Preambolo: questo post contiene un po' di matematica: siccome la matematica é la base per capire come vi fottono le banche, le assicurazioni, l'ISTAT, e in genere quelle entità che gestiscono il rischio finanziario e i grandi numeri, è bene che capiate i principi base di certe meccaniche altrimenti starete sempre, per dirla alla Pitagora, a 90 gradi (visto che Pitagora era greco diciamo a pigreco/2?) con le istituzioni.
Ripeto: cercate di capire i principi base, non i dettagli. I dettagli sono per gli addetti ai lavori, noi facciamo altro per vivere, e ci accontentiamo di avere le idee chiare sui principi generali.
Capire i principi base di tante cose ci consente di unire i puntini e di capire come si muovono le banche centrali e i governi in periodi di interessi bassissimi e boom dell'immobiliare (fuori dall'Italia e dalla Grecia).
Ho giá spiegato l'importanza della stima dell'inflazione a questa pagina. Ho anche sottolineato come sia stata l'inflazione dei prezzi del pane a scatenare la primavera araba, e in Cina la rivolta culminata nella mediatica piazza Tienanmen: il popolo si ribella quando l'inflazione sale molto più dell'aumento dei salari.
Una conquista fondamentale della scuola austriaca di economica é la comprensione del legame inflazione-creazione di moneta. La creazione di moneta crea vincitori e vinti. Ne ho scritto qua.
A partire dal 1971, e con le liberalizzazioni finanziarie selvagge degli anni '90, é stato possibile creare moneta soprattutto per fare speculazione finanziaria, anziché finanziare attività produttive. La moneta é finita soprattutto in azioni, immobiliare, e NON negli investimenti. L'inflazione misura i consumi, non azioni, titoli di stato e immobili.
Ricordate sempre la prima legge di ExitEconomics: le banche creano credito dal nulla, con gli interessi, e distruggono il denaro quando il debito viene ripagato, con gli interessi. Quali banche? le banche commerciali, quelle presso le quali avete il vostro conto corrente e da cui vi scalano i soldi quando pagate le bollette. Per tirare avanti l'economia ha bisogno sempre di nuovo credito, quindi l'inflazione é connessa con la creazione del credito. Per esserci crescita, occorre credito, il credito si tira dietro interessi, per ripagare i quali occorre piú moneta. Se la crescita di beni e servizi va di pari passo con la crescita della moneta, l'inflazione é bassa. Ma ci saranno sempre quelli che avranno vantaggi dalla creazione di moneta. Se invece si crea troppa moneta (ad esempio per operare speculazioni finanziarie) l'eccesso di moneta causerá inflazione laddove la moneta va ad accumularsi (al giorno d'oggi, in Borsa e nell'immobiliare nei paesi normali, non interessati come l'Italia dall'effetto Monti).
In questo post, ci occupiamo del credito concesso ai consumatori dalle banche, e quindi alla creazione di inflazione al consumo, misurata dal CPI, consumer price index, ovvero indice dei prezzi al consumo.
Se volete capire come il denaro viene creato, distribuito e distrutto potete leggere gli articoli su ExitEconomics elencati a questa pagina [in italiano e inglese]. Sono principi ignoti alle universitá ma sono spiegati bene nei documenti della Banca d'Inghilterra e della Federal Reserve Americana.
In Europa, scopo della BCE (Banca Centrale Europea) é quello di mantenere la stabilitá dei prezzi. In altri termini, lo scopo é quello di tenere sotto controllo l'inflazione. Lo scopo della BCE non é quello di promuovere sviluppo, non é quello di tenere bassa la disoccupazione (come per la FED americana). NO! L'unico scopo della BCE é quello di controllare l'inflazione. L'Europa é talmente stabile da essere imbalsamata e non cresce da due decenni.
Veniamo al post di oggi: visto che l'inflazione è così importante, é altrettanto importante capire come puó essere manipolata.
A questa pagina, vedete un esempio di come l'ISTAT calcoli l'inflazione. E'un esempio terra terra, buono per studenti delle superiori.
Si fa l'esempio di un insieme composto da pane (bene tangibile, prodotto finito), giacca (bene tangibile, prodotto finito), taglio di capelli (servizio) e caffè (bene tangibile, materia prima).
Valutando la variazione del prezzo nel corso degli anni di questo assortimento chiamato "paniere", si calcola l'inflazione.
L'esempio è molto semplice, ai limiti del banale, ma non sono riuscito a trovare tra le pagine dell'ISTAT niente di meglio.
Leggendo l'esempio dell'Istat, tutto sommato calcolare l'inflazione é un gioco da ragazzi.
Bene o male, nel corso dei decenni tutti mangiano pane, si tagliano i capelli, acquistano giacche, e pertanto é possibile fare il confronto dei prezzi tra periodi diversi.
