lunedì 29 giugno 2020

Bagnai: analisi

Oggi vorrei inaugurare un altro filone di "indagine" qui su ExitEconomics.
In particolare, vorrei occuparmi di valutare uomini politici e consulenti di uomini politici che possono avere un futuro rilevante nella guida di un Paese.
Non mi soffermo su uomini che stanno giá guidando il paese, ma su uomini che sembrano avere le carte per guidare il paese o diventare importanti consulenti di uomini di stato.
Intendiamoci: non é che penso prenderanno decisioni giuste per il proprio paese; non é detto. Sto dicendo che faranno "carriera" nello stato e le loro decisioni impatteranno la vita di milioni di cittadini.

Perché faccio questo? per due ragioni.
1) Mi piace. Una persona cerco di valutarla sia per le competenze tecniche che per le "soft skills", cioé per capacitá di comunicazione, collaborazione, leadership. Lo faccio con me stesso, in primis.
2) E' utile:  come piccolo investitore mi serve capire come tira l'aria nei paesi in cui ho investimenti.

Ce ne sarebbe una terza, di ragione: e cioé vedere come le mie analisi possono essere sbagliate o giuste dopo qualche anno. Questo mi consente di raffinare la mia capacitá di giudizio perché lascio qualcosa di scritto che puó essere usata per fare un confronto quantitativo fra le mie opinioni di oggi e i riscontri futuri. Se mi sbaglio, cerco di capire perché, e raffinare il tiro. Scrivere é ESSENZIALE, e se il post é pubblico, non c'é modo di nascondersi.

Oggi mi occupo di Alberto Bagnai.
Mi occupo di lui per due motivi:
1) Primo, personale: é stato uno dei primi economisti di cui ho letto i libri. Nel lontano 2012, lessi "Il tramonto dell'euro"e fu una lettura molto interessante: molti presupposti economici non li condivido OGGI, ma ANNI FA ebbe il merito di aprirmi la mente sull'idiozia di una certa mentalitá per cui l'Europa é tutta bella e gli italiani sono dei cialtroni: mi ero abbeverato per ANNI alla fonte di giornali aventi grande ego e poca conoscenza come Repubblica, la Stampa e Corriere.
2) Secondo, politico. Bagnai é una persona molto intelligente, molto sicuro di sé all'apparenza, e che per cultura umanistica spicca in un Parlamento dove i deputati hanno giá problemi con i congiuntivi.
Poiché la gente non fa differenza fra conoscenza reale e arte oratoria, questa sua capacitá dialettica, e il suo grande ego, lo hanno aiutato a diventare responsabile economico del primo partito italiano, la Lega.

Un po'di storia:
Bagnai nel 2011 era professore associato di economia e, per sua stessa ammissione, voleva diventare musicista di professione. Dell'economia gli fregava poco, come scrisse in diversi post pubblicati sul suo sito, Goofynomics (mi ricordo una sua frase che suonava pressappoco cosí : "dell'economia mi frega la metá di un cavolo di niente"). Per sua stessa ammissione, ha visto colleghi diventare importanti direttori d'orchestra mentre lui si sentiva confinato in una universitá di provincia sconosciuta, a Pescara.
Non sto inventando nulla, seguivo il suo blog, ammiravo molto Bagnai negli anni 2012-2014, e mi ricordo bene quelle sue esternazioni che mi sembravano eccessive. Forse é stato in risposta a queste frustrazioni che ha cercato disperatamente di salire il ranking della scala degli economisti e di trovare sponda in politica. Non lo sappiamo. Per certo, veicolare i guai italiani verso l'Europa gli ha giovato moltissimo alla carriera. Puó darsi creda ciecamente a quello che dice, oppure no, non abbiamo informazioni a supporto di una o l'altra teoria. Guardiamo solo ai fatti.
Per inciso: Bagnai pubblicó due mie lettere e anche un mio post del 2018. In questo mio piccolo spazio, quel mese ricevetti migliaia di click. Una piccola luna che ha ricevuto occasionalmente luce da una stella di internet. Questo per farvi capire la popolaritá internettiana di cui gode Bagnai. E la popolaritá su internet é un moneta ad alto valore oggi, facile da spendere.

Bagnai ha un'importante qualitá: la pazienza che gli consente di capire quale é il cavallo vincente in una lunga corsa. E' meno impulsivo di Borghi, per intenderci (se guardate le sue recenti interviste con la Gruber, Bagnai sembra aver cambiato idea sull'Europa perché sa che certe cose non le puó dire, e deve mimetizzarsi - Borghi non ne é intrinsecamente capace, é piú diretto). Ha impiegato 7 anni, dalla nascita del blog, per diventare senatore, per costruire pezzo dopo pezzo la sua immagine, per organizzare seminari con politici di destra (quelli di sinistra lo ignoravano) che erano in forte ascesa: leggi Salvini e Meloni. Specialmente Salvini, che aveva bisogno di una sponda tecnica per salire in alto, e che trovó questa sponda in Bagnai e Borghi, come scrissi un paio di anni fa. Bagnai e Borghi lavorarono sodo, si sentivano delle Cassandre ignorate dagli intellettuali cui loro sentivano di appartenere, e usarono i nuovi media (Blog, Twitter sopra tutto) per arrivare a quelle persone comuni che non capivano le origini della crisi che l'Italia stava vivendo e cercavano risposte.


Io stesso mi avvicinai alle loro teorie perché cercavo risposte, ed ero totalmente a digiuno di nozioni di economia e finanza (parlo degli anni 2012 e 2013).

Prima che continuiate la lettura, devo chiedervi un favore: Bagnai non deve piacervi o non piacervi in questo momento. In questo momento siete un marziano che esamina con un microscopio le cose che avvengono in una regione del terzo pianeta del sistema solare chiamata dagli autoctoni "Italia". Se sentite che vi sale la pressione, smettete di leggere e guardate fuori. Siete entomologi che sezionate un'ala di farfalla morta.
Torniamo a noi e vi confesso che preferisco, a pelle, un Borghi ad un Bagnai, per onestá intellettuale. Ma sono giudizi che diventano pregiudizi nelle analisi che devo fare.

Credo che Bagnai abbia di fatto quintuplicato il suo reddito disponibile passando da professore a senatore. Un tale boom mediamente fa sentire una persona con un grande ego ancora piú confidente della bontá delle proprie teorie e del proprio atteggiamento. Bagnai é cresciuto nello Stato: é di fatto un uomo di stato nell'animo. Prima prof, poi senatore. In Italia, l'unico modo per aumentare il reddito senza impegnarsi nel creare impresa, rischiando la bancarotta, é di lavorare nello Stato. Come prof, come poliziotto, come politico, come magistrato. Specialmente in periodi di deflazione, hai un redditto "blindato", godi di ampi privilegi, accedi al credito bancario piú agevolmente, e mentre i privati si impoveriscono, un uomo che vive di salario statale vede accrescere la propria capacitá di spesa.
Bagnai é un uomo di stato che dice ai piccoli privati che non hanno le spalle protette come Bagnai, i motivi per cui le cose a loro vanno male in Italia. E la gente gli crede. Ancora mi ricordo quando pubblicó la lettera di una signora che gestiva una libreria e doveva chiudere: il problema non era Amazon, come qualcuno provava a far notare, il problema era la crisi italiana. Obiettivamente rimasi di stucco. Ma la signora cercava un capro espiatorio:  la vendutissima (all'Europa) classe politica italiana che aveva svenduto il paese per quattro carriere a Bruxelles. Questo mi fece capire che Bagnai ormai era completamente accecato dalle proprie convinzioni.

