mercoledì 3 aprile 2019

Elogio dell'egoismo

Per carattere, considero il sottoscritto votato spesso allo stoicismo.
Spesso accetto lavori che altri rifiutano perché "va fatto" ed é bene non lamentarsi troppo.

Lo stoicismo impone che quasi sempre le emozioni passino in secondo piano rispetto alla ragione, e il trionfo di "ció che é giusto" sulle banalitá votandosi all'azione.

"Va fatto" perché "é corretto" fare cosí.

Lo stoicismo é rivolto a se stessi: non si cerca il plauso esterno, ma la soddisfazione personale per aver fatto le cose al meglio. Un individuo votato allo stoicismo é in genere fiscale, molto duro con se stesso, non sopporta le cose fatte "alla bell'e meglio" e disprezza dal profondo i carrieristi leccaculo, perché li considera un danno al "sistema".

Funziona, oggigiorno, essere stoici?

No.

Grandi esempi di stoici nella Storia, come Zenone o Marco Aurelio, erano persone con le spalle coperte, che hanno prosperato grazie alle rendite (terreni e schiavi o addirittura imperi). In altri termini, non hanno mai dovuto rispondere delle proprie azioni ad un superiore per guadagnarsi il pane.

In una societá votata all'immagine, quindi all'informazione "orientata al successo"che un individuo veicola verso il mondo esterno attraverso vestiario, TV, Youtube, Twitter, etc. lo stoicismo perde inevitabilmente appeal.

Diventi il rompicoglioni perfettino e analitico che serve quando ci sono "mission impossible" da gestire. Sei utilissimo in azienda ma non fai particolare carriera o, se la fai, lavori il decuplo di chi investe il suo tempo creandosi "gli agganci"giusti ed é cintura nera di Power Point.

Un aspetto trascurato, quasi un corollario, dello stoicismo é una sua degenerazione, ovvero il buonismo.
In altri termini, é giusto comportarsi bene "qualunque sia il contesto". E'il whatever it takes del politically correct.

E chi stabilisce la "policy" sulla base della quale un comportamento é corretto o meno? La risposta ce l'ho subito: i profitti aziendali e gli introiti fiscali.

Riflettevo su due cose: la prima é che, lavorando in grossi enti e compagnie, il management ripete sempre le stesse cose nelle slides Powerpoint: collaborazione, proattivitá, assertivitá, forward guidance, team spirit. Viene meno l'individuo, la compagnia diventa un ente in cui tutti astrattamente collaborano al suo successo.
Va da sé che poi, osservando le scelte fatte su chi promuovere a manager e chi no, questa disinteressata e nobile prospettiva viene completamente disattesa,perché dominano logiche partitiche.

La seconda cosa é olistica: fateci caso:

Noi in Occidente tendiamo a sobbarcarci le colpe di tutta la nostra storia passata, senza contestualizzare. 

Ci sono i neri in America poveri? colpa nostra che ce li abbiamo portati trecento anni fa e che non li abbiamo mai aiutati come si deve. Ci sono gli zingari che non hanno una casa? colpa nostra che abbiamo paura del diverso. Ci sono i barconi pieni di africani che approdano in Italia? colpa nostra (di chi, non é chiaro) perché sfruttiamo l'Africa e abbiamo creato fame e miseria.

Quindi, DOBBIAMO sobbarcarci le pene del mondo e dare credito alle organizzazioni internazionali come ONU, FAO, UNESCO, UE, etc che ci dicono come comportarci.
A chi fa comodo questo? a chi, grazie a manodopera importata a basso costo, abbassa i salari e alza i margini di profitto. Quindi, ancora, gli azionisti.

Recentemente, Tesla ha licenziato centinaia di persone e ha chiesto ai rimanenti lavoratori di fare straordinari gratuiti per consegnare le macchine in tempo. Motivazione:" perché siamo tutti responsabili dell'andamento dell'azienda e dobbiamo lottare per l'ambiente" (!). Questo é un tipico esempio di lavaggio del cervello da buonismo eterodiretto che avvantaggia gli azionisti di Tesla e peggiora la qualitá di vita di un ingegnere o di un operaio. 

Credo che il buonismo sia in realtá una forma di comportamento supportata ad arte da Stato e Imprese; il primo, vuole cittadini obbedienti, la seconda vuole alti margini di profitto.
Come si conciliano le due cose?
Attraverso la fusione del cittadino politically correct- cittadino consumer.

Il cittadino politically correct é consumatore perfetto e contribuente perfetto. 

