lunedì 26 agosto 2019

[Clima] Il grande fallimento dei modelli climatici



Weather Buoy: misura la temperatura in acqua e nell'aria (foto da Wikipedia). 

Sul clima é in corso una guerra, che ha ormai assunto i connotati di una guerra di religione, fra chi sostiene che siamo condannati a meno che non facciamo come Greta e chi invece dice che le cose vanno come al solito, e i cambiamenti climatici c'erano, ci sono, e sempre ci saranno. Questi ultimi negano che la causa principale dei cambiamenti climatici sia di origine antropica.

In mezzo, con varie scale di grigio, ci stanno quelli che, come il sottoscritto, NON climatologo, non prendono le difese di nessuno ma, nel loro piccolo, fanno la raccolta differenziata, usano la bicicletta se possono, non buttano plastica a mare.

Nota: sono molto scettico in merito all'auto elettrica a batterie, mentre credo molto nell'idrogeno e nelle celle a combustibile. Giusto per precisare.

Come ingegnere che ha lavorato a lungo nele design e nel test, peró, so una cosa: le correlazioni statistiche sono quanto di piú scivoloso esista. Questo perché se un argomento é complesso, e ci sono per dire venti variabili che, a titolo maggiore o minore, globalmente concorrono ad una misura, ecco che se io ne trascuro diciannove e vedo che, se la variabile restante sale, anche il misurato sale, sono portato a dire che le due variabili hanno una correlazione positiva.

La correlazione positiva c'é, ma non é detto affatto che la relazione causa effetto sia corretta!

E'la differenza fra correlazione e indipendenza, che a ingegneria qualche mal di testa me l'ha causata quando studiavo la difficilissima ma affascinante teoria dei segnali.

Gli americani dicono lies, damned lies and statistics: il senso é quello che ho spiegato: scegliendo opportunamente il set di dati di partenza, posso far vedere in uscita al mio sistema quello che voglio. E dare in pasto le mie "conclusioni"a politici, professori, opinionisti e giornalisti.

Ora, questo preambolo per dire cosa? che i modelli analitici sono per forza di cose...modelli, cioé semplificazioni della realtá che poi vanno validati con le misure, e sono soggetti a frodi. Alle volte la realtá viene troppo semplificata, e quindi i risultati sono sballati. E alle volte per ottenere misure occorrono anni e ti tieni un modello sbagliato per anni prima di modificarlo. In alcuni casi i risultati sono cosí sballati (vedi le predizioni del Centro Studi Confindustria, dei vari DEF, etc) che viene da pensare ad una frode voluta per dirottare verso lidi precisi l'opinione pubblica.

Tra i modelli predittivi piú complessi ci sono sicuramente quelli climatici: il clima é per definizione caotico, cioé bastano poche variazioni qua e ora per causare grandi variazioni lá e domani.

Cosa ha catturato la mia attenzione oggi? una notizia che Google Discover (ve la consiglio per ottimizzare le vostre giornate) aveva gentilmente trovato per me nei meandri di internet.

https://www.washingtonexaminer.com/opinion/op-eds/the-great-failure-of-the-climate-models

Cosa si dice nell'articolo? che per decenni i modelli climatici avevano previsto aumenti spaventosi delle temperature del pianeta che non si sono materializzati. Tra l'altro la Cina e il suo inquinantissimo apparato industriale (col carbone producono l'energia elettrica - cari miners cinesi, ecco perché la corrente in Cina costa poco!) erano difficilmente prevedibili.

Come mai un tale gap fra predizioni e realtá?
Semplice: i modelli erano grossolanamente sbagliati. Eccone un estratto:

According to the United Nations' Intergovernmental Panel on Climate Change, there has been no systematic increase in the frequency of extreme weather events, and the ongoing rise in sea level that began with the end of the ice age continues with no great increase in magnitude.

Il climatologo John Christy, premiato dall NASA e collaboratore delle Nazioni Unite, si é fatto il mazzo andando a cercare modelli passati e dati disponibili. Onore al suo spirito scientifico.

Christy is not looking at surface temperatures, as measured by thermometers at weather stations. Instead, he is looking at temperatures measured from calibrated thermistors carried by weather balloons and data from satellites. Why didn’t he simply look down here, where we all live? Because the records of the surface temperatures have been badly compromised.

I termometri sulla superficie compromessi irrimediabilmente? ohibó, e come mai?

Perché la parte superficiale della boa si scalda al sole piú del dovuto.

The size of the ship determines how deep the intake tube is, and steel ships warm up tremendously under sunny, hot conditions.

No, scusate, qua siamo alla barzelletta. Davvero era questa la causa di un tale errore nei modelli predittivi? Pare che la pre-calibrazione dei termistori non fosse sufficiente a compensare un tale errore. Per mezzo di misure condotte da satelliti di telerilevamento (ehi, ci ho lavorato anche io!!) Christy ha potuto ottenere misurazioni molto piú affidabili delle temperature in alta e bassa atmosfera e quantificare gli errori.

Ma andiamo avanti.

The second big adjustment was over the Arctic Ocean, where there aren’t any weather stations. In this revision, temperatures were estimated from nearby land stations. This runs afoul of basic physics.

Insomma, per dedurre la temperatura sopra un blocco di ghiaccio, hanno misurato la temperatura su una zolla di terra non troppo distante. Ignoro la magnitudine dell'errore, ma pare essere clamorosamente alta.

Altre chicche:

  • i dati sono stati storicamente riaggiustati sempre mettendo la temperatura passata piú fredda rispetto al set di dati precedente. 
  • Le capsule termiche che devono misurare la temperatura devono essere manutenute, in particolare se la vernice bianca va via, la temperatura registrata sale (effetto corpo nero). Infatti i paesi piú poveri dove le capsule non vengono verniciate mostrano i temperature piú alte che in altre parti del pianeta.


Per inciso, gli autori dell'articolo sono un ex professore di scienze ambientali e statistica climatica. Insomma, non Beppe Grillo (che detesto, NdA).

Cosa concludere?

Che siamo gnomi in un mare di (dis)informazione che per mezzo di alterazioni statistiche (in buona o cattiva fede) prendno decisioni pilotate senza nemmeno rendersene conto. Il clima ormai rientra in questo calderone e l'hype é destinato a salire.
Altro esempio che ho trattato éra l inflazione, che per mezzo dell'aggiustamento edonistico puó far apparire un televisore scassato piú costoso di un moderno OLED TV. Quel post era dettagliato perché volevo farvi capire come posso fottervi con due tabelle.

Secondo voi ha piú visibilitá sui media la foto dell'orso bianco emaciato claudicante o questo articolo? 




Nessun commento:

Posta un commento