Immaginate se negli Stati Uniti due Stati confinanti, per esempio California e Arizona, decidessero di siglare un trattato dove:
1. i due stati decidono di porre un freno ai movimenti populisti interni (stile Trump, per intenderci), sulla base di regole internazionali supervisionate dalle Nazioni Unite.
2. i due stati si impegnano affinché un proto-esercito a loro guida getti le basi per un nuovo esercito che coinvolga poi gli altri stati.
3. i due stati si impegnano per sostenere una valuta osteggiata da altri paesi.
Suonerebbe come follia. Per legiferare su argomenti cosí importanti esistono il Congresso e il Senato.
Bene, é successo ad Aquisgrana (Aachen per chi cerca notizie in inglese o tedesco, Aix-la-Chapelle per chi cerca notizie in francese) e il "trattato", che non sono ancora riuscito a reperire in formato PDF, riguarda Francia e Germania. Due membri chiave dell'Unione Europea.
Ai summenzionati punti bisogna aggiungere il quarto:
4. La Francia si impegna affinché la Germania diventi membro del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che attualmente conta Cina, Francia, UK, Russia e USA. L'appartenenza a tale Consiglio é basata sull'aver combattuto contro tedeschi, giapponesi e italiani nella Seconda Guerra Mondiale.
Nota: per inciso, giusto per mettere qualche puntino sulle i, queste 5 potenze sono tutte dotate di arsenale atomico; la Germania -finora- non dispone di arsenali atomici.
Ora, perché due stati membri della UE decidono di siglare un accordo di tale portata senza nemmeno passare per il parlamento europeo?
A pensare male, si potrebbe citare Orwell:
"Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni animali sono piú uguali degli altri".
Questa celeberrima frase, tratta da Animal Farm, ed espressione dei maiali che erano saliti al potere, spiega bene la situazione europea. Formalmente siamo tutti uguali, ma di fatto due membri contano molto piú di tutti gli altri.
Notare che al punto 1 i due paesi in questione hanno menzionato l'ONU. Ho giá scritto sul Global Compact, sottolineando come documenti prodotti dall'ONU di fatto somigliano molto piú a copertine colorate di libri scritti da pochi che a veri documenti vincolanti. L'ONU ha fallito su tutta la linea su tantissimi fronti: guerra in Libia, in Yemen, Iraq (le famose armi di distruzione di massa....), Siria e chi piú ne ha, piú ne metta.
Quindi appellarsi all'ONU quando si bypassa il parlamento europeo é quantomeno risibile, specie se si parla di difendere la moneta unica, l'euro, e di lavorare ai prodromi di un esercito europeo.
Chi ha siglato quest'accordo, a mio avviso fallimentare in partenza? Macron, in discesa libera nei sondaggi che anziché occuparsi delle rivolte in casa sua si mette a firmare carte a favore della Germania, e la Merkel, ormai dimissionaria e pronta alla pensione.
Macron é alla frutta, la Merkel alla frutta. Eppure hanno la presunzione, a pochi mesi di distanza dalle elezioni europee, di dettare agenda e prioritá saldando l'asse franco-tedesco, come a dire alla Storia: "vedete, noi ci abbiamo provato". Eccome se ci avete provato, nientepopodimeno che nella storica cittá di Aquisgrana.
Sí, ci avete provato e fuori tempo massimo.
La Francia é un importatore netto, la Germania un esportatore netto. La Francia ha un rapporto debito/PIL crescente, la Germania decrescente. La Francia sta perdendo controllo sull'Africa Occidentale, la Germania (e soprattutto la Cina) stanno rafforzando la loro presenza commerciale e finanziaria. Questi accordi di Aquisgrana sono, di fatto, una resa della Francia alla Germania. Incredibile che il popolo francese accetti una tale idiozia.
La Francia ha problemi di rivolte interne, la Germania ha problemi enormi di integrazione migratoria della cui reale portata finora i mass media tedeschi hanno taciuto. E'guerra aperta tra Francia e Italia sul fronte migrazione: adesso l'Italia, giustamente, si scaglia contro il mini-euro africano, il Franco Africano, moneta straniera per tutti i paesi che l'adottano e difeso dal Corriere della Sera, Repubblica e Sole 24 ore. Il triumvirato dei "fate presto", dell'"euro non é un problema", del "Salvini é IL problema".
Continuano a non capire nulla. Avvilente. Ricevono una sberla dietro l'altra ma nulla, rimangono ancorati alle loro stantie convinzioni. E'notizia di qualche minuto fa che la Germania uscirá dalla missione Sophia: poco male, missione costosissima per l'Italia, le navi tedesche scaricavano tutti i migranti in Italia, con accordi presi sottobanco da Renzi.
Aquisgrana é un altro chiodo sulla bara di una vera Europa dei popoli, perché crea ulteriori acrimonie e gelosie interne laddove invece ci vorrebbe molto piú ascolto e capacitá di negoziazione.
Ma una elite politica cresciuta nella bambagia, nella convinzione di essere nel giusto, di avere la veritá in tasca perché ha frequentato le universitá migliori, i circoli sociali migliori, non puó accettare di avere torto. Hanno preso le cattedre migliori di economia e scienze politiche alle universitá, hanno occupato i migliori posti nella Pubblica Amministrazione i cui salari sono pagati proprio dalle tasse di quel popolo che loro, i potenti europei, continuano a disprezzare. Macron, con le sue sortite pubbliche, é fuori dal mondo. La Merkel ha decretato la sua fine nel 2015 quando disse ai migranti di venire in Germania.
