi vi licenziate dall'attuale posizione in Italia, cambierete lavoro, societá e paese. Sarete soli e conterete solo sulle vostre forze.

Se le cose all'estero vanno male rischiate di finire col culo per terra ed é bene che ragioniate su tutti i contro e i pro prima di lasciare una situazione che conoscete (anche se vi va stretta) per una situazione nuova che non conoscete.


1) Non pensate di essere troppo vecchi per andarvene. Non date retta alle persone negative intorno a voi. La domanda corretta semmai é: per gli obiettivi che mi prefiggo di ottenere in un altro paese, ho i requisiti giusti, inclusa l'etá?

2) Ho una famiglia: se parto e vado da solo, i costi di vitto e alloggio, e i costi emotivi per la lontananza, sono giustificati dai benefici economici e dal nuovo lavoro?

3) Ho una famiglia e me la porto dietro perché non posso vivere senza i miei affetti. Conosco il sistema scolastico del paese dove vado a vivere? Siccome mia moglie non troverá subito lavoro ma dovrá imparare la lingua del posto, con il mio solo reddito ce la facciamo a vivere bene per i primi 5 anni?

4) Ho figli piccoli: nessun problema per l'adattamento. Anche in paesi con lingua ostica per gli italiani (Olanda, Germania, Polonia, Ungheria).

5) Hai figli adolescenti? Questa é difficile. Perché i ragazzi hanno giá amicizie e costruito radici, e parlare una nuova lingua in un nuovo ambiente, a meno che non si frequentino da tempo scuole internazionali, puó portare a crisi familiari importanti. E'un rischio che non va preso sotto gamba. In questo caso, suggerisco di andare da soli e considerare i rientri nel fine settimana. Ovviamente il nuovo lavoro deve giustificare gli extra-costi dei viaggi e della nuova sistemazione. Parlatene con i vostri figli e ascoltateli attentamente. Spaventateli anche, informandoli delle difficoltá (ma anche delle opportunitá) che attraverserete per testare la loro determinazione a seguirvi.

6) Hai un partner/una partner con spirito di adattamento? questo é importantissimo. Tu lavorerai, tua moglie/marito no per alcuni anni, va messo in conto. Magari penserá solo ai figli. E sará sola/solo la maggior parte del tempo a casa. Specie se hai un partner che ha difficoltá a fare amicizie, ci possono essere crisi familiari dietro l'angolo. Conosco coppie che sono ritornate in Italia perché quello che non lavorava non reggeva la situazione. Specie se é la donna ad avere trovato lavoro  mentre l'uomo no e sta dietro ai bambini.

7) Sei pronto a dover affrontare le difficoltá senza una famiglia o una rete di amicizie storiche di appoggio? quando il bimbo sta male non ci sono i nonni o altri amici (specie i primi anni) ad aiutarvi, se avete difficoltá e volete parlare con un amico VERO davanti ad una birra non é possibile. C'é Whatsapp, c'é Skype, certo, ma sono palliativi. Di fatto se, come me, tendete a soffrire la solitudine lontano dagli amici, dovete parlare con voi stessi apertamente.

8) Sei disposto a lasciare l'Italia per tutto il resto della tua vita lavorativa o é solo un tentativo? Questo é importante. Se la risposta é affermativa, allora partite col piede giusto perché vi mettete in gioco davvero. Altrimenti, il rischio é che alla fine del periodo all'estero avete sí arricchito il curriculum, ma la vostra famiglia sará stata sballottolata qua e lá. E non é piacevole con figli non piú piccoli.

9) Con il tuo partner, fate l'elenco delle cose che non digerite proprio nella vostra attuale situazione, e le vostre aspettative future e, una per una, valutate se c'é possibilitá di miglioramento con il nuovo lavoro all'estero.

10) Hai abbastanza risparmi da coprire eventualmente le spese se stai due anni senza lavoro? Ragazzi, i risparmi sono importantissimi, sono un cuscinetto contro i problemi e gli imprevisti. Se la risposta é no, aspettate un po' prima di andarvene, mettete soldi da parte, a meno che non abbiate la MATEMATICA certezza che il posto di lavoro che vi aspetta oltreconfine offra tante (ma tante!) garanzie contro il licenziamento improvviso.

11) Con il tuo partner, fate un sopralluogo del posto dove pensate di andarare ad abitare. Spendete qualche giorno per trovare una sistemazione decente, per la vostra famiglia, PRIMA di muovervi dall'Italia definitivamente. Vedetela come una breve vacanza. Non sono soldi e tempo buttati. Sono un investimento! In pochi giorni spesi sul posto, prima di trasferirvici definitivamente, avrete la possibilitá di capire il VERO costo della vita, la qualitá delle strade, i tempi del traffico, il "mood"della gente, del possibile vicinato. Intervistate le persone, le mamme coi passeggini, i baristi, i taxisti. Piú informazioni raccoglierete, meglio sará per voi.

12) Conoscete il sistema sanitario del nuovo Paese? Un'assicurazione vi coprirebbe adeguatamente a costi sensati?

13) Con il lordo che sapete di ottenere, o pensate di ottenere, ci campate BENE tenendo conto di tasse, assicurazioni, spese di trasloco, spese sui consumabili, rinnovo targa auto, costi dell'auto, costi per lo sport di vostro figlio, costi del doposcuola, babysitter, etc?

