Da Pietro(Pic) ricevo questo articolo che volentieri pubblico.
Pietro ha una opinione molto diversa dalla mia sulle criptovalute ma l'ha argomentata bene rimanendo comunque sul generale.
Su ExitEconomics accettiamo benissimo opinioni diverse, anzi! benvengano ma devono essere argomentate e posate. Altrimenti questo blog scade in uno fra i millemila siti dove gente che ha studiato, ma non é stata educata al pensiero critico e scientifico, dice la qualunque per riempire il tempo proprio e le gonadi altrui. C'é differenza fra studiare per superare un esame o un concorso pubblico e studiare per capire.
Nota: questo blog viene letto, ma non commentato nella zona sottostante. I commenti mi arrivano in genere per email. Con richieste di collaborazione. Invito peró i lettori a commentare in basso per aprire un dibattito che arricchisca chi scrive, chi legge e soprattutto il sottoscritto :)
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Cosa sono le cryptovalute?
Una cryptovaluta è una rappresentazione digitale di valore basato sulla crittografia.
In senso più concreto, si parla di cryptovaluta quando si ha una forma di moneta che è decentralizzata e senza un’autorità centrale che la emette/controlla
Possiamo individuare 3 generazioni:
Prima generazione (circa 2009)
Bitcoin è stata la prima forma di cryptovaluta ed ha introdotto il ledger pubblico distribuito dove vengono conservate le transazioni (la blockchain)
La crittografia è usata (tramite il mining) per la generazione di nuove monete e l’attribuzione della proprietà delle stesse.
Seconda Generazione (circa 2015)
La seconda generazione è rappresentata da Ethereum
Che è sempre basata su una blockchain e sul mining ma concettualmente funziona in modo diverso da bitcoin.
La piattaforma fornisce un linguaggio Turing-completo per l’esecuzione di smart-contract.
Eth è sia il “carburante” usato per l’esecuzione degli smart-contract che la valuta usata per lo scambio di valore
Terza generazione (circa 2016)
La terza generazione supera il concetto di mining usando blockchain alternative in cui ogni nodo del sistema riesce a partecipare alla validazione senza necessità di usare la capacità di calcolo per validare le transazioni
Un esempio è IOTA che organizza le informazioni in un “tangle” (cioè un grafo aciclico diretto) dove ogni nodo partecipa alla computazione (per inserire una transazione bisogna validarne altre due).
Questo la rende senza fees e (teoricamente) infinitamente scalabile
Perché mi concentro su Bitcoin?
Nonostante le potenzialità dei “nuovi arrivati”, Bitcoin rimane il re delle crypto
Basta guardare al grafico della cosiddetta “dominance”, cioè qual è la percentuale di Market Cap di BTC rispetto a tutto il resto del mondo crypto:
Ora siamo intorno al 60% e solo per pochi mesi si è scesi sotto il 50% (più o meno nel periodo delle ICO d’oro su rete Ethereum)
Poi, essendo la crypto che esiste da più tempo, è quella più consolidata come strumento di investimento (e speculazione).
Inoltre, considero che per bitcoin valga la teoria del Lindy Effect
https://en.wikipedia.org/wiki/Lindy_effect
Da Antifragile di Nassim Taleb:
“If a book has been in print for forty years, I can expect it to be in print for another forty years. But, and that is the main difference, if it survives another decade, then it will be expected to be in print another fifty years. This, simply, as a rule, tells you why things that have been around for a long time are not "aging" like persons, but "aging" in reverse. Every year that passes without extinction doubles the additional life expectancy. This is an indicator of some robustness. The robustness of an item is proportional to its life!”
quindi, essendo la sua vita più “lunga” è quella che ha maggior probabilità di sopravvivere negli anni.
Ed, infine, il prezzo di Bitcoin è quello che influenza tutto il resto del mercato: storicamente le crypto alternative salgono quando BTC sale o lateralizza e scendono quando BTC scende
Chi sostiene la domanda di Bitcoin?
