mercoledì 27 marzo 2019

Europa tecnologicamente indietro e senza idee?


Il titolo é abusato, lo so, ma il punto é la fine dell’Europa delle idee.
Fatevi la seguente domanda: perché tra le maggiori imprese mondiali, quelle che operano nel settore dell’alta tecnologia e che innovano, non ce ne sta nemmeno una europea?
In Europa siamo diventati tutti cretini?

Sto per darvi un link.

Prima di aprire il link, dovete sapere che la metrica secondo cui una impresa é CONSIDERATA innovativa, puó essere o meno opinabile.

Arriva il link: Date un’occhiata a questa lista, stilata da Forbes. 
  • Tre le prime DIECI imprese, otto sono americane.
  • Tre le prime VENTI imprese, quindici sono americane. 
  • La prima impresa europea é la francese Hermes International, in 29a posizione.


Fa strano che una impresa come Intel non figuri nemmeno fra le prime cento e una impresa come Google (Alphabet) sia solo in 79esima posizione. Eppure é protagonista assoluta negli investimenti in intelligenza artificiale. L’italiana Luxottica, che fa lenti e occhiali, sta in 61esima posizione ed é l’unica italiana. Pensare che Luxottica faccia piú innovazione di un gigante come Google o di Intel é ridicolo.
E’evidente che la classifica é ridicola o, meglio, che sono opinabili i criteri per il ranking e le metriche utilizzate. Sembra piú seguire l’Hype del momento in Borsa o il fashion design che la vera innovazione tecnologica.
Decisamente piú attendibile é la classifica stilata da BCG.


  • Tre le prime DIECI imprese, otto sono americane (Google, Amazon, Apple, Microsoft guidano la classifica)
  • Tre le prime VENTI imprese, tredici sono americane.La prima impresa europea é la tedesca Adidas, in decima posizione. Sempre tedesche, Siemens (16a), Basf (12a), T-mobile (13a). I tedeschi piazzano 4 multinazionali fra le prime 20 nel mondo.
  • Tra le prime VENTI figurano le sud-coreane Samsung (5a) ed LG (18a)


Notare chi la fa da padrona, in termini di trend: l’intelligenza artificiale (AI), con impatti devastanti nel Supply Chain Management, nelle comunicazioni, nel manufacturing, nel retailing e nei servizi finanziari. 

Quindi, preparate I vostri figli a studiare materie differenti da quelle che noi abbiamo studiato e preparate voi stessi a vederli emigrare dall’Italia.

In linea generale, possiamo dire che chi investe in R&D lo fa soprattutto nel settore AI. Elaborazione dati su larga scala, modelli predittivi basati su machine learning, guide autonome, robotica, etc.
Ora, é imbarazzante vedere che se USA e Sud-est Asiatico se la battono, a noi europei a parte i tedeschi (Siemens, Bayer, BMW, Basf) non rimanga pressoché niente tra le prime trenta posizioni.
Italiani non pervenuti: ci battono pure i piccolo olandesi (Shell, Philips).
Il problema NON é italiano o, meglio, non é solo domestico.

Prima domanda: i cinesi dove sono?

Alibaba é in 23sima poizione, Huawei é in 48 esima posizione. Penso ció sia dovuto al fatto che la Cina é ancora un mercato piuttosto chiuso, e le informazioni che trapelano sono abbastanza poche. Ho giá scritto del Social Credit System cinese, che di fatto richiede un integratissimo e sofisticatissimo Sistema di gestione dell’intelligenza artificiale (riconoscimento facciale, dell’andatura nella camminata, uso dei social, della carta di credito, della puntualitá di pagamento di multe, bollette, esposti del vicinato al comune..). Eppure poco trapela fuori dai loro confini. I cinesi, per dirne un’altra, controllano la Volvo, pioniera nei sistemi di guida automatica.
Semplicemente, queste classifiche sono scritte da chi ha accesso all’informazione dei prodotti e tecnologie di imprese occidental: quelle cinesi (a parte Alibaba e Huawei) sono ancora poco note. Come per la reale quantitá di riserve in oro stoccate nei cavau della loro Banca Centrale,  i cinesi non amano fare troppa pubblicitá sul loro stato tecnologico.

Seconda e piú importante domanda: perché l’Europa é cosí sottorappresentata?

La spiegazione é semplice: burocrazia, tasse e mancanza di investimenti governativi in R&D. L’Europa delibera sulla curvature delle zucchine, ma deve rivolgersi ai cinesi per le piattaforme 5G. Sentiamo sempre parlare di banche, banche, banche, banche ma MAI di imprese che fanno autentica innovazione (Google, Facebook, Whatsapp, Amazon, Apple, Netflix,  hanno di fatto cambiato le nostre vite e abitudini sociali). Di fatto gli USA sono tra I posti migliori sul pianeta terra per avviare una start-up, eventualmente fallire, ricominciare daccapo, rifallire, e ricominciare.
In un prossimo articolo approfondiremo gli investimenti in Ricerca e Sviluppo in Asia, Europa e USA. E vedremo come i cinesi ci stiano facendo letteralmente a pezzi (nel “ci” ci metto anche gli americani). Questi massicci investimenti cinesi, se proseguono a questo ritmo, faranno della Cina per il resto del XXI secolo quello che gli USA sono stati nel mondo durante il XX secolo: i padroni del pianeta. Non ci sono dazi che tengano.

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