domenica 30 agosto 2020

[PODCAST] Dedollarizzazione, oro e bitcoin

 Recentemente ho avuto alcune interessanti discussioni in merito a oro, bitcoin e fine del dollaro.

In questo podcast vado a spiegare le mie idee secondo cui:

1) non ci sará dedollarizzazione se non in diversi decenni - prima peró spiego cosa é la dedollarizzazione

2) non si sará mai piú un ritorno al gold standard - e preghiamo comunque che ció non succeda

3) il bitcoin é inutilizzabile, dannoso, inquinante e va bene solo come asset speculativo. Il fatto che la matematica dietro sia interessante, non comporta che il BTC in sé sia utile alla popolazione, se non nei fantasiosi sogni di nerd che non conoscono come funziona la macroeconomia e la finanza al giorno di oggi.


Mi sbaglio? lasciate i vs. commenti.


Alla prossima.


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sabato 22 agosto 2020

Podcast - Banche Centrali, governi, inflazione e semiconduttori

Oggi faccio una prova, 

ho registrato un podcast con alcune considerazioni.

Spiego come fa un governo a indebitarsi, e come piú facilmente si indebita, piú necessita della globalizzazione, e della perdita del lavoro dei propri cittadini. Orribile a dirsi, ma é cosí. 


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Fatemi sapere che ne pensate nell'area commenti.

sabato 15 agosto 2020

[Investiment Survey] Mercato dei Semiconduttori - TSMC e Legge di Moore

 Questo che vedete sotto é l'andamento della crescita del mercato dei semiconduttori. 



Confrontando idee nel nostro gruppo Whatsapp di investimento, é venuto fuori che di fatto molti attuali processi, quali intelligenza artificiale e data analytics, mancano della necessaria potenza di calcolo.

Anche ricorrendo a calcolo distribuito su LAN, siamo indietro di un fattore 100 per far girare alcune applicazione ad un minimo livello di decenza.

Non solo: alcune compagnie sono riottose ad avere i dati salvati su cloud, perché si tratta magari di dati "raw", grezzi, del valore di miliardi di dollari e preferiscono far girare gli algoritmi di IA su una singola workstation o cluster limitati di workstations, dove i controlli di sicurezza sono meglio implementati e il rischio di una breach, di una falla, é inferiore.

In estrema sintesi: serve MOLTA ALTRA potenza di calcolo.

Per aumentare la potenza di calcolo, occorre stipare piú transistor nello stesso die di silicio, che si ricava tagliando un wafer di silicio. 

Le dimensioni di un transistor oggi sono di 7 nm.

NB: piú correttamente 7nm é la lunghezza del channel sotto il gate fra drain e source ma non divaghiamo, il senso é quello che ho detto. 

La legge di Moore ha predetto che le prestazioni raddoppiano ogni 18 mesi.

Incrementare la potenza di un fattore 100 richiederebbe, vediamo, log in base 1,5 di 100 = LOG 100/LOG 1,5 = 2/ .17 = 11 anni.

Questo se consideriamo un singolo integrato che deve fare il lavoro completo.

Quindi non é possibile attendere altro tempo, e il quantum computing deve coprire queste lacune. Ma siamo agli esordi. Il problema del QC é mantenere stabile uno stato quantico, che al momento se dice bene dura pochi microsecondi. 

Anche l'automotive richiede integrati piú performanti, che consumino meno, e siano affidabili e sicuri. Pensiamo ai circuiti che ospitano i SW di guida autonoma. 

Occorre scendere di dimensione. 

Il leader mondiale per la fabbricazione di circuiti integrati a 7 nm é la taiwanese TSMC.

Sotto vedete le performance di TSMC (in alto)  rapportate a Nasdaq e Intel (in fondo...). Ho considerato la crescita rispetto al 1999. L'enorme spike che vedete in fondo si é sviluppato fra Luglio e Agosto.

Attualmente il P/E é ancora a 35.16, quanto Intel o Apple per intenderci. Segno che TMSC non é piú in bolla di altri. Ha semplicemente macinato utili MOSTRUOSI, nonostante investimenti CAPEX nell'ordine dei 300 milioni di dollari l'anno come minimo. Recentemente ha annunciato l investimento per una fab in Arizona per produrre chip a 5 nm. Costo? 12 miliardi di dollari USA. Non è un caso che decida di investire in Arizona e non in Cina. 



TSMC afferma per bocca del suo CEO che l'unica cosa che conta per sostenere la Legge di Moore è continuare a incrementare la densità. E anche se ha ammesso che le velocità di clock hanno raggiunto un plateau,  è la densità dei transistor che permetterà di migliorare le prestazioni e l'efficienza energetica. In definitiva, non importa come si raggiungono queste densità più elevate. Finché le aziende possono continuare a impacchettare più transistor in spazi più piccoli con una migliore efficienza energetica, questo è tutto ciò che conta. A breve termine, questo obiettivo sarà probabilmente raggiunto alla vecchia maniera, ovvero migliorando la tecnologia di processo CMOS in modo da poter produrre transistor con lunghezze di gate più piccole.

Attualmente TSMC sta incidendo transistor a 7 nanometri e si sta avvicinando ai 5 nanometri. Wong, il CEO, ha detto che l'ecosistema di progettazione del nodo a 5 nanometri è pronto ora e hanno già iniziato la produzione di qualifica - cioè, il nodo di processo e gli strumenti di progettazione sono completi e sta producendo wafer validi.TSMC prevede di iniziare la produzione in volume di chip a 5 nanometri entro fine 2020. A 3 nm peró pare ci si dovrá fermare con la tecnologia classica.

Giá, perché l' attuale tecnologia si basa sulla costruzione di chip planari e questo approccio ha quasi raggiunto i limiti di scalabilitá . Se si passa alla scalatura bidimensionale, siamo scesi a poche centinaia di atomi e molto presto finiremo gli atomi. Quello che succede é che se ci sono troppi pochi atomi, la probabilitá dell'effetto tunnel aumenta, e ti ritrovi elettroni laddove non vorresti.

Ma questo non significa la fine della densità. ci sono state una serie di innovazioni nella produzione di semiconduttori che hanno mantenuto la densità su una curva ascendente. Varie volte la scalabilitá planare é stata data per spacciata e poi si sono trovate soluzioni per spingere piú in lá il limite.


Tutte queste innovazioni sono avvenute perché si sono dovute sviluppare nuove piattaforme di calcolo per applicazioni che richiedevano un hardware più veloce e più efficiente dal punto di vista energetico. Questa evoluzione ha riguardato i minicomputer negli anni '70, il PC negli anni '80, Internet negli anni '90 e ora il mobile computing. Ognuno di essi ha spinto la richiesta di una maggiore densità attraverso i perfezionamenti nella produzione di semiconduttori. 


