FATTI ---> ANALISI dei FATTI ---> DECISIONI/CONCLUSIONI
Come giá fatto un anno fa per l'infausto "global compact" (Articolo su Exit Economics), non mi sono basato per le mie conclusioni sui giornaletti italiani, ma ho preso i documenti originali dell'ESM e ho iniziato a studiarmeli.
I FATTI in questo caso non sono i video su Youtube, i giornali di questo o quell'editore, ma i documenti ufficiali.
Ho giá parlato degli imbecilli di questa epoca: l'incapacitá dei giornalisti e dei politici di leggere le carte ufficiali prova il declino mentale e vizioso dell'Italia. E se questa classe dirigente é la prima ad essere ignorante e pigra, non aspettatevi nulla di buono nei prossimi lustri. L'Italia sará terra di conquista per altri. E i vostri figli faranno i camerieri e i commessi per olandesi e tedeschi.
Torniamo a noi:
Esiste un MoU (Memorandum of Understanding) tra due soggetti: la Commissione Europea e lo European Stability Mechanism (organizzazione intergovernativa europea con sede in Lussemburgo). Per definizione, un MoU é una lista di intenti fra due o piú soggetti giuridici.
Non stabilisce requisiti, cioé imposizioni, ma definisce un percorso che poi nel tempo diventerá normativo. In generale, un MoU é pieno di frasi come "i soggetti si impegnano a cooperare", "i soggetti evitano di duplicare il lavoro da fare" e cose cosí. Intenzioni, un po' come il global compact summenzionato.
In questo caso, devo dire che per essere un "semplice" MoU, il documento é piuttosto dettagliato. Le policy di intervento e le modalitá attuative sono ben spiegate. Ci sono gli input, i risk assessment, i ruoli delle parti, gli output.
Qui potete scaricare il documento del MoU con le mie annotazioni.
L'architrave esecutivo, come sempre, é la commissione europea.
Supponiamo che un paese faccia richiesta di "supporto di stabilitá", in altri termini richieda un prestito. Normalmente un paese extra-europeo si rivolgerebbe al Fondo Monetario Internazionale. In questo caso, all'interno del consesso europeo, il paese che vede a rischio i propri conti fa richiesta di un prestito (il termine loan non é mai menzionato nel documento, nella neolingua europea si parla di stability support).
Supponiamo che sia l'Italia a richiedere un supporto di stabilitá.
La richiesta viene inoltrata al board dell'ESM. Il presidente di questo board attiva la commissione europea e la banca centrale europea (BCE) che producono una valutazione:
- del rischio di stabilitá finanziaria,
- della sostenibilitá del debito pubblico,
- e dell'entitá del prestito (si parla non di loans, ma di financial needs)
Fin qui, normale: di fatto, quando chiedi un prestito ad una banca, la banca valuta
- se sei un buon pagatore,
- quale é il tuo reddito (se non hai giá troppi debiti su cui paghi fior di interessi passivi)
- quale é l'entitá del prestito e sua destinazione (esiste un collaterale cui aggrapparsi?)
Come vedete, la Commissione Europea, l'ESM e la BCE fanno la stessa cosa di una banca privata, solo che invece di una persona o un'azienda si parla di una nazione e invece di debito privato si parla di debito pubblico. I dati economici anziché essere micro sono macro.
Sta alla Commissione Europea, in collaborazione con la BCE, preparare una analisi di sostenibilitá del debito: di fatto include un piano di ammortamento del prestito erogato.
Sempre alla Commissione Europea sta l'onere del monitoraggio (surveillance) del pagamento delle rate del prestito erogato. Nel 2015 l interesse sui prestiti erogati era inferiore all'1%. Decisamente buono, direi.
Fin qui, il MoU.
Non é spiegato quali sono le condizioni precise per cui il paese richiedente il prestito possa accedere al prestito e le condizioni cui aderire per ottenerlo.
Di fatto, sta alla Commissione Europea, all'ESM e alla BCE stabilire le modalitá. Il parlamento europeo non interviene o, per lo meno, non risulta nei documenti che esso possa intervenire.
Esistono poi molti documenti (requisiti - governance rules, e manualistica - guidelines) che dettagliano il funzionamento dell'ESM.
Ma, come ogni banca che si rispetti, un prospetto informativo é d'obbligo, perché non é che possiamo leggerci migliaia di pagine per arrivare all'essenziale.
Qua c'é il prospetto informativo che ci interessa [il sito dell'ESM é fatto molto bene]
Veniamo a come funziona.
