giovedì 29 aprile 2021

[Investimenti ] BESTIA - Moderna

BEST Insightful Analyses for Long Term Investors

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Oggi discutiamo di Moderna (Nasdaq: MRNA)

Le informazioni che divulgo qui sono di libero dominio, e le ho consolidate secondo piú metriche

1] Tecnologia

2] Scalabilitá 

3] Finanziamenti e stato del Cash flow

4] Mercato potenziale

5] Leadership

6] Stato macroeconomico

7] Sfide

Scriverne sarebbe lunghissimo, e preferisco un file audio. Amo i file audio perché me li ascolto in macchina, in bici, mentre passeggio o taglio l'erba in giardino. Potenza del digitale.

Tra l'altro, serve a fissare un "placeholder", cioé un segnalibro, nei ragionamenti sugli investimenti che porto avanti. Dopo un anno, guardo i risultati, riascolto i miei ragionamenti, e vedo se e dove ho sbagliato. In inglese, si parla di ReX and LL: Return of Experience and Lessons Learned.

Queste analisi sono molto approfondite o, per lo meno, lo sono rispetto a quello che si legge in giro gratuitamente. Esistono ottimi report ma sono a pagamento e costano migliaia di euro. Non siamo -ancora- a quel livello.

Parlare di Moderna, dopo mesi che la studio, ascolto interviste del CEO, CTO, Presidenti, fondatori, esperti di settore, e leggo articoli e seguo webcast, richiede un po' di tempo. E ho suddiviso questa mia analisi BESTIA in piú parti.

Oggi é la parte #1.


Spiego Tecnologia, scalabilitá digitale e scalabilitá industriale. 

Poi ci concentreremo sul cash flow e sul mercato (potenzialmente infinito) di queste tecnologie.

Questo il LINK al file audio



lunedì 19 aprile 2021

Perché il digitale ha soppiantato l'analogico? e perché si va verso l'IA?

 Le due domande di questo post:

1] perché il digitale ha soppiantato l'analogico

2] perché si va verso l' uso massiccio di IA


richiederebbero pagine e pagine di risposte. Tuttavia, provo a rispondere con le DUE ragioni principali. Una ragione per la prima domanda, una ragione per la seconda domanda.


Perché il digitale ha soppiantato l'analogico?

Chiariamo subito che il mondo che ci circonda é analogico, cioé é permeato da segnali (onde radio, suoni, colori, etc) che é possibile tracciare come una linea continua su un foglio, senza mai staccare la matita dal foglio. In natura, non esistono segnali digitali, cioé segnali che assumono due valori, che convenzionalmente associamo a Zero e Uno. Non esiste che si salti da un valore ad un altro con la matita che lascia il foglio per spostarsi in un altro punto. Non nel mondo macroscopico che viviamo quotidianamente (a livello atomico é un altro discorso, ma divaghiamo).

D'ora in poi faró l'esempio di un segnale sonoro, per esempio un brano musicale

Abbiamo deciso che era conveniente trasformare un segnale analogico sonoro in un segnale fatto di zeri e uni perché nel secondo segnale, detto digitale, é facile 

a] discriminare fra due valori diversi

b] copiare l'informazione senza errori

c] scalare l'informazione all'infinito

Dovete immaginare che un segnale perfetto non esiste. Tutto é sommato a rumore. Anche in una stanza perfettamente insonorizzata, il battito del vostro cuore, il respiro, sono rumore che diminuiscono la sensibilitá del vostro udito a captare i suoni piú lievi. 

Nel mondo digitale, occorre molto ERRORE per trasformare un zero in un uno, e questo errore, anche se avviene, é controllabile e si puó rimuovere in un segnale digitale. Mentre l'errore che affligge un segnale analogico te lo tieni, non si puó rimuovere del tutto, e non é controllabile altrettanto facilmente. La matrice di un vinile é soggetta a deterioramento del materiale, abrasione, contaminazione: tutti aspetti che rendono una matrice del 33 giri inutilizzabile dopo alcuni anni. Se anche viene copiato su un altro vinile, la qualitá del vinile iniziale NON PUÖ essere preservata. Invece un brano mp3, o wav per i puristi del suono, é copiabile all'infinito senza perdere di qualitá iniziale passando da tecnologie completamente differenti fra di loro (hard disk magnetico, memoria SSD, memoria volatile RAM, etc)

Fateci caso: i miglioramenti di album in vinile sono fatti in digitale (brani "rimasterizzati"). Con il digitale si puó anche eliminare l'informazione non necessaria che viene ricostruita a partire dall'informazione essenziale memorizzata, che so, su una chiavetta USB.

Siccome é possibile fare in modo che l'errore di un segnale digitale é controllabile, si puó copiare all'infinito l'informazione senza perdita di qualitá. Quindi si parla di economia di scala a costi irrisori. 

Per inciso, anche l'informazione della vita é digitale: il DNA ha quattro marcatori fondamentali, chiamati dalle loro iniziali A,G,T,C, e con questi codifica le proteine, i geni e quindi la vita. 

Perché si va verso l' uso massiccio di IA?

Tutti parlano di IA, ma attualmente l'IA piú che intelligente é piuttosto stupida. L'uso di Intelligenza Artificale é la naturale evoluzione del digitale. Grazie all'aumento della potenza di calcolo. é possibile fare in modo che sistemi automatizzati riconoscano dei "pattern", cioé similitudini tra i dati oppure trend, andamenti chiari in una mole di numeri, molto ma molto piú velocemente di quanto possa fare un umano in una intera vita.

L'uso di IA é di fatto volta a ridurre considerevolmente il fattore "errore umano" e a velocizzare il tempo che si impiega ad essere operativi sul campo.

Facciamo un esempio banale, terra terra: supponiamo che vi sia una radiografia di un osso rotto. Se l'IA é stata addestrata a riconoscere un particolare pattern di puntini di una immagine che riconducono ad una frattura, anche se infinitesima, perché é stata addestrata con milioni di radiografie e relative diagnosi, essa sará in grado di produrre una diagnosi con una accuratezza stimata e quantificabile. Che so, 99% di probabilitá di una frattura. E il sistema ordina gesso, garze, prende appuntamento con lo specialista, informa l'assicurazione sanitaria del paziente etc.

Un sistema del genere, una volta "addestrato", é vendibile a tutti gli ospedali del mondo dietro licenza. L'aggiornamento del "medico di livello 1"digitale si fa da internet. Istantaneamente si ha un "dottore di livello 1" disponibile in uno smartphone.

Un altro esempio? pensiamo a delle saldature delle tubature, oppure a delle tomografie per verificare lo stato di integritá di processori nell'ordine dei nanometri. I difetti vengono rilevati prima che si passi allo step successivo nella produzione. Si risparmiano milioni di euro, e si ha anche un miglior controllo delle cause primigenie dei difetti, per ridurle. 

In tutto ció, la velocitá e la accuratezza delle diagnosi, si ottengono eliminando il fattore umano, che giocoforza deve spostarsi verso attivitá a maggiore valore aggiunto.

Perché il digitale sta diventando una parte sempre piú consistente dei PIL delle nazioni? perché é accurato, controllabile e scalabile con costi marginali ridottissimi rispetto al valore aggiunto. 

Quali sono i limiti? in primis, addestrare una IA richiede quantitá spasmodiche di energia elettrica. Occorre un ripensamento TOTALE dell'elettronica attuale per superare il problema. In secundis, se l'IA sbaglia, sbaglia di grosso, prende veramente lucciole per lanterne,  ed é per questo che per funzioni critiche, dove in ballo c'é la safety o la security del personale, la IA non puó operare in isolamento ma esistono comunque barriere umane di controllo. Infine, l'IA cerca quello che le dici di cercare, anomalie "strane" mai viste prima non é in grado di rilevarle, a meno che non venga addestrata anche per questo. Insomma, non sa gestire "incognite sconosciute", ma solo "incognite conosciute". 

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Sono stato molto sintetico, ma avete pochi concetti da ricordare: controllo degli errori a livello del segnale, scalabilitá delle architetture industriali, riduzione del fattore umano per ottenere ripetibilitá e controllo della qualitá del prodotto finale in produzioni seriali ad alto volume.

venerdì 16 aprile 2021

PIL e debito pubblico: come ne é uscita l'Italia rispetto ad altre nazioni in Europa?

 Il 2020 ce lo siamo lasciato alle spalle da diversi mesi e gli uffici di statistica dei vari paesi europei hanno comunicato cifre piuttosto attendibili in merito a:

  • Stato disoccupazione
  • Stato del debito rispetto al PIL
  • Stato del PIL


Veniamo alla (de)crescita del PIL avvenuta nel 2020 rispetto al 2019. Il nome di ogni paese é cliccabile e venite ridiretti verso la pagina con i dati sorgente, cosí potete verificare le cifre.

Italia: -8.9%

Paesi Bassi: -3.7%

Spagna: -10.8%

Francia: -8.1

Germania: -4.9%

UK: -9.9%



Quella che ha retto meglio la "botta" é stata l'Olanda. Quella che ha subito danni peggiori, la Spagna, seguita a breve distanza dal Regno Unito.

Come ha fatto l'Olanda a reggere cosí bene? In genere, ha tenuto nel 2020 le attivitá aperte, chiudendo per tempo limitato giusto parrucchieri, palestre e poco altro. Nei negozi si entrava con appuntamento. C'é stata una autentica ESPLOSIONE di richiesta di lavori di ristrutturazione. Non si trova un operaio a pagarlo oro, se non aspettando mesi. Cucine, tende, giardini....i negozi e gli studi non stanno dietro alle richieste, e i prezzi delle case sono ulteriormente aumentate.

Passiamo ora al capitolo debito pubblico. In genere, i paesi hanno supportato le attivitá private con assegni di stato. Quanto sono aumentati i debiti pubblici in percentuale rispetto al 2019?

Italia: +9%

Paesi Bassi: +12%

Spagna: +15%

Francia: +10%

Germania: +14%

UK: +13%



A conti fatti, l'Italia é il Paese che ha speso percentualmente meno di tutti per aiutare il settore privato. Quindi sotto questo aspetto é stata molto virtuosa. Considerando il crollo del PIL, forse lo é stato anche troppo.

Posso confermare che qua in Olanda sono arrivati assegni per migliaia e migliaia di euro a ristoratori, parrucchieri, tassisti, etc. Quando ho detto loro che in Italia si parlava di 800 euro, un ristoratore mi ha risposto che quella cifra va bene per la bolletta elettrica di un mese e non ha idea di come possa una partita IVA sopravvivere.