Il problema di questa Europa é culturale, si chiama politically correct (buonismo), e si manifesta in varie forme: le quote rosa, di cui ho scritto, il fatto che si parla sempre di diritti, ma mai di doveri e in ogni caso i doveri sono sbilanciati (io per farmi una casa contraggo un mutuo trentennale mentre un migrante economico, sotto protezione "umanitaria", ha accesso a vitto, alloggio, istruzione e cure mediche gratuite per anni e anni. Se mio figlio va sporco a scuola chiamano i servizi sociali ma i rom i i figli a scuola nemmeno ce li mandano e nessuno li tocca). Il politically correct impedisce di riconoscere che, dietro vaghi ma nobili principi di uguaglianza e fratellanza (paesi senza confini con libertá totale di migrazione e accoglienza a carico della collettivitá, vedi Global Compact), si celano enormi interessi finanziari volti a spolpare la classe media disintegrando diritti acquisiti in due secoli di lotte. I poveri fanno abbassare i salari, accettano condizioni di lavoro che una persona che ha studiato, e per il quale la famiglia ha speso denaro e tempo, giustamente rifiuta: che senso ha studiare e laurearsi se poi devi lottare per uno straccio di lavoro sottopagato? Tanto vale mollare la scuola e fare lavoretti.
L'abbandono scolastico é figlio del politically correct, come ho scritto qua: anziché parlare di questioni serie, attuali, di come funziona il mondo oggi, si preferisce ancora parlare della Cultura con la C maiuscola sganciandola dalla realtá perché fa comodo avere impiegati buoni per la Pubblica Amministrazione, mansueti e insicuri.
Il politically correct é quello che fa chiudere una testata media di contro informazione come SocialTV. In un mondo dove i media decidono sulla base del politically correct quali messaggi far passare e quali no (recente é la nascita del termine "hater", per indicare uno che usa i social come megafono della propria rabbia), come insegna Marcello Foa, é sufficiente bloccare i commenti ad un video, o limitarne la diffusione, per annientare, ripeto annientare, qualsiasi voce di dissenso. E questo nella evoluta Europa dove tanto ci vantiamo della libertá di informazione.
Le Fake News sono quelle che ai Governi non vanno bene: se sono i giornali come Repubblica a scrivere scempiaggini, tutto bene. Ora poi si parla anche di complottisti, quando le cose non tornano come dovrebbero e sorgono dei dubbi su come siano andate effettivamente molte vicende storiche.
Il politically correct é l'anestetico del popolo nel 2019. E'distruzione della corteccia cerebrale.
Gli accordi di Aquisgrana di oggi sono un altro esempio di quel politically correct che non guarda la realtá europea per come é, ma ancora una volta si rifugia dietro specchi rotti come ONU, euro, anti-populismo per non tradire un totale vuoto di idee e di prospettive. Hanno la loro ragione d'essere nella difesa di simboli che ormai hanno fatto il loro tempo. Hanno fatto tanta di quella propaganda pro-Europa da riuscire a far odiare il solo concetto di Europa anche al piú incallito degli europeisti, come ero io. Perché non é questa l'Europa che io voglio. E benissimo fa Salvini a demolire questo edificio, con una maestria che tutti al mondo gli stanno riconoscendo, pezzo dopo pezzo.
martedì 22 gennaio 2019
lunedì 14 gennaio 2019
Cina: Mandarini neri
Commenti a questo post su OraZero.org
Preambolo linguistico
La lingua ufficiale parlata in Cina e Taiwan é il cinese standard. Il cinese standard é anche una delle lingue ufficiali parlate in Indonesia. Quindi il cinese standard é parlato da qualcosa come un miliardo e quattrocento milioni di persone. Che é due volte la popolazione europea, Russia inclusa.
Nota Il cinese mandarino é uno dei dialetti che si parlano in Cina. Ma qua per noi europei comuni sono sottigliezze.
Il cinese per noi europei é maledettamente difficile: non é insegnato alle superiori, ma a livello accademico in Italia ci sono una quarantina di universitá dove esistono corsi di lingue orientali. Una tre le piú rinomate é l'universitá Ca' Foscari di Venezia. Per iniziare a masticare decentemente il cinese ci vogliono tre anni. Quindi solo per parlare cinese, senza acquisire competenze specifiche in altri settori (io parlo e scrivo inglese come strumento per lavoro quotidianamente, ma le mie competenze sono nel ramo ingegneristico) partono tre anni di vita e alcune migliaia di euro se sei studente fuori sede.
Come sarebbe bello avere qualche infarinatura di cinese giá alle medie o alle superiori, non trovate?
Preambolo economico
La Cina é, a livello mondiale, il piú grande paese manifatturiero esistente.
La manifattura, per definizione, é la produzione di beni su larga scala utilizzando macchinari, lavoro umano, energia, territorio, capitale.
Senza TUTTI gli ingredienti summenzionati (capitale, lavoro, macchinari..) e organizzati strategicamente con piani di investimento pluriennali, la Cina non potrebbe essere il piú grande produttore di beni del mondo.
Il capitale per gli investimenti cinesi arriva in buona parte dagli Stati Uniti: il debito pubblico USA in buona parte finanzia il deficit commerciale con la Cina e una buona fetta di titoli di stato americani sono detenuti dalla Banca Popolare Cinese. L'istruzione, che si trasforma in know-how industriale, viene specialmente dagli Stati Uniti. I cinesi mandano i loro figli a studiare nelle universitá americane: imparano, tornano in patria, e fanno i capitani di impresa.
