sabato 30 giugno 2018

Come é nato Salvini?

Lo ammetto.
Ammiro dal profondo quest'uomo.
Parla chiaro, dice quello che pensa e pensa quello che dice.
Si é circondato di persone competenti, più intelligenti di lui, e molto preparate in vari campi.
Non si fida dell'Europa, si prepara su ogni argomento che deve affrontare, bypassa i normali canali di comunicazione governativi per rivolgersi direttamente ai cittadini, rendendo loro conto dell'operato del suo ministero. Lavora come un ossesso: finisce un discorso in una cittá la sera e la mattina dopo alle 6:55 prende un aereo militare destinazione Libia. Ritorna a Rona lo stesso giorno, conferenza stampa la sera. E il giorno dopo in un'altra cittá.

Bene. Fini qui l'ammirazione.

Ora usiamo il cervello.
Come si é sviluppato "Salvini"?

Salvini, checché ne dicano i giornali, semplicemente ha studiato. E ha fatto propria la massima del filosofo Herbert Spencer: "Lo scopo dello studio non é la semplice conoscenza, ma l'azione".

Salvini ha lavorato nell'Europarlamento per anni e ha capito che le cose non andavano. Tuttavia non capiva esattamente perché non andassero. Di economia, banche e finanza era digiuno.
Poi si é imbattuto in un libro: "Il tramonto dell'Euro". Di Bagnai. E fu luce. Per lui, e per molti altri (Foa, Giordano, per dirne un paio). Uno dei pochi libri divulgativi di economia che ti strappa qualche risata.

Nel frattempo inizió una fitta rete di scambi culturali con Claudio Borghi Aquilini, che a sua volta lo introdusse in altri ambienti euroscettici. Bagnai e Borghi organizzavano convegni, con molta gente comune, e invitavano politici di destra e sinistra. L'unico che dette loro credito e ascolto fu...indovinate chi? da sinistra non se li filava nessuno, Bagnai e Borghi. Va dato loro credito di averci creduto e lottato fino alla fine.

Chiariamo un punto qua: NULLA di tutto ció circolava nei salottini bene, quelli dei cosiddetti intellettuali. Salottini del PD, per intenderci.
No. Si andava avanti a colpi di blog (Goofynomics di Bagnai, Orizzonte48 di Barra Caracciolo, VocidallEstero, Scenari Economici di Rinaldi, IcebergFinanza di Mazzalai, il Blog di Marcello Foa, per citarne alcuni) e letture non banali (Giacché). Ho vissuto da vicino lo sviluppo di quei blog in quegli anni perché scrivevo a Bagnai ( ci ho litigato in un paio di occasione, mi definiva "austri-ano") , mi ha pubblicato alcune lettere, decine di interventi, e leggevo tutte le sere quei blog, mentre studiavo sui libri.
Io stesso ho iniziato a studiare e ad appassionarmi all' economia e alla finanza a partire da Agosto 2012. E fu proprio nel 2012 che capii che l'economia é una scienza sociale, che i cosiddetti prof di economia seguono solo linee di pensiero anche se spacciano quello che dicono per verità oggettive.


Qualunque sia la scuola di pensiero, é evidente che l'Europa per come é concepita oggi é solo un salottino costoso per persone incolte, raccomandate spocchiose e super raccomandate (e in alcuni casi pure alcoliste).

Quindi, grazie al lavoro di alcuni autori e scrittori Salvini ha capito una cosa. Un punto chiave: inutile parlare di Federalismo se sotto l'Europa anche le Regioni sono schiacciate in una morsa. Prima é necessario liberarsi di questa Europa. Il Federalismo deve venire dopo.
Da qui l'impostazione di far diventare la Lega una realtá nazionale.
E'maturato, l'uomo. Ha chiesto scusa lá dove ha sbagliato (vedi Napoli e Sud Italia) per le uscite di quando era ragazzo e, con le idee chiare e un programma ben definito in testa, ha portato un partito in via di estinzione ad una falange che macina consensi a destra e sinistra (gli ultimi sondaggi danno la Lega al 31% - un unicum nella storia repubblicana italiana come crescita dopo una tornata elettorale).