E'quindi plausibile pensare che in Italia vi sia stato il maggior incremento del gap fra lavoratori pubblici e privati in termini di capacitá di potere di acquisto nel corso del 2020. Ai primi é andata molto meglio rispetto ai secondi in confronto ad altri paesi europei. Vedremo nel corso del 2021 se questa ipotesi é corretta. Ma i privati che scendono in piazza per poter lavorare (non per avere aumenti della pensione o lavorare meno) e l'aumento del risparmio privato dei dipendenti privati e pubblici fa propendere per questa ipotesi. In Olanda i privati non sono scesi in piazza.

Stride il dato spagnolo: é il paese che ha aumentato piú di tutti il debito pubblico, eppure ha registrato il peggior PIL. Segno che il governo spagnolo ha gestito malissimo la crisi da covid, peggio di tutti gli altri governi esaminati. Si fa un gran parlare di Boris Johnson, ma la Spagna ha fatto di gran lunga peggio.  Per UK gli anni 2020/2021 e 2022 sono anche anni di transizione, e vanno considerati come tali.










lunedì 12 aprile 2021

Crederci, crederci e ancora crederci

 900 $ in un orsetto di pelouche, due medaglie d’oro olimpiche e vaccini a mRNA.

 

Cosa mai avranno in comune queste tre cose all’apparenza distanti come le galassie? Una cosa, anzi una persona, una biochimica, Katalin Kariko o, per essere più precisi poiché è Ungherese, Kariko Katalin. L’oscuro linguaggio magiaro richiede infatti che il cognome venga sempre prima del nome.
Originaria di una altrettanto oscura cittadina dal nome impronunciabile nel 1955, si è laureata e ha conseguito il dottorato presso l’Università di Szeged, da noi nota come Seghedino. Il suo sogno fin da bambina era stato infatti quello di diventare scienziata, pur essendo figlia di un macellaio e non avendo mai visto da piccola uno scienziato in carne e ossa. Appena laureata, nel 1978, iniziò subito a lavorare sulla sintesi dell’RNA, e in particolare dell’mRNA. La scoperta che l’mRNA era lo strumento usato dal DNA per dare istruzioni alle cellule su come costruire le proteine era avvenuta nel 1961 e aveva suscitato speranze che però non si erano concretizzate.
Nel 1985 la sua università finì i soldi, in un paese allora comunista non ci sta da stupirsi che progetti del genere avessero scarsa considerazione, e lei si trovò a dover cercare qualcosa d’altro.
Ci pensò la Temple University in Pennsylvania ad offrile un lavoro post dottorato.
E così un giorno del 1985 la nostra Katalin salì su un aereo diretto negli USA insieme al marito Bela e alla figlia Zsuzsanna di due anni. All’epoca il regime comunista consentiva di portare con sé non più di 100 $ a persona, così gli altri 900 $ ricavati vendendo la macchina di famiglia, immagino una Trabant,  finirono nascosti nell’orsetto di pelouche dii Zsuzsanna. E già che parliamo di Zsuzsanna chiariamo anche il fatto delle medaglie. La bambinetta di due anni è poi diventata una ragazzona di 1.88 metri e si è data al canottaggio vincendo, con la squadra USA, la medaglia d’oro nella specialità dell’8, la più prestigiosa, alle olimpiadi di Pechino e a quelle di Londra. Per non farsi mancare nulla ha aggiunto a questi due titoli olimpici pure quattro titoli mondiali.
Nel mentre la figlia iniziava a dedicarsi all’attività sportiva e ad emergere come campionessa, Katalin perseguiva le sue idee sull’mRNA che aveva intuito potesse essere una rivoluzione in campo medico. Ma soprattutto perseguiva qualcuno che potesse finanziarne le ricerche visto che la sua era considerata una bella idea ma praticamente inattuabile . Nonostante I primi esperimenti avessero infatti dato risultati molto promettenti in vitro, all’atto pratico la cosa non funzionava.
Nel 1989 aveva lasciato la Temple University dopo una accesa disputa con il suo capo che non le garantiva i fondi ed era passata alla University of Penssylvania dove la sua lotta per avere fondi per la ricerca continuò sempre con le stesse difficoltà.
Nel 1995 tutto sembrò crollare addosso a Katalin. In cura per un tumore, con il marito bloccato in Ungheria alle prese con problemi burocratici per il visto, l’università la rimosse dal suo incarico, bloccandole anche il passaggio al pieno stato di professore.
Poi, un giorno nel 1997, un incontro accanto a una fotocopiatrice con una altro ricercatore, il dottor Weissman, il quale cercava di sviluppare un vaccino contro l’HIV, cambiò tutto. La nostra Katalin si vantò di avere il metodo per farlo e i due iniziarono a collaborare, inizialmente con scarsi risultati perché l’mRNA veniva visto dal sistema immunitario come estraneo e quindi veniva attaccato. Come in tutte le storie di questo tipo che si rispettino, a un certo punto arrivò il lampo di genio. E il colpo di genio fu sostituire in alcune posizioni l’uridina dell’mRNA con pseudoridina, una delle basi del tRNA, RNA di trasporto, umano. E a quel punto la cosa iniziò a funzionare.
Nel 2005 finalmente pubblicarono i risultati della loro ricerca.
Ma nessuna grande casa farmaceutica prestò attenzione alla cosa.
Ci credettero invece due piccole società farmaceutiche attive nel settore delle biotecnologie, una americana, Moderna, che iniziò a finanziare il dottor Weissman, e un’altra tedesca, BioNTec, che nel 2013 nominò la dottoressa Kariko vice presidente senior.
La BioNTec è stata fondata nel 2008 da due personaggi altrettanto improbabili, Ugur Sahin, un oncologo nato a Iskenderun in Turchia ed emigrato in Germania quando aveva quattro anni e sua moglie, Ozlem Tureci, medico specialista in medicina molecolare, tedesca di origine turca. Anche. in questo caso il loro idioma è di quelli per noi incomprensibili.
Quando, a metà gennaio 2020 è stato reso noto il codice genetico del SARS-COV2, in poche ore BioNTec ha potuto progettare un vaccino che avesse come target la proteina spike, già nota perché presente nei virus di SARS e MERS. Moderna ci ha messo solo poco di più, due giorni.
Dietro a questi due vaccini ci stavano infatti 40 anni di ricerche, di esperimenti, molti dei quali falliti, ma sempre fatti con metodo. Non ci stavano le ipotesi e le soluzioni miracolistiche più o meno campate in aria che tanti, in cerca di pubblicità, hanno proposto in questi mesi.
E non ci sta Big Pharma, che poi anche che ci fosse non sarebbe per niente scandaloso.
Nella sua carriera la dottoressa Kariko non ha mai guadagnato più di 60000 $ all’anno ma ciò non l’ha fermata , la sua passione e la sua dedizione l’hanno sempre guidata, aiutandola a lavorare continuamente su qualcosa a cui ha sempre fermamente creduto, notte e giorno anche nei giorni di festa.
Forse, adesso, la sua posizione in BioNTec le frutterà qualche milione, nulla in confronto a ciò che guadagneranno altri. E, molto probabilmente, la attende un meritatissimo Nobel insieme a Weissman.  

 

Numerofilo

mercoledì 7 aprile 2021

Biden creerá ottimi posti di lavoro. In Cina

 



source: tradingeconomics.com

Biden prevede un piano di stimoli come mai si era visto dalla Seconda Guerra Mondiale.

Quello che vedete sopra, é il deficit commerciale degli USA. In milioni di dollari. 

Pare che Trump abbia fallito in pieno. E ora con Biden peggiorerá.

La Cina ringrazia. 

Causa fiat money, a partire da metá anni 80 gli americani hanno scoperto che potevano comprare pagando in dollari "ad libitum" materiali e prodotti finiti dall'Asia. E si sono lentamente e progressivamente deindustrializzati.

La globalizzazione, intesa come apertura totale a merci e servizi in tutto il mondo, é stata la naturale conseguenza. Non essendo piú limitata dal mercato domestico, c'era l'intero pianeta a fornire forza lavoro a basso costo.

Il grafico sopra é esemplare.

La Cina fornirá acciaio e cemento per il rifacimento di ponti e autostrade americani. La Cina é leader mondiale nella produzione di acciaio e cemento a basso costo (l'ILVA ne sa qualcosa). E a causa delle restrizioni sulle emissioni di CO2 per le industrie americane, i cinesi che usano carbone avranno anche il costo dell'energia competitivo. Senza parlare della forza lavoro a pochi soldi.

Aggiungiamoci che Biden aumenterá le tasse alle imprese. Ovviamente i piccoli verranno mazzolati, ma le multinazionali che possono aprire e produrre altrove, delocalizzeranno piú di prima. Il vantaggio competitivo che ne deriverá aumenterá il gap tra ricchi e poveri in USA.

E' proprio vero: la strada per l'inferno é lastricata di buone intenzioni.

La storia se non viene compresa si ripete. Negli anni 40 fino ai primi anni 70 i piani di stimolo hanno agevolato gli americani perché l'industria era domestica. Ora, é stata delocalizzata.

Forse é il caso di scommettere ancora sulla Cina per qualche altro anno. 

Azioni che esplodono? c'é un driver poco conosciuto

La liquiditá generata dalle Banche Centrali é ovviamente il driver principale per l'aumento degli asset liquidi e immobiliari, il cui valore non viene misurato dall'indice dei prezzi al consumo, per cui rimane sottotraccia per la popolazione ignara di quanto succede sopra le loro teste.

C'é peró un altro fattore, importantissimo, che decide se QUESTA o QUELLA azione sale, e non é soltanto per azione delle Banche Centrali. Ma é l'effetto dei fondi di investimento passivi, che spostano liquiditá dal piú debole al piú forte, aumentando il gap fra compagnie sovraquotate e compagnie sottoquotate. E'importante conoscere queste dinamiche se si é un value investor, perché determinano spostamenti madornali di denaro appena un annuncio positivo (per esempio Tesla che vende auto in misura maggiore rispetto ai pronostici), produce uno spostamento di numerosi piccoli investitori fanatici di Tesla a comprare altre azioni Tesla, che sale di peso e che quindi spinge i GROSSI fondi passivi a comprare azioni Tesla, facendo schizzare in alto il valore di Tesla.

Il seguente post é tratto dal blog TSI.com (gestito da un ex ingegnere; non c'é niente da fare, siamo i migliori :-)

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Ci siamo concentrati sullo tsunami monetario messo in moto dalle banche centrali, ma c'è un'altra forza che contribuisce alle valutazioni record del mercato azionario statunitense. Questa forza è lo spostamento verso l'investimento passivo e incentrato sugli ETF che è iniziato più di due decenni fa ed è arrivato a dominare i flussi nel mercato azionario.

Le strategie cosiddette "passive" usano investimenti basati su regole, spesso per seguire un indice tenendo tutti i suoi componenti o un campione rappresentativo di questi componenti. Non c'è discrezione da parte dell'asset manager. Per esempio, il denaro che entra in un fondo indicizzato S&P500 sarà assegnato a tutti i titoli dello S&P500 secondo il loro peso nell'indice, il che significa che i titoli con le più alte capitalizzazioni di mercato riceveranno la parte del leone del denaro che fluisce in tale fondo.