La forza lavoro é quella sottratta dalle campagne cinesi. Centinaia di milioni di cinesi si sono spostati,e si stanno spostando, dall'entorterra alle ricche cittá della East Coast dove é sorta la piú grande bolla immobiliare che la storia ricordi. La Cina ha usato piú cemento tra il 2009 e il 2001 che gli USA nel XX secolo.
Immaginate che la Cina consumi "soltanto" lo stesso cemento ogni tre anni: avrebbero crescita ZERO nel settore delle costruzioni.
Ancora: forse la piú importante cittá cinese oggigiorno é Shenzhen, capitale della manifattura elettronica. Sono passati da 30mila anime a metá anni '70 a 13 milioni (leggasi milioni) di persone nel 2019. Un maturo quarantenne di oggi come me avrebbe visto la cittá diventare 400 volte piú grande nel corso della sua vita.
Capitolo energia: la Cina sfrutta il carbone per il 60% delle proprie necessitá energetiche. D'altronde la Cina possiede i 2/3 delle riserve di carbone mondiali. Poi viene il petrolio (importato da Russia e Arabia), l'idroelettrico domestico, l'eolico e infine il gas. Il resto sono spiccioli. Per darvi un'idea, la Cina consuma piú carbone del resto del mondo messo insieme.
Capitolo territorio: a differenza dell'Olanda, dove vivo, e dove ogni metro é sottratto faticosamente dal mare e deve essere difeso ingegnosamente con dighe, terrapieni, pompe e canali, in Cina c'é abbondanza di spazio dove far nascere cittá e industrie.
E le materie prime da trasformare? qua le cose si fanno interessanti. Molto interessanti.
Qual é la commodity industriale piú importante? risposta facile: l'acciaio. Poi in ordine sparso alluminio, rame, zinco, stagno etc. Per tutti questi metalli, la Cina consuma qualcosa come dal 40 al 60 percento del totale mondiale. Un appetito gigantesco per i metalli.
Capitolo a parte merita il discorso "terre rare", ovvero quegli elementi (non necessariamente rari), appartenenti al gruppo dei lantanidi nella tavola periodica, che sono difficilmente separabili tra di loro (si trovano generalmente combinati nei minerali) e che sono essenziali nell'industria moderna. Neodimio (magneti supercompatti), Erbio (amplificatori a fibra ottica per i cavi sottomarini transoceanici), Ittrio (sorgenti laser), e altri sono cruciali per l'alta tecnologia, quella per la quale occorrono ingegneri, fisici e matematici di alto profilo, per intenderci, e investimenti che si contano nell'ordine dei milioni di euro per avere un prototipo da testare prima di essere messo in commercio.
Considerazioni
Il settore dell'aerospazio e difesa dipende, per sopravvivere, dalla fornitura a prezzi accettabili di questi elementi. Tenete conto che quando Trump nel 2018 ha imposto i dazi per i prodotti importati dalla Cina, fra i beni NON soggetti a dazi casualmente figuravano le terre rare.
La Cina é ricca di terre rare: ne produce 100 mila tonnellate l'anno, prima al mondo, seguita a molta distanza dall'Australia, con 10mila tonnelate soltanto.
Il problema é che l'estrazione delle terre rare ha impatti devastanti per l'ambiente (se lo ricordino i supporter delle auto elettriche...). Le falde sono compromesse, esiste inquinamento radioattivo, interi ecosistemi vengono cancellati per centinaia di kmq.
La Cina ne estrae tante, di terre rare. Ma non é la piú ricca di terre rare. Al di lá di nuovi giacimenti (recentemente sottomarini scoperti al largo del Giappone), é l'Africa a contenere giacimenti enormi di terre rare (e anche di diamanti, oro, ferro, ...).
Se io fossi la Cina, per assicurarmi il mercato delle terre rare e diventare il price maker, cioé quello che decide il prezzo modulando l'offerta, stringerei accordi commerciali con l'Africa, poi possibilmente mi occuperei della logistica e di trovare un porto dove far attraccare le enormi navi portacontainer. Ovviamente mi servirebbe farmi capire bene dalla popolazione locale. Visto che partono da zero, perché sprecare tempo a parlare inglese?
Perché poi non fare dell'Africa, per estensione, la Cina della Cina? cioé un paese dove spostare il perno della globalizzazione e avere manodopera a bassissimo costo visto che gli operai cinesi stanno diventando costosetti e con l'avvento della robotica la Cina dovrá spostarli nei Servizi?
Il tripudio della globalizzazione. Il lato positivo, se c'é n'é uno per noi europei, é che se siamo fortunati, avremo una diminuzione dei disperati dal Centro Africa in Europa nelle decadi a venire.
Conclusioni
Il piu'grande porto della costa Est dell'Africa é il porto di Mombasa.
Mombasa é in Kenya.
Il Kenya é il paese industrialmente piú sviluppato dell'Est dell'Africa.
La Cina ha investito, a partire dal 2015, oltre 60 miliardi di dollari americani in Africa. Al momento la Cina é diventato il piú grande partner economico africano, surclassando gli storici India, Francia, USA e Germania. Ci sono attualmente piu'di diecimila aziende cinesi operanti in Africa.
Inoltre per passare dall'Africa alla Cina c'é di mezzo l'Oceano e/o molti paesi non proprio ospitali per migliaia di km: é una barriera ideale per non rischiare di avere a che fare con immigrazione dall'Africa alla Cina, se mai dovesse succedere.
