Si dice che stampare denaro causa inflazione, quella misurata con il CPI (consumer price index), cioé l'indice dei prezzi al consumo. Il CPI é chiamato banalmente "l'inflazione" nei giornali e nei telegiornali.
Ho scritto estensivamente sulle limitazioni del modo in cui l'inflazione viene conteggiata, con post che vanno indietro fino al 2016.
Oggi voglio chiarire che l'inflazione dei giornali e dei telegiornali potrebbe non avverarsi anche se le bance centrali iniettassero liquiditá per trilioni.
Chiariamo un altro punto, che sfugge alla gente e pure ai laureati di economia: pompare liquiditá nei mercati, iniettare liquiditá, significa banalmente CREARE denaro dal NULLA.
E ora vi spiego perché anche se si pompa liquiditá a trilioni l'inflazione potrebbe rimanere prossima allo zero o potrebbe addirittura esserci DEFLAZIONE, cioé un calo dei prezzi.
Prima peró vi devo ripulire il cervello da una nozione sbagliata che ancora viene insegnata nelle universitá: pompare denaro NON causa inflazione.
Una volta questa cosa succedeva perché il denaro era ancorato all'oro. Siccome l'oro aveva una disponibilitá fissa (non si puó crearlo alla bisogna), una banca centrale non poteva creare denaro ad libitum: se lo faceva, siccome i cambi tra le varie valute (es. lira e dollaro) erano fissi perché convertibili in oro, significava che l'Italia poteva teoricamente cambiare i dollari americani che gli americani ci pagavano per le esportazioni di spaghetti, e convertirli in oro. Fort Knox si svuotava, e la FED era "incatenata", non potendo piú stampare quanto voleva.
Siccome la produzione delle merci era soprattutto domestica (non c'era la globalizzazione), stampare di piú significava che la gente poteva chiedere piú prestiti, con i prestiti consumare di piú, quindi avere stipendi piú alti, quindi comprare di piú, e quindi generare inflazione. Questo non si poteva fare.
Fu proprio questo il motivo per cui nel 71 Nixon disse ciao ciao ai cambi fissi con l'oro.
E quando il pareggio con l'oro non vi fu piú, il dollaro inizió a soffrire della megainflazione degli anni 70 e 80. La produzione era ancora domestica, e improvvisamente a fronte di una limitata capacitá produttiva c'era un sacco di denaro in piú disponibile. Molto denaro, poca merce = inflazione.
Bene. Ora non funziona piú cosí.
ORA funziona nel modo seguente: un governo fa deficit, cioé emette un sacco di titoli del tesoro per cercare creditori che finanzino le spese che i contribuenti con le tasse soltanto non possono finanziare. Se la banca centrale fa quantitative easing, essa di fatto compra una MONTAGNA di titoli di stato governativi, con i quali il governo paga i servizi indebitandosi a bassissimi tassi di interesse.
Fin qui chiaro?
Andiamo avanti.
I tassi di interesse misurano il costo del denaro, e qualsiasi costo, di qualsiasi cosa, é regolato dalla piú importante legge dell'universo: la legge della domanda e dell'offerta.
Il governo ha una enorme fame di denaro, e se il denaro fosse fisso, ovvero l'offerta di denaro fosse anelastica per dirla meglio, i tassi di interesse per averlo schizzerebbero alle stelle. "vuoi i soldi? allora ti chiedo non il 3%, o il 5%, ma anche il 10%. Se non ti sta bene, chiedi i soldi ad un altro".
Tassi di interesse altissimi ucciderebbero l'economia. E ti ritroveresti la gente affamata per strada.
Allora cosa fa la FED? o la BCE? dicono al governo "indébitati pure, non ti preoccupare, compro io i tuoi titoli". Cosa succede? succede che per quanto alta la fame di denaro del governo possa essere, la FED soddisfa la fame creando denaro dal nulla. Quindi i tassi rimangono bassi, perché c'é sempre un PERFETTO INCROCIO fra DOMANDA e OFFERTA di DENARO.
Se mi avete seguito fin qui, complimenti. Manca un altro piccolo passo.