A causa dell'investimento passivo, più un'azione diventa costosa, più investimenti attirerà e più diventerà costosa. Per esempio, nell'indice S&P500 l'attuale peso di Apple è 500 volte maggiore di quello di Xerox, quindi quando il denaro fluisce in un fondo dell'indice S&P500 la proporzione che viene assegnata all'acquisto di azioni Apple sarà automaticamente 500 volte maggiore di quella che viene assegnata all'acquisto di azioni Xerox. Quindi, piuttosto che una valutazione relativamente alta derivante dalla sovraperformance passata sia un impedimento alla futura forza relativa, tenderà a creare ulteriore forza relativa.

Questo non sarebbe un grosso problema se l'investimento passivo costituisse una piccola parte del mercato, ma la strategia è cresciuta fino a diventare di gran lunga la più importante fonte di domanda di azioni negli Stati Uniti. Questo significa che il più grande acquirente netto di azioni USA ogni mese è insensibile al prezzo (value blind).

Riassumendo, ogni mese una grande quantità di denaro fluisce in fondi che allocano senza alcuna considerazione del valore.

Inoltre, molti gestori di fondi "attivi" ora scambiano ETF piuttosto che azioni individuali e molti di questi ETF sono basati su regole. Per esempio, piuttosto che prendersi la briga di selezionare/monitorare i titoli delle singole compagnie petrolifere, in questi giorni un gestore attivo che è rialzista sul petrolio probabilmente comprerà azioni dell'Energy Select Sector ETF (XLE). Questo ETF traccia un indice ponderato in base alla capacità di mercato delle compagnie energetiche statunitensi nello S&P 500, quindi più una compagnia petrolifera diventa costosa, maggiore sarà la sua ponderazione nello XLE e maggiore sarà la quantità di denaro che vi sarà allocata ogni volta che la domanda dell'ETF spingerà il prezzo dell'ETF sopra il suo valore patrimoniale netto.

La crescente popolarità degli ETF tra i gestori "attivi" tende a far sì che i titoli che hanno le maggiori ponderazioni negli ETF diventino relativamente forti, indipendentemente dal fatto che la forza sia giustificata in base alle performance delle aziende sottostanti. Cioè, l'uso crescente di ETF da parte dei gestori attivi esacerba l'effetto sulla valutazione a livello di mercato della crescente popolarità dell'investimento passivo.


Una conseguenza è che il mercato non fa più mean-reverts come una volta. In teoria, potrebbe continuare a diventare più caro all'infinito.

(Ndt: per mean-revert, si intende che una azione, o comq un asset, passano da una fase di sovraquotazione rispetto ai fondamentali -per esempio la profittabilitá reale dell'azienda-al valore "reale" dopo un po' di tempo. Causa iniezione continua di liquiditá delle BC, e di come gli ETF e i fondi a gestione attiva lavorano, il "mean revert" potrebbe essere spostato di anni e anni in avanti, continuamente, e l'occasione ghiotta per il value investor di trovare "valore" in corrispondenza ad una correzione, potrebbe richiedere attese lunghissime)

In pratica, non diventerà più caro all'infinito perché a un certo punto succederà qualcosa (per esempio, un grande spavento per l'inflazione che fa sbattere il piede sul freno monetario alla Fed) che fa invertire la direzione dei flussi passivi. Questa è una parte della spiegazione del perché il calo di marzo-2020 è stato eccezionale. Nel marzo-2020, la decisione di chiudere ampie parti dell'economia in reazione a un virus ha fatto sì che il massiccio acquirente insensibile ai prezzi diventasse un venditore netto per un breve periodo. Il risultato per l'indice S&P500 è stato il più rapido calo del 35% da un massimo storico.


In conclusione, bisogna diffidare delle affermazioni fiduciose secondo le quali le valutazioni record di oggi implicano che un top importante è vicino in termini di tempo o di prezzo. La realtà è che le valutazioni potrebbero andare molto più in alto. Diffidate anche del compiacimento rialzista, perché a un certo punto i flussi si invertiranno. Il rischio che i flussi si invertano con poco preavviso è il motivo per cui siamo circa il 35% in contanti nonostante la nostra aspettativa che il mercato toro azionario continui per almeno qualche altro mese.



martedì 6 aprile 2021

Alcune societá esaminate con un occhio al Value Investing

Prima di leggere, considerate che io investo per piacere e passione, ma faccio altro nella vita. Sono molto attivo nell'ingegneria aerospaziale, che mi ha dato grosse soddisfazioni professionali e mi ha consentito di cambiare paese e lavoro piú volte.

Tuttavia, ho scoperto la passione per l'economia anni dopo la laurea e quindi sono diventato un piccolo investitore retail. Il punto é che per limiti di tempo non posso seguire i mercati giorno per giorno, quindi seguo l'analisi fondamentale per valutare le compagnie. Mi piace, é impegnativa, ma quando unita a conoscenze ingegneristiche e macroeconomiche, che sto affinando, regala molte soddisfazioni.

Come retail investor, quando investo, guardo a vari input: situazione macroeconomica, trend tecnologico, trend notiziario, compagnie che decidono di investire nel medio/lungo termine, compagnie apparentemente sottoquotate.

Al momento, é praticamente TUTTO sovraquotato, rispetto alle medie storiche.

Un buon indice per veder capire se una compagnia é sottoquotata é l'EV/EBITDA, ovvero il valore della compagnia in termini di capitali presi a prestito dalle banche e dagli azionisti (EV), rispetto ai guadagni prima che i giochetti di ammortamenti, deprezzamenti, variazioni delle tasse del fisco entrino in gioco.

In linea di massima, l'EV/EBITDA é un po'un P/E ma piú accurato e attendibile.

Al momento, Tutti i P/E delle compagnie che mi interessano sono superiori ai corrispettivi EV/EBITDA.

Nel reparto semiconduttori, ho esaminato alcune ottime compagnie, as es TSMC, ASML, Applied Materials, Micron. Il P/E per tutte queste si attesta intorno a 35. Storicamente alto. In termini di EV/EBITDA, stanno tutte intorno a 25, con l'eccezione di Micron, che sembra piú appetibile, visto che l'EV/EBITDA é solo 11. E' anche quella con redditivitá inferiore rispetto alle altre.

Sono in genere macchine da utili, con indebitamento bassissimo, nonostante gli enormi investimenti impiegati in strutture e ricerca e sviluppo. Ad esempio, TSMC che ha appena annunciato un piano triennale di investimenti per 100 miliardi di dollari, ha un quick ratio di 2. Significa che é in grado di coprire con la liquiditá i debiti a breve per ben due volte. 

Vogliamo fare un confrono con un altro settore capital intensive? prendiamo il settore automotive. E consideriamo BMW e VW, con quest'ultima che é recentemente schizzata in alto solo per aver ANNUNCIATO l'intenzione di costruire fabbriche di batterie a stato solido, che richiederanno anni prima di diventare operative. 

Ebbene, il P/E é "solo" intorno a 15 (Tesla per confronto é DUE ordini di grandezza piú costosa, ma lá siamo su Marte), l'EV/EBITDA é anch'esso intorno a 15, segno che abbiamo a che fare con un prezzo che tutto sommato sembra "fair", ma se guardiamo all'indebitamento di queste aziende, ebbene, l'indebitamento a lungo termine é spaventosamente alto. Si salva quello a breve. La profittabilitá é bassissima, peró. Tipo CINQUE volte meno che non nell'industria dei semiconduttori.

La domanda sorge spontanea: conviene produrre automobili in Germania? Viene da pensare che se non avessero avuto un marco sottovalutato, chiamato euro, VW e BMW sarebbero fallite da qualche anno.

Il settore di sviluppo SW é, al pari di quello dei semiconduttori, un settore ad altissimo ritorno. Microsoft e Google hanno bassissimo debito, e specialmente Microsoft é una macchina da guerra per quanto riguarda la profittabilitá. Decisamente piú di Google. Entrambe le compagnie sono pochissimo indebitate. Quando il prezzo di MSFT scende, compreró qualche pacchetto.

Veniamo ad un settore consolidato e capital intensive. Il settore della prospezione, estrazione, raffinazione e distribuzione petrolifera, e guardiamo ad una ottima compagnia nel settore in questione: Chevron. 

Qua finalmente il P/E crolla, causa covid addirittura é negativo ma quello atteso é intorno a 15, con un EB/EBITDA di 0.78. Chevron é sottoquotata in modo incredibile. L'indebitamento a breve é un po' alto e quello a lungo termine pure, ma nulla in confronto al settore automotive. E'un confronto interessante.

PErsonalmente penso che aspetto che Chevron scenda sotto i 100 per comprare un po' di azioni, considerando che ha dividendi nell'ordine del 5%.

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In tutto ció, ho omesso di considerare i trend tecnologici e le analisi macro. Il post diventerebbe troppo lungo. Ho giá parlato delle attese di inflazione, che per me non ci sará (se non rispetto al 2020, ovviamente!). Questo perché molta gente é ancora senza lavoro, e se anche riprendono i consumi, i consumi saranno dirottati verso merci e servizi provenienti dall'Asia. Gli impatti sulla economie domestiche saranno marginali. Quindi non mi aspetto aumento dei salari nelle economie occidentali, con l eccezione dei profili altamente specializzati in settori di punta, i soliti: chimico, farmaceutico, ingegneria del SW, etc.

Mi aspetto peró enormi stimoli del governo USA. Oltre gli 1.9 T$. Questo potrebbe far esplodere l'azionariato, ma anche la paura di inflazione potrebbe far correggere occasionalmente gli indici. Io aspetto la correzione e mi tengo per buona parte liquido, sfruttando (spero nei modi e tempi giusti) la volatilitá che ci attende. 



domenica 4 aprile 2021

Renderanno il Bitcoin fuorilegge?

Chiariamo un punto.
Sono favorevole alle criptovalute.
Come idea che va peró sviluppata meglio.
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Il punto é che come ingegnere resto molto scettico sul protocollo bitcoin.