Nota: non é un caso che dopo l'emergenza coronavirus gli italiani abbiano piú risparmi in banca. Quali italiani? quelli che prendono soldi dallo stato e i lavoratori dipendenti con contratto a t indeteminato  che durante questa emergenza hanno messo da parte piú risparmi. Sono fatti. L'Europa qua non ci é entrata nemmeno di striscio. E'comune a tutti i paesi occidentali.

Ora, non stiamo qua a criticare, ma siamo qua per capire.

Bagnai é keynesiano, e crede ciecamente nel ruolo dello stato e della banca centrale.

In genere é vero che in periodo di crisi lo stato fa bene a fare deficit per far girare l'economia e impedire a tutti i costi spirali deflattive: ne ho ampiamente parlato in questo blog. Il problema é che questo sistema diventa la norma anche in periodi in cui lo stato dovrebbe lasciare piú spazio ai privati per incentivare la produttivitá di lungo periodo.
Quello che é stato fatto, invece, é che per anni e anni le banche centrale hanno iniettato trilioni di liquiditá nei sistemi bancari e dopo 12 anni di queste iniezioni ci ritroviamo a non avere industrie per le mascherine o i reagenti. Negli USA come in Europa.

E'altresí vero che l'Italia ci ha rimesso nell'ingresso dell'euro, basta vedere il PIL pro capite per rendersene conto. E che l'euro ha ingessato l'economia europea. Basta fare i confronti con dati aggregati per convicersene.
E'ulteriormente vero che "la battaglia per l'euro" é uno scontro ideologico..ma questo ci porterebbe lontano.

Quello che Bagnai omette di dire é che il costo del debito italiano é stato scelto dagli italiani, per mezzo dei loro rappresentanti politici. E dire che una supposta elite ha lavorato contro l'interesse dei cittadini, é risibile, perché questa elite di fatto sono 40 anni che dovrebbe lavorare perfettamente sincronizzata nonostante continui cambi politici. Evidentemente agli italiani la cosa sta bene. Al pubblico impiego sta benissimo.

Quello che Bagnai omette di dire é il ruolo che hanno le attuali banche centrali, dopo la fine di Bretton Woods, nella generazione degli squilibri delle bilance dei pagamenti che hanno a loro volta portato alla globalizzazione moderna.

Quello che Bagnai omette di dire é che a causa della globalizzazione, di fatto indirettamente gli stati si sono indebitati a costi bassissimi, e quindi hanno potuto pagare i servizi erogati (pensioni e stipendi pubblici) a costi bassissimi. Il perché l'ho spiegato in altri post.

Quello che Bagnai omette di dire é che l'inflazione cui lui fa riferimento, e che non esiste quasi, é quella al consumo (CPI), ma i soldi sono finiti in altri circuiti che non sono misurati dal CPI, per cui un giovane eredita un immobile di pregio in centro ma ha uno stipendio del cavolo. Non ha mai spiegato questa cosa nel suo blog finché l'ho seguito. Mai. Eppure é un punto comune a molte economie occidentali.

Quello che Bagnai omette di dire é che paesi come l'Olanda, cui rimprovera un altissimo debito privato, hanno sistemi pensionistici, assicurativi e sanitari diversi per cui guardare ad una sola tabella (debito privato) é come tenere ferme 10 variabili e guardare solo a quella che piú piace per confermare le proprie teorie.

Vediamo un limite di Bagnai: non accetta critiche nel suo blog. Insulta sul personale. Era parecchio che non ci andavo, ma poi su Google Discover mi era arrivata la notifica di un suo post, che mi interessava, e ho commentato. Dopo due battute, in cui contestavo il sistema educativo italiano, che non tiene il passo con le necessitá odierne, viene a scrivere : "È anche comprensibile. Il rancore di non avercela fatta qui in qualche modo dovrà pur sfogarsi".

Ora, a parte me (io in Olanda ho avuto un bel successo, in Italia mia moglie era disoccupata e mi stavano demansionando: il successo lo misuro con un 4x del reddito disponibile in 5 anni e piú tempo libero, senza avere avuto bisogno di raccomandazioni o agganci politici), noto che bene o male insulta un po'tutti, chi piú chi meno, e li insulta sul piano personale. Per un anglosassone o un olandese un tale livello di riposta é inaccettabile. Io cerco di aiutare le persone a capire. Bagnai cerca seguaci. Questo mi fa pensare che é una persona che NON accetta critiche, nemmeno di persone tutto sommato non proprio cretine e che le cose le hanno studiate, oppure che vivono in realtá diverse da quella italiana per cui riescono a mettere a confronto due sistemi paese diversi e trarne qualche conseguenza.

Vedete, io sono uno che cerca SEMPRE qualcuno che dimostri che mi sbaglio. Questo mi ha permesso di cambiare idea piú volte, di approfondire continuamente, e di vedere cose che prima mi erano precluse perché ero ideologizzato o presuntuoso. Come piccolo investitore, non mi interessa avere ragione, mi interessa prendere le decisioni GIUSTE. E se qualcuno ha ragione piú di me, e me lo dimostra, gli sono riconoscente. Anche se magari sbaglia, ma argomenta, mi costringe a rivedere le mie posizioni. Sono riconoscente a uomini del calibro di Richard Duncan, Ray Dalio, e altri, o ai due mentori che ho avuto in vita mia, che mi hanno fatto vedere il mondo da una angolazione diversa.

Bagnai invece mi ricorda come ero io, e credo di avere 11 anni meno di lui, fino a qualche anno fa. Quando ho iniziato a investire i miei soldi, e a rimetterci, ho capito che il mio atteggiamento di chiusura e superioritá mi stava solo danneggiando. E ho imparato che il peggior nemico di se stessi é il proprio ego. 
Un buon leader non deve avere un ego smisurato. Dura poco.
Un consigliere non puó permettersi la chiusura mentale (io sono io e voi non capite un cazzo) perché consiglia male.

Ecco perché ritengo Bagnai non idoneo a ricoprire il ruolo di consulente economico. Puó fare l'analista, e il blogger, ma non PRENDERE decisioni per un paese.

Ovviamente Bagnai, se la Lega ottiene la maggioranza, diventerá ministro, o viceministro; se non lo diventa, si accuseranno Leuropa e Imercati di essere entrati a gamba tesa all'interno di un libero (emh emh) meccanismo democratico.