Ma cosa succede se, per esempio, nel nostro "paniere"di riferimento entrano ed escono beni e servizi, oggetti che nascono e muoiono nel loro uso per effetto dell'obsolescenza tecnologica, per moda o per cambiamenti sociali?
Un esempio per chiarire le idee: negli anni 80 tutte le famiglie italiane avevano un televisore a casa.
Oggi, a distanza di trent'anni, tutte le famiglie italiane hanno ancora un televisore a casa.
Con una differenza: é cambiata la tecnologia.
Negli anni '80 il televisore mainstream, cioé di largo uso, era un televisore a colori a tubo catodico a fosfori. Oggi, il televisore mainstream é LCD o LED (OLED sono ancora di nicchia). Siamo passati dall'analogico al digitale.
Ora, come diavolo si fa a confrontare due oggetti che hanno due tecnologie completamente differenti, ingombri differenti, pesi differenti, consumi differenti, funzioni differenti (uno smart tv ha accesso a internet, radio IP, navigazione web, etc che il vecchio ingombrante TV anni 80 non aveva)?
Come si fa a dire che il televisore oggi é aumentato di costo del 20% rispetto al televisore di 30 anni fa se un televisore oggi é diverso da quello di 30 anni fa?
Una zucchina resta una zucchina, il pane resta pane, ma i navigatori satellitari venti anni fa non erano stati inventati, gli smartphone non esistevano.
Malignamente potremmo chiederci: "Ma visto che la BCE tiene al guinzaglio le economie dei paesi dell'euro zona con la storia dell'inflazione target del 2%, non sarà che fa comodo alla BCE avere una inflazione che figura bassa in modo tale da tenere il costo del denaro basso altrimenti molte aziende vanno in bancarotta e ci sono fallimenti a go-go?".
L'inflazione non tiene conto del costo delle abitazioni. Eppure sappiamo che l'acquisto di una abitazione é la spesa che ti condiziona tutta la vita. L'inflazione non tiene conto delle tasse, ma indirettamente sappiamo che se il governo incentiva l'acquisto di una vettura elettrica, il costo della componentistica per fare veicoli elettrici schizza verso l'alto mentre per i produttori di marmitte catalitiche si mette male. Il costo della vita non tiene conto delle tasse.
L'inflazione piace allo stato perché consente di abbassare il costo del debito. L'inflazione non piace ai creditori perché diminuisce il valore del denaro.
Insomma, diamine! l'inflazione è onnipresente per prendere decisioni sulla gestione dell'economia, dei tassi di interesse, nella ripartizione della ricchezza. Decide le nostre vite, indirettamente, attraverso le scelte sui tassi di interesse operate dalle Banche Centrali.
Ma nessuno in giro sa esattamente come si calcola. Che senso ha un singolo numero che dovrebbe condensare informazione proveniente da migliaia di beni e servizi? che senso ha un singolo numero nel descrivere le scelte di spesa di milioni di cittadini? come si fa a essere sicuri che la computazione di questo numero non sia fatta apposta per assecondare i bisogni della politica o della grande finanza, anziché per informare il popolo della realtà delle cose?
Le risposte sono semplici: l'inflazione é un singolo numero e pertanto NON rappresenta la situazione di milioni di consumatori. E'un "best fit", e qua il "best" va letto nelle intenzioni di chi controlla gli uffici di statistica.
Per capire come il CPI. consumer price index, indice dei prezzi al consumo, o misuratore dell'inflazione come ci dicono i telegiornali, sia un numero afflitto dalla peggiore delle disinformazioni, facciamo l'esempio di uno smartphone. E'uno status symbol, é utile, é onnipresente, é sempre piú smart e sempre meno phone.
Come si fa a confrontare due smarthone di fascia media a distanza di qualche anno per capire come é variato il prezzo se le performances sono completamente differenti?
Il trucco sta in un artificio matematico noto come regressione.
Regressione nel linguaggio comune possiede una connotazione negativa: evoluzione é sinonimo di progresso, miglioramento, felicitá. Regressione é sinonimo di involuzione, regresso, peggioramento, infelicità.
In matematica la regressione ha un altro significato: è un metodo per stimare, date le informazioni disponibili oggi, quale sarà la situazione futura o per aggiustare il presente per confrontarlo col passato. Questa definizione è terra terra, ma introduce il concetto. Abbiamo a che fare con tante variabili, cioè oggetti del paniere, che cambiano di continuo, e vogliamo capire come calcolare la variazione dei prezzi con un solo numero.
Siccome lo smartphone integra sempre più funzioni di anno in anno, come si fa a comparare il costo di un smartphone di 5 anni fa con uno attuale? in generale, si parla di qualità. Qualità maggiore significa funzionalità percepite come migliori. Migliore risoluzione dello schermo, migliore durata della batteria, migliore fotocamera, ecc. Occorre trovare un modo per quantificare la qualitá. E' dura, se ci pensate.