Un matematico ha tutti i diritti di pensare a nuove soluzioni algoritmiche per risolvere un problema, indipendentemente dal costo termodinamico associato.
Per costo termodinamico intendo il consumo energetico in termini di Watt-ora a fronte del beneficio. NON dollari o euro, perché se fai girare le mining farm in Cina o Iran con impianti alimentati a carbone o petrolio il costo é diverso rispetto allo stato della California o il Belgio dove vigono rigidissimi tetti alle emissioni di CO2.
Un ingegnere che lavora ad un prodotto, deve pensare alla scalabilitá. Generalmente, maggiore la penetrazione di mercato, minori i costi per prodotto, perché i processi industriali di manufacturing, la catena di approvvigionamento, le competenze etc. vengono raffinati e spalmati su una produzione piú ampia. 
Col Bitcoin é tutto l'opposto. Strano, ma vero. Maggiore la penetrazione di mercato (leggasi acquirenti di bitcoin), maggiori i costi per prodotto! il prodotto nel nostro caso é la validazione di una transazione: Tizo A che manda soldi a Tizio B. Di fatto serve ad impedire che tizio A manda piú volte i soldi a tizio B ma la cosa viene contabilizzata una sola volta. Visa e Mastercard gestiscono da sé questo problema a costi irrisori.

Il costo termodinamico, watt-ora, dipende dal protocollo bitcoin e dall'hardware impiegato. Non considero nemmeno il costo per produrre le schede su cui girano gli ASIC che fanno i conticini per azzeccare il numerello prodotto dal protocollo prima di tutti gli altri. Sono costi iniziali, importantissimi, ma per ora considero solo i costi variabili di corrente.
Ora, non immaginate nemmeno per un istante che il protocollo bitcoin richieda calcoli "complessi": sono semplicemente somme e moltiplicazioni fini a se stesse, non aspettatevi che siano calcoli che servono a decodificare il DNA di un bambino nato con una malattia genetica per cercare i geni responsabili e intervenire con una terapia genica adeguata, simulare l'interazione 3D di amminoacidi nell'mRNA, o cercare segnali da civiltá aliene. Nemmeno per niente! E'trial and error.

Un ingegnere deve implementare soluzioni che abbiano un costo accettabile. 
Il costo di bitcoin é difficile da giustificare. Sta diventando inaccettabile perché insostenibile per l'ambiente.

Volevo fare i conti per capire quanto COSTA la validazione di una SINGOLA transazione in bitcoin, quello che con Visa o Mastercard fai in una frazione di secondo, per intenderci, con costi di pochi centesimi.
Avrei semplicemente dovuto dividere il consumo annuale in blocchi da dieci minuti, e siccome una validazione di un blocco di dieci minuti performa circa 2000 transazioni, erano un paio di divisioni. I numeri non sarebbero stati accurati, perché chiaramente la dimensione del blocco cambia un po' nel tempo, e poi perché maggiore é il valore di bitcoin, maggiore il numero di utenti che collegano il sistema alla rete e vanno ad annaffiare i gerani in balcone aspettando che il bitcoin aumenti di valore, e maggiore il numero di conticini che gli ASIC devono performare, con conseguente maggiore consumo di corrente. Ma avrebbe fornito una idea dei numeri in gioco.

Poi. come c'era da aspettarsi, scopro che qualcun altro ha fatto i conti al posto mio, e molto meglio perché accurati, e viene fuori che il costo di una singola transazione é quello che segue.
I numeri in gioco sono PEGGIORI di quanto immaginassi, nemmeno nel mio worst case scenario.

Una singola transazione, OGGI, costa in termini di energia quanto segue


Quindi il sistema per mandare, che so, 100 euro in bitcoin da A a B, spende quanto una famiglia media spende in un MESE in corrente.
Una VISA con il costo energetico di una transazione bitcoin, valida 600mila transazioni. E'seicentomila volte piú efficiente.

Mai e poi mai nella storia umana un tale inefficiente sistema é stato concepito.
L'India, paese emergente affamato di energia e terrorizzata dal rischio di capitali che spariscono nella rete bitcoin, non a caso sta lavorando per bannare il mining e il possesso di Bitcoin. Pariamo di un miliardo di potenziali utenti che spariscono.

Una altra cosa opinabile é che l' asset considerato "green e anti-sistema" per eccellenza, TESLA, compra bitcoin che viene "minato"in buona parte col carbone in Cina per tenere il costo della corrente bassa. E TESLA é stata sussidiata per ANNI dai soldi dei contribuenti, con sgravi fiscali a detrimento degli altri costruttori, perché "green". 

Io sono favorevole come ingegnere alle auto elettriche: esse sono piú efficienti, richiedono meno manutenzione, l'impatto ambientale é minore rispetto ad una auto convenzionale anche tenendo conto del ciclo vita completo se una auto guida per oltre 50mila km, e la tecnologia attuale (celle agli ioni di litio, SW, semiconduttori di potenza, magneti supercompatti) l'ha resa possibile.  Ci sono inoltre enormi margini di miglioramento (vedi batterie), mentre le auto ordinarie hanno raggiunto il picco di sviluppo. Migliorare ulteriormente le prestazioni di un motore a combusione interna richiede una aggiunta di tale complessitá che non vale la pena, in termini di ritorni rispetto agli investimenti. Si cambia tecnologia e si fa prima. 

Ma questa per me é una ubriacatura planetaria, dal punto di vista ambientale (Bitcoin) e in termini di concorrenza sleale (Tesla).

Alcuni policymakers stanno investigando se sia il caso di bannare Bitcoin e levare i sussidi a Tesla se pensa di usare la rete Bitcoin per comprare le auto elettriche o se intende investire i soldi dei contribuenti in asset speculativi. 
Tesla al momento ha un p/E di 1000. Compagnie che macinano utili a palate, attive nell'Intelligenza Artificale, o nella fabbricazione di semiconduttori avanzati, hanno un P/E intorno a 36. Giusto per dare una idea. 

La cosa peggiorerá nel breve periodo, perché i soldi che Biden distribuirá saranno usati da tanta gente che  comprerá, o affitterá, i sistemi per spremere bitcoin. Inasprendo l'attuale carenza planetaria di semiconduttori.

Mi mette tristezza pensare a come si sprecano tante risorse.
Finalmente la questione sta diventando di dominio pubblico, e ne parlano i giornali mainstream.
Giusto qualche link. Suggerisco il terzo con il video del bravissimo Alex de Vries (credo sia olandese)

Link 1 : https://www.bbc.com/news/technology-56012952
Link 2 : https://www.independent.co.uk/climate-change/opinion/bitcoin-mining-environment-climate-change-b1822426.html
Link 3: https://www.independent.co.uk/tv/behind-the-headlines/how-is-bitcoin-fueling-climate-change-v25b41692


Il punto non é fare la guerra al "sistema"(identificato con le banche centrali), il punto é lavorare a qualcosa di utile a costi ambientali accettabili.
Si parla di ottimizzazione del protocollo (lightning network), uso di fonti energetiche sostenibili, ma di fatto il sistema poggia sulla proof of work e da lá non si schioda. 
Confido che nel breve termine il protocollo venga ottimizzato, o che si faccia qualcosa per renderlo eco-compatibile. Al momento, é puramente speculativo e consuma una quantitá enorme di corrente, pari al consumo di un paese. Penso che in futuro si adopereranno altre criptovalute (Cardano?), e che bitcoin sparirá. Perché o si rinnova, o per come é ora richiederá il consumo di corrente di paesi di grandi dimensioni, assorbendo risorse da settori chiave per la popolazione.

giovedì 1 aprile 2021

Il bitcoin sará relegato ad una nota a pie' di pagina nella storia economica?

 Tutti parlando del Bitcoin che raggiungerá i 100mila, il milione, il milione di milioni. 

La lentezza delle transazioni, la estrema volatilitá, lo spaventoso consumo di energia richiesta, il fatto che nessuno ancora lo adoperi, sono tutti aspetti secondari.

Il fatto risibile che Tesla abbia fatto piú soldi con BTC che vendendo auto elettriche, e che adoperi una valuta estramemente pesante per l'ambiente mentre si spertica dicendo che le auto elettriche salvano l'ambiente ci fa capire in che mondo di annunci social viviamo. It is just money, dear. 

Il fatto che le mining farm siano in Iran, Cina, e altri paesi notoriamente democratici é secondario.

Il fatto che il sogno iniziale di una moneta distribuita geograficamente si sia scontrata con la realtá di potentissime server farm ben localizzate in Iran, Cina, etc. é secondario.

Capita poi qualche cretino che cita in giudizio Apple perché un SW fraudolento gli ha fregato 600mila dollari dal suo iPhone.

A me piacciono i bastian contrari, che peró argomentano seriamente. Mi é piaciuto questo articolo tratto dall'ottimo South China Morning Post. L'ho fatto tradurre a Deepl, che sfrutta l'intelligenza artificiale, e quindi potenza di calcolo, per fare qualcosa di utile: farmi risparmiare tempo con una traduzione dalla qualitá eccezionale.

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In un recente commento per il Financial Times, l'economista Dambisa Moyo spiega perché i leader aziendali dovrebbero investire in bitcoin. I suoi tre argomenti principali sono che il bitcoin è un modo per mitigare il rischio aziendale, le criptovalute possono fornire possibili soluzioni per fare affari nelle economie emergenti, e le valute digitali augurano un nuovo entusiasmante futuro di "piattaforme di valuta".

Ha ragione Moyo? esaminiamo le sue ragioni una per una.

In primo luogo, non è chiaro come comprare bitcoin possa mitigare il rischio aziendale. L'unico rischio che Moyo identifica è quello di perdersi quello che potrebbe essere una delle più grandi bolle speculative di tutti i tempi. È vero, un'azienda che si è persa un continuo apprezzamento del bitcoin potrebbe affrontare conseguenze terribili - inclusa l'acquisizione da parte di un rivale investito in bitcoin. Ovviamente, investire in bitcoin è un modo sicuro per evitare di perdere le plusvalenze sul bitcoin. Ma questo difficilmente lo rende un investimento saggio, specialmente quando si soppesano i rendimenti potenziali contro l'alto rischio di perdite di capitale effettive.

Altrettanto inverosimile è l'idea che le criptovalute possano fornire soluzioni ai problemi spesso incontrati nelle economie emergenti. È vero che, a differenza del denaro fiat convenzionale - che include le valute digitali delle banche centrali - le criptovalute private decentralizzate come il bitcoin non sono a rischio di essere "sovraemesse" da governi dissoluti. È anche vero che il rischio di sovraemissione è maggiore in alcuni mercati emergenti che nella maggior parte delle economie avanzate.

Ma l'eccessiva emissione di moneta è solo una possibile minaccia alla stabilità finanziaria dei mercati emergenti, e rimuoverla non rende improvvisamente il bitcoin una riserva di valore affidabile. Al contrario: la volatilità del prezzo di bitcoin dalla sua nascita nel 2009 è stata sbalorditiva. Il 29 marzo, il suo prezzo ha raggiunto 57.856 dollari - una certa distanza dal suo massimo storico di 61.284 dollari del 13 marzo - con un market cap vicino a 1 trilione di dollari.