Sapete come la penso: credo che Olanda e Germania usciranno dall'attuale sistema euro, prima o poi. E vi ho spiegato come proteggervi. Potrebbero volerci anni prima dell'uscita, ma il trend é quello: é inconcepibile per un olandese il concetto di reddito di cittadinanza per come lo intende l'Italia, e oltre a quello ulteriori sussidi a fondo perduto che farebbero alzare il costo del debito per Olanda. Non é SOLO una questione economica: é soprattutto una questione di mentalitá di un popolo. I giornali italiani NON ci arrivano, i politici NON ci arrivano.
Gli olandesi sono pratici e diretti, per un mediterraneo sono maleducati e rozzi. E loro se ne fregano di queste critiche. Sono burloni e decisamente scaltri. Non te le mandano a dire. E sanno fiutare un affare sbagliato a km di distanza. E sanno che se l'euro gli costa piú dei benefici che ne traggono, si preparano con ANNI di anticipo per uscirne. In Italia abbiamo Di Maio che vaneggia sull'elettrico, Salvini che ora é contro l'Europa, poi vuole cambiarla dall'interno (come? boh), Calenda che se la prende con gli italiani che hanno eletto i 5Stelle, etc. E voi vi fidereste di prestare soldi a fondo perduto ad un Paese con questa mentalitá? Io stesso chiederei interessi altissimi per investire in Italia e vedrei i miei investimenti come una scommessa. E come tutelerei i miei interessi? assicurandomi che il risparmio privato italiano, se necessario nel caso lo stato italiano non paghi, venga utilizzato per i pagamenti.


Dovete essere razionali per rispondere a queste domande, marziani come scrivevo prima. Tralasciate l'ego. Siete marziani che fanno analisi e prendono decisioni.

Bagnai é uomo che crede nel primato dello stato, e sa bene la crisi che finora é arrivata alla classe media, colpirá anche i ceti di potere piú in alto. Il Paese non ne trarrá insegnamento dalla crisi, perché anziché impegnarsi a risolvere i problemi che lo affliggono da decenni (sistema educativo, magistratura, mentalitá assistenziale poco votata alla programmazione futura), insisterá nell'individuazione di un nemico esterno, che in realtá é fatto di tantissimi popoli con culture diverse dalla nostra.

Concludo: fu grazie ai miei studi di macroeconomia che capii che il mio demansionamento non era casuale, ma una conseguenza di certe situazioni, e a 40 anni con moglie disoccupata e figlio di 5 anni decisi di emigrare con un contratto di consulenza inglese, per lavorare in Olanda. Paura? sí, tanta, ne avevo tanta, ma d'altronde era ipocrita e stupido pensare che l'Italia sarebbe cambiata, e continuare a prendermela con "vaghe e indefinite" elite e lo scorporo Tesoro-BancaCentrale dell'81 quando avevo 7 anni. A che serviva? Avevo notato la differenza di atteggiamento fra il popolo francese, orgoglioso e arrabbiato, e quello italiano, emotivo e attendista. Avevo visto l'atteggiamento del popolo americano: "rispetta le regole, la patria é sacra, e il successo dipende da te".
Dovevo cambiare io. Leggere il Tramonto dell'euro mi aiutó in tal senso, perché mi diede le prime nozioni di macroeconomia, ma penso che non é che se l'ITalia si sgancia dall'Europa le cose andranno bene. No. Andranno bene per chi vivrá di politica e stipendio ministeriale, per tutti gli altri andrá malissimo. Bagnai fará carriera, quelli che lo critivavano lo tratteranno con deferenza, e gli italiani arrancheranno come e piú di prima.

Ci sono alternative tra gli attuali politici? No, perché richiederebbero un cambio di mentalitá potente nell'elettorato italiano. Calenda é molto preparato, ma non é un leader. E Bagnai é molto piú preparato e scaltro di altri, e usa Salvini come nave rompighiaccio. Bruxelles metterebbe i paletti, ma se Bruxelles si indebolisce, perché ha il problemone Germaniolanda da gestire, la Lega avrebbe piú spazio di manovra e libertá di dire la sua.

Concludo qua. Sto disinvestendo dall'ITalia, in termini economici ed emotivi. E' necessario, purtroppo, anche se doloroso alle volte. Ma credo che se non cambia atteggiamento, l'Italia si impoverirá sempre di piú e lo Stato diventerá piú forte, perché la gente affamata di cash si attaccherá alla tetta statale. Bagnai é statalista nell'animo e lo sa benissimo perché ha studiato la storia. E come impegni milioni di disoccupati? negli anni 30 nella corsa agli armamenti, oggi in posti pubblici o parastatali pagati pochissimo. Vedremo quanto dura. Quando si ha bisogno di cash, si va in fire sale, si vendono i propri asset al prezzo che decide il creditore: vedi Grecia. L'Italia potrebbe fare altrettanto per non alzare le tasse o rischiare di vedere invenduti i propri titoli. L'Olanda ha capito benissimo le condizioni in cui versa l'euro, e potrebbe decidere di staccare la spina con la Germania fra qualche anno. 

Credo che in Italia a breve aggrediranno il risparmio privato come non mai. Bagnai l'ha capito, secondo me, e aspetta che la crisi colpisca duro, probabilmente in autunno. Conte verrebbe rovesciato e vediamo se non si passerá alle elezioni nemmeno stavolta. L'unica é che la BCE continui a garantire una linea di credito, superando i malumori tedeschi e olandesi. Al solito, l'Europa é una polveriera. E Bagnai, paradossalmente, é il prodotto di questa Europa disfunzionale che lui tanto contesta e che gli ha, ancora paradossalmente, consentito l'ascesa in politica.



domenica 21 giugno 2020

Chiariamo il punto: stampare TRILIONI puó NON causare un aumento dei prezzi al consumo

Si dice che stampare denaro causa inflazione, quella misurata con il CPI (consumer price index), cioé l'indice dei prezzi al consumo. Il CPI é chiamato banalmente "l'inflazione" nei giornali e nei telegiornali.

Ho scritto estensivamente sulle limitazioni del modo in cui l'inflazione viene conteggiata, con post che vanno indietro fino al 2016.

Oggi voglio chiarire che l'inflazione dei giornali e dei telegiornali potrebbe non avverarsi anche se le bance centrali iniettassero liquiditá per trilioni.

Chiariamo un altro punto, che sfugge alla gente e pure ai laureati di economia: pompare liquiditá nei mercati, iniettare liquiditá, significa banalmente CREARE denaro dal NULLA.

E ora vi spiego perché anche se si pompa liquiditá a trilioni l'inflazione potrebbe rimanere prossima allo zero o potrebbe addirittura esserci DEFLAZIONE, cioé un calo dei prezzi.