TSMC ritiene che la prossima grande spinta verrà dall'intelligenza artificiale e dal 5G.

Cioé quello che abbiamo concluso nel nostro piccolo gruppo Whatsapp.😏

Quali innovazioni saranno necessarie per mantenere in vita la Legge di Moore?

Beh, se finisce lo spazio in orizzontale, si va in verticale. Cioé si mettono i transistor uno sopra l'altro. Il problema? la dissipazione termica.

A breve termine, l'uso dei chip per costruire pacchetti multi-chip in strutture 2.5D aumenterà la densità complessiva del calcolo e della memoria, anche se i chip stessi non diventeranno più densi. 

Ma 2.5D ci porterà solo fino ad un certo punto in termini di densità.  Una soluzione più scalabile richiederà una vera tecnologia di integrazione 3D. 

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Da punto di vista microeconomico, si tratta di fare investimenti COLOSSALI, nell'ordine di miliardi di dollari all'anno, per aggiornare le fonderie (fabs) e consentire la produzione degli integrati. 

Investimenti colossali hanno senso solo se i ritorni sono colossali.

E i ritorni di TMSC sono colossali, e in crescita da 30 anni.

Il problema é che le sue fabs sono quasi tutte a Taiwan, che a nostro avviso nei prox anni sará epicentro geopolitico di guerra fredda fra USA e Cina, no matter what the US president will be. 

Abbiamo ovviamente pensato a cosa succerebbe altrove se TSMC venisse colpita, e quali segnali riconoscere con largo anticipo.

Alla prossima.



venerdì 14 agosto 2020

Sará guerra fra Cina e USA, per il controllo su Taiwan?



Nel 2011, l'allora presidente Barack Obama partecipó ad a una cena privata nella Silicon Valley. A un certo punto si rivolse all'uomo alla sua sinistra. "Cosa ci vorrebbe", Obama chiese a Steve Jobs, "perché Apple producesse i suoi iPhone negli Stati Uniti invece che in Cina?" Jobs fu inequivocabile: "Quei lavori non torneranno".

Nel 2017, il CEO di Apple Tim Cook, parlando al Fortune Global a Guangzhou in Cina, disse: "la Cina è già "incredibilmente innovativa" nel settore del software e così tante applicazioni e idee possono essere create solo qui. La Cina ha anche un grande pool di professionisti dell'informatica con competenze che sono molto rare da trovare ovunque. Le competenze, piuttosto che il basso costo del lavoro, sono ciò che attirano le aziende straniere in Cina.

I prodotti di cui abbiamo bisogno necessitano di strumenti avanzati. Negli Stati Uniti, non sono sicuro che i nostri ingegneri informatici possano riempire una stanza. In Cina, si possono riempire più campi da calcio."

TESLA ha aperto nel 2019 una Giga Factory, a Shangai. Ci produce la Model Y.

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Bene, questo per dire che ormai l'hi-tech delocalizza in Cina non piú per il basso costo del lavoro, ma perché i cinesi hanno una montagna di ingegneri, informatici e professionisti di altissima caratura e preparazione. Il mio Huawei Mate10 pro, vecchio di due anni e mezzo, ancora é una scheggia ed é il migliore telefonino che io abbia mai avuto, per il prezzo cui l'ho pagato.

A quanti fra di voi dicono che noi ingegneri italiani siamo richiestissimi all'estero, rispondo con una sonora risata e una pernacchia: in Italia la crisi é cosí grave le compagnie di consulenza  rivendono ingegneri italiani pagandoli un pezzo di pane in giro per l'Europa pescandoli con la rete a strascico. Li pagano un tanto al chilo e vanno in tutto il mondo. Lo so perché io ero uno di quelli e perché io stesso ho contribuito a reclutare ingegneri italiani.

Siete dei poveri coglioni se credete che i migliori ingegneri siano italiani, e che la nostra formazione scolastica sia la migliore. Certo, come no, guardate la nostra classe dirigente.

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Shangai é costosissima. La Cina ha messo in piedi un imponente sistema finanziato dal governo attraverso il quale si investe in istruzione, ricerca e sviluppo. 

Gli stati europei sono bloccati da una aristocrazia decadente che si é riciclata occupando  posti strapagati dai contribuenti europei, e la qualitá di vita continua a scendere. 

Gli USA si sono DEINDUSTRIALIZZATI. 

Orbene,  di quanto si sono deindustrializzati gli USA? Voi italiani che leggete solo i quotidiani italiani pensate che il problema delle fabbriche chiuse sia solo in Italia. Mancate, al solito, di visione GENERALE, di cultura storica e tecnologica. Non é colpa vostra: i professori del liceo vi hanno insegnato a imparare le nozioni, non a coltivare lo spirito critico. E confondete la critica e la diffidenza verso il governo con uno spirito critico.

Gli USA uscirono vincitori dalla seconda guerra mondiale, pieni di oro (ce l'avevano solo loro e dovettero creare Bretton Woods apposta), con le fabbriche intatte che producevano a pieno ritmo i beni da rivendere alla disastrata Europa attraverso il Piano Marshall. Ah, i meravigliosi anni 50 americani! Quelli delle pin-up, degli Happy Days, dei Ritorno al Futuro.

La superpotenza dell'America è stata realizzata con le  fabbriche. E'l'industria che fa ricco un paese. La grande capacità industriale della nazione l'ha portata alla vittoria nella seconda guerra mondiale e le ha dato un vantaggio di comando sull'Unione Sovietica. Già nei primi anni 2000, gli iMac, simbolo del dominio high-tech americano, venivano ancora prodotti a Elk Grove, in California. Ma dagli anni Settanta, più di 7 milioni di posti di lavoro nel settore manifatturiero americano sono svaniti - più di un terzo dell'intera forza lavoro manifatturiera del paese. Nel primo decennio del XXI secolo, più di 66.000 impianti di produzione hanno chiuso o si sono trasferiti all'estero. La quota americana della produzione mondiale di circuiti stampati è scesa del 70% dal 2000; la Cina rappresenta oggi circa la metà della produzione globale. L'industria dell'alta tecnologia non fa eccezione: dal 2015, le fabbriche cinesi producono il 28% delle automobili del mondo, il 41% delle navi, oltre il 60% dei televisori e uno sbalorditivo 90% dei telefoni cellulari. In effetti, lo stabilimento di Apple Elk Grove è ora un call center AppleCare.