Secondo una nota di JPMorgan del 17 febbraio, la sua volatilità a tre mesi realizzata in quel momento era dell'87 per cento, rispetto al solo 16 per cento dell'oro. Allo stesso modo, un recente studio trova che la volatilità del prezzo del bitcoin è quasi 10 volte superiore a quella delle principali valute fiat (come il dollaro USA contro l'euro e lo yen).

Moyo suggerisce anche che il bitcoin potrebbe facilitare le rimesse verso i paesi a basso e medio reddito. Ma questo ignora il fatto che le transazioni bitcoin sono notoriamente inefficienti. Poiché la dimensione del blocco è limitata a un megabyte e il processo di scoperta del blocco richiede circa 10 minuti per blocco, solo sette transazioni possono essere completate al secondo.

Per confronto, Visa esegue una media di 1.700 transazioni al secondo, e potrebbe gestire più di 65.000 messaggi di transazione al secondo. Per progettazione, bitcoin è semplicemente troppo inefficiente per diventare un efficace mezzo di pagamento.

Allo stesso modo, il fatto che l'offerta di bitcoin sia fissa a 21 milioni di unità è più uno svantaggio che un punto di forza. Una moneta adeguata dovrebbe essere in grado di subire una massiccia espansione dell'offerta quando le circostanze lo richiedono, come nel caso di una crisi finanziaria o di uno shock alla domanda aggregata. Non ci può essere un prestatore di ultima istanza o un market maker di ultima istanza capace di operazioni di salvataggio sistemico con bitcoin e altre criptovalute decentralizzate. (NdT: giá, ce lo vedo proprio lo stato emettere bitcoin per tenere in piedi i privati colpiti dalla crisi da Covid)

Infine, il bitcoin è davvero l'avanguardia di una nuova infrastruttura di valuta digitale che gli investitori saggi non possono permettersi di ignorare? No, perché le valute digitali delle banche centrali in sviluppo in Cina e altrove non hanno nulla in comune con il bitcoin e altre criptovalute private decentralizzate. Non c'è nessuna blockchain o altra tecnologia ledger distribuita coinvolta, né è richiesta la prova del lavoro (proof_of_work) per stabilire la validità di una transazione.

Piuttosto, le valute digitali della banca centrale funzionano come semplici versioni digitali dei conti bancari convenzionali. In linea di principio, potrebbero essere implementate come conti individuali con la banca centrale (ndT: quindi NON con la banca commerciale) per ogni consumatore e impresa nella sua giurisdizione. In alternativa, questi conti potrebbero essere garantiti dalla banca centrale, ma tenuti con una vasta gamma di istituzioni finanziarie private.

Le valute digitali delle banche centrali non rappresentano nulla di nuovo. Non sono uno sviluppo rivoluzionario come le criptovalute decentralizzate e basate sulla tecnologia dei ledger distribuiti. Ma quella rivoluzione è già fallita, perché bitcoin e criptovalute simili sono estremamente poco attraenti come depositi di valore. Nessun investitore sensato dovrebbe avvicinarsi a loro (a meno che non abbia tasche molto profonde e un'avversione al rischio estremamente bassa).

Inoltre, la richiesta di energia estremamente elevata di Bitcoin è un altro chiodo nella sua bara. Le transazioni di Bitcoin sono verificate attraverso operazioni di "mining" proof-of-work che richiedono sforzi di calcolo esorbitanti in termini di energia. Il Cambridge Bitcoin Electricity Consumption Index stima un consumo annuo di 139,15 terawatt-ora - più di quello dell'Argentina (NdT: parliamo di un paese che sogna, figlia, consuma, produce, ...in una parola, VIVE. E questo spaventoso consumo di risorse per una moneta che ancora non é spesa)

In poche parole, Bitcoin e altre criptovalute proof-of-work sono un disastro ambientale. Peggio ancora, le criptovalute possono essere replicate senza limiti, amplificando ulteriormente il danno ambientale. Al 29 marzo, CoinMarketCap ha elencato 4.490 criptovalute, a partire dal bitcoin (con un market cap di 1,08 trilioni di dollari) e seguito da Ethereum (con un market cap di 204 miliardi di dollari).

La linea di fondo è chiara: il bitcoin è un investimento eccessivamente rischioso e indesiderabile dal punto di vista ambientale. Non è una soluzione sensata a nessun problema dei mercati emergenti, e non può assolutamente servire come riserva di valore o mezzo di scambio affidabile. Prima il bitcoin e le altre criptovalute basate sulla tecnologia del ledger distribuito finiscono per essere relegate a una nota a piè di pagina nella storia economica, meglio è.

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Questo era l'articolo. Voi, pensatela come vi pare. Il ragazzo che la settimana scorsa é venuto a prendere la misura delle finestre di casa mia per metterci le tende, etá intorno ai 25 anni, si é definito investitore. Compra criptovalute. Cosa mai potrá andare storto?

sabato 27 marzo 2021

Ci sará inflazione?

 

Per Base Money, o base monetaria, si intende la somma del circolante fisico -banconote- e dei "conti correnti" che le banche commerciali detengono presso la Banca Centrale. Questi ultimi sono note come Riserve Bancarie. 

La base monetaria in tutto il mondo é esplosa di un fattore pari a 8 dopo la crisi del 2009 fino al 2016, per poi scendere e riesplodere con la crisi Covid, quando per esempio la FED ha iniziato a creare denaro a ritmi vertiginosi per sopperire allo shock di domanda mondiale. E secondo me ha fatto benissimo.

Quando una BCcrea denaro, questo denaro finisce nelle riserve bancarie delle banche commerciali da cui ha acquistato i titoli di stato, con cui poi il governo si é finanziato per pagare stipendi, welfare etc.

L'incremento della base monetaria (cash e riserve) fino a metá anni 80 ha causato un aumento dell'inflazione al consumo. Poi questo collegamento ha smesso di esistere. I libri che ancora insegnano che se stampi denaro sale l'inflazione al consumo, semplicemente sono in errore. 

M2 é una altra misura della money supply, cioé della massa monetaria.

M2 comprende cash, conti correnti e fondi del mercato comunitario. Questi ultimi sono fondi comuni che investono in strumenti finanziari molto liquidi. Notare che non sono incluse le riserve bancarie in M2.

M2 é esplosa anch'essa con la pandemia. Questo perché la gente del pubblico impiego non ha speso e perché, ad esempio in America, lo stato ha distribuito assegni durante la pandemia.

Anche M2 e l'inflazione non sono piú collegati a partire dai primi anni 80.

Quindi ancora una volta i libri di testo classici insegnano cose non piú vere. Aumentare i conti correnti non comporta aumento di inflazione.

Perché? E' una bella domanda, e serve per capire come allocare i propri soldi. In linea di principio,  dipende da quanto debito si ha, e da quanto credito viene creato per ripagare il vecchio debito giunto a maturazione. Ma una cosa per volta.

Storicamente, quando l'oro era denaro, ad un aumento di oro circolante corrispondeva inflazione, ad una diminuzione, corrispondeva deflazione. Le economie erano soprattutto domestiche, cioé i fattori produttivi (capitale, terra, uomini) erano entro i propri confini.

Se c'era un aumento di oro nel proprio paese, si potevano stampare piú banconote. Il depositante metteva i soldi in banca, Una parte di questi soldi la banca commerciale la bloccava nelle riserve obbligatorie stabilite dalla legge, il resto poteva essere prestato in forma di mutuo/prestito ad un altro correntista. Il sistema insomma moltiplicava i soldi dei depositanti. 

Minore era la percentuale che la banca commerciale doveva detenere in forma di riserve, maggiore era il credito/debito che poteva generare.

Ecco quindi il ragionamento (semplificato, naturalmente, ma rende l'idea):

oro nel paese incrementa --> credito disponibile nel paese incrementa --> la gente e le imprese hanno tanti soldi e investono e spendono --> boom economico --> pieno impiego e piena capacitá industriale utilizzata --> incremento dell'inflazione 

Al tempo del gold standard, le bilance commerciali dovevano bilanciarsi fra due paesi. Insomma, un paese non poteva comprare da un altro paese all'infinito, perché il paese esportatore voleva essere pagato in oro, e presto nel paese importatore l'oro sarebbe scarseggiato, causando deflazione, spirale economica negativa, disoccupazione. Il circolo positivo si sarebbe invertito. Dal boom al bust. 

A partire dal 1971 tutto questo NON ESISTE PIU' perché l'oro non é piú denaro.

Oggigiorno una banca centrale crea denaro in due modi: quando presta denaro ad una banca commerciale, e quando compra un titolo di stato. Quando presta denaro, la BC chiede alla banca commerciale un collaterale a garanzia. L'atto del prestito crea denaro nelle riserve della banca commerciale, e questo denaro concorre all'aumento della massa monetaria. E'denaro che non esisteva prima.

Quando la BC compra il titolo di stato, crea un deposito nelle riserve della banca commerciale dalla quale ha comprato il titolo di stato. Come per il prestito, questo denaro non c'era prima, é nuovo di zecca, e finisce anch'eso a concorrere all'espansione della massa monetaria.

Ora, vi ricordo che il Base Money comprende le banconote, e le RISERVE bancarie. Quindi, tutta questa creazione di denaro incide sulla BASE MONETARIA.

Possiamo pensare quindi alle riserve bancarie come al nuovo oro di oggi. Come quando c'era aumento dell'oro, aumentava il credito nelle banche, cosí quando la BC immette denaro nelle riserve bancarie, aumenta il credito, ovvero la base monetaria.

Ecco perché gli analisti monitoravano la crescita del Base Money con attenzione. 

Oggigiorno peró le cose non funzionano come una volta.

1] l'obbligo di riserva é ridotto a zero. Di fatto, le banche commerciali possono creare il credito che vogliono. 

2] Nuovi fornitori di credito si sono affacciati sul mercato, rendendo il credito bancario meno importante

3] Oggigiono, cosa piú importante, le bilance commerciali non devono piú essere in pareggio.

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il punto 1] comporta che che il Base Money non influenza l'inflazione.

Il punto 2] comporta che le banche coi loro prestiti hanno meno importanza di una volta per decidere quanto credito c'é in giro.

Il punto 3] comporta che per esempio gli USA si sono indebitati con la Cina per 40 anni senza avere inflazione, grazie alla globalizzazione.

Globalizzazione significa che l'offerta di lavoro é pressoché infinita, a fronte di una domanda domestica limitata. Significa salari bassi in patria, quindi no inflazione.

Quindi abbiamo capito perché il Base Money non é piú collegato alla inflazione.

Quello che conta é la massa di CREDITO disponibile, totale.

LA velocitá del denaro é il rapporto fra PIL e M2. Siccome M2 é altissima, la velocitá é bassa. Ha senso questa velocitá? misura davvero la velocitá di transizione di una banconota fra piú soggeti? direi di no. 

Insomma la Velocitá del Denaro non misura piú quello che si supponeva misurasse. E'un rapporto. Ed é inutile oggi.