Prima peró vi devo ripulire il cervello da una nozione sbagliata che ancora viene insegnata nelle universitá: pompare denaro NON causa inflazione.
Una volta questa cosa succedeva perché il denaro era ancorato all'oro. Siccome l'oro aveva una disponibilitá fissa (non si puó crearlo alla bisogna), una banca centrale non poteva creare denaro ad libitum: se lo faceva, siccome i cambi tra le varie valute (es. lira e dollaro) erano fissi perché convertibili in oro, significava che l'Italia poteva teoricamente cambiare i dollari americani che gli americani ci pagavano per le esportazioni di spaghetti, e convertirli in oro. Fort Knox si svuotava, e la  FED era "incatenata", non potendo piú stampare quanto voleva.
Siccome la produzione delle merci era soprattutto domestica (non c'era la globalizzazione), stampare di piú significava che la gente poteva chiedere piú prestiti, con i prestiti consumare di piú, quindi avere stipendi piú alti, quindi comprare di piú, e quindi generare inflazione. Questo non si poteva fare.

Fu proprio questo il motivo per cui nel 71 Nixon disse ciao ciao ai cambi fissi con l'oro.
E quando il pareggio con l'oro non vi fu piú, il dollaro inizió a soffrire della megainflazione degli anni 70 e 80. La produzione era ancora domestica, e improvvisamente a fronte di una limitata capacitá produttiva c'era un sacco di denaro in piú disponibile. Molto denaro, poca merce = inflazione.

Bene. Ora non funziona piú cosí.

ORA funziona nel modo seguente: un governo fa deficit, cioé emette un sacco di titoli del tesoro per cercare creditori che finanzino le spese che i contribuenti con le tasse soltanto non possono finanziare. Se la banca centrale fa quantitative easing, essa di fatto compra una MONTAGNA di titoli di stato governativi, con i quali il governo paga i servizi indebitandosi a bassissimi tassi di interesse.

Fin qui chiaro?

Andiamo avanti.
I tassi di interesse misurano il costo del denaro, e qualsiasi costo, di qualsiasi cosa, é regolato dalla piú importante legge dell'universo: la legge della domanda e dell'offerta.
Il governo ha una enorme fame di denaro, e se il denaro fosse fisso, ovvero l'offerta di denaro fosse anelastica per dirla meglio, i tassi di interesse per averlo schizzerebbero alle stelle. "vuoi i soldi? allora ti chiedo non il 3%, o il 5%, ma anche il 10%. Se non ti sta bene, chiedi i soldi ad un altro".
Tassi di interesse altissimi ucciderebbero l'economia. E ti ritroveresti la gente affamata per strada.

Allora cosa fa la FED? o la BCE? dicono al governo "indébitati pure, non ti preoccupare, compro io i tuoi titoli". Cosa succede? succede che per quanto alta la fame di denaro del governo possa essere, la FED soddisfa la fame creando denaro dal nulla. Quindi i tassi rimangono bassi, perché c'é sempre un PERFETTO INCROCIO fra DOMANDA e OFFERTA di DENARO.

Se mi avete seguito fin qui, complimenti. Manca un altro piccolo passo.

L'inflazione al consumo si genera quando si ha piú disponibiitá di denaro rispetto all'aumento di beni e servizi da acquistare. In una economia domestica, in cui gli operai fanno le automobili nel proprio stato, se i prezzi salgono troppo, gli operai non si comprano l'auto e il prezzo dell'auto scende, l'operaio viene pagato di meno. Se gli operai guadagnano molto, i prezzi delle auto salgono perché si trova chi le puó comprare, e non si puó produrre piú auto, perché gli operai costerebbero troppo.

Arriviamo alla globalizzazione: causa globalizzazione, anziché usare un operaio di Detroit che costa alla Ford 200 dollari al giorno, la Ford va in Slovacchia o Vietnam o altrove dove un operaio gli costa, che so, 10 dollari al giorno. Risparmia il 95% sul costo del lavoro. Negli USA, gli stipendi non salgono come una volta, e quindi NON si genera inflazione.
E'la GLOBALIZZAZIONE che FRENA l'inflazione.
La robotica industriale accelera gli effetti dirompenti della globalizzazione.

Quindi ci troviamo in un momento UNICO nella storia mondiale: niente gold standard, globalizzazione pervasiva, tassi zero, inflazione bassissima. E con un principio di nuova guerra fredda fra USA e CINA. 

I tassi sono bassissimi perché qualsiasi fame di denaro viene soddisfatta dalle banche centrali.
L'inflazione é bassissima perché qualsiasi bene prodotto soffre di sovracapacitá produttiva (i costi delle commodities sono al minimo ovunque) e con costo del lavoro bassissimo perché ci sono miliardi di persone disposte a lavorare per 5 dollari al giorno.
L'inflazione bassissima permette di avere tassi di interesse bassissimi.
Perché? perché se uno sa che l'inflazione é al 5%, non ti presta i soldi ad un tasso di interesse inferiore al 5%. Il prestatore ci andrebbe a rimettere. L'inflazione ATTESA pilota il costo del denaro.

Come potrebbe generarsi inflazione? si genererebbe se buona parte della produzione ritornasse entro confini.
Ecco perché l'oro é salito: perché si teme un ritorno di autarchia o di isolazionismo. Quindi di inflazione. E quindi l'oro farebbe da bene rifugio contro un ritorno di fiamma inflattivo. Poi le stronzate tipo l'argento é 18:1 sull'oro perché cosí é stato per 2000 anni e quindi l'argento esploderá le lascio ai fanatici dei numerelli "nonsense".

Bisogna stare attenti a dire: "riportiamo in patria TUTTA la produzione". Per alcuni beni essenziali é assolutamente necessario (non avevamo nemmeno le industrie per produrre reagenti per i tamponi, mascherine, ventilatori!) ma attenzione al fatto che l'inflazione schizzerebbe alle stelle, e vi sarebbero tantissimi perdenti e pochi vincitori.

L'ideale, a mio avviso, e riprendo le teorie di Richard Duncan, é approfittare di questo momento UNICO della storia con bassissimi tassi di interesse per INVESTIRE, INVESTIRE e INVESTIRE in nuove tecnologie per miglioare la vita. Non fare solo share buyback, per intenderci, perché i ricchi diventerebbero sempre piú ricchi.

Ma questo programma di investimenti sta alla lungimiranza dell'essere umano e dei governanti che elegge.
E' piú facile e stupido fare la guerra alla Cina che investire in casa propria su biotecnologie, cure contro il cancro, intelligenza artificiale, nanotecnologie.

Nella storia, i grossi salti tecnologici si sono avuti sotto i grandi investimenti governativi. E quando ci sono stati questi enormi investimenti governativi? in condizioni di GUERRA.
Ora si rischia la guerra fra USA e CINA: per ora solo commerciale, ma non illudiamoci. E'giá guerra fredda. Con gli USA che stanno rispendendo indietro gli studenti cinesi dai college americani e imponendo dazi alle merci cinesi di importazione, e ban ai semiconduttori.

