mercoledì 22 settembre 2021

Cosa ci aspetta?

Risposta: un gran bel casino.

Mi spiego: quello che vedete qua sotto é il grafico che illustra la crescita media della globalizzazione, in termini di (export + import)/PIL dei paesi di tutto il mondo, dal 1870.


Source: https://voxeu.org

Se vi piacciono i grafici interattivi, andate qua



Insomma, la globalizzazione si é appiattita dal 2009, o comunque sta rallentando.

La pandemia, con la distruzione delle supply chain ordinarie, ha accelerato un processo giá in corso: ovvero lo spostamento della produzione di componenti chiave per l'industria entro confini per rendere la catena di approvvigionamento piú resiliente alle interruzioni. Inoltre, in tema di semiconduttori e farmaceutica, c'é anche una chiave strategica in ottica Difesa per le nazioni. Non solo: l'impoverimento della classe media nell'Occidente sta spingendo i politici a "richiudersi" per soddisfare l'elettorato: autarchia, protezione dei brand nazionali, sovranismo...vanno nella stessa direzione.

In soldoni, cosa comporta questo? 

Inflazione. 

C'é un peró: il credito, a dispetto di quanti commentatori si ostinano a dire, si sta contraendo. Eh giá, quello che sta succedendo é che gli stimoli monetari e le politiche fiscali ultraespansive messe in atto da banche centrali e governi per bilanciare lo shock di domanda causato dal COVID, si stanno esaurendo e quindi inizia una fase di contrazione, o per lo meno di decremento, della creazione di nuovo credito ( debito, é la stessa cosa).

Guardate questo grafico, dice piú di mille commentatori.


Source: RichardDuncaneconomics.org

Il reddito medio disponibile degli americani, é ritornato nella media, molto rapidamente. 

Quindi é da attendersi una diminuzione dell'inflazione al consumo. E infatti:

Source: RichardDuncaneconomics.org

Quello che vedete in arancio é l'inflazione, negli USA. Per confronto con il blu, che é la base monetaria. Notate che l'inflazione, a dispetto della enorme quantitá di credito creato nel 2009 e nel biennio 2020/2021, é bassissima, anche nel 2021. E sta diminuendo mese dopo mese, almeno in US.

Cosa significa questo?

Deflazione.


Quindi? quindi, cari miei, saranno anni turbolenti. 

La mia personale previsione, al momento, é che nel breve ci sará un po'di inflazione, e poi si tornerá nel giro di un anno, quando le supply chains verranno ripristinate, a parlare di nuovo di rischio deflazione. Questo perché non é che si cambiano produzione e logistica in un anno. La globalizzazione possiede una enorme inerzia. E un efficientamento delle catene di approvvigionamento potrebbe portare ad un aumento del rate della globalizzazione, non il contrario. Non solo: si affaccia l'India come nuovo grande paese produttore a basso costo.

Variabili impazzite che possono cambiare questo scenario? Ce ne sono tante. Una forte recrudescenza del Covid (shock di domanda), implosione della Cina (shock di domanda e di offerta) , la Cina che muove guerra a Taiwan (shock di offerta), le Banche Centrali che intervengono con nuove iniezioni di liquiditá, moti di rivolta per l'aumento dei prezzi dell'energia in Europa (NON in Cina né in USA), fate voi.

Il fatto che gli eventi di cui sopra siano possibili, non significa che gli stessi siano probabili, e io cerco di attenermi ai dati.


martedì 21 settembre 2021

Le bollette sono troppo care....quindi?

 Quindi investite in compagnie PRODUTTRICI di oil and gas.


Capisco che essere green va di moda, ma la dura realtá é che per anni ci siamo abituati alla deflazione, causa globalizzazione e ottimizzazione della catena di forniture.

Tradotto: prezzi bassi e no ridondanza in caso di problemi di approvvigionamento, piú smantellamento del nucleare bruttobrutto, tasse a go go sulla benzina, sul diesel, etc.


Ora il vento é cambiato: causa covid, e gestione della pandemia pessima a livello globale, nessuno si fida piú di nessuno. LA globalizzazione sta rallentando perché la sicurezza nazionale inizia a entrare prepotentemente nella filiera di fornitura. Le forniture sono bloccate, porti congestionati, personale insufficiente nella logistica, la domanda é riesplosa dopo un anno e mezzo chiusi a casa incentivati a stare sul divano, ed ecco che i prezzi di oil and gas sono saliti.

Resto sempre dell'idea che si tratti un episodio transiente, non pluriennale, ma alla fine le bollette a fine mese bisogna pagarle.

Come controbilanciare? investendo il oil and gas. 