E il titolo del post??
E'notizia di qualche giorno fa che il cinese diventerá obbligatorio nelle scuole elementari del Kenya, dalla quarta elementare in poi, a partire dal 2020.
In Europa e USA combattiamo la burocrazia per aggiustare un ponte o per qualche km di alta velocitá e per fare gli investimenti dobbiamo prima "trovare le risorse".
Preambolo linguistico
La lingua ufficiale parlata in Cina e Taiwan é il cinese standard. Il cinese standard é anche una delle lingue ufficiali parlate in Indonesia. Quindi il cinese standard é parlato da qualcosa come un miliardo e quattrocento milioni di persone. Che é due volte la popolazione europea, Russia inclusa.
Nota Il cinese mandarino é uno dei dialetti che si parlano in Cina. Ma qua per noi europei comuni sono sottigliezze.
Il cinese per noi europei é maledettamente difficile: non é insegnato alle superiori, ma a livello accademico in Italia ci sono una quarantina di universitá dove esistono corsi di lingue orientali. Una tre le piú rinomate é l'universitá Ca' Foscari di Venezia. Per iniziare a masticare decentemente il cinese ci vogliono tre anni. Quindi solo per parlare cinese, senza acquisire competenze specifiche in altri settori (io parlo e scrivo inglese come strumento per lavoro quotidianamente, ma le mie competenze sono nel ramo ingegneristico) partono tre anni di vita e alcune migliaia di euro se sei studente fuori sede.
Come sarebbe bello avere qualche infarinatura di cinese giá alle medie o alle superiori, non trovate?
Preambolo economico
La Cina é, a livello mondiale, il piú grande paese manifatturiero esistente.
La manifattura, per definizione, é la produzione di beni su larga scala utilizzando macchinari, lavoro umano, energia, territorio, capitale.
Senza TUTTI gli ingredienti summenzionati (capitale, lavoro, macchinari..) e organizzati strategicamente con piani di investimento pluriennali, la Cina non potrebbe essere il piú grande produttore di beni del mondo.
Il capitale per gli investimenti cinesi arriva in buona parte dagli Stati Uniti: il debito pubblico USA in buona parte finanzia il deficit commerciale con la Cina e una buona fetta di titoli di stato americani sono detenuti dalla Banca Popolare Cinese. L'istruzione, che si trasforma in know-how industriale, viene specialmente dagli Stati Uniti. I cinesi mandano i loro figli a studiare nelle universitá americane: imparano, tornano in patria, e fanno i capitani di impresa.
La forza lavoro é quella sottratta dalle campagne cinesi. Centinaia di milioni di cinesi si sono spostati,e si stanno spostando, dall'entorterra alle ricche cittá della East Coast dove é sorta la piú grande bolla immobiliare che la storia ricordi. La Cina ha usato piú cemento tra il 2009 e il 2001 che gli USA nel XX secolo.
Immaginate che la Cina consumi "soltanto" lo stesso cemento ogni tre anni: avrebbero crescita ZERO nel settore delle costruzioni.
Ancora: forse la piú importante cittá cinese oggigiorno é Shenzhen, capitale della manifattura elettronica. Sono passati da 30mila anime a metá anni '70 a 13 milioni (leggasi milioni) di persone nel 2019. Un maturo quarantenne di oggi come me avrebbe visto la cittá diventare 400 volte piú grande nel corso della sua vita.
Capitolo energia: la Cina sfrutta il carbone per il 60% delle proprie necessitá energetiche. D'altronde la Cina possiede i 2/3 delle riserve di carbone mondiali. Poi viene il petrolio (importato da Russia e Arabia), l'idroelettrico domestico, l'eolico e infine il gas. Il resto sono spiccioli. Per darvi un'idea, la Cina consuma piú carbone del resto del mondo messo insieme.
Capitolo territorio: a differenza dell'Olanda, dove vivo, e dove ogni metro é sottratto faticosamente dal mare e deve essere difeso ingegnosamente con dighe, terrapieni, pompe e canali, in Cina c'é abbondanza di spazio dove far nascere cittá e industrie.
E le materie prime da trasformare? qua le cose si fanno interessanti. Molto interessanti.
Qual é la commodity industriale piú importante? risposta facile: l'acciaio. Poi in ordine sparso alluminio, rame, zinco, stagno etc. Per tutti questi metalli, la Cina consuma qualcosa come dal 40 al 60 percento del totale mondiale. Un appetito gigantesco per i metalli.
Capitolo a parte merita il discorso "terre rare", ovvero quegli elementi (non necessariamente rari), appartenenti al gruppo dei lantanidi nella tavola periodica, che sono difficilmente separabili tra di loro (si trovano generalmente combinati nei minerali) e che sono essenziali nell'industria moderna. Neodimio (magneti supercompatti), Erbio (amplificatori a fibra ottica per i cavi sottomarini transoceanici), Ittrio (sorgenti laser), e altri sono cruciali per l'alta tecnologia, quella per la quale occorrono ingegneri, fisici e matematici di alto profilo, per intenderci, e investimenti che si contano nell'ordine dei milioni di euro per avere un prototipo da testare prima di essere messo in commercio.
Considerazioni
Il settore dell'aerospazio e difesa dipende, per sopravvivere, dalla fornitura a prezzi accettabili di questi elementi. Tenete conto che quando Trump nel 2018 ha imposto i dazi per i prodotti importati dalla Cina, fra i beni NON soggetti a dazi casualmente figuravano le terre rare.