Ma la Cina, differentemente da Europa e USA, ha INVESTITO miliardi di dollari in ricerca e infrastrutture per venti anni. Ora é leader mondiale in ricerca e sviluppo.

Da ingegnere appassionato di economia e storia, vi ricordo che le guerre le vince chi ha le tecnologie migliori. Da sempre. LA prossima frontiera, importante quanto la bomba atomica o il dominio satellitare, é il predominio sulla intelligenza artificiale. Sul 5G la Cina ha giá vinto la sua prima battaglia.

Con queste idee in mente, sto pensando a come investire da oggi a 5 anni.



domenica 14 giugno 2020

The demise of the German automotive industry

They simply fucked up with the diesel cars.
They invested too much in internal combustion engines which have reached the maximum possible level of efficiency. which is in any case LOW with respect to an electric engine. Yes, some further improvements are still possible, but the technology is what it is.

The demise of Volkswagen is called Tesla.

Period.

VW have now changed their CEO. They have to face not only technology challenges (switching from ICE to electric motor) but labour reorganization.

They are doomed.

They are years behind Tesla, when it comes to two major technology areas"

Battery management electronics
Artificial intelligence of autonomous driving

They started from scratch, with a clean paper sheet.

They do not suffer from 100 year legacy.

And this is just the beginning. Tesla is NOT an automaker only, it designs, manufacturers and sells a whole new ecosystem. Pruduction, distribution, storage of energy.

I think I have to run some analyses on what companies that design new photovoltaic cells could be purchased in the future by Tesla for their solar roofs, which still need spend lots of effort in improving the installation costs.

Well, I am digressing now.


In the meantime, CASH 4 CRASH.

I do believe that Central Banks cannot print all the money needed to run Countries'deficits forever: the Stock Market will undergo a severe correction.

Stay calm, have patience and just observe.








[Financial education] Why I cancelled my subscription to Money Week

A few weeks ago, I posted an article when I explained what I was doing to increase my financial education. Among those things, I mentioned I had subscribed to Richard Duncan's Macrowatch  (https://richardduncaneconomics.com/macro-watch/) and to the British financial magazine MoneyWeek(https://moneyweek.com/).

Well, I just sent an email for cancelling my subscription to the latter service.

The reason is very simple: despite the graphics, which is very appealing, I consider the content too generalistic, old-school oriented (keep gold!), generally biased against central banks.
I do not need an opinionist writing against central banks: I need somebody telling me what to do in case central banks take some decisions instead of other decisions.
Richard Duncan explains how modern economics work, MoneyWeek is an ordinary magazine.

The information you get from MoneyWeek can be retrieved, for free, from many sites and blogs, like the Sounding Line, Visual Capitalist, Zero Hedge, to name the first ones that come to my mind.

Is this bad? not at all: this means that my financial education has increased to such a point that I need to raise the bar higher.
Money Week is ok if you do not want to spend too much time seeking economic and financial news during the week; in case you are a very passive investor; in case you are a VERY orthodox investor.

Personally I do not believe in gold, but I do believe in information: what it stems from, how it gets turned into other types of information, how it is buried in an ocean of uselesses news noise.

Now it is time to pay for some advanced courses in economics and finance, tailored to my needs.


martedì 9 giugno 2020

Al di lá dello specchio

Sale il prezzo del greggio.

Consumatore: cavolo il pieno mi costa di piú
Investitore: avevo comprato Royal Dutch Shell ad un buon prezzo, prevedo rialzi

Il TG dice che la Lagarde produrrá stimoli monetari per sostenere le imprese attraverso le banche


Consumatore: Giggi, cambia canale che c'é la partita
Investitore: vendo oro e compro qualunque cosa sia nell'orbita della banca centrale. Di quanto e per quanto stiamo parlando?

Il TG dice che ci saranno licenziamenti in Fiat per via di un consolidamento dei costi

Consumatore: poveracci, meno male che non é toccato a me. Mi sa che zio Luigino peró a Torino se la passa non proprio bene.
Investitore: Fiat ha raggiunto i minimi, probabile sia un buy al momento con il piano di consolidamento. Vediamo che intenzioni ha con l'elettrico. Se poi interviene lo stato, probabile che l'azione schizzerá in alto.

Il TG dice che mancano i presidenti per le commissioni per la maturitá, e che ci vuole il plexiglas in aula per gli starnuti.


Consumatore: speriamo che passi mio figlio, che é una scarpa. Almeno col Coronavirus l'esame sará piú semplice.
Investitore: il sistema Italia é un disastro totale. Non é in grado di sfornare generazioni in grado di pagare il debito da qua a n anni.

Il TG dice che molte partite IVA non hanno avuto i sussidi

Consumatore: sono degli evasori, sempre a piangere ma quando i prezzi salgono fanno i soldi. Ben gli sta.
Investitore: la crisi parte dal basso. Se questi non sopravvivono, non pagano le tasse, occorre piú deficit e un downgrade del debito é piú probabile. Possibile che la BCE dovrá intervenire di nuovo.

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lunedì 8 giugno 2020

[Investimenti] Si avvicina il momento di comprare le fetecchie minerarie?

Sapete che io non penso minimamente che l'oro ritornerá come base monetaria.

Ma non odio né amo nulla.

Per me ci sono investimenti giusti, e investimenti sbagliati.

E cerco di essere un marziano che osserva il pianeta terra con il telescopio, senza partito preso. Destra, sinistral sopra, sotto, Trump, Obama, Conte...chissenefrega quando devo investire. Le mie opinioni personali non devono inquinare quello che credo sia un buon investimento.

Credo che si avvicini il momento per cui molti investitori, spaventati da un eventuale correzione, si rifugeranno nel bene rifugio per eccellenza (bene rifugio inutile, per inciso, ma cosí insegnano a loro e io mi regolo di conseguenza)

Probabile che a breve enteró in una mineraria. Quale? non lo scrivo qua.

Da questo post in poi, inizio a dare solo pillole, ma non credo che specificheró piú quali azioni esattamente, e a che prezzo sono entrato e uscito.
Chi mi contatta in privato, se ha idee da scambiare, otterrá risposta. PErché mi piace la collaborazione, e CERCO disperatamente persone che mi dimostrino, dati alla mano, quando mi sbaglio.

Principio: do piú importanza a chi mi dimostra quando mi sbaglio, non a chi mi dice che ho ragione.

Per quanto riguarda bitcoin e altre criptovalute, ne sto alla larga. Sui giornali trovate notizie solo di quando sale, quasi mai di quando scende. Non produce dividendi, é soggetto all'ultimo cretino che perde la chiave privata, all'ultima news sull'identitá del possibile Satoshi, all'ultimo server che spegne gli ASIC perché gli hanno aumentato la bolletta del 3%, ai deliri di quelli che scrivono che le banche centrali sono la principale rovina del mondo. Follia. Se volete pagare le consulenze di venditori di padelle criptate, fate pure. Loro fanno i soldi "no matter what the marked does": i vostri soldi. Voi, con buona pace, li perderete.

