Era leader mondiale della produzione di pellicole fotografiche a colori e nella stampa delle fotografie.
Macinava utili a palate. Era leader incontrastata della pellicola fotografica, con tecnologie perfezionate nel corso di anni e anni e raggiunse l'apice nel 2000. Quell'anno, Kodak traeva il 72% del suo fatturato dalla vendita di pellicole per macchine fotografiche.
La pellicola a colori era enormemente complessa da produrre: immaginate un film di plastica rivestito con 24 strati di agenti chimici - materiali fotosensibili, pigmenti, accoppiatori, e altro - che scorreva ad una velocitá di 1 km al minuto. La precisione richiesta per la deposizione degli agenti era tale da richiedere atmosfera super-controllata, aria ultra pulita, e il film era da tagliare e impacchettare al buio.
Nel 1975 Kodak aveva inventato la prima macchina fotografica digitale: un prototipo, certo, ma che giá faceva capire a Kodak le potenzialitá di una nuova, "disruptive"technology. Kodak avrebbe avuto tutto il tempo di cambiare tecnologia, ma decise di riposare sugli allori.
Nei primi anni 2000, le macchine fotografiche digitali guadagnarono terreno, le risoluzioni disponibili aumentavano mese dopo mese, i modelli in vendita si moltiplicavano, i prezzi scendevano. Eppure, nel 2006, il CEO di Kodak diceva che il business delle digital cameras faceva schifo.
E'vero. Anche Kodak era entrata nel mercato delle digital cameras, ma queste avevano margini di guadagno bassissimi, perché le compagnie che le producevano, di fatto assemblavano pezzi e parti prodotti altrove. Kodak invece, nel proprio business di pellicole, aveva completamente sotto controllo il processo di creazione del film fotografico. Per ogni macchina digitale venduta, Kodak perdeva decine di dollari.
Kodak era un gigante in una tecnologia analogica collaudata (la pellicola), ma un nano nelle nuove tecnologie digitali (sensori CMOS, CCD, software per la gestione ed elaborazione delle immagini, etc.)
La storia di Kodak é interessante, perché mostra i madornali errori fatti da un certo tipo di management, e ne parleró sicuramente in futuro.
Per vostra informazione, Kodak é praticamentre sparita dalla circolazione nel mercato consumer.
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Questo breve preambolo per "azzardare" qualche confronto.
2000: Kodak
2020: Volkswagen
2000: miriade di start-up che producono digital cameras poi rimarchiate da grossi brand
2020: TESLA, e le start-up cinesi
2000: tecnologia: film a colori
2020: tecnologia: motore elettrico e macchina disegnata intorno ad esso
2000: nascita di colossi come Facebook che rendono obsolete le stampe su carta
2020: sviluppo di eolico, fotovoltaico, miglioramenti della rete di conversione e distribuzione dell'energia, sviluppo di batterie ai polimeri di litio, in divenire.
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Di fatto l'elettrico per la mobilitá sará l'equivalente di internet per l'informazione.
Come il digitale ha soppiantato l'analogico, l'elettrico soppianterá il motore a combustione interna.
I motori a combustione interna (diesel e benzina, inventati dai tedeschi) sopravviveranno in settori di nicchia (navi, petroliere, mezzi meccanici eccezionali, generatori di back-up etc) ma da qua a, diciamo, venti anni, il trend é sicuro: ci sará una esplosione dell'elettrico.
Non é SE, é QUANDO.
A questo si accompagnerá la necessitá di riprogettare le reti di produzione, stoccaggio e distribuzione dell'energia. E'un mercato in espansione che vedrá vincitori e vinti.
Un'auto elettrica é meno complessa da produrre. Richiede bassisima manutenzione. Le necessitá per micro-viabilitá si sposano benissimo con ricariche domestiche. Ci sono una infinitá di parti in movimento in MENO.
Vediamo qualche esempio:
Volano?: assente
Cambio? assente
Pistoni, Bielle, valvole, etc? assenti. Rimpiazzate da un motore grosso come un cocomero.
Iniettori? assenti
Marmitte catalitiche? ma di che parliamo?
L'auto elettrica esiste grazie allo sviluppo di tecnologie a supporto di :
- elettronica (controller e convertitori DC/AC ultra compatti)
- motori elettrici (compattissimi grazie alle terre rare quali il neodimio)
- batterie al litio
che fino a pochi anni fa non erano disponibili.
Quale é la piú grande industria automobilistica al mondo che dovrá riconvertire in toto le proprie linee di produzione ed é anni indietro rispetto allo sviluppo di tecnologie non dico elettriche, ma anche ibride (al livello di Toyota, per intenderci)? il Gruppo Volkswagen.
Che traina tutta l'industria tedesca, attraverso fornitori e sottofornitori.
Passare all'elettrico significa riconvertire impianti produttivi, cambiare fornitori, addestrare il personale, rivedere tutta la filiera dell'assistenza, cambiare modo di progettare, cambiare i tool di design, e via discorrendo. Si parla di miliardi di euro e di tempi di riconversione nell'ordine di ANNI. E nel frattempo, i competitor piú piccoli non hanno il fardello di riconvertire: partono da zero e continuano ad ottimizzare. Ho detto Tesla, per caso?
Notare che non ho menzionato la guida autonoma. Ma anche su questo versante Tesla é anni avanti i concorrenti. Per ora ha l'HW su cui far girare il SW, che é in continua evoluzione.
Ma Tesla dovrá fare presto i conti con la Cina. Giá, la Cina non sará democratica, ma se il governo dice che vogliono 50mila punti di ricarica entro l'anno prossimo a Shangai, state pur certi che entro un anno ci saranno, mentre in Europa staremo ancora a discutere se li vogliamo verdi o blu.
La Cina é al momento il piú grande mercato automobilistico del mondo, avendo soppiantato gli USA nel 2009. Basta una penetrazione delle auto elettriche del solo 5% per vedere milioni di auto elettriche vendute. Al momento in Cina ci sono oltre 100 (cento!) case automobilistiche che fanno auto elettriche. Tutte in competizione tra di loro. Con fornitori in competizione tra di loro. Con la Cina che ha superato nel 2019 gli USA per investimenti in Ricerca e Sviluppo.
Conclusioni
E' troppo presto per parlare della morte di Volkswagen. Ma la Germania si troverá a dover gestire, a breve, centinaia di migliaia di disoccupati. I tedeschi sono ottimi ingegneri, ma hanno creato una corazzata di auto diesel e a benzina che non troveranno piú mercato a breve, perché puzzano, costano una enormitá in manutenzione, e inquinano le cittá in spazi ristretti.
Nuovi materiali e nuove tecnologie hanno di fatto aperto la strada all'elettrico.
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