14) Come é il trattamento pensionistico del paese di destinazione? Non é banale avere queste informazioni, ma saperlo in anticipo vi aiuta a capire i VERI costi della vita, perché potreste aver bisogno di una assicurazione o un piano pensione supplementare che in Italia non é contemplato. Questa cosa a me era sfuggita, per esempio, quando sono partito dall'Italia.

Infine, considerate questo: i vostri figli parleranno sí italiano, ma questo diventerá la loro seconda lingua. Se frequentano le scuole locali, avranno amicizie locali, parleranno per il 95% del loro tempo la lingua locale, e, come nel caso di mio figlio di 9 anni, tiferanno l'Ajax e non la Roma.

Se decidete di lasciare l'Italia, lo fate per i vostri figli, per dare piú opportunitá a loro che se foste rimasti in Italia. Lo fate piú per loro che per voi stessi. Sia chiaro.

mercoledì 1 maggio 2019

[Video] Debunking di una fake news: il contante NON é un problema

Nella prima puntata di Economia for Dummies abbiamo visto, usando semplicemente la logica e senza rimbalzare fra un documento o un video di questo o quel supposto esperto economista, che le banche commerciali NON prestano un bel niente: le banche creano denaro dal nulla.

Piú precisamente, creano credito.

Cosa é il credito? é denaro emesso da una sorgente, chiamata creditore, ad un destinatario, chiamato debitore, con sopra un tasso di interesse che il debitore é chiamato a pagare. Niente di piú.

Spesso useró il termine denaro, credito e debito in modo intercambiabile. Infatti sono la stessa cosa, da punti di vista diversi.

Tutto il denaro creato oggi é CREDITO. Si porta dietro un interesse.

Ripetiamolo insieme (repetita juvant):
  • il denaro che usiamo é CREDITO.
  • il denaro che usiamo é DEBITO.
  • il denaro che usiamo sono NUMERI in un registro con associato un NUMERELLO che é il tasso di interesse
Le banche creano denaro dal nulla quando erogano prestiti o mutui.

Ora, a quale DENARO stiamo facendo riferimento?

contanti? numeri in un conto corrente? banconote? le mitologiche riserve bancarie citate spesso a sproposito nei giornali e che nessuno capisce?

Oggi ci occuperemo di CONTANTI, e mostreremo:
1) perché i contanti hanno essi stessi un interesse nascosto. Questo lo dico io, ma non ho sentito in giro nessuno usare le mie argomentazioni. Vedremo...
2) perché i contanti NON rappresentano un problema per l'economia nazionale e mondiale
3) quali sono le probabili ragioni per cui si vogliono bannare i contanti nel mondo (sono molteplici, alcune molto sottili).

Tralasciamo oro, argento, metalli preziosi e criptovalute perché, ripeto, sono strumenti di investimento o speculazione, e non ce ne frega NIENTE per il nostro vivere quotidiano. Cé chi ha messo su societá di consulenza su questa fuffa delle criptovalute viste come il solo e possibile futuro. Al solito, i primi che sono entrati hanno fatto i soldi, quelli che sono entrati tardi (quando il bitcoin era a 20mila) hanno perso un sacco di soldi. Ma chi chiedeva commissioni per consulenze sul Bitcoin ha fatto comunque i soldi.
Questa storia vale per QUALSIASI nuova tecnologia alle prime fasi della sua introduzione. Un esempio terra terra é il seguente.
All'inizio del 2010  molta gente ha comprato azioni di un colosso della stampa 3D, 3D Systems Corporation, che aveva raggiunto i 100 dollari dai dieci verdoni iniziali (+1000%!). Molto hype, molta isteria, ma poi 3D Systems Corporation é ritornata velocemente ai 10 dollari ad azione iniziali.

Ora, io credo fermamente nell'Additive Manufacturing Layer (per i profani, 3D printing) perché rivoluzionerá l'industria, il retail e la logistica, cosí come credo nei benefici dello sviluppo dell'intelligenza artificiale, ma ció NON significa che mi ci butto a capofitto e che la considero IL futuro. Altri esempi sono le start-up per batterie che implementano il grafene, le industrie farmaceutiche che lavorano per curare l'Alzheimer, etc.

Idem, non ho nulla contro le criptovalute e l'oro, anzi, ben venga una sana diversificazione di portafoglio e la sperimentazione di nuove tecnologie come strumenti di investimento ad alto rischio, ma oggi adoperiamo ANCORA conti correnti e contanti per fare aquisti e pagare le bollette.

Nella puntata di oggi consideriamo come denaro solo i numeri nel nostro conto corrente e la cartamoneta (i contanti, cioé banconote e monete).

Useremo, per dimostrare le nostre tesi, pura e semplice logica suffragata da dati. L'economia deve essere cosa semplice, per non dare troppo credito alle sortite dei banchieri centrali. Sapete una cosa? a me questi banchieri centrali ricordano la Sibilla Cumana, che trascriveva le sue predizioni sul futuro, ispirate da comunicazioni con le divinitá, su foglie di palma che venivano disperse dal vento. La Sibilla di oggi é il banchiere centrale, le foglie di palma sono le interviste rilasciate e il vento é dato dalle parole spese dai giornalisti e dalle loro interpretazioni. Quando un banchiere centrale tossisce o cambia un punto e virgola, i giornalisti si affrettano a "interpretare" salvo poi non dire mai nulla. Parole al vento, appunto. Leccaculi fino allo sfinimento.

Buona visione. Iscrivetevi al canale ExitEconomics su Youtube e tenetevi aggiornati su OraZero.