Huawei ha superato Samsung come produttore di telefonini.

Gli USA devono importare mascherine e ventilatori dalla Cina!

Ma il peggio é nei semiconduttori. E non lo dico perché sono ingegnere elettronico, lo dicono i dati.

E'nel campo dei semiconduttori che si gioca il futuro.

Con i semiconduttori (per gli amici: transistor e chip integrati) si fanno i sistemi che fanno girare internet, l'intelligenza artificiale, il 5G, blockchain, quantum computing, i SW da Windows ai puntamenti missilistici alla programmazione genetica, i computer dei satelliti...TUTTO. 

Le relazioni tra Stati Uniti e Cina sono ora più volatili che mai dopo Tienanmen, ed è una questione aperta se il disaccoppiamento sarà lento e morbido o duro e veloce. Con l'ulteriore deterioramento delle relazioni bilaterali, le aziende americane si trovano ad affrontare un crescente rischio di subire ritardi improvvisi o interruzioni delle loro catene di fornitura, sia come ritorsione palese da parte del Partito Comunista Cinese (PCC) nei confronti delle politiche statunitensi, sia sotto forma di tattiche di zona grigia per le aziende statunitensi e promuovere alternative cinesi per colmare il vuoto nella fornitura globale di beni chiave.

Questo rischio, una volta ritenuto inverosimile, si è recentemente manifestato quando ARM, il progettista di chip con sede nel Regno Unito, ha improvvisamente perso il controllo della sua filiale in joint-venture con sede in Cina, Arm China. Come riportato da Business Insider, "Arm ha licenziato Allen Wu, il capo di Arm China, ma Wu si è rifiutato di riconoscere la decisione e ha continuato a supervisionare le operazioni della business unit, secondo Bloomberg. Secondo quanto riferito, Arm China non permetterà ai membri dell'entità madre britannica di entrare nei suoi locali". Sono passati sette anni da quando l'Alliance for American Manufacturing ha pubblicato una lista di hardware militare critico, con applicazioni sia offensive che difensive, che sono suscettibili di interferenze nella catena di fornitura. I missili americani dipendono dal propellente cinese; gli occhiali per la visione notturna americani dipendono da terre rare cinesi.

ARM produce la tecnologia che sta dietro i nostri telefonini, i tablet...miliardi di dispositivi usano le sue tecnologie. ARM non fa i transistor o i chip, ma li disegna e lo fa nel modo migliore. Altre fabbriche (a TAIWAN, per esempio) realizzano i chip.

Quindi, potrebbe darsi che le società occidentali con sede in Cina potrebbero essere soggette a una doppia struttura di reporting e di corporate governance - da un lato i dirigenti della loro società e, dall'altro, una struttura di governance ombra che riporta ai funzionari del Partito comunista cinese. Le società con sede in Cina devono rispondere efficacemente a due padroni. I dirigenti dell'Arm's U.K.-based executive del Regno Unito hanno imparato questa lezione nel modo più duro possibile.

Gli USA con la pandemia hanno capito quanto sono fragili: sono fragili nelle catene di fornitura, troppo dipendenti dalla Cina; sono fragili in quanto a controllo del loro know how tecnologico; sono fragili perché i soldi creati dalle Banche Centrali non sono investiti in infrastrutture e R&D, ma in prodotti finanziari. 

E se gli USA piangono, per l'Europa é una tragedia perché la nostra classe dirigente é assolutamente inadeguata alle sfide che deve affrontare; non solo non sa prendere decisioni, ma non sa proprio quali sono i problemi. 

In Italia abbiamo Di Maio, Rocco Casalino e un oscuro avvocato diventato Primo Ministro. La Democrazia degenerata ad incompetenza sulla base del principio uno uguale l'altro.

Cosa puó mai andare storto?

Bene, io ho deciso di prendere per le corna la mia vita finanziaria. Gli altri, possono lamentarsi del governo.

Sapete cosa penso? che se deve scoppiare, una guerra USA e CINA scoppierá per Taiwan. Avete visto cosa ha fatto la Cina a Honk Kong, che era un decadente hub finanziario globale? Bene, immaginate cosa succederebbe se prendesse il controllo su Taiwan, dove si fabbricano i semiconduttori piú performanti del globo, con processi produttivi all'avanguardia.

Gli USA devono giocare d'astuzia una partita che non possono perdere, siglando alleanze con i nemici della Cina per contenere quest'ultima. India? Giappone? Corea? La Cina verrá in qualche maniera "cinturata".

Saranno anni interessanti.

Voi continuate a leggere del problema dei rimborsi dei 600 euro del bonus covid dei deputati, mi raccomando.


Vantaggi reali o moralismi vaghi?

Il mio post su "Mi avventuro nei derivati", pubblicato su OraZero a questa pagina,  ha sollevato alcuni commenti.

Allora, io sto diventando un fervente sostenitore del vecchio capitalismo, quello dove due parti si mettono d'accordo per scambiarsi un bene OGGI ad un prezzo convenuto ADESSO (transazione di denaro classica), o di scambiarsi un bene IN FUTURO ad un prezzo convenuto ADESSO (concetto di future).

Il future é vecchio quanto il mondo e ha portato all'invenzione della scrittura in Mesopotamia quando le tavolette di argilla servivano al 99% per descrivere una transazione future con pecore, orzo e altre commodities a fronte di uno scambio con argento e altro.

E' la finanza che ha spinto la tecnologia ad innovare che ha incrementato la produttivitá e ha fatto uscire masse immense dalla povertá e creato un mondo dinamico che altrimenti vedeva i servi della gleba figliare altri servi della gleba per generazioni.

La finanza é una delle espressioni dell'ingegno umano: fare soldi con i soldi sfruttando un elemento incomprimibile e unidirezionale che si chiama tempo e la asimmetria informativa.

Nota: bella questa mia definizione, quasi quasi la proteggo con copyright :-)

Questo per separare il campo fra MORALISMI che fanno fare carriera ai politici e DATI FATTUALI che spiegano storia, guerre, tecnologie, tassi di interesse, globalizzazione e inflazione. 

Io appartengo a coloro i quali vogliono CAPIRE, e per capire bisogna essere marziani che osservano i terrestri col binocolo.

Quindi:

Desiderio UMANO  di arricchirsi --> finanza --> strumenti tecnologici --> produttivitá --> costi minori di accesso a beni e servizi --> uscita delle masse dalla povertá --> cambiamenti sociali 

Nel 1200, Quando Fibonacci scrisse il suo Liber Abaci, che rivoluzionó la matematica occidentale introducendo le cifre decimali e lo zero, secondo voi calcoló l'orbita dei pianeti? manco per niente! spiegó come calcolare l'interesse composto.

