Un atteggiamento importante che mi ha aiutato nella vita recente é cambiare il paradigma da "cosa devo fare oggi?" a "cosa voglio fare domani?".
Sembra una fesseria buona per corsi di motivatori altrimenti disoccupati, peró cambia la prospettiva.
Faccio una confessione: ho sofferto per una vita di attacchi di panico. Questi mi hanno condizionato pesantemente in ogni scelta giovanile. Di fatto, alle volte, sentivo che NON avevo scelta: non c'era un percorso migliore, c' éra un percorso obbligato, ed era quello che mi faceva stare meno male. Non quello che mi sarebbe stato piú utile.
Ho impiegato anni per laurearmi perché semplicemente...non riuscivo a stare in aula. Figuriamoci parlare in pubblico. Fantascienza.
Passo dopo passo, ne sono uscito (se ne esce, per fortuna) anche se i residui ci sono sempre. Impari a conviverci, anche perché farsi la guerra non aiuta, anzi. Fa solo crescere la frustrazione.
Questo preambolo sulla mia vita personale perché penso che la trasparenza e l'onestá verso se stessi siano asset importanti, direi fondamentali, per cambiare e trovare il coraggio e la grinta di affrontare nuove sfide.
Nella mia vita ho cambiato vari lavori, lavorato all'estero, e nel 2014 mi sono trasferito in Olanda, venduto tutto e portato su famiglia con una moglie italiana che masticava appena l'inglese e un figlio di 5 anni che non sapeva nemmeno dire grazie in olandese. Decisi di mollare un contratto a tempo indeterminato, a 41 anni appena compiuti, con un colosso aerospaziale per affrontare una sfida di lavoro internazionale.
Penso sia stata la scelta migliore che abbia mai fatto, anche se all'inizio la sola idea mi faceva cagare addosso. Non avevo le spalle coperte economicamente, non ero piú giovane, ed era la serie "o la va, o la spacca". Chi soffre, o ha sofferto, di attacchi di panico tende a condurre una vita "ripetitiva"per non dover affrontare cambiamenti che ingenererebbero picchi di ansia. Il problema é che cosí facendo non abbracci la vita, e questo era inaccettabile per me.
Oggi posso dire che c'é un metodo che mi ha molto aiutato per affrontare le giornate di lavoro, i colleghi, le difficoltá quotidiane. Ho iniziato ad afferrarne i primi principi quando ho letto Padre Ricco, Padre Povero di Kyosaki. Da lí ho preso il via per andare via dall'Italia.
Piú recentemente, un altro boost me l'ha dato la lettura di Principles di Ray Dalio (lettura raccomandata nella barra a destra del mio blog).
Parliamo di persone che hanno avuto un enorme successo della vita e che sono passati attraverso alti, bassi e talvolta bassissimi.
Come hanno fatto?
Ragionando per obiettivi e rimanendo estremamente onesti con se stessi.
La differenza fra un obiettivo e una intenzione é assoluta. Una intenzione é un impegno vago che si prende con se stessi, in un imprecisato futuro. L'intenzione serve soprattutto a cancellare i sensi di colpa se qualcosa oggi é fatta male perché diciamo a noi stessi "cambierá, cambierá mi ci metto di impegno". Se le intenzioni naufragano, il rischio é che o si diventa iperduri con se stessi, o rinunciatari, o peggio ancora si incolpano gli altri, il proprio passato, la propria famiglia,peggiorando i rapporti con le persone cui vogliamo bene.
Un obiettivo é diverso. Primo, richiede essere onesti con se stessi e riconoscere che la situazione ci va stretta. Puó essere la casa e il quartire dove abitiamo, il lavoro che facciamo, i colleghi che frequentiamo, i parenti che rompono, le maniglie dell'amore che ci fanno vergognare in spiaggia...qualunque cosa.
Secondo, una volta compreso ció che ci va stretto, va SCRITTO nero su bianco quello che vorremmo essere o avere. Potete pure dire che volete diventare astronauti domani pomeriggio. Scrivetelo.
Terzo, vanno scritte nero su bianco le modalitá in cui si intende realizzare l'obiettivo. Se si vuole dimagrire, si scrive un peso di riferimento per una tale data. Se si vuole cambiare lavoro, si scrive quali sono le proprie competenze rivendibili e un pool di societá per cui si puó risultare appetibili.
Le idee vengono scrivendo. E mantendendo onestá con se stessi, si "pesano"le varie strategie e la fattibilitá di ognuna.
Quarto, specificare dei passi intermedi per realizzare l'obiettivo. Inutile dire voglio pesare 85 chili per giugno partendo dai 100 di oggi a settembre se non si scrivono delle milestones intermedie. Che so: 99 per fine settembre, 97 per fine ottobre, etc. Le milestones intermedie servono per VERIFICARE la fattibilitá del piano. Se si fallisce, le cause vanno analizzate, senza sensi di colpa. Capire se siamo stati troppo esigenti con noi stessi, e raddrizzare il tiro. SCRIVENDO perché si é fallito, e COME cambiare, in che tempi.
Sembra pesante, ma alla fine sono poche le volte che realmente ricorreremo a queste verifiche.
Nel mio caso, lavorare per obiettivi mi ha aiutato a essere meno invidioso o collerico verso i miei colleghi.
Faccio un esempio.
Qualche giorno fa, ho avuto a che fare con un collega piú giovane di me che mi ha contestato una mia decisione. La prima reazione interna, per fortuna contenuta, é stata di vergogna e rabbia. Normale. Il mio ego era stato pugnalato.
Poi peró ho pensato a quale fosse l'obiettivo della discussione. Quindi, ho pensato "ha ragione lui, se seguiamo quello che lui propone si fa prima, con meno fatica, e posso usarlo a mia volta risparmiando tempo per concentrarmi su altro". Ho cioé introdotto il concetto di leva, fare di piú impegnando meno risorse personali. Non solo, riconoscendo che aveva ragione, il collega si é gonfiato, si é sentito apprezzato, e anziché finire in una lotta, ho guadagnato un collaboratore. Si é avviata una discussione costruttiva perché abbiamo confrontato i reciproci punti di vista e competenze.
Il succo: lavorare per ció che é vero e che serve, non per quello che penso mi possa dare gratificazione immediata davanti agli altri.
Certo, non é facile.
E'anzi difficilissimo. Perché richiede AMMETTERE i propri limiti, le proprie DEBOLEZZE, specie davanti agli altri, oltre che con se stessi. Ma una volta iniziato, é liberatorio. Ve lo assicuro.
Questo mio post é una prima affermazione di mie debolezze per superare le quali ho dovuto congegnare strategie che si sono tradotte in punti di forza grazie a libri ed esperienze che mi hanno forgiato per essere il Lorenzo che sono e che vi sta scrivendo.
Spero di ricevere commenti da parte vostra che possano aiutare, e aiutarvi, a trovare spunti per migliorare la nostra vita.
E'un primo post. Ne seguiranno altri, sparsi fra post che trattano di economia, finanza, tecnologia, criptovalute.
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