La Cina é ricca di terre rare: ne produce 100 mila tonnellate l'anno, prima al mondo, seguita a molta distanza dall'Australia, con 10mila tonnelate soltanto.
Il problema é che l'estrazione delle terre rare ha impatti devastanti per l'ambiente (se lo ricordino i supporter delle auto elettriche...). Le falde sono compromesse, esiste inquinamento radioattivo, interi ecosistemi vengono cancellati per centinaia di kmq.
La Cina ne estrae tante, di terre rare. Ma non é la piú ricca di terre rare. Al di lá di nuovi giacimenti (recentemente sottomarini scoperti al largo del Giappone), é l'Africa a contenere giacimenti enormi di terre rare (e anche di diamanti, oro, ferro, ...).
Se io fossi la Cina, per assicurarmi il mercato delle terre rare e diventare il price maker, cioé quello che decide il prezzo modulando l'offerta, stringerei accordi commerciali con l'Africa, poi possibilmente mi occuperei della logistica e di trovare un porto dove far attraccare le enormi navi portacontainer. Ovviamente mi servirebbe farmi capire bene dalla popolazione locale. Visto che partono da zero, perché sprecare tempo a parlare inglese?
Perché poi non fare dell'Africa, per estensione, la Cina della Cina? cioé un paese dove spostare il perno della globalizzazione e avere manodopera a bassissimo costo visto che gli operai cinesi stanno diventando costosetti e con l'avvento della robotica la Cina dovrá spostarli nei Servizi?
Il tripudio della globalizzazione. Il lato positivo, se c'é n'é uno per noi europei, é che se siamo fortunati, avremo una diminuzione dei disperati dal Centro Africa in Europa nelle decadi a venire.
Conclusioni
Il piu'grande porto della costa Est dell'Africa é il porto di Mombasa.
Mombasa é in Kenya.
Il Kenya é il paese industrialmente piú sviluppato dell'Est dell'Africa.
La Cina ha investito, a partire dal 2015, oltre 60 miliardi di dollari americani in Africa. Al momento la Cina é diventato il piú grande partner economico africano, surclassando gli storici India, Francia, USA e Germania. Ci sono attualmente piu'di diecimila aziende cinesi operanti in Africa.
Inoltre per passare dall'Africa alla Cina c'é di mezzo l'Oceano e/o molti paesi non proprio ospitali per migliaia di km: é una barriera ideale per non rischiare di avere a che fare con immigrazione dall'Africa alla Cina, se mai dovesse succedere.
E il titolo del post??
E'notizia di qualche giorno fa che il cinese diventerá obbligatorio nelle scuole elementari del Kenya, dalla quarta elementare in poi, a partire dal 2020.
In Europa e USA combattiamo la burocrazia per aggiustare un ponte o per qualche km di alta velocitá e per fare gli investimenti dobbiamo prima "trovare le risorse".
venerdì 11 gennaio 2019
1999: annus horribilis
Commenti a questo post su OraZero.
Tante cose sono successe nel 1999 ma voglio portare alla vostra attenzione due eventi in particolare:
1. Introduzione dell'euro
2. Abolizione del Glass Steagall act
L'euro
Che l'euro sia osteggiato da politici keynesiani favorevoli alla spesa pubblica e al ripristino dei cambi valutari, come i teorici delle Lega Bagnai e Borghi, é cosa nota a chi legge i blog di economia.
Meno noto peró é che anche ordoliberisti come Milton Friedman, ebreo, premio Nobel, fondatore del pensiero monetarista, assertore del libero mercato e della politica del laissez-faire (cioé lasciate che ogni crisi economica si risolva da sola senza interventi delle banche centrali), si sono espressi in termini negativissimi sull'euro ben prima della sua introduzione, appunto, nel 1999.
Nota: gli economisti considerano l'economia una vera scienza. Bene, mi domando come sia possibile dare lo stesso premio Nobel sia a Friedman che a Krugman i quali hanno visioni e soluzioni economiche completamente opposte e sulla base delle loro opposte teorie si sono decise le manovre finanziarie di interi stati.
Riassumo quello che scriveva Friedman nel 1997:
"una moneta comune é un'ottima soluzione in certe circostanze, come gli Stati Uniti, o pessima in altre, come l'euro. L'euro é stato adottato per ragioni politiche, non economiche. Lo scopo é stato quello di legare Germania e Francia cosí strettamente da rendere una guerra in Europa impossibile. Credo tuttavia che l'adozione dell'euro avrá effetti opposti: esacerberá le tensioni politiche trasformando shock economici che avrebbero potuto essere assorbiti da variazioni dei cambi in divisioni politiche. L'unitá politica apre la porta all'unitá monetaria. Una unitá monetaria imposta si rivelerá una barriera al raggiungimento dell'unitá politica."
Insomma, l'euro é un disastro e lo scrivevano economisti liberisti (meno stato e piú mercato) e keynesiani (piú stato e meno mercato) ben prima che l'euro venisse adottato.
Gli stravolgimenti politici erano stati ampiamente previsti da economisti seri, non tirapiedi burocrati come Monti o Moscovici.
Abolizione del Glass-Steagall Act
Questa é meno nota ai piú ma tale abolizione ha letteralmente aperto la porta a:
1) esplosione del debito di famiglie e imprese
2) esplosione della bolla del 2008 e crisi perdurante per il ceto medio nel decennio successivo
Cos'é, anzi, cosa era il Glass Steagall Act?