Il calcolo infinitesimale nel 1600 fu sviluppato per calcolare l'interesse composto. Il numero di nepero e nacque da lá.

Quando ai primi dell'800 Gauss introdusse il metodo dei minimi quadrati e lasció tutti di stucco perché riuscí a effettuare una regressione ellittica per stabilire dove un pianeta sarebbe apparso e a che ora basandosi su osservazioni pregresse, lo fece per amore della scienza? No, non aveva i soldi e all'epoca pubblicare sui giornali scientifici letti dall'aristocrazia che si dilettava con i telescopi pagava bene. 

Il teorema di Bayes nacque come supporto ai calcoli dei premi assicurativi.

In breve: 

Ogni strumento innovativo porta in sé benefici e dannazioni. 

Fine del pistolotto. 

Anzi no: non sapete le cose che vi ho scritto perché i prof di storia alle superiori ci hanno indottrinati a credere alle stronzate del governo e ai revisionismi storici. Non a ragionare. E i prof sono pigri: chi di chi ha cervello accetterebbe 1200 euro al mese per insegnare a studenti svogliati? Chi di fatto non rischia nulla nella vita, e quindi TRASMETTE questo modus operandi agli alunni. 

Un vero capitalista DEVE ragionare. Un investitore DEVE ragionare. E guardare al mondo per quello che é. E scovare valore laddove altri non lo vedono.

Ray Dalio sta ricostruendo la storia degli ultimi 500 anni con un enorme volume. Chi é? Il creatore dell'hedge fund Bridgewater. E mette questa enorme massa di informazione a disposizione gratuitamente. 

Se poi lo studente pigro non sa approfittare, beh, cazzi suoi. Ognuno é artefice del proprio successo, lo dicevano pure i paganissimi e di certo non capitalisti romani. Quisque faber fortunae suae

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Quindi, cosa mi rimprovera un lettore? Vincenzo scrive:

"Le opzioni andrebbero usate solo come strumento assicurativo e non speculativo, ossia per la ragione per cui sono nate.Ad esempio, se chiedo un prestito dando in garanzia azioni, mi assicuro contro una eventuale discesa del loro corso che porterebbe la banca a richiedermi di rientrare del prestito vendendole a termine ad un prezzo adeguato.
A mio modesto avviso le operazioni allo scoperto andrebbero vietate sempre e comunque.
Vuoi vendere azioni a termine? Devi averle in mano ora.
Vuoi comprarle a termine? Devi avere ora i soldi per pagarle."

Ecco la mia risposta:


Non sono d accordo per due ragioni:
1)una assicurazione, o hedge, è cmq una scommessa. Mettiti nei panni di chi te la vende:prende appunto un premio senza ancora avere erogato il servizio perché non hai ancora fatto un incidente. Fa una scommessa che a te l' incidente non capiti per il prezzo per cui ti ha assicurato.
2) un concessionario vende un'auto sulla carta anche se non è uscita dalla fabbrica ma fa solo una prenotazione.
Eppure il contratto è valido e l acquirente ha diritto a vedersi consegnare l auto entro la data pattuita al prezzo (strike) pattuito. È una vendita allo scoperto in piena regola. E nessuno si scandalizza.

Personalmente i moralismi non aiutano negli affari, ma fanno fare carriera ai politici a scapito dei cittadini gonzi. Sono i vantaggi marginali fra le parti che migliorano il mondo, ed è l essenza del capitalismo. Che inventa nuove soluzioni per risolvere problemi esistenti.


Nella mia risposta trovate le basi della finanza dei derivati:

1) un modello matematico che sfrutta una asimmetria informativa. Le assicurazioni, appunto, scommettono che io non faccia un'incidente o non mi rubino l'auto basandosi sul mio storico, sulla zona trafficata dove vivo, sull'allarme montato, etc. 

2) il fattore rischio/scommessa: il concessionario e l'assicurazione ricevono un premio per una vendita allo scoperto. Di fatto il concessionario non ha ancora l'auto disponibile, e l'assicurazione non é detto che se tutti facciamo incidenti non vada in bancarotta. 

3) il fattore tempo. I soldi oggi, il premio pagato, valgono piú dei soldi di domani, in linea di massima. Il tempo é incomprimibile, e attraverso il tempo ci sono mutamenti che possono far salire o scendere l'appetibilitá del contratto assicurativo pagato o del contratto di acquisto dell'auto. E' l'essenza della variazione di valore di un contratto derivato. 


Secondo me, con questi due esempi, tutti sono in grado di comprendere i derivati, e in particolare le opzioni, a grandi linee.

I moralismi li lasciamo ai politici e agli insegnanti che ripetono per 40 anni fino alla pensione le stesse cose. Mi riferisco agli insegnanti delle superiori. Quelli delle elementari devono insegnare le basi dell'etica e a leggere e far di conto. 



mercoledì 12 agosto 2020

Mi avventuro nei derivati?

 I am talking on top off my head...sto parlando senza pensarci troppo. Serve a schiarirmi le idee.

Oggi riflettevo che quando compro una azione per il lungo periodo lo faccio con i seguenti principi guida: l'azione in questione, 

  1. Rilascia cospicui dividendi, storicamente parlando
  2. Ha una prospettiva di salita
  3. sta attualmente in una condizione di minimo pluriennale 

Quindi mi faccio le mie belle analisi macro, demografiche, tecniche, insomma anything che mi dia la sensazione di controllare il rischio. 

E quindi compro.

I Pro's di questa strategia.

  • siccome l'azione sta ai minimi da tanto tempo, ma il business é solido e prevedo crescita, i dividendi saliranno
  • ho un TEMPO INFINITO, se mi sbaglio, per aspettare che l'azione risalga se l'ho comprata in un punto che é solo un minimo relativo, ma puó scendere ancora.
  • Poco stressante: siccome il tempo é infinito, me la prendo comoda, e questo si sposa 
Quali sono i difetti, i Con's,  di questo approccio?

  • tocca aspettare anche molto tempo prima di trovare una compagnia le cui azioni soddisfano tutti e tre i punti. Il coronavirus ha rappresentato una condizione eccezionale.
  • guadagno solo se l'azione sale
  • non ho controllo di medio periodo se l' azione si muove lateralmente
  • richiede il 100% del capitale, cioé é capital intensive. Per controllare, diciamo, 100 azioni a 20 euro l'una, devo sborsare seduta stante 2000 euro. E questi 2000 euro rimangono vincolati anche per anni se l'azione non sale a sufficienza. Certo, ci sono i dividendi, ma ammesso che trovo una compagnia che produca dividendi per il 3%, ci vogliono 33 anni per rientrarci coi dividendi.
Quindi?
Quindi occorre rivedere i 3 punti per l'ingresso. E poi vedere se esistono strumenti che possono essere utilizzati SAGGIAMENTE a leva per controllare il pacchetto di azioni che si acquista. Tali strumenti richiedono poi da parte mia un controllo dei mercati non superiore a 30 minuti al giorno. 