L'ESM é come una banca di investimento. Al momento ha un equity di 80 miliardi di euro. Intoccabili. Pagati dagli stati membri dell'area euro. Tradotto: dai contribuenti. Raccoglie poi i soldi nei mercati finanziari. In breve, compra e vende titoli di stato a investitori in tutto il mondo. Di quanti soldi parliamo?
Iniziamo col dire CHI ha preso i prestiti dall'ESM finora. Se non sapete come funzionano i titoli di stato, leggetevi prima questo mio post su Exit Economics su come funziona un titolo di stato. E' spiegato in modo abbastanza semplice e con esempi.
Irlanda: 17.7 miliardi di euro, prestati fra il 2010 e il 2013, con pagamenti compresi tra il 2029 e il 2042 con una maturitá media di 20.8 anni.
Spagna: 41.3 miliardi di euro, prestati nel 2013, con pagamenti compresi tra il 2022 e il 2027con una maturitá media di 12.5 anni. Gli spagnoli sono strizzati per bene, direi.
Portogallo: 26 miliardi di euro, prestati tra il 2011 e il 2014, con pagamenti compresi tra il 2025 e il 2040 con una maturitá media di 20.8 anni. Gli é andata meglio degli spagnoli, direi.
Grecia: 61.9 miliardi di euro, prestati tra il 2015 e il 2018, con pagamenti compresi tra il 2034 e il 2060 con una maturitá media di 32.35 anni. Si tratta di un prestito ENORME per cui i Greci saranno sotto scacco fino al 2060. Di fatto sono morti che camminano. Zombie economici.
Ma tutti questi soldi all'ESM chi glieli ha dati?
I contribuenti, all'inizio.
Vedete, la frase di inizio "The ESM lends hundreds of billions of euros to programme countries. But this does not cost taxpayers any money" non mi sembra proprio corretta. Infatti
sembrerebbe che l'ESM crei denaro dal nulla, compri titoli di stato con i soldi creati dal nulla e rivenda i titoli in giro per il mondo. Ma questo lo fa la BCE.
No, l' ESM ha un capitale proprio di 80 miliardi di euro pagati dai contribuenti europei, e questi soldi non possono essere usati per fare prestiti. Di fatto, é un collaterale, per dire agli investitori che l'ESM é solido quanto basta, e che una un management che non é quello di Banca Etruria.
Quindi, gode di prestigio e puó finanziarsi a interessi agevolati. Insomma, cerca capitali nei mercati finanziari, con la soliditá data da una equity pagata dai contribuenti, e con i soldi raccolti compra e vende titoli di stato (non mi sembri acquisti azioni, non é menzionato) usando complesse strategie di diversificazione del rischio finanziario, e mirando alla preservazione del capitale. Il che fa intuire che non adoperi - spero!- strumenti a leva finanziaria.
Fin qui, tutto bello.
Quindi perché tanta ritrosia di certe opposizioni all'ESM?
Per questa frase: " Countries must implement tough reform programmes before they get ESM money".
In altri termini, un paese per veder salvate le proprie banche e il proprio sistema di credito deve attuare riforme dure. La commissione europea si accerta che le misure vengano portate a compimento. In altri termini ancora, si tratta di tagli alla spesa pubblica e trasferimenti di ricchezza dai privati (con le tasse) allo Stato che ripaga i debiti contratti con l'ESM, che a sua volta ripaga i grandi investitori di tutto il mondo.
Detto in parole semplici: le opposizioni contestano il fatto che per mezzo dell'ESM il debito di uno stato é in mano a fondi speculativi con sede in paradisi fiscali che dissanguano per mezzo dei tagli alla spesa pubblica il popolo che lavora per pagare gli interessi sui prestiti.
Per paesi come Germania e Olanda, l'ESM invece attua misure di buon senso perché il loro avanzo commerciale con i paesi mediterranei li ha riempiti di soldi che hanno reinvestito in titoli di stato dei paesi mediterranei (che garantiscono ritorni del 2-3% in un mondo di tassi negativi). E non vogliono scottarsi. Germania e Olanda pensano: "noi ogni centesimo ce lo sudiamo, e di certo non ve lo regaliamo". Se mi metto nei panni del creditore, capisco la ritrosia a dover accettare una perdita per aver prestato soldi ad un altro paese che poi non ripaga i debiti.
Di fatto é uno scontro tra culture diverse, antitetiche, nell'eurozona. Tra paesi produttori (Germania e Olanda) con una grande industria, e paesi prettamente consumatori (mediterranei) con medie e piccole imprese. L'euro ha facilitato le economie forti, e ha penalizzato le economie deboli. Ha polarizzato la ricchezza.
Con in mezzo un mondo finanziariamente globalizzato, dove la tassa IMU sul tuo immobile finisce per ripagare un investitore alle Cayman. Dopo il crack del 1929, la situazione mondiale era piuttosto simile.