L'inflazione al consumo si genera quando si ha piú disponibiitá di denaro rispetto all'aumento di beni e servizi da acquistare. In una economia domestica, in cui gli operai fanno le automobili nel proprio stato, se i prezzi salgono troppo, gli operai non si comprano l'auto e il prezzo dell'auto scende, l'operaio viene pagato di meno. Se gli operai guadagnano molto, i prezzi delle auto salgono perché si trova chi le puó comprare, e non si puó produrre piú auto, perché gli operai costerebbero troppo.
Arriviamo alla globalizzazione: causa globalizzazione, anziché usare un operaio di Detroit che costa alla Ford 200 dollari al giorno, la Ford va in Slovacchia o Vietnam o altrove dove un operaio gli costa, che so, 10 dollari al giorno. Risparmia il 95% sul costo del lavoro. Negli USA, gli stipendi non salgono come una volta, e quindi NON si genera inflazione.
E'la GLOBALIZZAZIONE che FRENA l'inflazione.
La robotica industriale accelera gli effetti dirompenti della globalizzazione.
Quindi ci troviamo in un momento UNICO nella storia mondiale: niente gold standard, globalizzazione pervasiva, tassi zero, inflazione bassissima. E con un principio di nuova guerra fredda fra USA e CINA.
I tassi sono bassissimi perché qualsiasi fame di denaro viene soddisfatta dalle banche centrali.
L'inflazione é bassissima perché qualsiasi bene prodotto soffre di sovracapacitá produttiva (i costi delle commodities sono al minimo ovunque) e con costo del lavoro bassissimo perché ci sono miliardi di persone disposte a lavorare per 5 dollari al giorno.
L'inflazione bassissima permette di avere tassi di interesse bassissimi.
Perché? perché se uno sa che l'inflazione é al 5%, non ti presta i soldi ad un tasso di interesse inferiore al 5%. Il prestatore ci andrebbe a rimettere. L'inflazione ATTESA pilota il costo del denaro.
Come potrebbe generarsi inflazione? si genererebbe se buona parte della produzione ritornasse entro confini.
Ecco perché l'oro é salito: perché si teme un ritorno di autarchia o di isolazionismo. Quindi di inflazione. E quindi l'oro farebbe da bene rifugio contro un ritorno di fiamma inflattivo. Poi le stronzate tipo l'argento é 18:1 sull'oro perché cosí é stato per 2000 anni e quindi l'argento esploderá le lascio ai fanatici dei numerelli "nonsense".
Bisogna stare attenti a dire: "riportiamo in patria TUTTA la produzione". Per alcuni beni essenziali é assolutamente necessario (non avevamo nemmeno le industrie per produrre reagenti per i tamponi, mascherine, ventilatori!) ma attenzione al fatto che l'inflazione schizzerebbe alle stelle, e vi sarebbero tantissimi perdenti e pochi vincitori.
L'ideale, a mio avviso, e riprendo le teorie di Richard Duncan, é approfittare di questo momento UNICO della storia con bassissimi tassi di interesse per INVESTIRE, INVESTIRE e INVESTIRE in nuove tecnologie per miglioare la vita. Non fare solo share buyback, per intenderci, perché i ricchi diventerebbero sempre piú ricchi.
Ma questo programma di investimenti sta alla lungimiranza dell'essere umano e dei governanti che elegge.
E' piú facile e stupido fare la guerra alla Cina che investire in casa propria su biotecnologie, cure contro il cancro, intelligenza artificiale, nanotecnologie.
Nella storia, i grossi salti tecnologici si sono avuti sotto i grandi investimenti governativi. E quando ci sono stati questi enormi investimenti governativi? in condizioni di GUERRA.
Ora si rischia la guerra fra USA e CINA: per ora solo commerciale, ma non illudiamoci. E'giá guerra fredda. Con gli USA che stanno rispendendo indietro gli studenti cinesi dai college americani e imponendo dazi alle merci cinesi di importazione, e ban ai semiconduttori.
Ma la Cina, differentemente da Europa e USA, ha INVESTITO miliardi di dollari in ricerca e infrastrutture per venti anni. Ora é leader mondiale in ricerca e sviluppo.
Da ingegnere appassionato di economia e storia, vi ricordo che le guerre le vince chi ha le tecnologie migliori. Da sempre. LA prossima frontiera, importante quanto la bomba atomica o il dominio satellitare, é il predominio sulla intelligenza artificiale. Sul 5G la Cina ha giá vinto la sua prima battaglia.
Con queste idee in mente, sto pensando a come investire da oggi a 5 anni.
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