Bitcoin nasce nella comunità cyberpunk e li rimane agli inizi per poi espandersi gradualmente verso altre nicchie raggiungendo via via un pubblico più vasto.
Poiché la valuta esiste in una quantità fissa e determinata a priori e non esiste un ente centrale che può svalutarla (o rivalutarla), il prezzo di BTC risponde unicamente a domanda e offerta.
Inoltre, filosoficamente molti lo considerano una “riserva di valore” (tanto da essere chiamato anche digital gold), quindi comprano con l’intenzione di conservare i BTC (perché convinti che il prezzo salirà).
Da entrambi questi assunti credo l’andamento del prezzo sia proporzionale al numero di persone che lo conoscono e vogliono investirci sopra
Questo l’andamento negli anni (timeframe mensile):
A cosa è dovuto lo spike degli ultimi mesi?
Probabilmente all’ingresso degli investitori istituzionali (fondi e forse anche banche)
Guardando al market cap di Bitcoin rispetto al resto degli strumenti finanziari (aggiornato a maggio 2020):
(fonte https://www.visualcapitalist.com/all-of-the-worlds-money-and-markets-in-one-visualization-2020/)
Si vede come sia minuscolo rispetto alla capitalizzazione, ad esempio, delle borse (89475 Miliardi di $ contro 244)
Con le banche centrali che comprano di tutto appiattendo i rendimenti, Bitcoin potrebbe essere una boccata di ossigeno per chi vuole diversificare verso uno strumento ad alto rendimento (anche considerando che ci sono strumenti come ETF e Futures che non obbligano al possesso “fisico” dei BTC)
Inoltre visto che il totale circolante è relativamente piccolo e il mercato non è regolamentato, il prezzo si presta a facili manipolazioni (a vantaggio dei “pezzi grossi” ovviamente).
Una notizia degli ultimi giorni è quella di Tesla, che ha convertito 1.5 miliardi di $ del suo bilancio in BTC
Questo dà ancora più credibilità a Bitcoin come riserva di valore per proteggersi da un'eventuale inflazione (che alcuni si aspettano dopo la risoluzione della pandemia)
La strada è tracciata, probabilmente ne seguiranno altri (alcuni rumors dicono che potrebbe essere addirittura Apple)
Si può prevedere dove arriverà Bitcoin?
Nessuno ha la palla di cristallo, ovviamente
Per il lungo termine c’è un modello che, nel tempo, è risultato abbastanza affidabile ed è lo stock-to-flow, che si basa sul rapporto tra la moneta attuale in circolazione (lo stock) rispetto a quella introdotta in un certo periodo (il flow)
Il presupposto che ci sta dietro è che la quantità di bitcoin messi in circolazione è stabilita a priori e chi compra lo fa per usarlo come riserva di valore (cioè mantiene la posizione).
Il prezzo va su dopo ogni halving (il dimezzamento della ricompensa per ogni nuovo blocco scoperto dai minatori)
Questo un grafico (la scala è logaritmica)
https://www.lookintobitcoin.com/charts/stock-to-flow-model/
Guardando invece al breve/medio periodo, voglio riportare l’analisi tecnica di quello che (nel mio piccolo) considero il numero 1 in Italia su BTC:
https://it.tradingview.com/chart/BTCUSDT/fNcFUzNB/
La previsione è che entro il 23 marzo vada verso un top di 55600
Conviene entrare long?
BTC è nato come moneta ma viene usato per la speculazione finanziaria ed è evidentemente in bolla (con FOMO che aumenta all’aumentare del prezzo)
Ma, per le considerazioni sul market cap relativamente piccolo, l’ingresso di investitori istituzionali e il modello stock-to-flow credo che il prezzo dei 100.000 dollari a BTC non sia da escludere da qui a qualche anno.
Rispetto all’analisi tecnica per entrare nel breve forse è troppo tardi.
Ma in un’ottica di lungo periodo e almeno fino al prezzo di 100k (che è anche una soglia psicologica importante) credo che la bolla continuerà e può essere sfruttata per guadagnarci qualcosa sopra
Pietro (Pic)
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