Sette anni fa gli smartphone non avevano le funzionalità o le performance degli smartphone attuali, quindi bisogna cercare di trovare un modo per confrontare i prezzi prima e dopo l'introduzione delle nuove caratteristiche.
Si usa l' Aggiustamento Edonistico di Qualita (Hedonic Quality Adjustment). Hedonic in inglese significa edonisitico, cioé "che dá piacere". Quindi, se il nuovo modello ti piace piú del vecchio modello, il nuovo modello ha a un valore aggiunto e una qualitá migliore del vecchio. Il prezzo del nuovo modello deve essere "aggiustato" rispetto al precedente modello per tenere conto delle nuove funzionalitá. Quando dico aggiustato, intendo dire ribassato. Giá, l'aggiustamento é al ribasso, e quindi all'aumentare delle funzionalitá, anche se gli smartphone costano di piú, ai fini dell'inflazione il loro costo é considerato molto piú basso di quello pagato in negozio per comprarlo.
Domanda di Piero lo sfigato: "Lorenzo, fammi capire, lo smartphone di fascia media mi costa di piú OGGI rispetto all'anno SCORSO ma ai fini del calcolo dell'inflazione costa MENO???"
Esatto.
Prezzo Secondo il CPI = Prezzo che paghi / qualitá
Siccome a denominatore la "qualitá" é maggiore di 1, il prezzo secondo il CPI é piú basso del prezzo reale di acquisto
Confusi?
Facciamo un esempio.
Supponiamo che il nostro smartphone venga misurato attraverso quattro sole variabili: risoluzione del monitor, velocità del processore, quantità di memoria e risoluzione della fotocamera.
Nota: uno smartphone oggi ha altre caratteristiche tecniche: ricezione MIMO, quad band, display OLED, gestione bilanciata della batteria, ecc. ma il nostro é un modello semplificato.
Vogliamo capire come si muove il prezzo tra un anno e quello successivo. Se non vi piace la matematica, saltate pure alle conclusioni in calce al post.
Questo il confronto fra le specifiche tecniche del nuovo vs. il vecchio telefonino.
Smartphone Mainstream vecchio (oggi fuori produzione) | Nuovo Modello Mainstream oggi | |||
Prezzo | 400 | 500 | ||
Monitor | 2160*1080 OLED | 1280*720 LED | ||
Processore | 2 GHz - quad core | 1.5 GHz - single core | ||
Memoria | 6 GB | 1 GB | ||
Fotocamera | 16 Mpixel | 4 Mpixel |
Se consideriamo P il prezzo come variabile dipendente dalle caratteristiche del modello, abbiamo che il logaritmo del prezzo é dato da:
Log P = c0
+ c1*x1 + c2*x2 +c3*x3
+…..+ cN*xN
secondo una regressione ai minimi quadrati. I coefficienti c sono prese da tabelle dell'ufficio di statistica per ogni variabile dello smartphone. Nel nostro caso, N = 4 perché abbiamo 4 variabili (monitor, processore, memoria e fotocamera).
Per avere un'idea di che numeri parliamo, potete andare a pagina 10 di questo documento dell'ufficio di statistica UK. Abbiamo a che fare con un largo numero di coefficienti
Vi risparmio i conti, ma di fatto il vecchio smartphone puó passare, secondo un aggiustamento pari a 1.5 (si arriva anche fino a 4 per vecchi televisori), da 400 euro a 400*1.5 = 600 euro.
Quindi per l'ufficio di statistica lo smartphone non é incrementato di 100 euro (da 400 agli attuali 500 euro), ma é passato da 600 (prezzo del vecchio "aggiustato"con la regressione) agli attuali 500.
In altri termini, é diminuito di 100 euro.
Anziché inflazione, abbiamo deflazione. Chiaro, é su un singolo bene di consumo, lo smartphone, ma intanto capite il principio, o no?
Avete idea per quanti beni di consumo si applica questo artificio statistico? fosse solo per smartphone, o vecchi scassati tubi a raggi catodici rimpiazzati dai TV LED, passi. Ma in realtá si applica anche a:
Mutande, vestiti, felpe, calzature, macchine fotografiche e accessori, abbigliamento, affitti, elettrodomestici.
Mi sfugge il senso dell'enorme innovazione in campo dell'abbigliamento e delle mutande e delle canottiere, ma tralasciamo.
Alla luce di questo post, spero di avervi fatto capire, non intuire, ma capire, che il calcolo dell'inflazione è un enorme BLUFF e che, se vi risulta che anche in un Paese afflitto secondo l'Istat da bassa inflazione, o deflazione, sia in realtá oggetto di caro vita perché benzina, bollette etc costano di piú anno dopo anno, sappiate che avete ragione. Semplicemente, correggono gli aumenti dei prezzi con artifici matematici.
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