Lo scrivo da mesi. Tecnologia stabile, dividendi pressoché certi, e investimenti moderati in R&D per testare nuove tecnologie alternative a solare (che non funziona se non c'é il sole), eolico (che non funziona se non c'é vento), soggetti ai capricci del meteo. 

Noi europei (olandesi in primis), siamo anche i primi della classe sull'elettrico, ma 5 miliardi di persone vivono in povertá e molti adoperano i generatori per avere elettricitá nei villaggi, il carbone, e non hanno acqua potabile. Per miliardi di persone, la Tesla é lontana quanto Marte per me. 

La realtá bussa sempre alla porta.


giovedì 9 settembre 2021

Cina: Vietato fallire

 Avrete sentito parlare del crackdown in Cina, e magari seguendo i TG serali avete sentito dire che l'export cinese é ai massimi?

Sono notizie contraddittorie? all'apparenza una é cattiva, la seconda é eccellente (per i cinesi e per l'economia mondiale in generale)

In realtá sono due lati della stessa medaglia.

Come spiego dal 2016, sono i paesi importatori che guidano l'economia mondiale (non mi va di ripescare i post, scusate ma vado di fretta :)

Oggigiorno funziona cosí:

  • Biden col suo governo ha messo in tasca agli americani un sacco di soldi, pagandoli anche per stare a casa e non lavorare
  • le FED, le BCE e le banche centrali hanno pompato tanto credito (cioé soldi) a tasso zero nei mercati finanziari

Questa enorme massa di liquiditá ha tenuto la baracca in piedi durante lo shock da crollo di domanda di famiglie e imprese durante il periodo del covid, tra il 2020 e il 2021.

  • Gli USA hanno quindi cominciato a rispendere e a comprare dalla Cina, infatti il deficit commerciale USA é esploso
Questo spiega il boom dell'export cinese. Con i vaccini, la gente occidentale ha iniziato a riuscire, a spendere, a comprare, e quindi a finanziare il boom dell'export cinese. 
Tutto bello per la Cina? No. Ad ogni azione, corrisponde una reazione. Tanto facile denaro ha creato malinvestimenti enormi in Cina.

  • La Cina sono decenni che investe in infrastrutture che non servono a niente: grattacieli vuoti, palazzi costruiti con la sabbia, ponti senza fiumi sotto, etc. 
  • Questi enormi malinvestimenti servono a garantire che il PIL cresca, e che quindi il governo centrale si trovi supportato dalla popolazione. Fa nulla che non vi sia libertá di espressione o di voto, finché tutti si possono arricchire.
  • I malinvestimenti, e l'enorme credito dovuto all'export, hanno fatto gonfiare a dismisura il bilancio di quelle compagnie (come EverGrande) che su una continua espansione immobiliare hanno prosperato usando un business model improntato alla crescita infinita (la Cina ha applicato lo stesso modello persino in Kenya, con enormi quartieri costruiti nel nulla e ora deserti).
  • Il governo non puó piú tollerare la rabbia del cinese medio che vede il costo delle case esplodere, che vede il salario perdere valore causa spese per il mutuo, per cui ha applicato un giro di vite al credito nel settore immobiliare cinese.
Credito inferiore, significa meno soldi in giro, quindi EverGrande non é in grado di pagare i fornitori, le banche etc, producendo un effetto domino nell'intera economia cinese. 
Questo spiega il perché alcuni chiamino questo momento il Lehman Brothers moment della Cina.

Aggiungo una cosa: il governo, anzi, il Partito Unico Cinese non sta solo contraendo il credito, ma sta allontanando gli stranieri che vogliono fare impresa in Cina. Giá prima era difficilissimo, ora é impossibile. Ne ho giá parlato.
Da qui la fuga di capitali stranieri, che rafforzano ulteriormente il credit crunch cinese, anche se la Cina é inondata dai dollari per l'export rinato. 

Politicamente, la Cina si sta richiudendo in se stessa, come ha fatto per secoli. 

Venendo al titolo del post: il governo cinese é combattuto fra impedire che il prezzo delle case salga ancora (richiede una stretta del credito), ma anche che grandi compagnie che sul Mattone hanno campato finiscano a gambe all'aria per mancanza di credito, creando una spirale deflazionistica. 
Questo fa capire l'entitá dei malinvestimenti cinesi nel mattone. 

In ogni caso, credo che la Banca Centrale Cinese salverá i grossi gruppi bancari, per evitare una esplosione di disoccupati, default del settore privato, crollo delle tasse etc etc. I cinesi hanno fiducia nel loro governo, a patto che consenta loro di diventare ricchi.

Vietato per le banche fallire. Calceranno il barattolo in avanti.