La grande crisi del 1929 era stata in buona parte causata da prestiti bancari concessi per fare speculazione. In altri termini, prestiti concessi per comprare azioni. Come garanzia di tale prestito, veniva accettata come collaterale l'azione stessa. Pazzesco, ma andava cosí. Ad esempio, mi facevo prestare 100 dollari, compravo azioni per 100 dollari, le azioni salivano, che so, a 110, ripagavo 100 con gli interessi e intascavo quello che rimaneva. Il piú delle volte peró si andava in leva: mi facevo prestare 90 dollari, 10 dollari ce li mettevo io, e con i 100 dollari cosí ottenuti compravo 100 dollari di azioni. Se l'azione sale a 110, ecco che io restituisco i 90 dollari alla banca con gli interessi, e mi tengo i circa 20 dollari rimanenti. Considerando che ci avevo investito solo 10 dollari, e ne ho intascati poco meno di 20, ho un ritorno di quasi il 100%.
Quando peró le azioni crollarono, crollarono anche le garanzie bancarie. E i conti correnti dei risparmiatori vennero vaporizzati. Puff! Molte piccole banche fallirono, e anche chi non aveva investito soldi in prodotti finanziari si vide rovinato perché la sua banca si era giocata i soldi che il piccolo risparmiatore ci aveva messo. Siccome le banche erogano credito, se il credito non viene rinnovato, l'economia si ferma, si va in depressione. La depressione poi si spostó in Europa e colpí duro in Germania.
Ma questa é un'altra storia.
Torniamo al Glass-Steagall. Il Congresso degli Stati Uniti nel '33 varó questa legge, secondo la quale le banche non potevano piú usare i conti correnti dei risparmiatori per fare speculazioni in borsa. "Se proprio vuoi speculare in borsa", dissero "ti rivolgi ad una banca che si occupa di gestire queste attivitá rischiose, chiamata banca di investimento."
Tutto sommato era una legge di buon senso: un risparmiatore vuole tutelare i propri risparmi, proteggerli dall'inflazione e da shock economici. Uno speculatore fa tutt'altro, sfrutta gli shock economici a proprio vantaggio, e a proprio rischio e pericolo. E'normale che ci sia una banca rivolta al primo, e una banca rivolta al secondo. Una banca tradizionale reinveste nel territorio concedendo credito a imprenditori meritevoli. Una banca di investimento opera sui mercati finanziari, e concede prestiti allo scoperto per poter operare in leva in operazioni rischiosissime come quando si fanno scommesse in short.
Che fece quel genio di Clinton nel 1999? Abrogó la legge istituita 66 anni prima. A quel punto fu tana libera tutti. L'esempio fu seguito dai paesi del resto del mondo. Banche ordinarie poterono improvvisamente sfruttare l'enorme bacino di risparmi dei piccoli risparmiatori per fare attivitá speculativa. Oggi, quando apri un conto corrente, subito ti mettono davanti il "profilo di investimento"che meglio si sposa con le tue necessitá. Sei il pollo da spennare.
Parliamoci chiaro: il Glass Steagall Act era giá stato sputtanato anni prima, durante gli anni '80, grazie alle deregolamentazioni finanziarie operate da Reagan, attraverso le quali esplose il mercato dei derivati, specie il mercato dei derivati sui mutui. Gli anni 80 furono infatti gli anni del rampantismo di Wall Street. Quello di Clinton, peró, fu il colpo di grazia alla tutela del risparmio del piccolo padre di famiglia a vantaggio dei grandi gruppi finanziari e gestori del capitale, leggasi debito di stati, imprese e famiglie. Al solito, la Sinistra difende i diritti dei lavoratori a parole ma nei fatti ha tradito completamente il suo mandato storico da oltre venti anni.
Sapete cosa ebbe a dire Alan Greenspan, Capo della FED, uno degli uomini piú potenti del mondo, in merito alla deregolamentazione finanziaria, nel 2004?
"Non solo le singole istituzioni finanziarie saranno meno vulnerabili a shock causati da fattori di rischio non immediati, ma tutto il sistema finanziario sará piú resiliente"
Resiliente un paio di palle.
La crisi bancaria del 2008, appianata coi soldi dei contribuenti che quello stesso sistema doveva "tutelare", sta lá a dimostrarci la cattiva fede o incompetenza di queste menti "illuminate".
Conclusioni
Ora si parla di riseparare le banche commerciali da quelle di investimento, per disciplinare e limitare le escursioni finanziarie dei paperoni di Wall Street a danno di Joe lo sfigato padre di famiglia.
Perché non si fa? Perché questa separazione porterebbe ad un calo inaudito della liquiditá circolante e quindi ad un crollo delle Borse di tutto il mondo e ad un esplosione degli interessi sul debito degli stati con conseguente depressione su vasta scala. Mi spiego: se c'é meno liquiditá, cioé circolano meno soldi e i prestiti sono difficili da ottenere, i soldi sono richiesti, e quindi io che ho i soldi chiedo un tasso di interesse piú alto per prestarli. Se chiedo un interesse piú alto, meno individui possono accendere mutui e prestiti e quindi crollano i consumi, sale la disoccupazione e crollano i prezzi delle case.
Siamo un pallone pieno di credito in equilibrio su una punta di spillo. E ci dicono che le soluzioni per uscire fuori da questo impasse farebbero sgonfiare il pallone facendolo scendere ed esplodere a contatto con lo spillo.
Come se ne viene fuori?