Ancora un'altra cosa sbagliata insegnata nelle universitá. 

Se il governo USA dá 1400 dollari a ogni cittadino, M2 esplode, la velocitá del denaro diminuisce, ma non é che la gente fa meno transizioni commerciali.

L'inflazione sale solo se esplode il CREDITO. cioé tutto il credito creato da banche, istituti vari, governo, etc. in modo continuo. 

Sembra che il credito in termini assoluti sia altissimo, ed é vero, ma in termini relativi, rispetto ad esempio al periodo di Reagan, non é cosí alto. 

Se il credito NON continuerá ad aumentare a ritmi sostenuti, l'inflazione al consumo fará una rapida salita ma poi si ricontrarrá. Quindi é probabile che le BC NON aumentaranno i tassi di interesse nel 2021 o 2022. Siccome gli USA continuano ad importare massicciamente dall'Asia, le loro industrie continueranno ad essere sottoutilizzate, i salari continueranno a ristagnare, e bye bye inflazione.

Poi, ovviamente, se domani mettono in campo stimoli da 100 trilioni di euro o dollari, le cose cambiano. Ma con il quadro attuale, l'inflazione, anche se arriva, non rimarrá a lungo a livelli alti. 

Se poi chiudono Panama, Suez, fermano i porti, allora sí l'inflazione salirá, perché sará una rottura della globalizzazione. Ma la vedo improbabile. 


 






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sabato 20 marzo 2021

Epic Failure cinese sui semiconduttori

Di recente c'e stata una rotazione di capitali che hanno spostato il denaro dalle tecnologiche a investimenti meno techie ma piú maturi, meglio protetti dal rischio inflazione, e si parla di un nuovo superciclo delle commoditities, che sui mercati future hanno fatto registrare performance che non si vedevano dal 2013.

Le tecnologiche sono morte?

Dipende.

Per me, Testa é sopravvalutata di un buon 70%, Bitcoin é speculativo (attacco la mia GPU alla corrente e faccio i soldi mentre annaffio i gerani in balcone) ma non tutte le tecnologiche sono uguali. La prossima volta vi parleró di Supply Chain Management come studio per investire in modo oculato nel medio periodo. Sono osservazioni personali, le ho maturate negli ultimi sei mesi, e uniscono macroeconomia, Ricerca e Sviluppo, Ingegneria, Politica e Finanza. Probabilmente produrró un audio, scrivere sarebbe lunghissimo.

Oggi vi parlo di un epic failure cinese sulla mancata promessa di creare una industria di semiconduttori in casa. L'articolo é tratto dall'ottimo South China Morning Post (originale a questo indirizzo), uno dei migliori giornali on line in assoluto. Ne ho estratto le parti piú interessanti. 

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Quando Cao Shan promise di costruire un impianto di chip per sfidare il campione di chip in carica in Cina, la Semiconductor Manufacturing International Corporation (SMIC) con sede a Shanghai, il governo locale di Wuhan fu veloce a saltare a bordo.

Le promesse di gloria per i semiconduttori erano musica per le orecchie delle autorità locali [Mi ricorda una certa URSS.., NdT]  che avevano cercato di rivendicare il primato nella fiorente industria cinese dei semiconduttori. Il loro sogno di rivendicare il posto numero uno, tuttavia, negli ultimi 12 mesi si è trasformato in un "incubo" di promesse non mantenute.

In un piovoso e ventoso venerdì pomeriggio di questo mese, il campus della Hongxin Semiconductor Manufacturing Co (HSMC) a Wuhan era vuoto e silenzioso. La differenza dai tempi pre-pandemici alla fine del 2019 non potrebbe essere più evidente. "Le strade erano molto affollate, piene di tutti i tipi di bancarelle di cibo e tutti i parcheggi erano pieni", ha detto un ex dipendente della HSMC al South China Morning Post.

Ma non è stata la pandemia a uccidere HSMC, una volta considerata una stella nascente nell'industria cinese dei chip. Il progetto ha rotto il terreno nella capitale della provincia Hubei della Cina centrale all'inizio del 2018. I sostenitori si vantavano che l'impianto finito avrebbe prodotto 30.000 wafer al mese, utilizzando la tecnologia avanzata a 14 nanometri per i chip utilizzati negli smartphone e nelle auto intelligenti, secondo una versione cache del sito web ora inattivo della società.

Tre anni dopo la sua nascita, l'orgoglio si è trasformato in umiliazione come l'intero progetto è stato rivelato essere costruito su promesse non mantenute, l'ultimo di una serie di scandali lungo la lunga strada della Cina verso l'autonomia dei chip, secondo il rapporto del Post basato su visite al campus, interviste con dipendenti HSMC e il suo ex amministratore delegato, e una revisione dei rapporti dei media locali e documenti governativi.

Cao e gli altri dirigenti dietro HSMC da allora sono scomparsi. Non un solo chip è stato prodotto dal progetto nonostante tre anni di investimenti. Nell'ultima visita del Post al sito, c'erano edifici non finiti con mattoni nudi e barre d'acciaio esposte, così come case prefabbricate per i lavoratori, e strade asfaltate ampie ma vuote. Le uniche persone visibili erano alcuni ex dipendenti che cercavano un risarcimento dopo un piano di licenziamento annunciato all'improvviso.

Un ingegnere della HSMC sui 20 anni, vestito con una felpa bianca e una giacca grigia, che ha rifiutato di essere nominato perché ha firmato un accordo di non divulgazione, ha detto al Post che è entrato nell'azienda nel 2019 e ha pensato che ci fosse una possibilità che il progetto potesse andare avanti.

"L'unica cosa che ci mancava erano i soldi. Era davvero una buona squadra. Se [gli investitori] fossero stati in grado di procurarci le attrezzature di produzione, penso che avremmo potuto iniziare la produzione a quest'ora", ha detto.

La costruzione di un wafer fab avanzato del tipo previsto da HSMC richiede miliardi di dollari, una forza lavoro altamente qualificata [QUESTO E' UN PROBLEMA OCCIDENTALE, NdT], e molti mesi di messa a punto del complesso processo di fabbricazione dei chip prima che la produzione in volume possa essere raggiunta. Secondo un rapporto del governo locale pubblicato lo scorso luglio, la fabbrica della fase uno di HSMC, che copre più di 390.000 metri quadrati, era parzialmente completata ma aveva bisogno di più capitale, e la costruzione della sua fase due era appena iniziata. Di conseguenza, l'azienda non è stata in grado di richiedere i finanziamenti del governo centrale. 

Tutte le speranze che l'impianto potesse ancora procedere sono svanite dopo che a più di 240 dipendenti della HSMC, compreso l'ingegnere con la felpa, è stato chiesto di dimettersi entro il 5 marzo. Un messaggio interno pubblicato dalla società il 26 febbraio, e visto dal Post, ha detto che non ha "alcun piano per riprendere il lavoro e la produzione".

Dopo che il presidente cinese Xi Jinping ha esortato il paese a ridurre la dipendenza dalle componenti hi-tech importate, in particolare i semiconduttori, il governo centrale ha lanciato politiche di sostegno, dalle agevolazioni fiscali alle sovvenzioni fiscali, per nuovi progetti di chip. Inoltre, i governi delle città di tutto il paese si sono affrettati ad avviare i loro progetti di semiconduttori anche se molti non avevano esperienza. "L'unica cosa che ci mancava erano i soldi. Era davvero una buona squadra. Se [gli investitori] fossero stati in grado di procurarci le attrezzature di produzione, penso che avremmo potuto iniziare la produzione a quest'ora", ha detto.

In superficie, sembrava tutto a posto. "Prima che la pandemia colpisse, più di 2.000 lavoratori entravano e uscivano ogni giorno per costruire il wafer fab e tutto era in pieno svolgimento. C'erano persone ovunque", ha detto uno degli ingegneri con cui ha parlato il Post. Anche dopo l'epidemia di coronavirus, HSMC ha continuato a pagare gli stipendi del personale mentre altre aziende della città stavano licenziando persone e tagliando gli stipendi durante la chiusura della città da fine gennaio a inizio aprile.

Una grande battuta d'arresto è arrivata a giugno, quando Chiang ha improvvisamente annunciato che se ne sarebbe andato. Più tardi ha detto al Post in un messaggio scritto che la sua esperienza alla HSMC è stata un "incubo" e che non era a conoscenza della portata delle sue difficoltà finanziarie fino a quando il governo locale ha esposto il problema nel rapporto di luglio 2020.

L'ingegnere della HSMC ha detto al Post che, nonostante le voci e i resoconti dei media sui problemi di finanziamento dell'azienda, stava ancora assumendo personale di ingegneria lo scorso maggio e giugno e il numero di dipendenti ha raggiunto un picco di più di 400 in quel periodo. L'ingegnere stesso è stato impegnato fino a settembre dello scorso anno, comunicando con i fornitori di attrezzature negli Stati Uniti, in Giappone e a Singapore.

A dicembre, il progetto HSMC è stato rilevato dal governo della città di Wuhan [ancora URSS, nazionalizzazioni..., NdT] , che ha portato un nuovo team di gestione. Un ex dipendente ha detto che le nuove persone non erano conosciute nell'industria dei semiconduttori [Scelti dal Partito, con la P maiuscola, cosa mai potrá andare storto? 😂😂NdT].

HSMC può essere un fallimento di alto profilo, ma non è il primo caso di un progetto di semiconduttori mal pianificato in Cina. All'inizio dell'anno scorso, un impianto da 100 milioni di dollari creato dalla fonderia di chip statunitense GlobalFoundries e dal governo della città di Chengdu ha cessato le operazioni dopo essere rimasto inattivo per quasi due anni. Nell'est del paese, un progetto di chip sostenuto dal governo di 3 miliardi di dollari di proprietà della Tacoma Nanjing Semiconductor Technology è fallito a luglio dopo non essere riuscito ad attrarre investitori.

Dopo che più di 10 progetti di alto profilo sponsorizzati dal governo sui semiconduttori sono stati segnalati per essere falliti negli ultimi due anni, la Commissione Nazionale per lo Sviluppo e la Riforma (NDRC) ha detto in ottobre che Pechino avrebbe rafforzato la supervisione dei nuovi entranti nel settore "caotico".

La società di ricerca Icwise, con sede a Shanghai, ha riferito che aziende di industrie tradizionali - comprese alcune coinvolte nella produzione di cemento, abbigliamento e persino decorazioni - hanno fatto annunci di alto profilo in progetti legati ai semiconduttori.

