martedì 14 giugno 2022

Bitcoin miners sott'acqua

 Il protocollo di bitcoin prevede che chi "garantisce" la regolaritá di un pagamento (tizio che manda bitcoin a caio) abbia diritto al pagamento di una tariffa. Questa tariffa é creata dal nulla dal protocollo di bitcoin quando vengono creati dal nulla, in gergo minati, i bitcoin per ricompensare chi valida la transazioni. I "miners" sono proprio coloro che validano le transazioni e vengono quindi ricompensati coi bitcoin, che possono vendere in cambio di dollari, euro, puttane o altro.

Ora, chi glielo fa fare ai miner di fare mining? il profitto.

Il profitto é dato dalla differenza fra il valore dei bitcoin venduti sul mercato, e i costi per minare.

Quali sono i costi per minare? Ce ne sono di vario tipo: 

  • Costi fissi: esempio noleggio dell'equipment per minare (tipicamente server ad alte prestazioni per calcolo parallelo e superscalare), affitto dei capannoni dove risiedono i server, personale per manutenere queste facilities (aggiornamento dei sistemi di alimentazione, del Software, del Firmware, operazioni di sostituzione di equipment difettosi), etc. Ai costi fissi aggiungiamo anche deprezzamento dell'hardware.
  • Costi variabili: la bolletta elettrica per far funzionare i suddetti server e raffreddarli con potenti impianti di condizionamento dell'aria (o dell'acqua)
Si capisce che per rimanere "in the money", cioé per fare profitti, é necessario contenere i costi, e confidare che il bitcoin rimanga a valori alti rispetto ad altre valute (la bolletta elettrica e l'equipment per minare si paga in moneta ordinaria, leggasi euro o dollari).

In Nord America, i costi variabili richiedono circa 22000 dollari per minare un bitcoin. Se si aggiungono i costi fissi, siamo intorno ai 30mila dollari. 
Questo comporta che piú a lungo il bitcoin rimane sotto i 30mila dollari, maggiori sono le perdite, maggiore il numero delle bitcoin farms che devono chiudere i battenti. In realtá sembrerebbe che in Norda America, complice l'inflazione e l'aumento del costo dell'HW e dell'elettricitá, ora i costi totali si aggirino intorno ai 34mila dollari per minare un bitcoin, che mentre scrivo vale circa 21mila dollari. 

Ora, una qualsiasi compagnia quando perde soldi, cioé ha cashflow negativo, deve coprire le perdite: lo puó fare vendendo asset, o creando nuovo debito, o trovando nuovi investitori (che poi significa allargare la platea dei creditori) o licenziando. Siccome i server non si possono licenziare, e se li vendi non puoi piú lavorare facendo il miner, questa gente qua deve rinegoziare il debito. Come? Mettendo a garanzia cosa? server che fanno una sola cosa, cioé azzeccare un numero alla massima velocitá possibile, mentre il mondo va verso una recessione con costi dell'energia spaventosamente alti? 
E le compagnie che affittano queste strutture, vedendo che i loro clienti non possono piú pagare, come si muovono? 

Tirate voi le vostre conclusioni. State capendo ora i motivi profondi per cui le crypto stanno collassando.

State capendo come mai non esiste e mai esisterá una criptovaluta ancorata al dollaro, mai esisterá una "banca bitcoin" che vi ritorna il 18% l'anno salvo poi chiudervi la possibilitá di prelevare allo sportello del bitcoin i vostri amati bigliettoni.

A coloro che dicevano che il bitcoin é oro digitale, e che il governo americano non vi puó requisire i vostri bitcoin, credo che abbiate avuto il vostro primo, dolorosissimo, bagno di realtá. Il problema non é il governo americano, ma lo scam di quelle infinite societá che vi hanno fottuto i soldi, nella migliore tradizione del collaudatissimo schema Ponzi. 




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