sabato 22 ottobre 2022

Deglobalizzazione a tutto vapore: la Cina soccombe alle sanzioni USA sui semiconduttori

E' passato in sordina sui media nazionali, e in parte anche su quelli internazionali, ma l'amministrazione Biden in un solo colpo ha fatto piú di quello che Trump ha fatto in 4 anni. Solo, con meno fanfare. E queste decisioni sono onde telluriche planetarie. Porteranno la Cina indietro di decine di anni e aspettiamoci ritorsioni.

A partire dal 10 Ottobre 2022:

1] La Cina non avrá piú accesso a chip ad alte prestazioni. A differenza del passato (amministrazione Obama prima e Trump poi) in cui si trovavano scappatoie a mezzo di societá americane operanti in Cina o reseller internazionali per ottenere gli agognati chip, stavolta ZERO, nemmeno le compagnie americane, europee, etc possono rivendere alla Cina tecnologia americana. 

Parliamo di chip che servono ai supercomputer per IA, previsioni del tempo, modellazione di fenomeni complessi, quali sistemi ipersonici, esplosioni nucleari etc. Parliamo di compagnie impattate quali nVidia e AMD.

2] La Cina non avrá piú accesso al software (SW) di design dei chip e alle attrezzature per produrre semiconduttori. Questa é una atomica. Di fatto, sono gli EDA (Electronic Design Automation) SW il punto di forza assoluto del dominio americano nella progettazioni di integrati. Cadence, Synopsis, etc sono i mostri del settore. Gli americani hanno anche esternalizzato, con l'eccezione di Intel, la produzione di chip ad alte prestazioni in Taiwan, ma il software di progettazione resta il loro. Parliamo di SW che simula persino il comportamento della materia al livello degli atomi. Quindi, anche impatti per Applied Materials. 

Infine, senza parti di ricambio, senza attrezzature, non produci niente, devi cannibalizzare quello che giá hai. Sistemi fotolitografici, robot, etc sono ora fuori portata. Impatti per ASML e altre compagnie.

Iniziate a capire come mai, oltre all'aumento dei tassi di interesse, le compagnie che operano nel mercato dei semiconduttori, per design, produzione, supporto etc stanno capitolando in questi giorni. Ma questo é solo l'inizio. Andiamo avanti. 

La Cina con le precedenti due misure potrebbe ancora farcela ad evitare le sanzioni. Potrebbe per esempio disegnare i chip in Cina, piratando i precedenti EDA SW, e farsi i chip a casa usando le attrezzature disponibili. Costoso, complicato, pieno di possibili failure points, ma qualcosa potrebbe tirare comunque fuori. 

E invece no, ecco altre due limitazioni.

3] La Cina non avrá piú accesso a forniture di supporto per le attrezzature per costruire i chip, nemmeno consulenze. In altri termini, se ti si rompe l'attrezzatura della olandese ASML, non puoi chiamare tecnici di ASML. Di fatto, l'attrezzatura diventa inoperabile. E non parliamo di filtri per lavatrici, parliamo di sistemi a lunghezza d'onda dell'ultravioletto estremo basati sul plasma e robot che spostano decine di wafer all'ora con precisione nanometrica. I cinesi non hanno queste capacitá, punto. 

4] La Cina non avrá accesso a componentistica statunitense.  Significa che anche se i cinesi volessero mettersi di impegno per farsi le attrezzature, mancherebbero loro proprio i componenti base, dove gli USA hanno un vantaggio di almeno una generazione e mezza. 

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Di fatto la Cina sul fronte semiconduttori e possibilitá di sviluppo di AI o quantum computing torna all'etá della pietra (lo dice un esperto cinese). 

"“To put it mildly, [Chinese companies] are basically going back to the Stone Age,” stated Szeho Ng, Managing Director at China Renaissance."

Altre conseguenze: chi ha un passaporto americano e lavora in Cina, esempio cinesi o taiwanesi che hanno lavorato in america a lungo nei semiconduttori e sono poi stati assunti in Cina, deve decidere se continuare a lavorare in Cina e vedersi revocare il passaporto americano. Ci sono gia' centinaia di defezioni di ingegneri e manager con passaporto americano che si sono licenziati da compagnie cinesi e straniere operanti in Cina. E' know how perso per sempre.

Questo é un ENORME passo indietro, deciso e netto, rispetto alla globalizzazione tecnologica. Ormai la inversione a U é nel suo pieno svolgimento. La ragione é semplice: la sicurezza nazionale per tre decenni ha ceduto il posto al commercio garantito dalla pax americana che non aveva piú "nemici" degni di rilievo.  Ora quel trend é invertito. Biden, che ha sempre considerato la Cina come un partner commerciale perché a Wall Street faceva comodo, finalmente la vede come una minaccia. Ci é voluto il Covid prima e la guerra in Ucraina dopo per farlo rinsavire. Ed é corso ai ripari. Occorrerá del tempo per capire l'estensione degli impatti di queste sanzioni. Il consumatore ci va a rimettere in termini di inflazione, l'Occidente ci guadagna in termini di sicurezza e controllo sul proprio know how. 

Il sistema é perfetto? no, ci sono ancora dei buchi da riempire, tipo la possibile costituzione di imprese finte cinesi localizzate in India che comprano dagli USA etc.... peró é molto molto piú complicato, quindi piú costoso per la Cina e a maggior rischio di prendere roba contraffatta o malfunzionante, e inoltre le liste di proscrizione negli USA vengono continuamente aggiornate. 

Poi scriveró della Russia, ma ormai lá stanno cannibalizzando le lavatrici per cercare i microcontrollori per i sistemi missilistici Iskander dei primi anni 90. Tecnologicmente la Russia é arretrata ed é un nano economico. La Cina, peró, é tutto un altro discorso e vista l'assenza di informazione in Italia, ho pensato di scrivere questo pezzo. E'un classico caso di gating informativo (quali informazioni mettiamo in prima pagina, quali no) asimmetrico (chi scrive gli articoli non capisce i fatti), stavolta legato alla ignoranza dei giornalisti italiani in materia. Uno dei tanti. 

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