Ora la "sinistra" é nel panico. Dileggiano, cercano di screditare l'avversario, mostrano foto di bimbi annegati, sporchi, disidradati dopo una traversata col gommone: ma non hanno idee. Non hanno capito un cazzo negli ultimi 9 anni perché hanno letto i libri sbagliati, seguito giornalisti sbagliati: erano chiusi nella loro presunzione di essere i buoni, e gli altri i cattivi. Dividendo il mondo in giusti e sbagliati, con l'accetta., trasversalmente fottendosene di culture diverse, lingue diverse, abitudini diverse. Tutto omologato. Un Pensiero Unico italiano e per estensione europeo.
Hanno occupato i posti pubblici migliori lavorando il minimo, e guardando la gggente dall'alto dei loro attici a Piazza Navona a Roma.

Veramente dei cretini egoisti. E i cretini per la legge di Darwin statisticamente si riducono di numero, fino ad estinguersi, nel caso.

Se non si hanno le idee chiare, non si va da nessuna parte. Se si é ricattabili e deboli, vedi Tsipras, vedi Berlusconi, non si va da nessuna parte.

E dopo la sinistra italiana, é l'Europa ad essere andata nel panico. Checché se ne dica sul successo o l'insuccesso, Conte ha dimostrato (non mostrato, ma DImostrato) che il re é nudo all'ultimo vertice di Bruxelles. L'Europa é disunita, ognuno guarda i propri confini ed é terrorizzato dal perdere consensi interni; manca una strategia, e si stanno sviluppando alleanze fuori dal controllo di Bruxelles (paesi di Visegrad, ministri degli interni di Austria, Germania e Italia che fanno fronte comune).

Ringraziamo il cielo che esista un Salvini in Italia, che ha reso il nostro Paese nuovamente il centro politico del Mondo. E' in Italia che si sta riscrivendo la storia d'Europa. Oggi. Non domani o dopodomani. Oggi.

Finisco con l'ultima osservazione, la più importante:  l'Italia è l'unico Paese del mondo che ha partorito le idee portate avanti dalla nuova classe governativa usando i blog indipendenti di economia, e libri da questi tratti e divulgati, come piattaforma di pensiero. Mentre Casaleggio e Grillo hanno sprecato una idea rivoluzionaria, livellando verso il basso il loro blog, Bagnai/Borghi/Rinaldi/Giordano hanno mirato in alto. E con che risultati! E ora Salvini ha ANNI di vantaggio culturale rispetto agli avversari.




16 commenti:

  1. Seguo Alberto Bagnai sin dal suo primo post (i salvataggi che non ci salveranno). Da militante delle lega ti posso assicurare che Salvini ci è arrivato da solo. La base (ma anche la classe dirigente) non aveva nemmeno la più pallida intuizione di cosa c'era in ballo (e probabilmente molti nemmeno oggi ce l'hanno; seguono bovinamente il capo).

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    1. Confermo: non molto più di un anno, parlando con un conoscente, dirigente provinciale della Lega (e in Veneto, non in Sicilia), ho scoperto che non aveva la più pallida idea di chi fosse Borghi! Come tanti dalle mie parti, era ammiratore della Germania che lavora tanto, mica come noi con la spesa pubblica da tagliare etc etc...Magari ora lo conoscerà, ma resta un grosso lavoro da fare sulla base. Che è fattibile eh, le buone idee si diffondono e "camminano da sole" poi

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  2. Bellissimo post e lettura impeccabile, netta brillante. Complimenti! Io come te sono convinto che niente nasce per caso. E se tutto ciò è successo da noi è perchè siamo un po' diversi dagli altri, senza nulla togliere, ovviamente, allo sforzo individuale che pure è parte di questa nostra cultura.
    Per gli stessi motivi, Leuropa (cioè Francia, Germania e il Core) non ci seguiranno. Sia come sia, Salvini capitalizza tanto se c'è accordo como e di più se non c'è. E il gradimento elettorale sta lì a dimostrarlo. Basta non farsi prendere la mano.

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  3. lol lettura divertente :) detto da un autore di SE.

