giovedì 22 febbraio 2018

La rivoluzione della sensoristica prossima ventura (parte 1)

Ce n'é bisogno.
Ce n'é assolutamente bisogno.

Mi sto riferendo ai sensori per le rilevazione di:
1. micro-inquinamento atmosferico
2. micro-inquinamento elettromagnetico
2. auto diagnostica dello stato di salute: pressione sanguigna, livello di globuli bianchi, globuli rossi, piastrine

e tanto altro.
Veniamo al micro inquinamento atmosferico.
Immaginate di voler comprare casa, ne visitate una non recentissima e non sapete se c'é amianto. Mi sono trovato con questo dilemma quando cercavo casa qua in Olanda tra il 2016 e il 2017. L'asbesto ha proprietá eccezionali, ma purtroppo é altamente tossico. Il problema é che se ne é fatto larghissimo uso nell'edilizia fino agli anni 80. Capire se c'é asbesto, che tende a disperdersi nell'ambiente, non é banale. Oggi, o lo vedi subito (sotto i tetti, nelle canne fumarie), o lo scopri dopo l'acquisto e devi bonificare l'abitazione. Altrimenti te lo respiri per anni.
Stesso dicasi per la formaldeide, che tende ad accumularsi ed é onnipresente (colle per carta da parati, vestiti, mobili). Anche la formaldeide é tossica.
Idem per gli ossidi di azoto,  o il radon, vero problema per le abitazioni in pozzolana costruite a Roma.

Oggigiorno, attraverso i satelliti é possibile rivelare le concentrazioni a diverse altitudini di tantissimi fluidi e contaminanti, incluso ozono, formaldeide, asbesto.
Nell'immagine che segue potete osservare la concentrazione di diossido di azoto sopra l'Europa, presa dalla strumentazione di Sentinel 5. La Pianura Padana, causa conformazione geografica, ne é particolarmente affetta.


Quello che peró manca, per cui vedo un enorme mercato, é quello di sensori integrati in uno smartphone che rilevino le concentrazioni di contaminanti (particolato o molecolare) e attraverso delle app mettano in comunicazione gli utenti fra di loro. Quali sono i quartieri dove si respira meglio? in quali abitazioni? Quali sono le stanze dove la concentrazione di contaminanti é maggiore? Questo avrebbe ripercussioni anche sui costi dei premi assicurativi per la salute, sui prezzi delle abitazioni, oltre a favorire la nascita di figure professionali dedicate a bonifiche mirate nelle abitazioni.

Internet ha portato ad avere accesso ad una enorme quantità di informazioni, senza passare per intermediari. Queste informazioni verrebbero rese disponibili grazie a semplici app da installare su smartphone. In questo caso non ci sarebbero posti di lavoro persi, ma una maggiore efficienza e trasparenza sui prezzi di mercato delle abitazioni e verrebbero create nuove figure professionali.
Gli ingegneri che lavorano sui satelliti non avrebbero da temere: i satelliti continuerebbero a monitorare l'atmosfera a varie altezze procurando dati "macro".

Veniamo al micro inquinamento elettromagnetico
Qua le cose si fanno piú semplici ma anche piú complesse.
Piú semplici perché rivelatori di campo (elettrico e magnetico a basse frequenze ed elettromagnetico a piú alte frequenze) esistono da tempo e tendono ad essere sempre piú miniaturizzati. Piú complessi perché mancano chiari dati che correlino con un basso margine di errore l'esposizione al campo EM con l'insorgenza di patologie nel lungo termine. Sembra comunque che l'esposizione prossima (poche decine di metri) alla 50Hz dei tralicci, che stanno a centinaia di migliaia di volt, porti all'insorgenza di tumori. Questo perché minore é la frequenza, maggiore é la penetrazione nel corpo umano del segnale elettromagnetico: in altri termini, basse frequenza penetrano meglio negli organi interni, mentre alte frequenze (router wi-fi a 2.4 o 5 GHz) si fermano a frazioni di mm sull'epidermide.

In ogni caso, avere dispositivi che raccolgono dati sull'intensitá EM, favorirebbe almeno tre settori
1. Enorme numero di dati che consentano di mettere in correlazione le patologie con l'esposizione ai campi em (ogni persona avrebbe un proprio record storico dell'esposizione, in relazione ad un account email, che deciderebbe se mettere o meno a disposizione della comunità scientifica).
2. Impulso a costruire secondo norme che migliorino la qualitá em dell'ambiente
3. Nascita di figure professionali atte a bonificare l'ambiente da rumore EM dannoso per la salute

Anche in questo caso, vedo nuovi posti di lavoro e figure professionali di spicco.

Costerebbero molto questi sensori?
Allora, sapete quanto costa un sensore di prossimitá, di quelli montati sui paraurti delle vetture?
pochi centesimi di euro. Se comprate una scheda di sviluppo Arduino, quella per fini amatoriali, con venti euro vi portate a casa decine di sensori (umiditá, del tipo usato dalle auto per attivare i tergicristalli; prossimitá, usato nei sensori di parcheggio; crepuscolare, usato per attivare in automatico gli anabbaglianti; pressione, per rilevare la presenza del passeggero; effetto hall, usato nelle stampanti per capire se manca la carta, etc).
Se li volete in un'auto, pagate migliaia di euro (costi di installazione, verifica, progetto, validazione, margini di profitto...)

Si tratta ora di miniaturizzare. E per farlo occorrono tempo e investimenti.

In un prossimo post parleremo dei sensori per l'autodiagnostica del proprio stato di salute. Mirato alla prevenzione.





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