Immaginiamo che le mie analisi macro siano fatte bene. Perché non combinarle con strumenti che consentano di amplificarne i risultati controllando peró il rischio di sbagliarsi?

In effetti, come ingegnere di prodotto, il risk management é il mio pane quotidiano. La forma mentis me l'ha data il lavoro. Costo vs. beneficio, costo vs. rischio accettabile, resource deployment vs. time schedule. Ogni volta che faccio qualcosa per lavoro mi interrogo sul fatto se lo sforzo profuso sia in linea con l'obiettivo o se non sto spendendo troppe energie. 

Sembra che i contratti con opzioni possano fare al mio caso.

E ho iniziato a studiarli. 

Rock music - un po' di sana robbba da godersi in Agosto

 Fa caldo, lavorare anche da casa con 30 gradi (inaudito in Olanda ad Agosto e con emergenza idrica alle porte...) é pesantissimo e per fortuna che esiste il rock.


Il rock é perfezione perché é imperfetto.

Oggi niente economia, ma parliamo di British Bands. Per me il miglior rock in circolazione é britannico, non so perché siano cosí bravi gli inglesi con il rock, ma cosí é. 

Ora, metto pezzi meno conosciuti perché le band piú famose le conoscete tutti, stratrasmesse alla radio, ma io amo pescare piccole perle. 



Iniziamo con chitarre acustiche, live, in mezzo ad un prato, con una magnifica voce maschile.

I Doves, con Kingdom of Rust



Passiamo ai Kasabian, unplugged con la loro magnifica Stevie, su Radio105. Sergio Pizzorno rulez!


Saliamo di livello, con i Muse e la loro meravigliosa Absolution, questa volta arrangiata con la chitarra, non con il piano. Matthew Bellamy é per me il piú grande genio rock degli ultimi 20 anni. Ogni volta che canta e suona potrebbe incidere, tanto é perfetto.

Passiamo ora agli Stereophonics, con la voce piú bella del rock moderno, per me, quella di Kelly Jones. Non ci sono cazzi. Non ci credete? ascoltate dopo di questa la meravigliosa "since I told you it's s over"


Fin qui, tutti fantastici pezzi di rock acustico.

Passiamo a qualcosa di piú pesante. 


Rammstein, con Radio. 






Ora, lode un superbo batterista, Matt Tong dei Bloc Party (beh, una volta, ora se ne é andato anche perché i bloc party di oggi fanno cagare).



Un paio di chicche. 


Spitfire dei public service broadcasting. 


Le US Girls con Pearly Gates, https://www.youtube.com/watch?v=k9PLXHDEUFE


e i Radiohead con Street Spirit 






martedì 11 agosto 2020

Se le grosse compagnie hanno troppo potere, abbiamo bisogno di piú competizione, non di piú tasse!

 Articolo originale dell'inglese John Stepek a questa pagina

Tradotto in italiano con motore di intelligenza artificiale tedesco deepl.com in versione gratuita.

Adattamenti di ExitEconomics, in corsivo. 

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Sappiamo che da diversi decenni la quota del bottino economico che va al lavoro (sotto forma di salari) è in calo ed è ora storicamente bassa, mentre la quota che va al capitale (sotto forma di profitti aziendali tra le altre cose) è in aumento ed è storicamente alta. 

Alcuni economisti della Federal Reserve pensano di sapere il perché. 

Le imprese hanno troppo potere.  

E la soluzione? 

Tasse più alte... 

La ripartizione della concorrenza e dei mercati liberi

Le aziende stanno facendo più soldi che mai. I salari, nel frattempo, crescono più lentamente o ristagnano.  

Che cosa sta succedendo? In passato, i margini di profitto delle aziende tendevano ad invertire la tendenza: in altre parole, quando diventano troppo alti, scendono, e quando diventano troppo bassi, salgono. Ma negli ultimi anni il ritorno alla media sembra essere sparito. 

Come ha sottolineato Jeremy Grantham, fondatore dell'asset manager statunitense GMO, in passato, dal 1997 circa, il livello medio dei margini di profitto aziendale negli Stati Uniti sembra essersi spostato verso un livello stabilmente più alto. 

Per essere chiari, questo fenomeno non è affatto un fenomeno che riguarda solo la "sinistra". Questo non dovrebbe accadere quando il capitalismo funziona. Mercati liberi e competitivi dovrebbero impedire che i margini di profitto delle imprese crescano fino a diventare eccessivi. 


Perché? Perché se un settore diventa "troppo" redditizio, allora molti imprenditori dovrebbero sciamare su di esso e competere tra loro fino a quando i margini non tornano a scendere. Gli imprenditori più intraprendenti si stufano e cercano margini più alti altrove. 

Questo non sta accadendo, e sembra ragionevole concludere che sia perché alcune aziende hanno troppo potere di mercato - in altre parole, sono vicine ad essere dei veri e propri monopoli.    


Un nuovo documento degli economisti della Federal Reserve Isabel Cairo e Jae Sim suggerisce che non solo questo è il caso, ma che è anche la ragione principale di tutta una serie di problemi economici. Infatti, la disuguaglianza creata da questa concentrazione di potere, è anche responsabile della destabilizzazione del sistema finanziario e la causa di crisi come quella del 2008, per esempio. 


Potete leggere qui il documento "Potere di mercato, disuguaglianza e instabilità finanziaria" (vale la pena dare un'occhiata). Ma ecco il rapido riassunto dell'argomento.

La crescita dei salari reali è stagnante. La crescita del profitto aziendale reale è aumentata. Questo porta alla disuguaglianza di reddito e di ricchezza. 

Nota di Lorenzo: ho spiegato le ragioni nelle operazioni delle banche centrali che nascono da globalizzazione e creazione di moneta fiat per finanziare deficit commerciali e fiscali a basso tasso di interesse. Ho scritto parecchi post sull'argomento.

Qui si possono discutere le statistiche esatte ed è anche vitale capire che la disuguaglianza di reddito in particolare varia drasticamente da una nazione all'altra, soprattutto se si tiene conto del sistema dei benefici - gli Stati Uniti sono una sorta di outlier su questo fronte. 