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  4. Salvini si è circondato di gente più brava di lui, nei singoli settori di competenza. Cioè quello che predica in tutti i comizi, e che pochi segretari locali della Lega fanno. Lui lo predica e lo fa. Se non combiniamo scemenze nei prossimi sei mesi, probabilmente è fatta.

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  5. ottima analisi a parte la tua idea che l'economia non sia una scienza. La macroeconomia è una scienza matematica. Si dimostra per formule matematiche, infatti molti premi nobel di econimia sono matematici.

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    1. No, non dimostrano un bel nulla, a parte pochi principi assolutamente validi e qualche tautologia.
      Per questo esistono correnti di pensiero e premi Nobel con idee diametralmente opposte sull'economia.
      Scienze esatte sono altre.
      Qualsiasi scienza richiede la possibilità della prova, altrimenti rimane confinata nell'alveo della teoria.
      Per questo si sono inventati il termine "scienze sociali". Perché non sono scienze esatte. L'economia é una di queste.

      Anche il comune buon senso diventa scienza, senza l'onere della prova.

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    2. Non esistono scienze esatte. Se non ci credete chiedete a un fisico.

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    3. Stefano,

      per "esatta"non si intende una scienza che non abbia margine di errore. Ovviamente non esiste né esisterá mai. Ma qua ci stiamo perdendo su discussioni del tipo "quanti angeli ci stanno sulla punta di uno spillo?"
      Non importa niente a nessuno di queste cose.

      Scienza "esatta" é quella branca del sapere che ha la possibilitá di predire un risultato con un certo margine di errore. Io ci campo con queste cose, perché lavoro nel settore aerospaziale e se i satelliti orbitano é perché la fisica é scienza esatta.
      In economia, se ne sentono tutti i giorni di previsioni completamente campate per aria. E si tratta di economisti, non di veterinari o ingegneri.
      Quindi, i primi a fare dell'economia una "scienza"largamente opinabile sono proprio gli economisti.

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    4. è scienza perchè studia relazioni tra "oggetti" fisici ma è sociale perchè questi oggetti sono uomini. Per cui serve un'etica, una motivazione ultima nel suggerire i rimedi. Non è vero che non sia prevedibile, anche se con errore, ovviamente. Piuttosto molte previsioni sono menzogne colpevoli.

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  6. "Ora la "sinistra" é nel panico. Dileggiano, cercano di screditare l'avversario, mostrano foto di bimbi annegati, sporchi, disidradati dopo una traversata col gommone: ma non hanno idee. Non hanno capito un cazzo negli ultimi 9 anni perché hanno letto i libri sbagliati, seguito giornalisti sbagliati: erano chiusi nella loro presunzione di essere i buoni, e gli altri i cattivi. Dividendo il mondo in giusti e sbagliati, con l'accetta., trasversalmente fottendosene di culture diverse, lingue diverse, abitudini diverse. Tutto omologato. Un Pensiero Unico italiano e per estensione europeo."

    Come non essere d'accordo. Io direi anche che è arrivato il momento di smetterla di chiamarla "sinistra", adesso sono loro i conservatori, quelli a cui sta bene come stiamo e non hanno alcun interesse a cambiare lo status quo...

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  7. Però, dai... Un lettore assiduo di Bagnai che scrive "é" invece di "è"....

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    1. é pieno di é... mi sa che é un problema généralé... :-)

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    2. Tastiera americana e non adopero il correttore ortografico. Grazie per la segnalazione ma correggere le é in è richiede tempo che non ho.

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  8. Anni fa fui oggetto di una dura (e ingrata, considerando i precedenti) reprimenda da parte di Alberto Bagnai perché dissi che l'Euro era un problema di stupidità. Forse una parola migliore era "ignoranza"(ma le due cose sono confinanti, credo).Semplicemente l'Europa, la cultura economica europea (con l'eccezione, forse, dell'UK) non aveva capito l'importanza del passaggio dai cambi fissi ai cambi flessibili. E' stata invece una svolta epocale che ha cambiato profondamente (e in meglio) il mondo. Ora una buona dfinizione ,secondo me, di reazionario é "chi si oppone ottusamente e rabbiosamente ad un progresso evidente" e va contro la storia. L'Euro è stata appunto una scelta reazionaria.

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