Cosa succederebbe senza l'ESM? Di fatto, il rischio di collasso dell'euro salirebbe a dismisura. L'ESM é uno strumento di financial risk mitigation, riduzione del rischio finanziario. Se la Grecia, per dirne una, non riesce piú a finanziarsi nei mercati perché nessuno le compra piú i suoi titoli di stato, non puó fare altro che dichiarare default (come ha fatto l'Argentina). Dichiarare default significa dichiarare che non si é in grado di ripagare gli interessi sul debito. Il che significa che le banche che hanno titoli di stato greci si vedono ridurre gli attivi e devono ricapitalizzare, cioé spremere gli investitori delle loro banche (al limite i correntisti, misure di bail-in), al limite chiedendo aiuto ai propri stati (es. Germania, Olanda, Francia..) e quindi ai conribuenti (misure di bail-out). Ma questo é il meno. In fondo, la Grecia aveva piccoli debiti originariamente e una perdita era sopportabile senza troppi problemi.
Il vero problema é che il default della Grecia dimostrerebbe nero su bianco il fatto che l'euro non funziona cosí come é. Perché nessuno si fiderebbe piú di nessuno e ogni paese ritornerebbe alla propria valuta originaria, su cui avrebbe il controllo. Inoltre, se un paese facesse default, qualsiasi altro paese attuerebbe un taglio delle proprie passivitá verso gli altri (tradotto: ti ripago con una moneta svalutata). Avviando una recessione mondiale e il rischio di ritorsioni non solo commerciali, ma militari (ricordo l'occupazione del bacino della Ruhr nel 1923 da parte dei francesi che non volevano essere ripagati con un marco svalutato dopo il primo conflitto mondiale). Noi pensiamo che certe cose non possano piú accadere, ma ne siamo certi?
Senza contare che l'euro é la bandiera di una Europa unita. Fine dell'euro, fine di questa Europa. Un ventenne di oggi é nato e cresciuto con l'euro in tasca.
Quando Ray Dalio scrive che ci ritroviamo in una situazione simile a quella vista negli anni '30 del secolo XX (come ho scritto su ExitEconomics), di fatto dice che come nel 1929 il crack bancario lo hanno pagato i cittadini coi morti della Seconda Guerra Mondiale, cosí oggi i crack bancari del 2018 lo stanno pagando i cittadini con le riforme strutturali e i tagli alla spesa pubblica che fanno esplodere i movimenti di malcoltento, bollati come "populisti" per nascondere sotto il tappeto problemi enormi che nascono nel modo in cui il credito é creato e distribuito, e la visione di corto respiro di molte moderne democrazie. I politici pensano a essere rieletti, non a guidare il futuro verso la sostenibilitá di lungo periodo. E'un problema interno di una democrazia moderna.
E Ray Dalio é uno degli uomini piú ricchi del pianeta. Quindi un "cattivo" per definizione secondo il sentire comune. Ma il suo ragionamento non fa una piega ed é frutto dell'analisi storica ed economica di tantissime recessioni, a partire dal 1500.
Conclusioni
Ora sapete cosa prevede il MES. Di fatto é un fondo comune europeo che presta soldi a quei paesi che non riescono ad accedere ai mercati. In cambio dei prestiti, richiede garanzia dei pagamenti. La garanzia é l'esecuzione di riforme strutturali. La Commissione Europea monitora l'andamento dell'economia del paese che ha ricevuto il pagamento e interviene, se serve. Come? per i sovranisti, mettendo politici fantoccio a capo dei governi; per i paesi creditori, lavorando con i vertici politici per mettere persone responsabili che comprendano i costi esorbitanti che i cittadini del paese debitore dovrebbero sostenere se dovessero fare default. Siccome le elezioni le vincono non quelli che promettono lacrime e sangue, ma quelli che dicono che il nemico é "esterno", i normali strumenti di una democrazia di fatto vengono in buona parte bypassati.
Le democrazie moderne, nate su una base identitaria di COMUNITA', di fatto sono antitetiche alla globalizzazione, che é per INDIVIDUI.
L'Irlanda i soldi che ha preso non li ha ancora ripagati. Inizierá nel 2029. La Spagna inizierá nel 2022.
Sapete perché é proposto da taluni, e osteggiato da altri. Sapete perché esiste e a cosa serve.
Sapete tutto sul MES? No, nemmeno per niente. E' un'organizzazione molto giovane, che ha ancora molte frecce nel suo arco e sofisticate modalitá di intervento nei mercati primari e secondari del credito, ancora non sfruttati. Ne sentiremo parlare parecchio nei prossimi anni.
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