Ma nel complesso, se si possiedono beni (come proprietà, o società, o azioni di società, o prestiti alle imprese), allora il vostro patrimonio è salito più rapidamente di chi si guadagna i soldi con il sudore della fronte.

Il paper della Fed osserva poi che questa crescente disuguaglianza di reddito è coincisa con l'aumento dell'indebitamento delle famiglie. Questo, a sua volta, ha contribuito ad un "aumento secolare dell'instabilità finanziaria". 

Nota di Lorenzo: ovvio, per tenere in piedi il sistema bisognava tenere alto il valore degli immobili, che ha impoverito chi le case non poteva comprarsele, i giovani, e chi ne aveva piú di una da dare in affitto: le vecchie generazioni. NON PARLIAMO DELL'ITALIA CHE E' UN PAESE A DERIVA SOCIALISTA VENEZUELANA.

Quindi, per riassumere: i lavoratori stanno ottenendo meno della crescita della torta rispetto ai proprietari del capitale. Per tenere il passo, i lavoratori stanno prendendo in prestito più denaro di quanto non abbiano fatto una volta. Questo sta rendendo il sistema finanziario più fragile, più vulnerabile agli shock. 

Così, dicono gli economisti della Fed, c'è una linea diretta tra disuguaglianza e instabilità finanziaria. La domanda allora è: cosa spinge questa disuguaglianza? 


Secondo il modello costruito da Cairo e Sim, si tratta per lo più di corporazioni che diventano troppo potenti sia nel mercato dei prodotti che in quello del lavoro, ma soprattutto nei mercati dei prodotti. In altre parole, dominare il loro mercato è più importante che riuscire a tenere bassi i salari. "L'aumento del potere di mercato può andare lontano" per spiegare tutte queste tendenze, concludono. 

Quindi il problema per la FED, che é organo di governo, sono i privati. il bue che dice cornuto all'asino :-)

Finora niente di tutto questo mi sembra particolarmente controverso. Dopo tutto, è chiaro che alcune aziende hanno molto potere - questo è uno dei motivi per cui stiamo avendo tutti questi attacchi alle aziende Big Tech in questo momento. 

Ma perché le grandi aziende sono diventate così potenti?  

Qual è la risposta? Come sempre, è qui che le cose si complicano. In particolare, il documento della Fed scagiona il ruolo della politica monetaria - cioè la Fed - come "non materialmente importante". Ma come vedremo tra un momento, è facile dirlo quando non si è ancora presa in considerazione la domanda più importante. 

Si sostiene invece che la soluzione è "una politica di ridistribuzione che moderi l'aumento delle disuguaglianze di reddito". In altre parole, tassare i proprietari del capitale (sotto forma di imposta sul reddito da dividendi, per esempio) e spendere i fondi raccolti per la previdenza sociale. Questo riduce la disuguaglianza di reddito e di ricchezza, che a sua volta riduce il rischio di crisi finanziaria. Semplice!

Per essere onesti, gli autori notano che "è necessaria una maggiore ricerca". E riconoscono anche di non aver affrontato quella che sembra essere la vera domanda. Cioè "identificare le forze che stanno alla base dei cambiamenti nella struttura del mercato". 

Grazie arca, disse Noé! questi "economisti"sparano idiozie per sostenere i loro compensi, non toccano mica il problema che il denaro creato dal nulla va prima a chi ha i mezzi per investirlo a palate!

In altre parole, perché queste aziende hanno così tanto potere? Perché il capitalismo - per dirla senza mezzi termini - non funziona? 


Ci sono sicuramente molte parti in movimento in questo argomento (la rivoluzione tecnologica, il potere in declino dei sindacati, la globalizzazione che rilascia enormi quantità sia di offerta di lavoro che di domanda dei consumatori nel mondo). Ma ho trovato un altro documento recente (del 2019) - di Ernest Liu e Atif Mean di Princeton, insieme ad Amir Sufi della Chicago Booth School - che indica che i bassi tassi di interesse (cioè le banche centrali) potrebbero avere qualcosa a che fare con questo. (Si chiama "Bassi tassi di interesse, potere di mercato e crescita della produttività"). 


In breve, man mano che i tassi d'interesse scendono, più sei grande e dominante, più hai accesso a denaro extra da investire per dare impulso al tuo business. Alla fine si arriva a un punto in cui l'impatto stimolante che i tassi di interesse più bassi sono destinati ad avere sull'economia è sopraffatto dall'impatto negativo che il deterioramento della concorrenza e il crescente potere monopolistico hanno sulla crescita della produttività.  

Guarda caso chi lo sostiene non lavora per la FED! 😁

Secondo il loro modello, "i tassi d'interesse prevalenti dagli anni '90... hanno probabilmente generato una bassa crescita della produttività", come affermano gli autori. "Una riduzione dei tassi di interesse a lungo termine aumenta la concentrazione del mercato e il potere di mercato... Un calo dei tassi di interesse rende anche la leadership dell'industria e il potere monopolistico più persistenti". 

Questo ha senso. Chi viene tirato fuori dai guai quando si verificano crisi finanziarie? Quelli ritenuti troppo grandi per fallire. Chi ha accesso al credito più economico? Quelli che sono già enormi. Chi beneficia maggiormente di un mondo in cui il credito è abbondante se si è considerati un mutuatario a basso rischio, e quasi impossibile da ottenere se si è ad alto rischio? 

E chi ha creato questo ambiente? Sono le banche centrali, guidate dalla Fed. Eliminando la distruzione creativa per tutti, tranne che per i più piccoli della nostra società, le banche centrali hanno fatto da contraltare a questa nuova era. Fungendo il denaro nei mercati dei beni, hanno reso più ricchi e più potenti coloro che possiedono beni. 

La cosa irritante è che ignorando le cause di questi problemi, si finisce per tornare alla "politica dell'invidia". Per dirla senza mezzi termini, non m'importa quanti miliardi il fondatore di Amazon, Jeff Bezos, ha più di me in questo momento. 

Quello che mi interessa è il fatto che il mercato non funziona come dovrebbe. Il divario tra la sua ricchezza (e quella dei suoi coetanei) e il resto di noi è un sintomo di questo problema di fondo. Cercare di trovare un modo per tassare di più Bezos non risolverà questo problema di fondo.  

Sono un investitore - cosa significa tutto questo per me? 

OK, stai pensando: perché mi interessa questo come investitore? Ecco il perché. 

Siamo semplicistici e dividiamo il mondo in due tribù. Non a destra o a sinistra. Non MMT-ers vs deficit hawks. 