Unisce la paura dello Stato e la paura di schierarsi egoisticamente fuori dal coro, con le esigenze delle imprese di avere lavoratori a basso costo o di accettare che i cittadini solidarizzino con chi sta cento volte peggio. Accetta di pagare le tasse muto e obbediente. Sí, talvolta si incazza sui social, ma niente piú. Inconsapevolmente, accettando "gli altri", il bravo cittadino finisce per vivere male ma trova conforto nella convinzione di essere "un bravo cittadino".

No, non sei un bravo cittadino, coglione, sei solo un bravo consumatore e contribuente.
Un bravo cittadino é chi arricchisce la comunitá con la propria diversitá e il proprio intelletto, che richiede di pensare a soluzioni non ortodosse. Pensiero critico, alle volte cinico.

Quando i cittadini ne hanno le scatole piene, come é successo in un quartiere di Roma dove gli abitanti si sono visti recapitare famiglie di rom, e solo perché a quel punto hanno la prova tangibile che la qualitá di vita é veramente compromessa, ecco che alzano le barricate e danno fuoco ai cassonetti per protesta. Ovviamente, cosa fa la Magistratura, braccio "armato"dello Stato? Indaga per istigazione all'odio razziale. In altri termini, caro cittadino, devi essere buono. Whatever it takes.

A chi servono le madri surrogate? in fondo, esiste l'adozione da millenni, anche le adozioni eccellenti. Chiedere a Ottaviano Augusto, figlio adottivo di Gaio Giulio Cesare. Bene, in Olanda le cliniche che si occupano di problemi di fertilitá fanno soldi a palate. Tra le coppie che annoverano "problemi di fertilitá", ci sono coppie lesbiche e gay. L'Olanda é talmente tanto "avanti" sui diritti dell'individuo che é per l'accettazione dell'eutanasia per chi soffre di depressione (anche minori!). Tutti costi in meno per la collettivitá. E' banalmente una questione di mercato. Individui singoli, famiglie "fai da te", madri surrogate etc. consentono enormi incassi e aumentano i consumi di pappe, pannolini, introiti per medici pediatri, per cliniche, venditori di passeggini, lettini, vestitini e tutti gli -ini che potete immaginare.

Il bravo_cittadino-consumatore viene supportato dal politicamente corretto : "sei omofobo se non sei per le madri surrogate o per i figli in coppie gay". Sei cattivo, quindi nocivo. Sei egoista.

In Nuova Zelanda, quelli che "il Primo Ministro ha indossato il velo per solidarietá durante i funerali delle vittime della moschea", hanno rifiutato una famiglia dall'Inghilterra, con madre avente regolare contratto da 140mila dollari per lavorare in quel paese, perché una delle figlie é affetta da sindrome di Down. Quindi, un COSTO per il sistema sanitario neozelandese inaccettabile. Povera ragazzina, era colpa sua.

Il buonismo é tale solo quando i costi o sono nascosti, o quando li pagano "gli altri".

Il buonismo é un cancro della societá occidentale, perché impedisce il libero pensiero.
Ma é esso stesso figlio della societá occidentale, basata sul consumo. Per incrementare i consumi, occorre avere atomizzato individui e famiglie, e aver ampliato al massimo la platea di quelli "che vogliono e possono acquistare e indebitarsi". Quindi é necessario considerarci tutti uguali, whatever it takes. Perché cosí tutti consumiamo di piú, e perché cosí i costi del lavoro rimangono bassi.
I consumi servono per far sí che le imprese sopravvivano, e facciano maggiori utili. Maggiori consumi significano maggiori debiti, e i debiti sono creati dalle banche, che promuovono societá multi etniche in tutti i loro depliant.

E' un loop. Un loop che i populisti non accettano, anche se non ne hanno chiara la dinamica, ma che percepiscono come una gabbia sempre piú stretta  che mina la propria qualitá di vita. Da qui il fatto che i populisti siano per la famiglia tradizionale, il rispetto dei confini, e delle proprie tradizioni. Sono per definizione no-global. E quindi, politically incorrect e contro le multinazionali.
Una multinazionale é eterea, non la tocchi, non ha legami con il territorio, non ne soffre gli scontri sociali. Quindi per definizione supporta il buonismo, perché il buonismo incrementa a dismisura i profitti. Gli stati a loro volta hanno bisogno delle multinazionali, cui concedono enormi agevolazioni fiscali, perché hanno paura della disoccupazione e del crollo delle entrate fiscali. E quindi indirettamente supportano anch'essi il buonismo, e usano la magistratura per punire chi non é politically correct.

Penso che da questo punto di vista, ogni democrazia occidentale abbia in sé il germe della propria autodistruzione.












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