Soluzioni
Esiste una soluzione per venirne fuori bene e con successo:
Creare denaro per investire nel lungo termine in progetti su vastissima scala ad alta tecnologia, che avrebbero ricadute positive per anni e anni a venire: ingegneria genetica, nanoteconologie, nuovi materiali, nuove batterie, green economy, spazio, energie alternative, microcredito distribuito, etc.
Le spese per investimenti nei paesi occidentali sono al minimo storico e sono andate scemando negli ultimi venti anni.
Perché non si fanno questi investimenti?
Per due ragioni, entrambe politiche: la prima ragione é che nelle democrazie occidentali, i governi durano 5 anni se va bene, e quindi non investono in progetti ventennali. La Cina lo fa, e infatti la Cina non é soggetta ad alternanza di governi (in venti anni la Cina é passata da uno scassato produttore di circuiti integrati a mandare una sonda sulla faccia nascosta della Luna, strabiliante!). In Europa se senti parlare di investimenti é per rimettere in sesto un ponte messo male. La seconda ragione é che investire richiede piani, risorse, stabilitá per anni, e ritorni che arriveranno tardi mentre facendo speculazione finanziaria i soldi si fanno subito, e tantissimi. Se poi le cose vanno male, un sano bail-out e lo stato salva la banca. I banchieri la fanno franca e le perdite sono scaricate sul debito pubblico. Siccome i grossi finanzieri pagano per le campagne elettorali dei Macron di turno, é come chiedere ad un politico di rivolgersi contro quelli che gli hanno dato i soldi per essere eletto.
Tante cose sono successe nel 1999 ma voglio portare alla vostra attenzione due eventi in particolare:
1. Introduzione dell'euro
2. Abolizione del Glass Steagall act
L'euro
Che l'euro sia osteggiato da politici keynesiani favorevoli alla spesa pubblica e al ripristino dei cambi valutari, come i teorici delle Lega Bagnai e Borghi, é cosa nota a chi legge i blog di economia.
Meno noto peró é che anche ordoliberisti come Milton Friedman, ebreo, premio Nobel, fondatore del pensiero monetarista, assertore del libero mercato e della politica del laissez-faire (cioé lasciate che ogni crisi economica si risolva da sola senza interventi delle banche centrali), si sono espressi in termini negativissimi sull'euro ben prima della sua introduzione, appunto, nel 1999.
Nota: gli economisti considerano l'economia una vera scienza. Bene, mi domando come sia possibile dare lo stesso premio Nobel sia a Friedman che a Krugman i quali hanno visioni e soluzioni economiche completamente opposte e sulla base delle loro opposte teorie si sono decise le manovre finanziarie di interi stati.
Riassumo quello che scriveva Friedman nel 1997:
"una moneta comune é un'ottima soluzione in certe circostanze, come gli Stati Uniti, o pessima in altre, come l'euro. L'euro é stato adottato per ragioni politiche, non economiche. Lo scopo é stato quello di legare Germania e Francia cosí strettamente da rendere una guerra in Europa impossibile. Credo tuttavia che l'adozione dell'euro avrá effetti opposti: esacerberá le tensioni politiche trasformando shock economici che avrebbero potuto essere assorbiti da variazioni dei cambi in divisioni politiche. L'unitá politica apre la porta all'unitá monetaria. Una unitá monetaria imposta si rivelerá una barriera al raggiungimento dell'unitá politica."
Insomma, l'euro é un disastro e lo scrivevano economisti liberisti (meno stato e piú mercato) e keynesiani (piú stato e meno mercato) ben prima che l'euro venisse adottato.
Gli stravolgimenti politici erano stati ampiamente previsti da economisti seri, non tirapiedi burocrati come Monti o Moscovici.
Abolizione del Glass-Steagall Act
Questa é meno nota ai piú ma tale abolizione ha letteralmente aperto la porta a:
1) esplosione del debito di famiglie e imprese
2) esplosione della bolla del 2008 e crisi perdurante per il ceto medio nel decennio successivo
Cos'é, anzi, cosa era il Glass Steagall Act?
La grande crisi del 1929 era stata in buona parte causata da prestiti bancari concessi per fare speculazione. In altri termini, prestiti concessi per comprare azioni. Come garanzia di tale prestito, veniva accettata come collaterale l'azione stessa. Pazzesco, ma andava cosí. Ad esempio, mi facevo prestare 100 dollari, compravo azioni per 100 dollari, le azioni salivano, che so, a 110, ripagavo 100 con gli interessi e intascavo quello che rimaneva. Il piú delle volte peró si andava in leva: mi facevo prestare 90 dollari, 10 dollari ce li mettevo io, e con i 100 dollari cosí ottenuti compravo 100 dollari di azioni. Se l'azione sale a 110, ecco che io restituisco i 90 dollari alla banca con gli interessi, e mi tengo i circa 20 dollari rimanenti. Considerando che ci avevo investito solo 10 dollari, e ne ho intascati poco meno di 20, ho un ritorno di quasi il 100%.
Quando peró le azioni crollarono, crollarono anche le garanzie bancarie. E i conti correnti dei risparmiatori vennero vaporizzati. Puff! Molte piccole banche fallirono, e anche chi non aveva investito soldi in prodotti finanziari si vide rovinato perché la sua banca si era giocata i soldi che il piccolo risparmiatore ci aveva messo. Siccome le banche erogano credito, se il credito non viene rinnovato, l'economia si ferma, si va in depressione. La depressione poi si spostó in Europa e colpí duro in Germania.
Ma questa é un'altra storia.