Dividiamoci invece in quelli che enfatizzano la "parità di opportunità" e quelli che favoriscono la "parità di risultati". 

Il capitalismo e il libero mercato si fondano su un contratto sociale che promette il primo di questi: le pari opportunità. Nella sua forma più pura, è il sogno americano. Si può nascere nel retroterra del nulla, e se si lavora abbastanza duramente, si può diventare il presidente americano o Jeff Bezos o Warren Buffett. 

Se quel contratto sociale viene rotto - se il sistema semplicemente degenera in un capitalismo di comodo, dove le famiglie più ricche diventano le famiglie al potere, le aziende più grandi godono di tutti i vantaggi, e il sistema diventa la difesa dello status quo - allora gli elettori smettono di crederci. (Direi che l'ultima goccia per il sistema attuale è arrivata nel 2008).   


E poi cosa succede? Il pendolo oscilla verso "l'uguaglianza dei risultati". In questo momento sto ascoltando The Deficit Myth di Stephanie Kelton. Kelton è la principale sostenitrice del MMT (Modern Monetary Theory) che - giustamente - sottolinea che i governi possono stampare e spendere quello che vogliono senza andare in bancarotta. Il rischio reale a cui bisogna fare attenzione è l'inflazione. 


Tuttavia, qualsiasi altra cosa la MMT possa dire, tende a mettere il governo al centro dell'economia. E il problema è che le idee politiche che poi propone a partire da questa osservazione sono per lo più di aggiungere molto più governo al mix, con l'obiettivo di uniformare i risultati, piuttosto che le opportunità. 

Tutto questo fa parte di un grande ciclo. L'ultima grande svolta politica è arrivata probabilmente verso la fine degli anni Settanta, quando quel particolare sistema stava crollando, e nel Regno Unito, per esempio, avevamo un governo laburista che dichiarava che la spesa pubblica non era la risposta a tutto. 


Ora ci troviamo di fronte a qualcosa di simile, ma al contrario. Il pendolo tornerà a oscillare. Ma per ora bisogna navigare nei prossimi anni o decenni.  


Quindi aspettatevi che le turbolenze politiche continuino. Aspettatevi una mossa verso un governo più grande e governi con maggiori spese. (Lorenzo: la pandemia ha soltanto amplificato questo shift, che ricorda gli anni 30 del secolo scorso!)Siate consapevoli del fatto che è probabile che le tasse con l'esplicito scopo di punire i visibilmente ricchi (un altro motivo per essere cauti nella sovraesposizione alla proprietà). 


Alla fine, aspettatevi l'inflazione (quindi tenete quel po' d'oro nel vostro portafoglio, anche se oggi è più difficile).


Key takeaway: tasse ai visibilmente ricchi, Accesso al credito facile per i pesci grossi, salvataggi di stato per i pesci grossi, capitalismo di comodo.

venerdì 7 agosto 2020

Discesa del dollaro e salita di oro e di bitcoin

Provo a dire la mia sul perché il dollaro scende e l'oro e bitcoin salgono.

Credo ci siano varie ragioni, ma di seguito elenco le DUE sole che a mio avviso sono le piú rilevanti, e poi parlo di come come approfittare di questo momento.

1) La FED, per tenere in piedi il mercato del credito di TUTTO il mondo occidentale (l'Europa con la Lagarde ha avuto un atteggiamento molto timido, per via delle ritrosie dei paesi centrali) ha creato digitalmente denaro per migliaia di miliardi come risposta allo shock coronavirus. 

2) E' in atto da tempo una guerra fra USA e Cina. Ho spiegato diffusamente i legami commerciali e finanziari fra USA e Cina occorsi a partire dalla reaganomics di metá anni 80. La guerra é stata prima valutaria, poi é diventata commerciale con i dazi USA e la risposta cinese che hanno immesso dazi a loro volta, e ora é diventata guerra fredda: studenti cinesi respinti dalle universitá americane, consolati chiusi, per dirne alcune. Il fatto che il Covid sia esploso in Cina e da lá si sia diffuso in tutto il mondo é stato un ulteriore detonatore.


LA Cina per anni ha svaluato lo yuan per massimizzare le esportazioni. Gli USA hanno fatto buon viso a cattivo gioco perché con i cinesi investivano i dollari che le famiglie americane spendevano per la merce cinese in titoli di stato. Questi acquisti hanno abbassato i rendimenti dei titoli di stato americani, consentendo per DECENNI ai governi USA di indebitarsi a tassi bassissimi, e quindi di attuare politiche di welfare a costi bassi. Ovviamente nel maneggiare cosí tanti soldi i tipi di Wall Street e le banche hanno fatto soldi a palate, e si sono comprati i candidati per le elezioni USA. 

Ci sono molti altri punti, ma questi sopra sono i fondamentali.

Bene.

Veniamo ad oggi.

Questo gioco si é rotto, perché ora non é piú solo una questione economica. E'in gioco la sicurezza nazionale americana e il predominio USA nel mondo. Gli USA sono indietro sul 5G, e rischiano di perdere la guerra sulle intelligenze artificiali e il quantum computing, . Il rischio é serio. I cinesi trafugano know-how americano da una vita, e ora la cosa non é piú tollerata. E dico io: "finalmente!".

CIO' comporta che molta della produzione industriale americana potrebbe tornare on-shore. Il che comporta un aumento dei prezzi. Il che comporta inflazione.

C'é il rischio cioé di una grossa inversione a U della globalizzazione. 

E'stata la globalizzazione a porre un freno deflazionistico per anni nel mondo occidentale. Senza la globalizzazione, l'enorme produzione di denaro seguíta ai quantitative easing avrebbe creato inflazione al consumo, mentre ha creato inflazione sulle attivitá, quali azioni, titoli di stato e proprietá immobiliari.

QUESTO ha creato una esplosione del gap tra ricchi che hanno azioni e immobili, e poveri che vivono di stipendio e hanno visto sparire la possibilitá di comprarsi casa. Le nuove generazioni, soprattutto. Riepilogando, abbiamo due cofattori:


1) Creazione di enormi quantitá di denaro per frenare gli effetti della crisi economica 2008/2009 e coronavirus nel 2020.

2) arresto della deflazione dovuta alla globalizzazione come conseguenza della guerra fredda sinoamericana. 


La creazione di denaro ha fatto schizzare gli indici di borsa americani (e molto meno quelli europei), ha salvato il mondo dalla depressione, e il coronavirus ha dato una sveglia ai fautori tout-court della globalizzazione. 

Bene, se crei denaro quanto vuoi, e ora decidi pure di spostare la produzione entro confini diminudendo drammaticamente l'estensione delle praterie di forza lavoro, cosa succede?