"[L'industria dei chip] sta attraversando un percorso simile a quello delle industrie dell'energia solare e dei nuovi veicoli energetici", ha detto Xu Mengnan, assistente direttore generale per gli investimenti TMT alla Hengqin Financial Investment. "Nella fase iniziale, ci sono molti investimenti aggressivi e supporto [che portano a] vari problemi. Tuttavia, è un processo necessario perché la marea lavi via la sabbia e lasci l'oro sulla riva". [Dissento profondamente: fare pannelli solari é una fesseria in confronto, produrre auto elettriche richiede soprattutto integrazione e collaudo, nulla é paragonabile a mettere in piedi DA ZERO una fab di semiconduttori. Chi dice queste cose, non conosce la tecnologia. Ed é un bene per investitori accorti. 😁NdT]

A partire dal 5 marzo, la maggior parte dei dipendenti della HSMC si è dimessa, ricevendo un mese di stipendio come risarcimento. I loghi e le insegne dell'azienda sono stati rimossi, ma gli ex dipendenti probabilmente si riprenderanno rapidamente, dato che l'esperienza nella produzione di chip è molto richiesta in Cina. Il primo ingegnere ex-HSMC ha detto che lui e la maggior parte degli ex colleghi hanno già ricevuto nuove offerte di lavoro [auguri vivissimi per la prossima nazionalizzazione guidata da dirigenti di Partito, NdT]

Per il governo di Wuhan, è stata una lezione dolorosa. "Per l'industria hi-tech cinese, non è necessariamente una cosa negativa", ha detto Zhou di Decent Capital. "HSMC è come una balena. Dopo la sua morte, il suo cadavere - il talento e le attrezzature - sarà presto digerito da altri [nell'oceano], quindi non è uno spreco per l'intero ecosistema." 





domenica 7 marzo 2021

Disruptive technologies

Quanto segue sono alcune mie personali osservazioni, che ho deciso di riportare dopo aver letto l'articolo su OraZero (ho scritto qualche commento in proposito in calce a quel post) Il dubbio- parte 1

Personalmente considero una sola rivoluzione scientifica quella operata da Galileo. Riporto il mio commento: "C'è stata una sola rivoluzione scientifica. Quella di Galileo che prevede che una serie di test suffraghi una teoria. Altrimenti stavamo ancora ad Aristotele. Il resto sono scoperte rivoluzionarie, per come la vedo io.

Per inciso, persino le tre leggi della dinamica newtoniane NON possono essere dimostrate poiché non esiste un sistema perfettamente inerziale visto che la gravità è onnipresente. Ci fidiamo di loro perché continuamente la ns ingegneria le sfrutta.

per quanto riguarda l mRna, nuovi studi promettono addirittura la cura per la sclerosi multipla. Per mezzo di un vaccino. È rivuluzione scientifica? No, rivuluzione in ambito medico. Il metodo scientifico ha consentito di arrivarci. Onore a Galileo."


Chiaramente ci sono scoperte e invenzioni che consentono di fare salti quantistici. Solo nel XX secolo, menziono il transistor e la scoperta del DNA.


Ma il transistor, il cui primo prototipo funzionante risale al 1947, non sarebbe stato possibile senza gli studi sulla meccanica quantistica. Facciamo conto che facciamo partire gli studi "seri" sulla meccanica quantistica con i primi anni '20 del XX secolo (l'equazione di Schroedinger é del 1926). 

Ci sono voluti 25 anni per passare da studi generali alla prima vera applicazione pratica.

Il transistor poi divenne "mainstream" negli anni 50 con le prime radioline portatili.

Ma la VERA esplosione si ebbe negli anni 70 con l'introduzione dei circuiti integrati monolitici.

Insomma, dai primi studi di meccanica quantistica ad applicazioni in grado di cambiare il mondo sono occorsi 50 anni.


Veniamo al DNA. Scoperto negli anni 50, non si sapeva quale fosse il Mr. X che consentiva di passare le istruzioni del DNA alle catene di montaggio delle proteine nelle cellule. NEgli anni 60 fu scoperto, era l'mRNA.

Dagli anni 60 fino a tutti gli anni 90 creare mRNA sintetico che potesse essere somministrato agli umani senza generare enormi reazioni immunitarie si riveló fallimentare.

Nei primi anni 2000, i primi passi avanti. Enormi. Sia perché si lavoró su nanolipidi che potevano proteggere l'mRNA, sia grazie ad avanzamenti nel campo della robotica  e del SW di simulazione per costruire mRNA partendo da composti chimici di base con la necessaria qualitá per la safety delle persone, sia il SW per prevedere il comportamento chimico dell'mRNA sintetico (e si usano algoritmi di IA)

Oggi, complice accelerazione da COVID, abbiamo il primo "transistor" della tecnologia mRNA: il vaccino Covid 19 di Moderna e Biontech.


Dai primi studi sull'mRNA alla prima vera applicazione pratica di successo, sono occorsi circa 60 anni.

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Postulato: maggiore é il tempo necessario per arrivare a creare un prodotto dominando una tecnologia a partire dai primi studi scientifici e osservazioni sulla natura, maggiore sará la ricaduta sulla civiltá.

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Chi aveva il knowhow sul design e produzione di transistor, circuiti integrati etc é arrivato, letteralmente, a dominare il mondo. 


La stessa sorte toccherá a chi sapra dominare le tecnologie che sfruttano mRNA. Siamo all'alba di una nuova era per la cura delle malattie. 


Potrei scrivere per ora sul transistor, Bell Labs, tecnologie di fabbricazione di integrati, prototipazione, etc, o di Moderna e della bellissima storia dietro la fatica di arrivare a cure mediche che sfruttano mRNA, ma non é questo l'obiettivo del post. 

venerdì 5 marzo 2021

Supercicli economici

 Sono appassionato di macroeconomia da alcuni anni.

Vedo la macroeconomia come una "marea" che alza o abbassa i prezzi di interi reparti di asset.

Guardiamo al nuovo superciclo.

Si paventa inflazione. Io non ci credo nel medio periodo, ma quello che conta é ció che crede il mercato.


Quindi:

1] Oro in calo per rafforzamento del dollaro, e quindi si vende oro che innesta reazione a catena

2] Petrolio in rialzo. Mi domanderete: ma anche il petrolio é quotato in dollari, quindi perché il petrolio sale?

La risposta non é scontata, e anzi "sconta" (scusate il gioco di parola) diversi fattori.

a. l'oro non é una vera commodity, non la consumi, non la bruci, non la elabori, se non per mercati di nicchia. Quindi ció che vale per l'oro é un unicum a sé stante.

b. Un dollaro forte abbassa il valore del petrolio quotato in dollari. Generalmente vero. Link

c. Negli USA i democratici controllano governo e camere. Quindi spingeranno per una diminuzione dello shale oil, e disincentiveranno lo shale. Gli USa rientreranno negli accordi di Parigi del Clima. Significa meno petrolio prodotto. TANTISSIMO petrolio prodotto in meno. 

d. Mettiamoci dentro la transizione da petrolio a rinnovabili: bisogna costruire le infrastrutture per le rinnovabili, prima che queste possano sostituire degnamente in parte la domanda di petrlio, e quindi il petrolio consumato salirá.

e. La gente riprenderá a muoversi con le vaccinazioni di massa. Aspettiamo peró il 2022.

f. il petrolio é fondamentale per la chimica, la farmaceutica, per l'agricoltura, e per una infinitá di prodotti (non é che da domani la plastica é bandita) che semplicemente continueranno ad aumentare. Osservate la enorme quantitá di plastica delle vetture elettriche.

g.  Il mondo é sempre piú affamato di energia (l'India sta nella situazione che era della Cina 25 anni fa), bitcoin consuma un botto, l'intelligenza artificiale richiede consumi spasmodici di corrente, per non parlare dei server per far girare Google, Facebook, le email etc.


Quindi, io ho venduto TUTTE le mie tecnologiche prima del collasso, e sto incrementando un poco per volta la mia partecipazione nelle commodities, oil in primis.


 

 

 

 

 

 

 

  

 

domenica 14 febbraio 2021

Hedge funds contro attivisti Reddit, ovvero Unni contro Vandali

 Da Britannicus ricevo, e volentieri pubblico, questo pezzo che getta una luce "diversa" su alcune dinamiche finanziarie recenti che hanno polarizzato l'opinione pubblica. Lo stile é quello di Britannicus, che sono molto contento di ospitare su questo blog.

Viviamo tempi interessanti, ma personalmente penso che questa storia dei Reddit people finirá come Occupy Wall Street. Funziona una volta o due, poi basta. A coloro che vivono la cosa in maniera ideologica, buoni contro cattivi, mi sento di rispondere con una sonora pernacchia, ma io sono Lorenzo, Britannicus ha un altro stile. Buona lettura.

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Nel mondo che ruota attorno alle borse valori e alle speculazioni borsistiche, nei giorni

passati ha tirato una brutta aria di tempesta. In realta’, si tratta di una patetica rissa tra

borseggiatori che si rubano l’un l’altro il portafogli (in pratica, il bottino di un precedente

furto ai danni di altri) dandosi mutuamente del ladro. La cosa sarebbe pure divertente se

non fosse che le conseguenze negative di questi furti vicendevoli perpetrati neppure con

tanta destrezza le scontiamo noi tutti. Purtroppo e’ un problema dalle molteplici

sfaccettature, di cui nessuna positiva da qualsiasi punto di vista la si voglia considerare,

quand’anche si provi una malcelata soddisfazione nel sapere che i suddetti borseggiatori

si stanno apparentemente scannando tra loro. Vediamo perche’.

I fondi speculativi (hedge funds) esistono da decenni e hanno sempre operato allo stesso

modo. Per prima cosa, identificano una o piu’ societa’ quotate in borsa che se la passano

piuttosto male, tra difficolta’ tecniche, finanziarie e di offerta commerciale inadeguata o

antiquata, tali da deprimere il valore (giusto o ingiustificato che possa essere) delle loro

azioni. Attraverso un broker (cioe’ un mediatore finanziario) prendono quindi in prestito da

chi le possiede (banche, privati, fondi pensione, etc) le azioni delle societa’ identificate. I

prestatori vengono ovviamente pagati per il disturbo (similmente a quanto succede con

l’affitto di un immobile) e viene fissata una data per la restituzione delle azioni prese in

prestito. Al termine del prestito, il prestatore ricevera’ lo stesso numero di azioni prestate

piu’ il compenso per “l’affitto”.

Il fondo speculativo riceve queste azioni e subito se le rivende in borsa (si, certo puo’ farlo,

si chiama shorting – in italiano “vendita allo scoperto”), preconizzando un sostanziale calo

del loro valore (e operando anche attivamente sottobanco perche’ cio’ accada). Questo

approccio tende a funzionare perche’ fa leva sulla reazione tipicamente scomposta del

mercato di fronte a grosse vendite di uno specifico titolo azionario. Infatti, una notizia in tal

senso provoca panico negli investitori che detengono il titolo, i quali di solito reagiscono

vendendo a loro volta, creando cosi’ un processo a catena stile reazione nucleare

incontrollata. Raggiunto l’obiettivo di far crollare il valore del titolo in questione, i fondi

speculativi ne ricomprano un quantitativo uguale a quello ricevuto in prestito e subito

venduto, pagando un prezzo nettamente inferiore a quello della precedente vendita e

ricavando quindi un bel guadagno netto dall’intera operazione.