Non compro bond, perché i pacchetti minimi sono grossi, devo passare per la banca e mi scoccia, e perché le azioni sono piú divertenti da seguire.

A breve inizieró ad occuparmi di Options, in particolare di acquisto di Call. Entreró nel mondo degli odiatissimi e incomprensibili (ai piú) derivati. Il fatto é che finora qualunque azione io abbia preso, ci ho sempre guadagnato, quindi perché non sfruttare a leva le mie capacitá? Certo, dovrei fare una media su piú anni per testare se e quanto sono bravo o negato, ma intanto mi informo e studio.

Ricordate: vado solo long, e non investo MAI piú di quanto posso permettermi di perdere senza perdere il sonno la notte. E ogni azione, la prendo sulla base di un ragionamento a 360 gradi. Se anche l'azione dovesse scendere, so che é buona roba. NON mi interessano le notizie finanziare tipo "quello dice che l'azione XYZ potrebbe salire fino a...". Questi "esperti" ci azzeccano quanto una moneta a testa e croce. 50%. Alle volte pure meno. Se fossero cosí bravi, si terrebbero per sé i loro sofisticati ragionamenti e farebbero molti piú soldi. Sono pippe. E chi li segue é piú pippa di loro.

Dioverso é il caso di chi commenta i bilanci e fa analisi geopolitiche, o di supply chain, o in genere di un comparto AGGREGATO. Leggeteli. Vi fanno risparmiare tempo. Poi deciderete con la vostra testa.



domenica 7 giugno 2020

Cultura finanziaria e storica a costo zero - parte 2

La prima parte é disponibile a questa pagina.

Nel 2017, Richard Duncan diede una lunga presentazione in Brasile su come funziona la finanza e l'economia mondiale oggigiorno. Spiegando anche perché le cose sono cambiate, e come le nozioni che ancora insegnano all'universitá sono vecchie e sbagliate. Fino ad oggi quella presentazione, e quel video, erano stati riservati ai subscribers del suo ottimo MacroWatch (250 dollari all'anno, soldi che vi consiglio di investire per la vostra cultura; cultura utile, non sterile nozionismo scolastico). Oggi Richard l'ha resa disponibile per tutti. Davvero un bel regalo.

Ve la consiglio caldamente. un'ora e venti minuti di analisi storica, economica e finanziaria.


Ora veniamo ad un canale di tecnologia sull'energia (Illinois EnergyProf) , che si occupa di fossili e rinnovabili. 
Se volete confrontare i costi e le opportunitá del nucleare, vs. centrali a gas, c'é questo video (10 e lode con bacio e inchino) di un professore dell'Illinois. Mi sono iscritto al suo canale, perché una qualitá cosí alta di informazione attendibile a costo ZERO é una opportunitá unica. 
Per inciso, in altri video parla dell'idraulic fracturing, degli incidenti di Chernobyl, dei costi nascosti del solare, sempre con dettagli ingegneristici, storico e soprattutto ECONOMICI. Non solo, confronta anche le normative USA con quelle francesi, quando si tratta di costruire impianti nucleari.

L'energia, in ultima essenza, si riduce sempre a COSTI economici. Scolpitevelo bene in mente. 



Avete due occasioni da sfruttare: seguire professionisti seri come questi, o dare retta alle fesserie pseudo scientifiche complottiste su nuovi ordini mondiali, illuminati, gretini, etc. In mezzo ci stanno le 50 sfumature di grigio, di chi é piú o meno serio, o deve solo ottenere click e like sui social.

Sapete come ragiono: se uno non usa il cervello come si deve, é solo colpa sua. Perché oggi l'informazione utile é a portata di un click. 



Quelli che dicono che l'Italia fallirá si sbagliano di grosso

Chi mi legge sa che non ci vado tenero con un certo tipo di mentalitá italiana, specie quella associata al Sud Italia.
Quella del: "lo stato non ci aiuta, tiriamo a campare, etc"

Non si tratta di fare banale razzismo o luogocomunismo, ma c'é un abisso fra l'atteggiamento di una persona che vive in Emilia Romagna o Veneto, e uno che vive in Campania o Sicilia.

Purtroppo buona parte della classe politica italiana di governo é meridionale. Con quel tipo di atteggiamento. Il premier Conte é campione di bizantinismi, che nel Nord Europa detestano nel profondo del loro essere. Olandesi e tedeschi sono DIRETTI, se c'é un problema, bisogna dirlo, la trasparenza é apprezzata. I giri di parole non li sopportano. 

Il governo attuale é composto soprattutto da M5S, e il M5S é stato votato in massima parte dal Sud ITalia, dove la disoccupazione era alle stelle. Soluzone alla povertá del M5S? Il reddito di cittadinanza, che fece dire a Di Maio, all'epoca vicepremier: "abbiamo sconfitto la povertá". 
Capite bene il legame tra slogan, ignoranza economica, preparazione personale, mentalitá assistenziale in massima parte meridionale. 

Queste sono le ragioni che in un post di qualche giorno fa mi hanno portato a concludere che NON ho fiducia nel sistema Italia. 
Ma un conto é dire non avere fiducia nella CRESCITA di un Paese, un altro pensare che il paese fallirá.

Infatti, i ragionamenti sopra esposti sono generilistcamente portati avanti da molti blogger e commentatori per dire che l'Italia fallirá. Specie ai tempi del Covid in cui molti piccoli privati stanno affrontando una crisi di liquiditá pesantissima.

Chiariamo un punto: fallire, per uno stato, significa non essere capace di rimborsare in pieno e nei tempi dovuti le cedole dei buoni del tesoro, o restituire il capitale investito se il buono é arrivato a scadenza. Molti politici e giornalisti non sanno il significato del termine "fallire". Fallire non é non pagare gli stipendi, o la Pubblica Amministrazione che rimborsa i privati dopo 3 anni. Fallire é non onorare il debito contratto con i propri INVESTITORI, domestici o esterni che siano.

Qualsiasi stato teoricamente puó fallire, ma é possibile che l'Italia fallisca? che faccia la fine, che so, della solita Argentina che fallisce un anno si e l'altro no?

No, l'Italia non fallirá, ha una economia diversificata, regioni come la Lombardia ricchissime, con una mentalitá votata al lavoro, non all'assistenzialismo, ha un tessuto industriale, un terziario avanzato, NON dipende dalla domanda estera di materie prime, come il Venezuela per il petrolio.

Infine, ha un enorme bacino di risparmio privato, in euro. 

No, quello che penso succederá sará un taglio dei servizi, e patrimoniali nascoste a vario titolo. 

In soldoni, un peggioramento della qualitá di vita e dell'aspettativa di vita  su uno span pluriennale.
I tagli dei servizi comportano inevitabilmente un calo dell'aspettativa di vita, specie per le fasce sociali piú basse. 