Torniamo al Glass-Steagall. Il Congresso degli Stati Uniti nel '33 varó questa legge, secondo la quale le banche non potevano piú usare i conti correnti dei risparmiatori per fare speculazioni in borsa. "Se proprio vuoi speculare in borsa", dissero "ti rivolgi ad una banca che si occupa di gestire queste attivitá rischiose, chiamata banca di investimento."
Tutto sommato era una legge di buon senso: un risparmiatore vuole tutelare i propri risparmi, proteggerli dall'inflazione e da shock economici. Uno speculatore fa tutt'altro, sfrutta gli shock economici a proprio vantaggio, e a proprio rischio e pericolo. E'normale che ci sia una banca rivolta al primo, e una banca rivolta al secondo. Una banca tradizionale reinveste nel territorio concedendo credito a imprenditori meritevoli. Una banca di investimento opera sui mercati finanziari, e concede prestiti allo scoperto per poter operare in leva in operazioni rischiosissime come quando si fanno scommesse in short.
Che fece quel genio di Clinton nel 1999? Abrogó la legge istituita 66 anni prima. A quel punto fu tana libera tutti. L'esempio fu seguito dai paesi del resto del mondo. Banche ordinarie poterono improvvisamente sfruttare l'enorme bacino di risparmi dei piccoli risparmiatori per fare attivitá speculativa. Oggi, quando apri un conto corrente, subito ti mettono davanti il "profilo di investimento"che meglio si sposa con le tue necessitá. Sei il pollo da spennare.
Parliamoci chiaro: il Glass Steagall Act era giá stato sputtanato anni prima, durante gli anni '80, grazie alle deregolamentazioni finanziarie operate da Reagan, attraverso le quali esplose il mercato dei derivati, specie il mercato dei derivati sui mutui. Gli anni 80 furono infatti gli anni del rampantismo di Wall Street. Quello di Clinton, peró, fu il colpo di grazia alla tutela del risparmio del piccolo padre di famiglia a vantaggio dei grandi gruppi finanziari e gestori del capitale, leggasi debito di stati, imprese e famiglie. Al solito, la Sinistra difende i diritti dei lavoratori a parole ma nei fatti ha tradito completamente il suo mandato storico da oltre venti anni.
Sapete cosa ebbe a dire Alan Greenspan, Capo della FED, uno degli uomini piú potenti del mondo, in merito alla deregolamentazione finanziaria, nel 2004?
"Non solo le singole istituzioni finanziarie saranno meno vulnerabili a shock causati da fattori di rischio non immediati, ma tutto il sistema finanziario sará piú resiliente"
Resiliente un paio di palle.
La crisi bancaria del 2008, appianata coi soldi dei contribuenti che quello stesso sistema doveva "tutelare", sta lá a dimostrarci la cattiva fede o incompetenza di queste menti "illuminate".
Conclusioni
Ora si parla di riseparare le banche commerciali da quelle di investimento, per disciplinare e limitare le escursioni finanziarie dei paperoni di Wall Street a danno di Joe lo sfigato padre di famiglia.
Perché non si fa? Perché questa separazione porterebbe ad un calo inaudito della liquiditá circolante e quindi ad un crollo delle Borse di tutto il mondo e ad un esplosione degli interessi sul debito degli stati con conseguente depressione su vasta scala. Mi spiego: se c'é meno liquiditá, cioé circolano meno soldi e i prestiti sono difficili da ottenere, i soldi sono richiesti, e quindi io che ho i soldi chiedo un tasso di interesse piú alto per prestarli. Se chiedo un interesse piú alto, meno individui possono accendere mutui e prestiti e quindi crollano i consumi, sale la disoccupazione e crollano i prezzi delle case.
Siamo un pallone pieno di credito in equilibrio su una punta di spillo. E ci dicono che le soluzioni per uscire fuori da questo impasse farebbero sgonfiare il pallone facendolo scendere ed esplodere a contatto con lo spillo.
Come se ne viene fuori?
Soluzioni
Esiste una soluzione per venirne fuori bene e con successo:
Creare denaro per investire nel lungo termine in progetti su vastissima scala ad alta tecnologia, che avrebbero ricadute positive per anni e anni a venire: ingegneria genetica, nanoteconologie, nuovi materiali, nuove batterie, green economy, spazio, energie alternative, microcredito distribuito, etc.
Le spese per investimenti nei paesi occidentali sono al minimo storico e sono andate scemando negli ultimi venti anni.
Perché non si fanno questi investimenti?
Per due ragioni, entrambe politiche: la prima ragione é che nelle democrazie occidentali, i governi durano 5 anni se va bene, e quindi non investono in progetti ventennali. La Cina lo fa, e infatti la Cina non é soggetta ad alternanza di governi (in venti anni la Cina é passata da uno scassato produttore di circuiti integrati a mandare una sonda sulla faccia nascosta della Luna, strabiliante!). In Europa se senti parlare di investimenti é per rimettere in sesto un ponte messo male. La seconda ragione é che investire richiede piani, risorse, stabilitá per anni, e ritorni che arriveranno tardi mentre facendo speculazione finanziaria i soldi si fanno subito, e tantissimi. Se poi le cose vanno male, un sano bail-out e lo stato salva la banca. I banchieri la fanno franca e le perdite sono scaricate sul debito pubblico. Siccome i grossi finanzieri pagano per le campagne elettorali dei Macron di turno, é come chiedere ad un politico di rivolgersi contro quelli che gli hanno dato i soldi per essere eletto.
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