Sembra un meccanismo solido e garantito per far guadagnare gli speculatori che operano

in questo modo; cosa mai potrebbe andare storto? Tutto il giochetto si basa sul fatto che

DI SOLITO, quando si vende in un sol colpo un grosso quantitativo di azioni di una

societa’ conciata abbastanza male, queste azioni tende a non comprarsele nessuno, visto

il rischio. Quindi, per la legge della domanda e dell’offerta, il loro prezzo cala rapidamente.

MA... se per caso qualcun altro viene a sapere della manovra e decide invece di comprarsi

quante piu’ azioni possibile del titolo in questione, il valore di mercato, anziche’ scendere,

sale invece rapidamente. Questo imprevisto sconvolge completamente i piani dell’hedge

fund, che si ritrova a dover restituire azioni che non ha piu’ (essendosele vendute pur non

possedendole), e dovendole quindi ricomprarle a un prezzo ben superiore a quello

incassato dalla precedente vendita. Quindi delle due l’una: o l’hedge fund rinnova il

prestito e aspetta che passi la buriana (non consigliabile perche’ immobilizza capitali,

magari anch’essi in prestito e in ogni caso destinati ad altri scopi lucrativi) oppure “chiude”

la posizione, restituendo prima del tempo le azioni ricomprate a maggior prezzo, con una

bella perdita secca (per la serie cornuto e mazziato).


Questo fenomeno, che viene definito “short squeeze” negli ambienti tecnici, cioe’

spremitura di breve termine, e’ esattamente quello che e’ accaduto quando sono entrati in

scena gruppi di “speculatorelli” USA affiliati a WallStreetBets e Reddit. Questi hanno

saputo della speculazione al ribasso iniziata dall’hedge fund americano Melvin Capital

“shortando” (cioe’ vendendo allo scoperto) le azioni di GameStop, una societa’ quotata al

NYSE e piuttosto in cattive acque. GameStop possiede una catena di negozi che vendono

videogiochi, consoles e relative cianfrusaglie elettroniche. Al momento, questa societa’ se

la passa piuttosto male, non tanto a causa del Covid, quanto per il business model

geriatrico (non abbiamo piu’ bisogno di andare fisicamente al negozio ad affittare giochini

digitali quando possiamo farlo comodamente da casa usando internet). Inoltre, GameStop

patisce la concorrenza spietata di Amazon e di svariati altri siti di e-commerce che gli

stanno inesorabilmente tagliando l’erba sotto i piedi. In pratica, GameStop e’ una

compagnia la cui fine prossima ventura e’ piu’ o meno segnata, salvo miracoli, con o

senza l’intervento degli avvoltoi che gli svolazzano attorno.

I tizi di WallStreetBets, alla notizia dello shorting (cioe’ della vendita allo scoperto) da parte

di Melvin Capital delle azioni di GameStop, si sono organizzati per comprare a man bassa

queste azioni, indicando ai loro membri di acquistarne per decine, centinaia o migliaia di

dollari, ciascuno secondo le proprie possibilita’. Inutile dire che le azioni di GameStop sono

schizzate a valori assurdamente elevati, quasi da far invidia a Tesla, Amazon, Apple e

compagnia cantante. Per operare questa specie di miracolo finanziario dei poveri, i novelli

cospiratori di WallStreetBets hanno utilizzato piattaforme d’investimento con app

disponibile su smartphones, tipicamente Robinhood e consimili, che permettono a

chiunque di acquistare azioni (o frazioni di azioni) con costi molto bassi rispetto a quelli dei

brokers tradizionali. In pratica, scommesse e speculazioni aperte a cani e porci.

E’ sicuramente divertente e di intima soddisfazione uardare le interviste ai vari managers

di hedge funds, che con facce paonazze a livelli preinfartuali, sbavanti di rabbia peggio di

un mastino napoletano incarognito, si scagliano contro “la crociata dei pezzenti” portata

avanti da quelli di WallStreetBets. Sono piovute fior di accuse di turbativa, distorsione di

mercato, comportamento illegale, pericoloso e a seguire tutta la solita litania farisaica che

ci si aspetta da un’orca assassina a cui un pescecane ha morso la coda. E’ chiaramente

l’adattamento in chiave speculativa della famosa allegoria del bue che dice cornuto

all’asino, ma state attenti a ripeterlo pubblicamente… a qualche gestore di hedge funds

potrebbe addirittura scoppiare la carotide dalla rabbia esondante.

Manco a dirlo, sono intervenuti tutti su questa miserabile vicenda, chi per esaltare la

guerra dei poveri contro i ricchi (Davide contro Golia), chi per condannare a spada tratta

gli “speculatori Reddit-izi”, chi per fare pelosi discorsi di etica pseudobergogliana in un

mondo dove parlare di etica fa solo ridere per quanto e’ ipocrita la cosa. L’unico fatto

davvero notabile e notevole e’ che i gestori delle varie piattaforme Robinhood & Co, viste

le facce apoplettiche dei gestori di Melvin Capital e di altri hedge funds, si sono precipitati

a fare l’unica cosa che i proprietari di siti web sanno fare quando sentono la voce del

ladrone padrone: sospendere, bannare, condannare, proibire, azzittire. D’altronde, quelli di

Robinhood & Co hanno aperto bottega per speculare sui poveracci (in tutti i sensi) che

“giocano” col fuoco in borsa, non certo per aiutarli a diventare ricchi. Arroganti e prepotenti

Sceriffi di Nottingham, altro che difensori dei poveri, senza peraltro considerare che fanno

affari con gli hedge funds.

Fin qui la storia, riportata con differenti toni e angolazioni su vari rotoli di carta igienica

quotidiani, blogs e siti “indipendenti” che vanno per la maggiore. Questo romanzo di

intrighi e passioni, cosi’ come viene offerto ad uso e consumo del popolo beota, non


fornisce pero’ alcuna risposta alle domande fondamentali che scaturiscono dall’intera

vicenda:

 Che conseguenze pratiche hanno tutte queste speculazioni e controspeculazioni

(per intenderci, sia quelle degli hedge funds che quelle degli scommettitori di

WallStreetBets) su chi risparmia per crearsi un piccolo reddito pensionistico o per

poter affrontare eventuali momenti bui?

 Perche’ nessuno ha mai detto nulla o quasi a proposito delle attivita’ degli hedge

funds ma adesso grida istericamente “crucifige, crucifige” quando a fare piu’ o

meno le stesse cose sono gruppi di “pezzenti” organizzati via social?

 In ultima analisi, questi gruppi “social” organizzati, sono un bene o no per il mondo

borsistico e sopratutto per i piccoli risparmiatori, investitori, lavoratori o pensionati

che siano, che a questo mondo etereo affidano i propri risparmi?

La mia personale opinione e’ la seguente.

In generale, gli scommettitori (hedge funds o pezzenti organizzati che siano) sono utili

tanto quanto il verme solitario e analogamente caratterizzabili. Infatti, sottraggono

nutrimento (in questo caso, valore monetizzabile) ai piccoli investitori – tipicamente quelli

che investono capendo poco e male come funzionano le cose in materia di assets

finanziari e sono quindi facili preda dei pataccari della finanza (personal bankers,

consulenti finanziari “indipendenti” e quant’altro). Chi dice che gli hedge funds siano utili e

necessari perche’ testano la validita’ del prezzo di un’azione forse pensa a un parallelo

quantomeno azzardato con gli squali, i notori spazzini del mare che ripuliscono l’ambiente

da materia organica destinata, in loro assenza, alla putrefazione.

Gli hedge funds, speculando al ribasso, distruggono valore per il proprio esclusivo

tornaconto senza apportare alcun beneficio pratico al mercato, ad eccezione di altri

speculatori che ne possono trarre giovamento ed escludendo il beneficio difficilmente

valutabile di liberare la scena da qualche compagnia zombie.

I pezzenti della scommessa borsistica (cioe’ quella gente che usa la rata mensile del

“reddito di cittadinanza” appena erogato per fare (come credono loro) speculazioni

coordinate ovvero scommesse simil-calcistiche di fatto sottraggono valore agli investimenti

in modalita’ diversa ma sempre tendente all’identico risultato generato dagli hedge funds.

Gonfiare a sproposito il valore di un titolo azionario significa forzare in automatico i fondi a

indice (che al momento rappresentano una cospicua parte del capitale investito da molti

risparmiatori) a riempirsi le tasche di tale titolo a prezzi pazzescamente eccessivi rispetto

al valore reale di mercato. Nel momento in cui gli speculatorelli dal portafoglio incontinente

vendono in massa (tipicamente a non piu’ di tre giorni di distanza dall’acquisto), il valore

del titolo crolla crolla e il danno e’ bello che compiuto. I fondi indice con un pacco di questi

titoli ciofega in pancia perdono valore che tipicamente non viene mai piu’ riacquistato,

anche perche’ sempre in automatico, I fondi si disfano subito delle azioni decotte a

portafoglio onde ristabilire le corrette percentuali dell’indice (piu’ un’azione vale, maggiore

la sua percentuale nel paniere del fondo indicizzato e viceversa).

In ultima analisi, i pezzentelli dei gruppetti di scommettitori al dettaglio sono tanto nocivi

per i risparmiatori e per gli investitori in generale tanto quanto gli hedge funds. Andrebbero

bloccati tutti e due, sia impedendo le vendite allo scoperto sia impedendo la vendita

frazionata delle azioni come fanno con i biglietti delle lotterie sudamericane.

Infine, finora nessuno ha mai urlato abbastanza forte contro le attivita’ degli hedge funds

perche’ cane non mangia cane: quelli che dovrebbero tenerli a bada (stato, banche) sono i


primi a trarre beneficio dalle speculazioni possibili con la vendita allo scoperto, tra tasse e

commissioni.

In conclusione, se prima c’era un gruppo di guastafeste pestiferi, adesso ce ne sono due.

Gli investitori e i risparmiatori dovrebbero stare quindi attentamente alla larga da quegli

investimenti azionari che sono facile preda di tali guastafeste. Mentre e’ vero che niente e

nessuno impedisce ad esempio a un hedge fund di scommettere sul crollo di azioni tipo

Amazon, Apple o Berkshire Hathaway, queste compagnie hanno in cassa tanto di quel

contante accantonato ma non gia’ impegnato da poter scatenare un buyback tale da fare

impennare il prezzo delle loro azioni, con conseguente friggitura in olio bollente dell’hedge

fund che prova a shortarli.