Questo comporterá l'ascesa dei movimenti cosiddetti populisti? Beh, per come la vedo io la disoccupazione ha portato all'ascesa dei 5 Stelle, che sono l'essenza del populismo, per i quali uno vale uno: impreparati, ignoranti, voltagabbana, buoni a stringere alleanze ora con questo, ora con quello, a distanza di settimane. Il peggio del peggio del trasformismo politico. Per i quali l'onestá é solo quella di dichiarare gli scontrini ma lá si fermano: non hanno idea della onestá intellettuale e della coerenza programmatica.

Quindi, riformuliamo la domanda: la crisi produrrá l'ascesa delle "destre" populiste? forse. Ma le destre, anche ammesso che arrivassero al potere per i prossimi anni, si troveranno a dover prendere scelte impopolari, con manovre a deficit se non vogliono alzare le tasse, e con la mannaia dello spread sopra la testa. Dovranno trovare un nemico esterno (l'Olanda, la Germania, di cui non capiscono un tubo in merito al loro mantra sulla serietá del mantenere i conti pubblici in ordine), o interno (magistratura e PD, fortemente interallacciati) per mantenere il consenso popolare. Salvini ha fatto marcia indietro sul suo odio per l'Europa, salvo periodicamente ritirarlo fuori alla bisogna. Atteggiamento ondivago e inconcludente. 

Ripeto: non ho fiducia nell'Italia per il suo atteggiamento passivo. Ma l'Italia non fallirá. L'Italia non é mai fallita a partire dall'Unitá nel 1861. La Germania é fallita almeno due volte nello stesso periodo, se non ricordo male, l'Italia mai. 

L'Italia si impoverirá, questo sí, e la qualitá di vita si abbasserá ulteriormente per il taglio ai servizi. La scuola italiana é pessima, la magistratura é un macigno di cemento armato che impedisce di fare investimenti. Vedi vicenda ex ILVA. Chi lavora alle dipendenze statali vedrá accrescere la propria ricchezza relativamente a tutti gli altri. 

Vi faccio anche notare che al di lá dei proclami nessuno parla di INVESTIMENTI in settori strategici come intelligenza artificiale, 5G, elettrico. Significa non guardare al futuro, ma sempre all'immediato. L'Italia diventerá sempre di piú una nazione di camerieri e di B&B. Ottima per passarci le vacanze, ma non parliamo di mettere su impresa. Con una tassazione del 60%, un ginepraio di regole e controlli, una magistratura inefficiente, una scuola che non prepara ma sforna generazioni pieni di vaghe nozioni scollegate fra di loro, non é possibile pensare ad una ripresa per i prossimi 5-10 anni.

sabato 6 giugno 2020

[Investimenti] Errori commessi e Lezioni tratte

La settimana che si é appena conclusa mi ha lasciato l'amaro in bocca.
Per lavoro e per attitudine mentale, ogni volta che sbaglio qualcosa, scrivo e cerco di trarne degli insegnamenti. Se questi insegnamenti sono applicabili a piú situazioni, cerco di trasformarli in "principi".

Il post che sto scrivendo é per riordianare le idee insieme a voi, "real time".

Vediamo il contesto:
a metá della passata settimana avevo visto un mercato fortemente rialzista, che non mi riuscivo a spiegare. Non secondo le mie metriche, per lo meno. Quindi mercoledi avevo deciso di vendere, nella paura che poi ci sarebbe stata una forte correzione al ribasso.

Scelta sbagliata.
Il mercato é salito ulteriormente. E le azioni che avevo venduto mercoledi sarebbero state tutte dei best winners con ulteriori guadagni compresi tra il 15% e il 30% in due giorni. Occasione persa.

Venerdi, ieri, sono stato impegnatissimo al lavoro, e non ho avuto un attimo di tempo per aprire le notizie finanziarie. Un mio lettore mi ha scritto in privato e mi ha detto che il mercato era ammattito.
In realtá una SOLA notizia ha colto il mio interesse. Ricordo a chi mi legge che io faccio una distinzione importantissima fra informazione e rumore, e l'informazione é tanto piú pregiata quanto é improbabile. Leggete il mio post a riguardo, di quattro anni fa. E'in inglese e riassume il problema di avere troppa informazione inutile e riuscire a prelevare l'informazione utile in un tale ingorgo.

L'unica notizia di interesse ieri era stata che c'era stata negli USA una enorme quanto inattesa ripresa del lavoro. Due righe di notizie utili.
In mezzo secondo capivo che le mie previsioni erano sbagliate, che la gente avrebbe ripreso a pagare affitti, a fare comprere nei centri commerciali, etc. Nel successivo mezzo secondo ho pensato a Simon Property Group, e ho pensato di fare un ALL IN in SPG. Problema: nel pre-market giá stava a +13%. Altri grossi investitori erano entrati prima di me con le mie stesse idee.
Alla fine ho comprato, ad un prezzo alto, una mezza vittoria, ma anche una mezza sconfitta.

Ho imparato una lezione, credo:

PRINCIPIO: in un mercato fortemente bull, NON vendere per paura che poi vi sia una correzione.

COROLLARIO: non accontentarti di guadagni a doppia cifra nell'ordine del 20% per vendere.

Ora, spingiamo il ragionamento nell'assurdo per vedere se il principio tiene.
Scenario: ho fatto una buona analisi, l'azione SPG ha ottimi fondamentali. E'salita del 20%, é in ascesa fortissima. Supponiamo che la tengo e supero la paura del crollo. Sale di un altro 10-20%. Poi arriva una correzione. Magari consistente, del 5-10%. Decido di vendere. Intanto ho realizzato un ULTERIORE 10-15%.

Scenario ancora peggiore: l'azione sale, e poi crolla a precipizio. C'é stato un movimento speculativo dietro. Ok. Puó succedere. Ma parliamo di una compagnia con alta capitalizzazione, spostarne cosí tanto i prezzi richiede manovratori con le tasche gonfie; non solo, devono spargere cattive notizie per fare magari vendite allo scoperto perché i piccoli investitori abbocchino alle cattive notizie e vendano (Ho detto Warren Buffet che spargeva merda sulla ottima Delta Airlines, per esempio 😄?).
Ok, ho perso virtualmente denaro, ma i fondamentali sono solidi perché credo nelle mie analisi. Cosí é successo con Delta. E in ogni caso SPG e Delta producono grassi dividendi, quindi nell'attesa che passi la buriana, che puó durare da qualche giorno a qualche settimana, mi tengo una azione che nella peggiore delle ipotesi rilascia dividendi nell'intorno del 4-8% al prezzo per cui l'ho pagata.

Direi che il principio tiene.

Quindi, un ulteriore principio é il seguente:

PRINCIPIO: compra azioni che rilasciano dividendi, ad un buon prezzo. Se riesci a specularci sopra, bene.

COROLLARIO: Se non riesci a specularci, hai in portafoglio una azione che produce comunque grassi dividendi.

