Nei
precedente due post, attinenti alle sanzioni americane sui semiconduttori che
possono essere usati da nazioni ostili per sistemi d’ arma avanzati e
supercomputer, mi ero basato su due documenti rilasciati da think tank americani.
I punti di
vista alternativi sulla questione possono essere molto diversi e tutti validi. Ne riporto diversi.
Punto di
Vista 1: La Cina verra’ fortemente rallentata da queste sanzioni nel suo
sviluppo domestico di semiconduttori, garantendo agli USA, che nel frattempo
stanno sovvenzionando con miliardi di dollari la propria industria per fare re-shoring,
un primato per i decenni a venire.
Punto di
Vista 2: in parte e’ vero, ma gli USA hanno di fatto chiuso un mercato enorme
di esportazione e le mancate revenues delle vendite faranno diminuire anche gli
investimenti in Ricerca e Sviluppo delle compagnie americane. Non solo, la Cina
sta investendo da anni una quantita’ enorme di denaro in Ricerca Base e
Applicata. E’ solo questione di tempo prima che raggiunga gli USA. Gli USA sono
in declino e questo e’ e restera’ il secolo cinese, o comunque il secolo del
multipolarismo, perche’ piu’ potenze stanno dedollarizzando I loro scambi.
Russia, Cina e Iran e ora anche altri paesi del Golfo Persico si stanno sganciando
dal dollaro. Per gli americani la pacchia e’ finita. I cinesi hanno dato prova di poter fare allunare un rover.
Punto di
Vista 3: In Cina stanno chiudendo migliaia di centri di
ricerca e a dispetto di miliardi investiti i cinesi non hanno prodotto un risultato
utile degno di nota in ricerca di base sui semiconduttori o in prototipi avanzati. I cinesi hanno capacita' per “ assemblare” ma non per disegnare ne’ produrre supercomputer. Il punto pero’ e’ un altro, e cioe’
che gli Stati Uniti hanno uno strapotere sul fronte design e brevetti. Oggi
colpiscono la Cina, e impongono anche ai produttori europei di seguirli nelle sanzioni.
Domani chi colpiscono? In altri termini, non e’ che gli altri paesi restano a
guardare: ovviamente anche loro si domandano cosa succederebbe se le sanzioni
colpissero anche loro in futuro e spingeranno per disaccoppiarsi dagli USA. Insomma gli USA guardano al breve, ma non al lungo periodo, come e' loro solito.
Punto di
vista 4: io non capisco nulla di semiconduttori, ma queste sanzioni danneggiano la competitivita’ globale perche’ le risorse non
vengono allocate nel modo piu’ efficente. Ad esempio, non basta mettere soldi
per fare una fab, occorrono le competenze per farla funzionare, occorre la
logistica, occorre che I fornitori siano prossimi al centro industriale. In
altri termini, non bastano I soldi, occorrono anni per formare il personale,
costruire le catene di fornitura. Altrimenti, “ semiconduttori in USA” e’ solo uno slogan vuoto. Taiwan ha messo in
piedi in 30 anni un Sistema che funziona, non e’ solo la Fab in se’. E’ il Sistema:
laureati, fornitori, leggi che deve
funzionare all’unisono. Fare industria in America e’ piu’ costoso che altrove,
ecco dove sta il successo di Taiwan, per esempio.
Punto di
vista 5: capisco le perplessita’ di tutti ma la Cina si sta avvitando su se
stessa, sono mesi e mesi che industrie occidentali, giapponesi e coreani in
primis, stanno abbandonando la Cina. Delle grosse compagnie occidentali, e' rimasta TESLA, che la’ produce
il 50% delle sue auto e per questo flirta col in CCP. Xi ha imposto un giro di
vite su educazione e controllo della popolazione. E I continui shutdown stanno
causando danni enormi alla produzione. Il Covid19 ha mostrato chiaramente I limiti
di una catena di approvvigiornamento talmente ottimizzata che non prevede
ridondanze interne, e quindi e’ strapiena di single point of failures. Ormai
qua si tratta di sicurezza nazionale. Non solo di libero mercato. La Cina sta
lentamente ma inerosabilmente implodendo, al pari delle altri grandi ex Tigri
Asiatiche degli anni 90 e duemila, a causa di malinvestimenti, bolle
speculative, corruzione causata dal CCP.
Punto di
vista 6: faccio presente che le ultime due guerre mondiali sono state anticipate
da sanzioni finanziarie e tecnologiche. Le guerre commerciali e gli embarghi hanno
spesso anticipato le guerre vere.Ora abbiamo inflazione alle stelle causata in
buona parte dal crollo dell’ approvvigionamento di energia, materie e altro
legate a due anni di lockdown, oltre ad un aumento dei risparmi privati grazie
ai contributi governativi. Abbiamo ora la situazione in cui I Governi aiutano i
private con I sussidi per l’ energia e le banche centrali che invece alzano I tassi
di interesse. Governo e Banche Centrali stanno su versanti opposti. E c’e’ un
debito mondiale altissimo, assolutamente non paragobile all’ altro periodo
inflazionistico dei primi anni 70, quando c’era la Guerra Fredda. Il problema dei
semiconduttori e’ solo l’ ultimo in ordine temporale di un trend che sta
accelerando. E’ marginale nel grande Quadro delle Cose.
Punto di vista 7: non capisco di
semiconduttori, o di logistica, ma dal punto di vista monetario faccio presente
che la Cina, anche considerando la crescita rapida del suo PIL, ha comunque
stampato molto di piu’ degli USA. E quei soldi non sono finiti in aumento della
produttivita’, anzi proprio l’ opposto. Inoltre, se si vuole che lo yuan sia
valuta di riserva, essa deve mantenere il valore rispetto ad altre valute. Ma
lo yuan e’ controllato dal CCP, e di fatto analisi suggeriscono che se potesse
fluttuare in regime di cambi liberi, come euro e dollaro, anziche’ sette yuan
per un dollaro, ne occorrerebbero almeno venti. Questo disintegrerebbe ogni
velleita’ per lo yuan di diventare valuta di riserva. Questo succede perche’ la
popolazione cinese, le banche etc non possono comprare altra valuta straniera
se non in quantita’ minime. E’ come per il rublo: puoi comprarlo ma non
venderlo. Inoltre, se vogliono inondare il mondo di yuan, la Cina dovrebbe
essere importatore NETTO e pagare in yuan il resto del mondo, non viceversa. E
anche se gli USA hanno i loro problemi e difetti, non c’e’ modo di detronizzare
il dollaro negli anni a venire, e questa storia viene riproposta ogni volta che
c’e’ una crisi, da almeno 50 anni.
Mi fermo
qua: come vedete, si tratta di punti di vista alternativi, complementari, e
tutti validi. Con un solo problema di fondo: sono tutti QUALITATIVI, non quantitativi.
Quindi,
ognuno si scelga quello che lo convince di piu’ o si faccia il suo mix
personale.