INFLAZIONE


L'inflazione attesa ha fatto schizzare il valore dell'oro. 

L'inflazione attesa ha fatto scendere il valore del dollaro rispetto alle altre valute. 

L'inflazione attesa ha fatto ulteriormente schizzare il valore delle azioni a protezione del denaro investito 

L'inflazione attesa ha fatto salire bitcoin.


Quanto ho scritto lo capiscono in pochi, ma quei pochi spostano miliardi e poi gli investitori retail seguono questi spostamenti. Ora poi é il turno modaiolo delle hi-tech (qualche anno fa erano le biotech), ma c'é anche un altro perché: le banche centrali comprano ETF, e tra questi ci sono grosse fette di Amazon, Apple, Google. Che tirano tutte le altre hi-tech per similitudine.

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Sto per investire in una compagnia che sta producendo ottimi dividendi, ha un P/E inferiore a 10, non sta nelle news, sta usando buona parte del suo free cash flow per comprare business in bancarotta, ed é quotata in dollari americani. Appena escono le notizie di un vaccino che supera la fase 2/3, esploderá. Direi che é un ottimo momento in una ottica longista.

Ho creato un gruppo Whatsapp in cui parliamo di investimenti e ci confrontiamo su cosa comprare o vendere e a quanto. Per entrare nel gruppo, occorre commentare questi miei articoli producendo critiche o ragionamenti sensati, in modo che io possa capire quale é il vostro livello di conoscenza, il vostro atteggiamento mentale (odio le polemiche, adoro le critiche costruttive, banno i complottismi). Diffondete questi articoli presso persone che reputate stimolanti. 

Persone con il giusto atteggiamento mentale e la giusta competenza (analisi tecnica, fondamentale, macro, esperienza sulle commodities) ci servono per triangolare le nostre idee e trovare i punti deboli, gli angoli ciechi. Trasparenza totale.

Ci potrebbe volere del tempo, ma la pazienza é la principale virtú di ogni investitore. 




mercoledì 5 agosto 2020

[Investimenti] Petrolio

Le recenti esplosioni in Libano hanno fatto salire, come prevedibile, il prezzo spot del greggio, che é passato in poche ore da 40.50 a 42 dollari al barile (WTI).

Ora, il trend di breve termine del petrolio é ribassista, e io sto comprando Shell in questa fase cosí bassa.
Problemi come quello libanese possono essere solo degli spikes in una ottica downtrend, cioé ribassista. Sicuramente se sale ancora un po' vendo qualche azione comprata al minimo dei minimi per realizzare qualche plusvalenza per poi aspettare per ricomprare ancora.
Come detto altrove, io sono un longista. Non vado mai short, non faccio leva, analizzo trend e cerco di comprare quello che sembra un affare che sta ai minimi. Qualche cosa in questo approccio la cambieró, ma per ora va bene cosí. 

Il gruppo Whatsapp di investimento che ho creato mi ha suggerito di imparare un po'di analisi tecnica. Io non ho mai creduto nella AT, sono sempre stato un fondamentalista, peró riconosco che in certe condizioni fornisce ulteriore "spinta decisionale" sul fatto se é meglio comprare o vendere o aspettare. 

Ció detto, guardiamo un po' cosa sta succedendo nel "mondo petrolio".


Il numero delle piattaforme di estrazione sta diminuendo a ritmi spaventosi in US. Da 1000 ad ago 2019 si é scesi a 200 (crollo dell'80%).


La produzione di petrolio in US é scesa di 2 milioni di barili al giorno, questo a Maggio 2020: questo é stato il maggiore calo registrato da..udite udite...dal 1980. Cioé 42 anni fa.
Questo é una conseguenza dello shock di domanda causato dal coronavirus e dalla interruzione delle catene di approvvigionamento. 

British petroleum ha annunciato che taglia i dividendi (Shell lo aveva giá fatto), molte raffinerie stanno chiudendo, e il personale viene licenziato. Esempio, Marathon chiude due raffinerie in California e New Mexico. 800 persone a spasso.

Abbiamo detto e ripetuto che il mondo VIVE di petrolio: non solo per i carburanti, ma per le plastiche, i fertilizzanti, l'industria cosmetica, l'abbigliamento, la farmaceutica. E'quasi uno spreco usare un tale ben di Dio per alimentare obsoleti motori a combustione interna. 

Ora seguite il mio ragionamento: le banche centrali hanno stampato trilioni per comprare i titoli di stato dei governi che hanno quindi pagato i dipendenti pubblici che hanno accumulato un sacco di risparmi. 
Questi risparmi verranno SPESI quando la situazione coronavirus verrá a scemare. A quel punto si riprenderá a CONSUMARE, e vi sará un rebound, magari non proprio a V, ma a U o sigma fate voi, ma i consumi riprenderanno. E con i consumi salirá la domanda di petrolio che peró troverá una offerta limitata. Vero é che basta riprendere a pompare, ma ci sará un ritardo. Inoltre, siamo in guerra fredda con la Cina. La Cina e l'India consumano carbone e petrolio come se non ci fosse un domani. Ne ho giá parlato.
Il consumo di combustibili fossili é destinato a salire, non ci sono se né ma. 

Fino ad oggi, 23 compagnie nord amercane di oil and gas sono andate in bacarotta, per una perdita di fatturato complessivo di 30 miliardi di dollari. Molte di piú sono all'orizzonte. Le banche non fanno credito ai piccoli. L'esplorazione di nuove aree si é FERMATA. Questo introduce una certa inelasticitá futura nell'offerta quando la domanda aumenterá. 


Vi lascio con un'ultima riflessione (un grazie a Ernesto del gruppo per avermi dato uno stimolo): il piú grande giacimento del mondo, in Arabia, é stato scoperto nel 1951. Facciamo 100 la sua capacitá.

L' ultimo grande giacimento sfruttabile risale al 2000 (ventidue anni fa), in Kazakistan, e la capacitá produttiva é 30. Cioé il 70% in meno. I grandi giacimenti sono stati scoperti e utilizzati a cavallo fra gli anni 40 e 50. 

Shell lo sa benissimo, per questo sta investendo nelle rinnovabili.
Anche l'Arabia Saudita lo sa benissimo, e sta iniziando a costruire centrali nucleari per produrre energia elettrica nel proprio territorio, a botte di 30 miliardi di dollari di investimenti.

A breve gli ambientalisti pro-eolico e pro-solare inizieranno a doversi (pre)occupare dello smaltimento delle pale eoliche (vetroresina irriciclabile), impianti fotovoltaici e batterie.