Ricordo a chi mi legge che quando compro una azione faccio analisi di vario tipo. Vedi i miei post su Tesla, Qualcomm, Delta Airlines, Simon Property, etc. Quindi non prendo mai robaccia.

Pensate alla cosa seguente: supponiamo che avete preso 100 azioni di una compagnia al prezzo di 20 euro per azione. la compagnia sale a 60, che é il suo range di prezzo ottimale, e rilascia dividendi per il 4% in condizioni normali. Beh, al prezzo per cui l'avete presa, il vostro ritorno in termini di dividendi é 12%. Tre volte tanto e oltre sei volte i tanto decantati BTP Italia.


Ci sono altre lezioni da trarre da questa esperienza? che ne pensate?


mercoledì 3 giugno 2020

[Investimenti] Cosa faccio se una azione che ho in portafoglio scende un bel po'?

Cosa faccio se una azione che ho in portafoglio scende un bel po'?


Premetto che una risposta unica non esiste.
Per "bel po'"intendo oltre il 10%.
Esistono tanti "se".

Prima di tutto: io sono uno che va long, cioé compro basso e vendo alto. Non vado mai in short, cioé non faccio vendite allo scoperto, perché non saprei reggere lo stress e non avrei il tempo per stare sempre dietro all'azione che ho comprato. (Anzi, se qualche lettore mi scrive in privato che una tale azione é scesa o salita oltre il 10% mi fa un grosso favore).Per me investire é un piacere e non é il mio lavoro principale. Il mio lavoro mi piace molto e mi assorbe per almeno 8 ore al giorno, talvolta anche la sera. Ho una famiglia e mi piace andare in palestra (quando non sono costretto a casa da pandemie).
Non sono un cassettista, cioé non é che compro e poi vado in vacanza mentale. Seguo ogni giorno il mercato, anche se per pochi minuti. Leggo notizie finanziarie e blog di tecnologia e finanza.

Prima di comprare una azione, faccio varie considerazioni. Se é una compagnia in cui credo, se ha un buon cash flow statement, se produce dividendi, se risente pesantemente delle politiche monetarie delle banche centrali, se é sensibile al mercato globalizzato, alla demografia, se si piazza bene in un contesto tecnologico in evoluzione, etc.

Quindi la scelta richiede un bel po'di ragionamenti. Mi baso su numeri e cifre e news disponibili in rete, gratuitamente.

Per inciso, su Youtube ci sono ottimi video su come valutare i cash flow.

Veniamo al primo "se".

Se ho comprato una azione solo per ragioni speculative, per esempio l'azione é crollata ma ho la quasi certezza che rimbalzerá a breve (vedi il caso Lufthansa o Airbus alcune settimane addietro), allora se l'azione scende ancora per oltre il 5% me ne libero subito. Significa che ho sbagliato il timing.
Azioni speculative sono peró qualcosa di estremamente raro. Non fanno media nel mio portafoglio.

Veniamo al secondo "se".

Se, come nel 95% dei casi, compro per andare long nel medio periodo, allora se l'azione scende di brutto, es. un 10% in due giorni, mi faccio una domanda: "il calo é dovuto ad una situazione contingente, irripetibile, oppure c'é un problema strutturale nella compagnia?". Es. il covid-19 é una situazione estrema. Se invece l'azione ha un trend negativo da alcune settimane, allora se, leggendo le news, capisco che la compagnia ha in effetti un cattivo management, o ha fatto una scelta a mio avviso stupida, allora vendo. Pace. Esco dalla mia posizione.

Alle volte c'é una situazione, come oggi per il petrolio, piuttosto anomala. Oppure una situazione incasinata per i semiconduttori derivante dalla guerra commerciale sino-americana.
Ecco, magari per quelli bravi sono ottime opportunitá, io preferisco rimanere sulla sponda del fiume.

Io sono molto cauto e conservativo: preferisco guadagnare meno e dormire bene la notte, che guadagnare di piú ma con l'ansia che le azioni crollino. Finora é andata bene, ma é presto per tirare le somme sulle mie capacitá. E'facile guadagnare quando il mercato tutto sommato sale. E in genere sale sempre pervia delle banche centrali. Poi vi spiegheró un importante cambio di mentalitá che mi é occorso solo recentemente e che mi ha cambiato un po' la vita da investitore.

Nota: mi sto interessando alle opzioni CALL long. Mi sembrano perfette per la mia mentalitá da piccolo investitore.





[Investimenti] sto vendendo

La borsa sta non correndo, la borsa sta esplodendo. Capisco che Wall Street veda lockdown, morti da pandemia e rivolte nelle cittá come un banale starnuto in una bella giornata di sole, peró mi sembra esagerato. Sono un investitore cauto e preferisco uscire quando la situazione mi sembra fuori controllo. Senza contare le ombre della guerra commerciale sino americana e le tensioni sul petrolio.

Ho iniziato a vendere.

Nell'ordine:

TESLA: sell a 891 USD, purchase a 788 USD, gain: + 13% - ieri
DELTA AIRLINES: sell a 26.55 USD, purchase 23.75, gain: +11% - ieri
SIMON PROPERTY GROUP: sell a 71.40, purchase 62.20: gain: +15% - oggi

Ringrazio il mio lettore Luciano per lo scambio di idee che stiamo avendo sugli investimenti. Mi ha seguito nelle mie scelte e finora é contento :-)

I guadagni percentuali sono stati inferiori rispetto al vecchio batch (copio e incollo il mio post del 17 aprile) ma quella era una condizione eccezionale, perché avevo acquistato Tesla in condizioni di quasi minimo assoluto:

Delta Airlines: gain +3.2%
Royal Dutch Shell: gain +7.7%
Tesla: gain +50.2%

Perché rientro e riesco sugli stessi titoli (anche SPG sono entrato e uscito due volte)?: perché studiare una azienda in un settore richiede molto tempo e non ha senso saltare di palo in frasca. Potete rileggervi i miei post con la keyword "[Investimenti]" per vedere le mie riflessioni su varie aziende, alcune delle quali purtroppo non sono riusciuto a comprare per poco - mi ero fissato su un prezzo target piú basso di mezzo euro rispetto al minimo che avevano raggiunto - e che poi sono schizzate [Lufthansa ed Airbus].

Chiaramente, se altri (o altre! ma le donne non investono?) vogliono unirsi a questo circolo finora molto ristretto, sono i benvenuti se portano idee.

Ora, il mercato potrebbe salire ancora, pazienza.
Quando si esce, é bene chiarire con se stessi che se l'ansia di una discesa improvvisa si fa forte, é bene uscire anche al rischio di non avere il guadagno massimo.
Questo é un punto che fa parte della mia filosofia di investimento piú generale.

SPG é ancora ad un prezzo che é ottimo. Non credo riprenderó Delta, la situazione é incerta. Vediamo cosa mi diranno la testa e l'istinto.